Enjoy food, travels and life

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Chi non muore si rivede.
Anche se passa un bel po' di tempo.
E qui è passato oltre un mese e mezzo di tempo.
In sostanza è passato novembre, che non è stato un bel mese. Per niente.
Ma qui, in questa rubrica, per definizione le cose brutte non devono entrare, anche se segnano indelebilmente e hanno rese lunghe e difficili da scrivere queste box.
Ci ho messo un po' a riprendermi e a ritrovare la voglia di scrivere. I bei momenti li ho bramati e fotografati proprio per il motivo cardine che caratterizza questa rubrica: c'è sempre un buon motivo per trovare (o provare a trovare) il sorriso.
Non è stato facile, ma questo esercizio del buon umore è davvero una manna e quindi, eccomi qua (dopo un sisma interno) a scrivere.
Spero che questo post sia utile e di spunto a tanti che si trovano in brutte situazioni, perché tanto non importa qual è il motivo che ci rende tristi, ma il fatto lo siamo. E bisogna venirne fuori. Punto.
Ho già scritto anche troppo di robe depresse. Dai Elena! Su! Vai con la frase di rito e tanti bei momenti! che ce ne sono stati comunque davvero tanti, tantissimi! :-)

Benvenuti al nuovo appuntamento con la "Zonzolando's Serendipity Box", la scatola che serve a ricordare i piccoli grandi piaceri della vita, cogliendo il meglio di ciò che ci offre.

Troppo spesso infatti le nostre giornate sono riempite di pensieri e preoccupazioni (o vere e proprie sfighe talvolta) tendendo a dimenticare il bello che nella vita c'è. Sempre!
Con questa scatola voglio immortalare, se non tutto, gran parte delle cose belle che riempiono la mia/nostra vita quotidiana (ma che potrebbe essere anche quella di tutti), dalle grandi alle piccole cose che ci rendono felici e, ancora meglio, sereni. O che come in questi casi, rasserenano giorni bui.

Riprendo dalla ultima box e proseguo con la Serendipity Box n° 212:
  1. Una bellissima passeggiata con Massi al lago. Mettersi a giocare con due anatre che avevano trovato una mela che non riuscivano a mangiare perché troppo grande e scivolosa. Aiutarle a farcela.
  2. Pensare agli altri, pensare agli amici. Fare regali e impacchettarli.
  3. Le cene con loro, le risate. Quante risate! Non vedo l'ora di rivederli tutti presto!
  4. Quando dico a Massi di prendere il dolce, che io sono piena, per poi mangiargliene metà e lui non fa una piega. Ehm... quasi sempre dai. ;-)
  5. Le passeggiate nel bosco dopo la tempesta che ha imperversato sul Trentino. Una scuola di vita. Laddove c'era un bel sentiero, c'erano alberi abbattuti, tronchi spezzati, rami ovunque, un tratto impraticabile e pericoloso. La soluzione? Non guardarsi indietro, ma andare avanti. In qualche modo, anche se la strada sarà difficile e impervia. Dopo, una volta superati gli ostacoli, anche pericolosi, c'è la soddisfazione di non aver mollato e di aver fatto anche questa esperienza. Sempre io e lui fianco a fianco ad aiutarci.
  6. Una ratatouille in preparazione, mele in camicia ed un amico zonzolone a cena.
  7. L'incredibile livello di tecnologia a cui siamo arrivati e che ci rende la vita molto più semplice.

La vita mi mandava segnali per addestrarmi a viverla al meglio anche nelle situazioni più difficili nella Serendipity Box n° 213:
  1. Il colore del Lago di Garda dopo le piogge incessanti e la riapertura della paratia di sversamento che permette di salvare aree da esondazioni e anche vite umane. Il caso aiuta chi è preparato diceva Pasteur.
  2. Il gusto delle cose semplici, semplicissime, eppure così buone. Camperei di zucche.
  3. Il senso di eccitazione che mi pervade ogni volta che entro in pasticceria. Liberare la fantasia, seppur nel rigore di ricette precise. Forse è proprio per questo che la amo.
  4. Tornare (ehm... cercare di tornare) a casa di notte dopo una giornata infinita e trovare la strada di casa, completamente bloccata. Attendere, attendere e attendere ancora, per poi sentirsi dire "o dorme in valle come ormai stiamo consigliando di fare a tutti, oppure prende quella mulattiera che sale di là..." Non mi sono arresa, mi sono armata di coraggio e fra buio pesto, pioggia, nebbia, strada sdrucciolevole, ramaglie cadute sulla carreggiata, torrenti sulla strada, tornanti da fare in prima ho preso la mulattiera. Perché io... c'avevo da dormì fra le braccia del mio Massi.
  5. L'amaro nello stomaco lenito dallo stare insieme e il dolce in bocca. Il gelato è sempre una buona cura.
  6. Una domenica uggiosa passata a fare i tortelli di zucca mantovani più buoni e belli del mondo. Va beh, insomma ci sembravano così.
  7. Passeggiare nel bosco in una giornata di sole con il foliage a terra. Meraviglioso.

Tanta resilienza (un termine che va di moda e che talvolta viene usato a sproposito) nella Serendipity Box n° 214:
  1. Plumcake di farina di castagne: sfornati e scomparsi.
  2. Sognare è bellissimo! E non costa nulla... o quasi dai!
  3. Le orchidee che crescono steli floreali in tutti i vasi che abbiamo. Non vedo l'ora che fioriscano.
  4. Dopo aver odiato il 216, il 21, l'11, lo 0,2, e il 14 posso dire: I have had a dream, but it did not come true; anyway it was nice to dream.
  5. Ho scoperto una cosa nuova: anche lasciare andare tutto il dolore e accettarlo è un momento di serendipity. (Visto a posteriori)
  6. Occupare la testa in una marea di panne cotte buonissime.
  7. Giornata di sole, cielo terso, Massi al mio fianco (che se non lo avessi non so che farei), la giusta musica nelle orecchie a palla, camminare avanti come solo nella vita si può fare, e il sole che torna anche dentro.
  8. Mi è apparso un sorriso anche sui compiti in classe. A voi il prof ve l'ha mai disegnata una emoticon sul compito? Top!

Rialzarsi per correre nella Serendipity Box n° 215:
  1. Io, il mio Massi, un giro in centro e uno spuntino che sapeva di tartufo.
  2. Passare una serata dedicata a degustare eccellenze trentine. Ma quanto sono belle queste iniziative!
  3. Conoscenza non ti temo, anzi ti bramo.
  4. La scoperta dell'isomalto. Sperimentare con mousse al cioccolato e decorazioni nuove. Giocare col cibo ma sempre con tanto rispetto.
  5. Degustazione di mieli. Ho scoperto che vado pazza per quello al rododendro.
  6. Esiste un più bel saluto al giorno vissuto che la visione di un tramonto? O anche di un cielo super stellato?
  7. Questi due bricconcelli, Sofy sulla sinistra (che non stava ferma manco a pagarla) e Docs sulla destra (che invece si è messo in posa subito) hanno avuto tre splendidi cuccioli di cui ho già parlato al punto 4) della Serendipity Box 210, e sono due genitori fantastici.
  8. Uno dei tre è l'ultima arrivata in casa Zonzolando. Si chiama Laika, è una forza della natura, morde tutto, mangia tutto, ha paura di tutto, corre come una forsennata e dorme l'istante successivo, gioca e litiga con se stessa allo specchio, fa la pipì in giro quando è emozionata o tanto felice (altrimenti ha già imparato dove farla), segue il suo papone nelle nostre lunghe passeggiate con una energia che ci ha lasciati di stucco, impara alla velocità della luce ed è impossibile non amarla dal primo istante. Lei è stata la casuale, definitiva ed esplosiva ragione che mi ha fatto tornare il sorriso.

L'aforisma per questi ultimi giorni trascorsi è una frase :
"Un vincente trova sempre una strada, un perdente trova sempre una scusa."
(Lao Tzu)

Ecco, visto il post chilometrico mi son detta a rilettura fatta, che forse sì, il blocco dello scrittore m'è passato. Forse...
Buon tutto! Nonostante questo 2018 sconclusionato.


Eilà come va? E' un po' che non ci si vede da queste parti eh!
Eccomi di nuovo con un altro appuntamento di questo diario dei bei momenti, che sempre di meno riesco ad immortalare e sempre di più tardo a comporre. In pratica una combinazione letale, ma (come diceva il titolo del vecchio film) "io speriamo che me la cavo".

Benvenuti quindi al nuovo appuntamento con la "Zonzolando's Serendipity Box", la scatola che serve a ricordare i piccoli grandi piaceri della vita, cogliendo il meglio di ciò che ci offre.

Troppo spesso infatti le nostre giornate sono riempite di pensieri e preoccupazioni tendendo a dimenticare il bello che nella vita c'è (sempre!). Con questa scatola voglio immortalare, se non tutto, gran parte delle cose belle che riempiono la mia/nostra vita quotidiana (ma che potrebbe essere anche quella di tutti), dalle grandi alle piccole cose che ci rendono felici e, ancora meglio, sereni.

Riprendo come sempre dall'ultima box pubblicata e proseguo con i tanti festeggiamenti della Serendipity Box n° 209:
  1. In primis bisogna festeggiare questo blog! Questo è esattamente il 500° (cinquecentesimo!) post pubblicato. Ma contemporaneamente festeggiamo anche i 3.000.000 (no, dico: tre milioni!) di visualizzazioni. Mica noccioline eh! Sono tanto contenta e ringrazio tutti quanti, sia quelli che passano di qua per caso, che quelli che ci seguono con attenzione e affetto.
  2. Festeggiamo con un giro in moto e uno spritz in una meravigliosa giornata di sole davanti ad un lago in splendida forma. Fosse sempre così...
  3. Festeggiamo per un "nipotino" ammesso ad una nuova scuola, in cui teneva tanto ad entrare.
  4. Festeggiamo per aver avuto la possibilità di concederci una partita a tennis e per avere un cucciolone (ormai agé) che non ha tardato a reclamare la sua dose di coccole.
  5. Quando le amiche, anche quelle che non vedi da una vita, ma che è sempre un piacere risentire, ti mandano i messaggini di auguri.
  6. Festeggiare per avere la fortuna, anzi il privilegio, di avere una splendida famiglia unita. Prosit a tutti noi!
  7. Maneggiare con cura! I peperoncini di Claudio e Sara sono una bomba piccante, ma anche di delizia. Grazie infinite!
  8. Festeggiare con il tiramisù super leggero e super gustoso della zia Luisa. Robe da leccare la teglia per quanto è buono.

Altri festeggiamenti, tanti festeggiamenti (sì, siamo proprio fortunati!) nella Serendipity Box n° 210:
  1. Festeggiare con un gelato il termine di una pausa pranzo passata al sole caldo dell'autunno.
  2. Lavorare per festeggiare gli altri ed essere felici per loro. Il mestiere del ristoratore deve regalare tante belle soddisfazioni, sempre detto io.
  3. Sentirsi apprezzati quando ti arriva un macchiato con un cuore disegnato dentro.
  4. DOCS E' DIVENTATO PAPA'! DOCS E' DIVENTATO PAPA'! E per la seconda volta per giunta! Lo griderei al mondo! La natura è veramente meravigliosa e vedere questi tre cuccioli che succhiano il latte dalla mamma è meraviglioso. Mammina (che ringhia a Docs come vedesse il demonio) e cuccioli stanno bene e se la passano alla grande e noi siamo tanto felici.
  5. L'ultimo lollipop. L'ultimo di 1500. Son cose!
  6. Le comande, l'adrenalina, il sangue freddo e poi la soddisfazione negli occhi di tutti che ripaga tutti gli sforzi.
  7. L'autunno che mi dà il benvenuto in ufficio così.

Ebbene sì, ancora festeggiamenti nella Serendipity Box n° 211:
  1. Gongolare per la felicità degli sposi al matrimonio di Federica ed Alessandro.
  2. Quello strano sentimento misto fra gioia e nostalgia quando metto questo anello comprato alle Isole Cook. Lo amo!
  3. Apprezzare il privilegio di poter mangiare seduti quando non lo fai da una settimana.
  4. Ridere. Ridere a crepapelle. Quanto ho riso in questi giorni!
  5. Le giornate d'autunno fatte di cieli tersi, colori caldi e noi tre a zonzo.
  6. Lo direste mai che è un compito per casa? Eppure è così! E Massi gongola. ;-)
  7. Sfornare tartellette come se non ci fosse un domani e inebriarsi dei loro profumi irresistibili.
  8. Emilio a cena, i miei compiti per casa fatti, mele in camicia e una crostata che alla fine per poco non ci siamo finiti in tre.

L'aforisma per questi ultimi giorni trascorsi, ma forse anche per i prossimi che verranno (a buon intenditor poche parole) è:
"Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società."
(Costituzione italiana - Principi fondamentali, Art. 4)

N.d.A.: il grassetto è mio.
Un caro saluto a tutti. Alla prossima!


Ho la netta sensazione che questa estate mi sia letteralmente scappata di mano come un anguilla.
E ancora per certo so che ho lavorato (tanto, tantissimo!), ho letto, studiato e mi sono dedicata più agli altri che a me stessa.
In questo incessante turbinio di attività (che mi ha regalato tante soddisfazioni) ho fotografato pochissimo, ma un buon resoconto è comunque riassunto nelle box qua sotto.
Ma prima la frase di rito!
Benvenuti al nuovo appuntamento con la "Zonzolando's Serendipity Box", la scatola che serve a ricordare i piccoli grandi piaceri della vita, cogliendo il meglio di ciò che ci offre.

Troppo spesso infatti le nostre giornate sono riempite di pensieri e preoccupazioni tendendo a dimenticare il bello che nella vita c'è (sempre!). Con questa scatola voglio immortalare, se non tutto, gran parte delle cose belle che riempiono la mia/nostra vita quotidiana (ma che potrebbe essere anche quella di tutti), dalle grandi alle piccole cose che ci rendono felici e, ancora meglio, sereni.

Riprendo il racconto dalle ultime box e proseguo con la Serendipity Box n° 207:
  1. E' sceso in "campo" (uhm, ufficio) un biliardino nuovo di zecca per allietarci nelle pause (averne!) caffè. Beh un paio di partitelle me le sono fatte, giusto per ricordarmi quanto sono scarsa e per dare ai colleghi qualche altro appiglio su cui potermi prendere in giro. Doh!
  2. Quando Massi sente la mia personale sirena d'allarme sa esattamente qual è la procedura da seguire: somministrare gelato! Tanto gelato!
  3. Riuscire a salvare un orbettino da morte certa sulla strada.
  4. 8/08 alle 8:08.
  5. C'è chi ci cerca, non ci trova mai e protesta. Che soddisfazione per degli zonzolanti. ;-)
  6. E' incredibile quanto è bello sognare, anche se poi il sogno si infrange e rimane in bocca un amaro indescrivibile. Il solo pensiero di aver sognato e ricordare quei bei momenti è un pezzo di serendipity, anche se poi la realtà non lo è stata altrettanto.
  7. Fra le disavventure di questa estate c'è stato un occhio rosso sangue (mi si è rotto un capillare) che mi faceva sembrare una indemoniata. In questo caso la cura del mio Massi è stata questa: mirtilli a volontà.
  8. Riunire la famiglia a sbrodolarsi mani e faccia con una deliziosa fetta di cocomero in occasione di un'anguriata paesana. Son cose!
  9. E poi gelato tutti assieme!
  10. Mio suocero per l'ennesima volta sul giornale con una mezza pagina interamente dedicata a lui. Che pezzo d'uomo! Chissà cosa combinerà ancora. Stay tuned!
  11. Il volare del tempo quando si lavora (anche duramente) ma ci si diverte e si ha soddisfazione. Credo che sia il top.

E adesso ecco la Serendipity Box n° 208:
  1. Maura me li ha chiesti e richiesti, e quindi eccola accontentata: tartufi al cioccolato in quattro versioni. Che bontà!
  2. Passeggiare la mattina presto e incontrare caprioli nei campi incuriositi e intimoriti. Starli a guardare prima che fuggano via con salti incredibili a pochi passi da te. La natura è proprio meravigliosa.
  3. Esultare di gioia come una bambina per aver finalmente assaggiato una ricetta tipica trentina che ancora mancava da depennare alla mia lista: il tonco del pontesel.
  4. Un momento raro in questa estate frenetica: un aperitivo fra amici. Quanto mi ci voleva!
  5. Cena da mamma e babbo e poi partitona a briscola.
  6. Utilizzare ogni secondo libero per sfornare e decorare questa torta di compleanno. Una bella soddisfazione per me e per chi l'ha mangiata. Son contenta, ne è valsa la pena. Tanti auguri Rosetta!
  7. La strepitosa cena siciliana a casa di Caterina e Alberto. Grande Cristina per queste sarde a beccafico, grandi Cate e Alberto per il pesto alla trapanese e bravissima Sara per la torta mocaccina. Siete il top! ...Anche alle 2:30 di notte nonostante che c'abbiamo tutti un'età! ;-)
  8. Io e Massi: due cuori e una padella.
  9. L'arrivo di settembre: un capodanno, un foglio bianco su cui ho tanta voglia di scrivere la vita.

L'aforisma che ho scelto per questa serendipity è:
""La sapienza è figliola dell’esperienza."
(Leonardo da Vinci)


Alla prossima!


Benvenuti al nuovo appuntamento con la "Zonzolando's Serendipity Box", la scatola che serve a ricordare i piccoli grandi piaceri della vita, cogliendo il meglio di ciò che ci offre.

Troppo spesso infatti le nostre giornate sono riempite di pensieri e preoccupazioni tendendo a dimenticare il bello che nella vita c'è (sempre!). Con questa scatola voglio immortalare, se non tutto, gran parte delle cose belle che riempiono la mia/nostra vita quotidiana (ma che potrebbe essere anche quella di tutti), dalle grandi alle piccole cose che ci rendono felici e, ancora meglio, sereni.

Riprendo il racconto dalle ultime box e proseguo con la Serendipity Box n° 205 ricca di zonzolate vicine e lontane:
  1. Milano. Dopo una passeggiata rasente i muri dei canyon urbani visto il caldo micidiale, una capatina dal primo parrucchiere a caso mi ci voleva proprio per rendermi presentabile alla riunione di lavoro che avrei avuto di lì a poco. La faccia da urlo di Munch invece è stata per i tempi leggermente risicati che poi ho avuto.
  2. Una zonzolata improvvisata, decisa appena scesa dal letto, ci ha portato fra boschi e prati incantati. Che meraviglia!
  3. Lavoretti notturni scaccia insonnia. Quanto mi piacciono ste cose!
  4. Una meravigliosa zonzolata a Copenhagen che ci ha visto macinare chilometri di strade per visitare tutte le cose che avevamo in mente prima di partire.
  5. Un gelato alla liquirizia a cui andava dato un premio per la bontà. E chi se lo aspettava un gelato così in Danimarca? :-)
  6. E poi la soddisfazione di poter assaggiare qualche piatto tipico in un locale tipico, come per esempio un smørrebrød con uova sode e gamberetti. Top!
  7. Rimanere a bocca aperta davanti a questo formaggio tricolore come degli ebeti.
  8. E la Sirenetta non potevamo farcela scappare! Yuppy!

Aria di vacanze e tanta voglia di altre ferie nella Serendipity Box n° 206:
  1. L'arte degli impressionisti mi ha da sempre affascinato, sin dai tempi della scuola. Avevo la pelle d'oca nei musei di Copenhagen che hanno dedicato a loro alcune sale.
  2. Prima colazione salata e poi seconda colazione dolce in una fantastica pasticceria in centro. Quante delizie. Queste erano al rabarbaro e crema di mandorle. Così buone che le mie cicce se le ricordano ancora, eheh ;-)
  3. Una zonzolata al principale birrificio della città che è terminata con due belle birre fresche offerte al termine del giro. Così si fa!
  4. Le giornate lunghe e soleggiate, le torri, le meravigliose panoramiche sulla città.
  5. Quando gli amici ti pensano e ti mandano degli spettacolari video su Whatsapp. Angelo sei il top!
  6. Quando si mette a dormire così è troooooppo un ruffiano prendi coccole. :-)
  7. Una zonzolata al lago, una passeggiata a piedi e poi in moto e per concludere un buon gelato. Fosse sempre così!
  8. La foto non rende minimamente la bellezza e bontà di questa torta. Spazzolata!
  9. Sgranare piselli come se non ci fosse un domani, che l'inverno poi arriva in un attimo e bisogna essere preparati. Quante cose meravigliose che ci regala la natura!

L'aforisma di questa serendipity la dedico ai giorni nostri (che invece non mi lasciano serena) e vi invito a sentire il discorso integrale dell'autore a questo link qui:
"Tutti hanno diritto ad avere un'opinione. Tutti hanno però il dovere di averla informata."
(Giampaolo Musumeci)


Alla prossima!


Benvenuti al nuovo appuntamento con la "Zonzolando's Serendipity Box", la scatola che serve a ricordare i piccoli grandi piaceri della vita, cogliendo il meglio di ciò che ci offre.

Troppo spesso infatti le nostre giornate sono riempite di pensieri e preoccupazioni tendendo a dimenticare il bello che nella vita c'è (sempre!). Con questa scatola voglio immortalare, se non tutto, gran parte delle cose belle che riempiono la mia/nostra vita quotidiana (ma che potrebbe essere anche quella di tutti), dalle grandi alle piccole cose che ci rendono felici e, ancora meglio, sereni.

Oggi non ho nemmeno il tempo per fare una piccola introduzione a queste box. Riprendo subito dall'ultima box e proseguo con la Serendipity Box n° 202 (mamma mia quante iniziano ad essere!):
  1. La mia mezza vita passata con Massi era una data che non potevo farmi scappare dal festeggiare. E' un traguardo importante, un simbolo di capienza della felicità. La visione del bicchiere oramai inevitabilmente pieno.
  2. In una giornata particolarmente soleggiata, dopo una serie di giornate segnate solo da acquazzoni, imbattersi in una distesa di fragoline di bosco. Così tante e grosse non ne avevo mai viste.
  3. Del raccolto parte è finito subito nelle nostre pance deliziate da cotanta novizia, altrettante ne abbiamo utilizzate per ricoprire questa crostata. Giuro che è stata una delle più buone che abbia mai fatto.
  4. Quando fuori imperversa un temporale con tuoni e lampi da paura e si è in macchina al riparo ad ascoltare la pioggia battente.
  5. Lo shopping sfrenato sfianca e così ecco un pranzetto per riprenderci un po' dalla sfacchinata.
  6. I fiori delle mie orchidee bianche: la grazia assoluta.
  7. "Massi oggi stacco da tutto, se no strippo. Andiamo al lago?" Ed eccomi/ci qua su un pedalò nel bel mezzo di un laghetto con un panino in mano a godermi/ci una domenica di strameritato riposo.
  8. Il mio Massi sul giornale mi fa sempre un pochino gongolare, ecco.
  9. Cito dall'account Instagram di Zonzolando (20 giugno): "About last night: a) ho scoperto che Torino è meravigliosa, anche di notte; b) che a Torino l’aperitivo è una cosa seria, molto seria! c) che la bagna cauda è qualcosa di libidinoso."

Quando tutto quadra nella Serendipity Box n° 203:
  1. Chilometri e chilometri percorsi di sera nelle bellissime vie di Torino. Vuoi non fartelo un fantastico gelato con il tuo cicerone Angelo?
  2. Cornetto e cappuccino, la mia colazione preferita quando sono in giro. Questo era ripieno di crema di mandorle, una cosa eccezionale.
  3. E come se i chilometri non fossero stati abbastanza, ecco anche un giro a Roma. Ehm... ehm, sono arrivata in ritardo per colpa dei treni. Praticamente il colmo!
  4. Mes petits fils. Storie di ordinari weekend.
  5. Molti animali mi fanno paura, soprattutto molti insetti. Mi sento quasi in colpa quando li vedo così innocui e il loro canto (quello dei grilli) mi piace un sacco. Insieme a quello delle cicale è il suono dell'estate.
  6. Apprezzatissimi regali da Israele. Grazie Emanuela e Youssef.
  7. Quando tutto quadra, quando dopo una giornata di lavoro estenuante, tornare a casa e trovare la casa linda e pinta, con persino le ante dei mobili raddrizzate, così tanto che nemmeno il cellulare riesce a prendere tanta perfezione.

E infine gli ultimi giorni trascorsi nella Serendipity Box n° 204:
  1. Stare sdraiati su un prato mentre lui, compagno fedele e paziente, tiene d'occhio ogni minimo movimento intorno.
  2. Andare a ritirare la pagella alla mia età, beh... fa un certo effetto. 2° anno arrivo!
  3. Direttamente dall'orto dei miei suoceri la perfezione estetica e del gusto. L'amore a prima vista (adesso!).
  4. La mia incapacità di stare ferma produce "gli eserciti dell'insonnia".
  5. C'è chi non ha nemmeno una finestra che guarda verso l'esterno in ufficio (vedasi la scrivente) e chi in ufficio (vedasi il maritino della scrivente) ha pure il parco con i caprioli. C'è da chiedersi dove preferisco passare la pausa pranzo per caso?
  6. Mangiare la frutta direttamente dall'albero (soprattutto se non trattata) come si faceva una volta.
  7. Io, lui, l'immancabile cagnolone che ci segue ovunque, un prato, una coperta (che il fieno appena tagliato punge), il pranzo nello zaino e le guide per la prossima zonzolata alle porte. Quei giorni che vorresti rivivere all'infinito come un disco rotto.
  8. Le App che ci guidano nei luoghi senza cartine, senza indugio e con una precisione che fa paura. In questi giorni le ho usate come il pane.
  9. The last but not the least: la quattordicesima!

L'aforisma degli ultimi giorni trascorsi me lo dedico:
"Stay hungry, stay foolish."
(Steve Jobs)


Nonostante sia sempre di più la fatica a tenere il blog e a trovare il tempo per scrivere, cercherò di non perdere almeno questo diario di bei momenti. Nella mia follia quotidiana voglio trovare il tempo da dedicare al futuro, ossia quando rileggerò questi momenti ricordandomi di quanto diamine mi sono data da fare, al meglio che ho potuto fare.
Scappo ancora a correre nella vita.
A tutti noi: buona ricerca di bei momenti! Ce ne sono sempre!


Eh già, è un po' che non mi si vede da queste parti.
Ultimamente un post al mese è il massimo che riesco a fare.
Avevo chiuso la scorsa serendipity con uno dei motivi per cui il mio/nostro tempo libero è praticamente ridotto all'osso, e ora che casa è quasi sistemata del tutto (session completed 95%) ho avuto la bella idea di dedicare anima e corpo ad un paio di nuove avventure che richiedono tante energie, ma che danno anche tante soddisfazioni.
Il blog langue quindi di ricette (e ne avrei da pubblicare!) e di racconti di viaggio. Ma un po' per mancanza di tempo, stanchezza e poca voglia di scrivere, qui faccio fatica a pubblicare qualcosa.
L'unica cosa che mi "impongo" di scrivere è questo vero e proprio diario personale dei bei momenti passati, per imprimerli e ricordarmeli per "sempre".
Vado con la classica frase di rito di apertura (per chi non conoscesse ancora questa rubrica) e poi via con la carrellata.

Benvenuti al nuovo appuntamento con la "Zonzolando's Serendipity Box", la scatola che serve a ricordare i piccoli grandi piaceri della vita, cogliendo il meglio di ciò che ci offre.

Troppo spesso infatti le nostre giornate sono riempite di pensieri e preoccupazioni tendendo a dimenticare il bello che nella vita c'è (sempre!). Con questa scatola voglio immortalare, se non tutto, gran parte delle cose belle che riempiono la mia/nostra vita quotidiana (ma che potrebbe essere anche quella di tutti), dalle grandi alle piccole cose che ci rendono felici e, ancora meglio, sereni.

Riprendo come sempre dall'ultima box e proseguo con la Serendipity Box n° 199:
  1. I lavori in casa mi hanno permesso di trovare reperti storici che avevo completamente dimenticato. Questo era un quadro-collage che ho impiegato diversi anni ad assemblare. L'avevo chiamato "Seguendo le tracce dell'imperfetto". L'ho buttato.
    Ma gli ho fatto questa foto ricordo. Sì, è andato, non serviva. Non serviva tenerlo ancora in qualche meandro aspettando che rispuntasse in qualche altra ristrutturazione. L'unica cosa che serve è ricordarsi che c'era e il corredo di ricordi annesso che affiora.
  2. Correre a per di fiato sotto la pioggia quando un temporale ti coglie di sorpresa.
  3. Constatare per l'ennesima volta che anche la cucina tedesca ha dei capisaldi affatto male.
  4. Le riunioni importanti che uniscono paesi di Paesi. Quelle in cui il confronto diventa un arricchimento reciproco.
  5. Dettagli di un benvenuto istituzionale: un centrotavola fiorito, le nostre bandiere e due boccali di birra (all’arrivo traboccanti). Son cose! È fratellanza, è unione, è forza, è Unione Europea.
  6. Credo che non ero mai stata in una chiusa di un fiume fino a questo momento immortalato qui. Ed è stato forte osservare tutti i meccanismi di funzionamento (che avevo studiato in facoltà) in chiave antica.
  7. I timbri sulla pelle per avere sconti, benefit o altro. Procedure vintage per un pantagruelico pasto...
  8. ...il cui finale era composto da due giganti fette (dalla foto non si capiscono bene le proporzioni) di due specialità dolci tedesche. Un concentrato di grassi e zucchero da capogiro.
  9. Quando nel caos quotidiano vedo la luce in fondo al tunnel (e non è un treno che sta correndo verso di me). Quando c'è Massi che mi guida e che mi fa da apripista di ragnatele, non solo nella realtà del momento, ma in senso lato di vita assieme.

Ed ecco la Serendipity Box n° 200:
  1. Quando abbiamo visto questa targa associata al modello di macchina non abbiamo potuto fare a meno di ridere.
  2. Passeggiare per stradine assolate circondati da campi in fiore. Ammirare le onde e i disegni che il vento creava fra l'erba alta sulle colline.
  3. Partecipare alle feste, vedere come la gente del posto si diverte, ma soprattutto imparare i sistemi con cui si riesce a tenere tutto pulito e avere pochi rifiuti: le cauzioni.
  4. Tipica cucina tedesca parte due, ergo tipica box culinaria apprezzata parte due.
  5. Uno pseudo Prosecco alla zucca mi mancava! E che buono! Anche a detta dei più scettici.
  6. C'è chi si porta a casa una calamita, chi un piccolo piglia polvere e chi un'intera cassa di birra. Indovinate chi? ;-)
  7. Nove anni e un tema dettagliato su tipi di droghe, alcol e malattie annesse. Ora, ma me lo spiegate come il mio Massi potesse scrivere così approfonditamente di questi argomenti a nove anni? Se non lo avessi letto io stessa non ci avrei creduto.
  8. Altri reperti della nostra storia riesumati durante i lavori. Questo che ho in mano è un mini libro scritto da me. Non solo non mi ricordavo di averlo, ma nemmeno di averlo scritto. Non l'ho buttato, è un libro, un mini libro, scritto da me. Poche parole di una sostanza incredibile.
  9. Gente negli enta/anta suonati che torna a scuola, che si mette in gioco e che alla fine, sotto sotto, è rimasta con quel bellissimo spirito adolescenziale che è fatto di energia ed entusiasmo per la vita. Son cose!

Ancora bei momenti, quasi fino ai giorni appena trascorsi, sono racchiusi nella Serendipity Box n° 201:
  1. La bellezza dei colori dei fiori.
  2. Il fondo al mio lager, la libertà che vedo in quei due minuscoli fari di macchina accesi.
  3. Prove tecniche di trasmissione, alias: quando il cibo viene paparazzato a più non posso.
  4. Partecipare alla splendida adunata degli alpini a Trento. E per il mio Massi ritrovare (grazie alle mie portentose doti da fisionomista) un amico che non vedeva da 13 anni. Carramba! Ci sono pure scappate le lacrime dell'alpino!
  5. Le vacche (no, non si dice mucche - mucche è per bambini, e a Massi viene l'orticaria) al pascolo. Vedersele correre in mandria contro perché sono curiose di conoscerti non è però poi tanto forte. Io scappavo e Massi se la rideva a crepapelle. Tzè... poi scrivo pure che mi salva in varie situazioni nelle box precedenti. Ritratto tutto! ;-)
  6. Ogni tanto un giretto a Milano.
  7. Tornare a casa e trovare dei mazzetti di margherite in vaso. Eh niente, mi sciolgo.
  8. Quando non sai se ridere o piangere. Pronostici di date della nostra prossima età pensionabile. Quando l'ottimismo è il profumo della vita.
  9. Fai il lavoro che ami e non avrai lavorato un giorno in vita tua, recitava un saggio. Beh, non so se è il lavoro che amo o che vorrei fare per sempre, so solo che quando entro in cucina il tempo vola mentre sudo, corro e al tempo stesso mi diverto.

L'aforisma degli ultimi giorni trascorsi è:
"È strano tornare a casa. E' tutto uguale: gli stessi odori, le stesse sensazioni, le stesse cose... Ti rendi conto che l'unico a essere cambiato sei tu."
(Brad Pitt - Il curioso caso di Benjamin Button)


A presto con nuove ricette (spero) e altre nuove box che sono già in costruzione.
Ciao!


Benvenuti al nuovo appuntamento con la "Zonzolando's Serendipity Box", la scatola che serve a ricordare i piccoli grandi piaceri della vita, cogliendo il meglio di ciò che ci offre.

Troppo spesso infatti le nostre giornate sono riempite di pensieri e preoccupazioni tendendo a dimenticare il bello che nella vita c'è (sempre!). Con questa scatola voglio immortalare, se non tutto, gran parte delle cose belle che riempiono la mia/nostra vita quotidiana (ma che potrebbe essere anche quella di tutti), dalle grandi alle piccole cose che ci rendono felici e, ancora meglio, sereni.

Time flies!
Mi pare una vita dall'ultima volta che mi sono messa a scrivere un post.
In effetti è un bel po' che non pubblico niente, ma le ragioni sono racchiuse qua sotto.
Riprendo così il racconto dalle ultime box e proseguo con la Serendipity Box n° 197:
  1. Quando si arriva a pensare di non avere il tempo nemmeno per cucinare e ci pensano i take-away a salvarti la cena. Se poi ci si mette una tremenda voglia di sushi allora il risultato è questo qua.
  2. Micro gelati da ufficio (gusti insoliti di una bontà spaziale), gentilmente offerti da maestri gelatai pluripremiati che gravitavano intorno ai nostri uffici per una manifestazione. Siete sempre i benvenuti, sappiatelo!
  3. Pattern di nuovi materassi. Lo sapevate che materasso fa rima con salasso? Io l'ho scoperto quando abbiamo strisciato la carta di credito. Ahinoi! Almeno sono svenuta sul morbido, va'.
  4. Evidentemente un po' fighi al nostro stupenderrimo matrimonio dovevamo pur esserlo se senza autorizzazione ci siamo ritrovati in una pubblicità per pacchetti matrimoniali no? Intanto pensiamo a se e che misure prendere... Ve' possino!
  5. Aperitivi che più improvvisati non ce ne potrebbero essere. Di quelli che, dopo tanto sgobbare, alla richiesta "facciamo pausa?" diventano una salvezza.
  6. Passeggiare per le vie di Rovereto senza fretta, gustando vie, scorci e dettagli che ancora non avevo notato.
  7. 13 kdays, io, lui e la pizza.
  8. La straordinaria bellezza degli uomini quando si fanno la barba con la schiuma. In un mondo di hipster il mio lui ha iniziato a rasarsi, ma pensa te!
  9. Il blogghino che anche se non pubblico quasi più vive di una discreta vita propria. E meno male!

C'è tanta primavera, voglia di rinnovo e rinascita nella Serendipity Box n° 198:
  1. Nobel per la pace collettivo a tutti i gelatai che sanno fare bene i gelati. Cinque minuti di dolcezza per rappacificarsi col mondo.
  2. Andare a far la spesa per prati e campi di montagna. Massi è tornato a casa con un cesto di ortiche pronte per essere pulite e cucinate. Che bontà!
  3. La cena che da tanto, troppo tempo volevamo fare con Emilio cucinando una delle ricette scelte da un ricettario vecchissimo, scritto a mano in una calligrafia corsiva. Si tratta di uova alla svizzera: pane fritto nel burro con sopra un quintale di formaggio e uova. Poteva non essere buono? Pareva tanto per tre persone. Pareva... P.S.: forse non si capiscono le proporzioni dalla foto ma quella padella è enorme, la più grande che abbiamo.
  4. Di questo aperitivo ricordo le risate, le tante risate, i miei discorsi a profusione, Massi che mi sogghigna e mi prende in giro. Non c'ho più l'età!
  5. Riprendo da Instagram: "Tarassaco petaloso oggi, soffione zonzoloso domani. O quasi... Can’t wait!"
  6. L'inizio del Lago di Garda in tutto il suo splendore, nonostante la giornata nuvolosa, visto dal Monte Stivo.
  7. Sì, è decisamente l'anno delle zecche. Questa me la sono portata a casa da una bella passeggiata attaccata ad un ginocchio. Grazie a Massi eccola qui nel lavello e non più sulla mia pelle.
  8. Ci siamo ritrovati dopo undici anni in Italia ed è stato bellissimo. I nostri amici staranno qui ancora qualche giorno e il tempo che riusciamo a passare insieme lo stiamo dedicando ai ricordi e ai sogni. Ai ricordi dell'Amazzonia, alla pesca all'amo con piranha, al bagno fra gli jacarè, ai paesaggi incredibili; ai sogni delle loro prossime mete qui in Italia. Loro ci hanno insegnato a pescare piranha, noi dobbiamo assolutamente insegnargli a scegliere i gusti dei gelati perché fragola e limone con tutto il ben di Dio che potevano sperimentare non si può proprio vedere! XD
  9. Il vero motivo del silenzio del blog, l'attività che sta assorbendo tutte le nostre forze e che però ci sta dando grandi soddisfazioni, la nostra mission impossible: imbiancare casa (alias: rivoltarla come un calzino).

L'aforisma degli ultimi intensi giorni trascorsi è:
"Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare."
(Winston Churchill)


Speriamo che me la cavo!
A presto! ...forse. ;-)


Benvenuti al nuovo appuntamento con la "Zonzolando's Serendipity Box", la scatola che serve a ricordare i piccoli grandi piaceri della vita, cogliendo il meglio di ciò che ci offre.

Troppo spesso infatti le nostre giornate sono riempite di pensieri e preoccupazioni tendendo a dimenticare il bello che nella vita c'è (sempre!). Con questa scatola voglio immortalare, se non tutto, gran parte delle cose belle che riempiono la mia/nostra vita quotidiana (ma che potrebbe essere anche quella di tutti), dalle grandi alle piccole cose che ci rendono felici e, ancora meglio, sereni.

Quasi un ritorno all'infanzia nella Serendipity Box n° 194:
  1. Chiacchiere, buon cibo, risate e allegria fino alle ore piccole. Evviva le cene con gli amici.
  2. Dopo anni di tentennamenti ci siamo decisi a comprare una planetaria. La stiamo usando a più non posso e ci sta regalando un bel po' di soddisfazioni. Insomma era l'ora.
  3. Scoprire per caso commenti su Pinterest alle mie ricette. Che bellissima soddisfazione!
  4. I panorami che non ci si stancherebbe mai di guardare. Che viste incantevoli che regalano le montagne!
  5. Una cena di arrivederci fra compagni di avventure gastronomiche. Al prossimo anno, alle prossime ricette, ai prossimi esperimenti, alle prossime soddisfazioni, alle prossime emozioni. Prosit!
  6. En plein! O forse è meglio se scrivessi: Volltreffer!
  7. Giocare a fare gli angeli nella neve. (Mentre Docs mi guardava come dire: "Alla mia padrona è andato di volta il cervello...")
  8. Scovare nei meandri di librerie ricolme una mia vecchia pagella dell'asilo. Sì, dell'asilo! Leggerla e ritrovarmici in ogni dettaglio ancora oggi.

Che stia arrivando finalmente la primavera? Nella Serendipity Box n° 195 si direbbe proprio di sì.
  1. Andare a mangiare una pizza a mezzanotte con gli amici, appurando che da qualche parte in Trentino le pizzerie restano aperte fino a quest'ora, che diciamocelo, non è cosa proprio banale da queste parti... Chiederci poi in massa se riusciremo a digerirla visto che i vent'anni son passati da un pezzo.
  2. Le prime passeggiate al tepore del sole dopo il freddo dell'inverno. Quelle che sono un vero piacere per il corpo, ma soprattuto per la mente. Quelle che ti regalano tanta energia, che solo la primavera sa donare. Le amo.
  3. Questa foto l'ho pubblicata qualche giorno fa su Instagram con questa didascalia: "C’è chi li chiama macarons, io li chiamo 3.987.932, come il numero di volte che ho provato a farli. Sono due volte che escono così: quasi perfetti. Quando ho realizzato per la prima volta che ce l’avevo fatta (capitemi) ho iniziato a saltare per casa come una pazza, mentre il mio Massi si stava chiedendo se richiedere o no un TSO. Al prossimo tentativo, che oramai ci ho preso gusto, se escono così pubblico la ricetta (non mia) con qualche dritta. Una ve la anticipo: NON MOLLARE MAI!" Oggi sono ben oltre il 3° tentativo riuscito, devo solo trovare una buona dose di tempo per scrivere il post.
  4. Incontrare appassionati di animali selvatici in vena di spiegazioni e condivisioni. Così ci siamo passati un'orettta fra chiacchiere, gatti, baite, montagne e caprioli al di là di lenti potentissime.
  5. Produzioni industriali di leccornie ad alto tasso glicemico, calorico, benefico, stimolante. Che vita sarebbe senza una sana dose di zuccheri? :-)
  6. Quando provano le nostre ricette e mi mandano foto così belle sono proprio soddisfazioni. Bravissima Irene!
  7. Le primule gialle e gli anemoni viola nel bosco: una combinazione di colori che la natura più bella proprio non poteva fare. In questo periodo il sottobosco ne è invaso e forma un letto bellissimo su cui passeggiare.
  8. Con tutto il freddo che ha fatto il mio consumo di gelati è crollato vertiginosamente. Al primo raggio di sole che scaldava ho subito rimediato. Sia mai che perdo il vizio. ;-)
  9. Ma ve l'avevo mai che detto che...?

Belle notizie, buoni propositi e tanto godersi la vita nella Serendipity Box n° 196:
  1. Proseguire con una piccola collaborazione che mi regala tante soddisfazioni.
  2. Avvistamenti alati in zone urbane. Che meraviglia!
  3. Ci sono volute un bel po' di ore di lavoro e lievitazione ma la nostra prima colomba, su cui non avremmo scommesso un centesimo, ci ha dato invece una gran soddisfazione. Non ci resta che replicare e provare a migliorarci ancora.
  4. Non sarà forse stata la più fotogenica (perché dal vivo era molto meglio), ma a mio avviso è stata senz'altro una delle torte più buone che abbia mai sfornato. Tanti auguri mamma!
  5. Un sabato sera di festa, nessuna voglia di restare in casa, il diluvio universale per strada: che fare allora? Cinema! Le avverse condizioni meteo sono decisamente una manna per questo settore in crisi.
  6. E appena torna il bel tempo andare a cercare ogni raggio di sole disponibile, magari in riva al mare. Viareggio è da sempre un luogo che ci piace un sacco, non solo per passeggiare e respirare aria di mare e salsedine...
  7. ...ma anche per fare delle belle e buone seconde colazioni. Insomma: una domenica mattina di relax, dopo una bella passeggiata lungo il mare, al tepore dei raggi primaverili, col profumo di mare a due passi, il profumo del cappuccino e di una brioche calda appena sfornata è o non è serendipity?
  8. Andare a raccogliere gli asparagi selvatici è una di quelle cose che non mi faccio mai mancare in questo periodo quando torno a casa in Toscana. Mi fa tornare bambina, mi fa stare bene e mi fa felice. (Foto di repertorio)
  9. Un messaggio lunghissimo fatto di parole talvolta difficili o addirittura incomprensibili per i non addetti al settore, con un finale che più bello non ci potrebbe essere. La più bella di tutte queste box è questa qua. Non è solo serendipity, è sollievo e gioia.

L'aforisma degli ultimi giorni trascorsi è dedicato alle teste dure e cocciute con cui ho a che fare (a buon intenditor... ;-) ):
"Colui non faccia esercizio, che non vuol vivere sano e lieto. Socrate (...) in casa ballava e saltava per esercitarsi."
(Pellegrino Artusi - La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene)


E adesso via a cercare nuove box, nuovi bei momenti, nuovi ricordi da immortalare.
Buon tutto!


Benvenuti al nuovo appuntamento con la "Zonzolando's Serendipity Box", la scatola che serve a ricordare i piccoli grandi piaceri della vita, cogliendo il meglio di ciò che ci offre.

Troppo spesso infatti le nostre giornate sono riempite di pensieri e preoccupazioni tendendo a dimenticare il bello che nella vita c'è (sempre!). Con questa scatola voglio immortalare, se non tutto, gran parte delle cose belle che riempiono la mia/nostra vita quotidiana (ma che potrebbe essere anche quella di tutti), dalle grandi alle piccole cose che ci rendono felici e, ancora meglio, sereni.

Time flies!
Per raccontare il nostro ultimo viaggio sono rimasta un po' indietro con il racconto delle piccole gioie quotidiane.
Vediamo di recuperare in fretta.
Riprendo il racconto dalle ultime box e proseguo con la Serendipity Box n° 192:
  1. Biscottare in compagnia e a gogò. Che soddisfazioni!
  2. La colazione in stazione, fra un treno e l'altro. Quel momento in cui la giornata, anche se è iniziata da ore, forse parte per davvero.
  3. Il video di Bressanini sui cristalli di zucchero. Devo rimettermi all'opera, mi ero divertita tanto a vederli crescere.
  4. Prendere con filosofia gli imprevisti. Correre, scalciare in metro, cadere, chiedere scusa ai passanti, arrivare per miracolo in stazione col cuore che batte in gola e scoprire che il treno è stato cancellato. Correre ancora per prendere l'autobus che mi porterà ad un'altra stazione di scambio. Perdere tutte le coincidenze. Non avere la più pallida idea di se e quando si arriverà a casa. Appoggiare la testa allo schienale e dire "non importa".
  5. Un'ora a casa, con la luce chiara che investe la stanza, una poltrona (rifatta da me), una coperta e un libro alla vecchia maniera (di carta), un segnalibro ricordo di un viaggio: la pace.
  6. Capisco che il giorno del nostro matrimonio eravamo strafighi da paura, capisco anche che le foto e il posto facessero la loro, ma almeno chiedere l'approvazione per la pubblicazione prima di fare pubblicità non era maleducato eh! E comunque son cose!
  7. Quando ti senti dire: "Caspita! Brava! Hai superato il maestro!", dal maestro... Gongolo.
  8. Un pranzetto giapponese che desideravo da tanto tempo e che è arrivato per caso.
  9. Ottimo! ...detto (e scritto) dagli altri.

Tante soddisfazioni e persino un miracolo nella Serendipity Box n° 193:
  1. Un team allegro, scherzi, battute, tante persone da servire (tantissime anzi) e un brindisi prima che inizino le danze del servizio. Il comitato carnevale è anche questo.
  2. Festeggiare le persone a cui si vuole bene, sperando di vederle felici.
  3. Scoprire per caso (a distanza di anni per di più) che c'è una marea di gente che prova le ricette e che mi invia le foto. Non me ne ero mai accorta, ma ho rimediato e adesso sono tutte (o quasi) su Your Turn qui. Tanto felice io, tanto!
  4. Sull'enciclopedia alle voci: legame, amore incondizionato, simbiosi, deferenza, attaccamento viscerale c'è la foto del nostro cagnolone. Non ha occhi che per Massi.
  5. Prove di pizza. Prove che vanno a buon fine. Prove superate a pieni voti.
  6. Le orchidee di ufficio e casa stanno facendo a gara a chi mi regala più soddisfazioni. Che meraviglia vederle fiorire, vedere schiudere ogni bocciolo, ammirare la loro eleganza e delicatezza.
  7. Il miracolo! Massi che scrive un post. Va beh, parte di un post. Ne ho le prove!
  8. Festeggiare una collega che se ne va, che ha deciso di prendere un'altra strada, e augurarle ogni bene.
  9. Passeggiare nel bosco con la neve, con il freddo che punge le guance e la nuvoletta che esce dalla bocca.

L'aforisma degli ultimi giorni trascorsi è:
"La scienza non è democratica. (...) La velocità della luce non la si stabilisce a maggioranza, per alzata di mano."
(Piero Angela - Il mio lungo viaggio)


Buone giornate a tutti! Godete di ogni momento! ;-)


Segue dai post precedenti, ma sempre con la frase di rito in apertura!

Benvenuti al nuovo appuntamento con la "Zonzolando's Serendipity Box", la scatola che serve a ricordare i piccoli grandi piaceri della vita, cogliendo il meglio di ciò che ci offre.
Troppo spesso infatti le nostre giornate sono riempite di pensieri e preoccupazioni tendendo a dimenticare il bello che nella vita c'è (sempre!). Con questa scatola voglio immortalare, se non tutto, gran parte delle cose belle che riempiono la mia/nostra vita quotidiana (ma che potrebbe essere anche quella di tutti), dalle grandi alle piccole cose che ci rendono felici e, ancora meglio, sereni.

Come per le box precedenti ho mantenuto anche in questo caso le tre tematiche diverse che hanno reso il nostro viaggio indimenticabile: le cose che ci hanno colpito, i luoghi visitati e il cibo.

Tante sono state le cose che ci hanno colpito e purtroppo tutto è impossibile racchiuderlo in poche box. The last, but non the least è racchiuso nella Serendipity Box n° 189:
  1. Il muro di confine fra Palestina (Cisgiordania) e Israele è gigantesco e alquanto inquietante. Pare davvero incredibile che possa esistere una tale soluzione, pensata appositamente per confinare un popolo che prima risiedeva e possedeva tutte quelle terre. Pare che le sue fondazioni siano molto profonde in modo da scongiurare la formazione di tunnel o passaggi per poterlo attraversare di nascosto. Ogni macchina in entrata e uscita viene controllata e a seconda dei poliziotti anche ispezionata. Se non fosse stato per Youssef che ci faceva da guida/traduttore/rassicurazione probabilmente non avremo nemmeno mai provato ad addentrarci. Visitare Betlemme in festa (punto che andrebbe aggiunto anche nella box successiva) per il Natale ortodosso è stato inaspettato e bellissimo.
  2. Israele, gli infiniti confini e i controsensi: questo è il titolo perfetto per questa box. Anche qui si vede un altro confine, sempre da attraversare previa autorizzazione. La differenza con il punto precedente? Beh, nel primo è Israele che confina i palestinesi, in questo caso sono invece gli ebrei che confinano se stessi. Sì, se stessi! Avete capito bene.
    Come per i kibbutz, anche i Moshav, sono "territori" confinati, micro polis che vivono in modo "autonomo" (con tutte le enormi eccezioni del caso date da un mondo pieno di bisogni e globalizzato).
    In sostanza si tratta di ebrei che per stile di vita e "sicurezza", il mantra che apre le porte ad ogni intervento anche coercitivo contro chiunque, vivono in aree recintate e con regolamenti propri.
    Noi abbiamo passato una notte in questa realtà. Per caso per di più.
    Una cosa che vale la pena ricordare della nostra esperienza è questa: una volta oltrepassato il cancello, che casualmente si è aperto perché una macchina veniva nel senso contrario, siamo entrati in questa micro città, ignari di tutto, concentrati solo sulla ricerca della nostra camera prenotata poco prima dal cellulare. Rintracciata la padrona di casa, con una serie di giri che non sto qui a descrivere, siamo finalmente giunti all'appartamento. Lei vedendoci un po' spaesati per la realtà, il modo di entrare, il comportamento strano e sospetto di chi ci vedeva passare, ci ha detto: "Non vi preoccupate, non è come sembra. Spesso i turisti che ospitiamo hanno la percezione di essere entrati in una prigione, ma non è così..." (Ah no?) Quando le abbiamo spiegato che eravamo lì perché cercavamo una sistemazione per una notte non avendo trovato altro nel giro di chilometri e che la mattina saremmo ripartiti senza visitare la zona è rimasta un po' delusa. Ci ha salutati gentilmente dicendo che la mattina seguente per uscire dal moshav avremmo dovuto farle un colpo di telefono, o mandarle un messaggio per chiederle di aprirci il cancello a distanza, altrimenti non saremmo riusciti ad uscire. Poi diceva che non era una prigione... Adios!
  3. Robe d'altri tempi: nel kibbutz che abbiamo visitato l'unica carrozzina che abbiamo visto era fatta così. Un lettino azzurro su ruote con all'interno un bambino in piedi che veniva scorrazzato per le stradine del paese.
  4. Che dici Massi, la lasciamo qui la macchina? Direi che il cartello non lascia adito ad interpretazioni vero? Beh, non sapete che fatica, ma anche quante risate ci siamo fatti nel non capire niente di tutto ciò che vedevamo scritto. Dai cartelli stradali, ai menù dei ristoranti, ai giornali e riviste. Per altro tutto da leggere e sfogliare al contrario!
  5. Questi animaletti, che paiono un incrocio fra capre e piccole antilopi, scorrazzavano tranquille nelle aiuole di un parcheggio a Mitzpe Ramon (cittadina sull'omonimo cratere), da cui si gode di una vista fantastica.
  6. Sempre in tema di confini ecco un'altra cosa incredibile che ci è successa. Da Eilat abbiamo prenotato un tour di due giorni per andare a visitare Petra e la Wadi Rum in Giordania (vedi box successiva). Il viaggio includeva: ritiro presso l'albergo e consegna presso il punto di raduno con altri turisti. Prelievo dei turisti con un autobus e presentazione della prima guida, arrivo al confine israeliano (1,5 km forse? - robe che a piedi si fa prima), scarico dei turisti, controlli di sicurezza (bagagli e passaporti), attraversamento a piedi del confine (100 metri circa, sì a piedi!), altri controlli di sicurezza con pagamento di tasse di ingresso e attese infinite, prelievo con un altro autobus e della seconda guida e infine partenza. In pratica per fare 2,1 km ci abbiamo messo quasi quattro ore.
    Quello che ci ha stupito è stato il fatto che un autobus israeliano non potesse varcare il confine e potesse circolare sul territorio giordano (se non per qualche eccezione, di cui non fanno parte i turisti), nonostante che fra i due Paesi vi sia un accordo di pace.
    Noi davvero non ci rendiamo conto di quale fortuna godiamo con la gestione dei nostri traffici e confini! Viva Maastricht!
    Un'altra cosa incredibile? Sul nostro bus giordano è salito un uomo che si è seduto in prima fila. La guida ha spiegato che era un poliziotto giordano che da tanto tempo non andava a vedere Petra e che quindi si era permesso di aggregarsi con noi. Ovviamente tutta questa storia era una grandissima bufala e il fatto che vengano raccontate balle del genere ai turisti non è affatto piacevole. Si tratta in realtà di figure che servono per sicurezza e prevenire possibili spiacevoli situazioni.
    Ah, ovviamente al ritorno stessa tiritera al confine.
  7. Le guardie giordane in sorveglianza alla città di Petra sono ovunque, e stanno su rocce a strapiombo davvero incredibili. Non amano essere né avvicinate, né fotografate.
  8. In Italia lo fuggiamo come fosse peste bubbonica, in altri Paesi viene invece venduto comunemente in grossi barattoli al supermercato; al reparto alimentare sia chiaro, non a quello dei motori. E pare che non muoia nessuno... mah! Punti di vista, o questo olio di palma uccide premeditatamente solo noi?

L'ultima raccolta dedicata ai posti visitati, la Serendipity Box n° 190:
  1. La grigissima skyline di Tel Aviv da Giaffa. A Tel Aviv abbiamo passato una mezza giornata, passeggiando sul mare agitato guardando alcuni temerari che facevano skysurf in acqua. Abbiamo poi visitato il Levinsky Market, caratteristico mercato cittadino ricco di ogni genere di spezie, cibo e souvenir. Se si va con la propria auto non è facile trovare parcheggio e i costi di quelli che si trovano sono davvero esorbitanti.
  2. Visitare la Terra di nessuno. Come dicevo nella box precedente infatti il confine di stato tra Israele e la Giordania ad Eilat non è una semplice linea, ma una fascia demilitarizzata. Una terra di nessuno. Una terra cuscinetto da fare a piedi. Un‘esperienza strana e formativa per noi che viviamo in Europa dove possiamo viaggiare dalla Grecia alla punta della Scandinavia senza mostrare un documento di identità o trovare un blocco ai confini.
  3. Questa foto è simbolica, perché era notte e non veniva nessuna foto se non le luci dei fari della lunghissima ed eterna coda che abbiamo trovato in alta montagna in Giordania. Di ritorno da Petra abbiamo trovato un enorme incidente stradale causato dallo scontro di mezzi pesanti. Pioggia, vento, freddo, sprazzi di neve tutto intorno e traffico: uno scenario che potrebbe essere da incubo! Per fortuna invece eravamo seduti comodamente nel pullman in buona compagnia di altri turisti. Peccato che l’autista fosse un pazzo scatenato con una leggera tendenza a perdere la calma. Un paio di volte abbiamo avuto la netta sensazione che stesse per scendere dal pullman per affrontare alcuni automobilisti a loro volta esasperati!
  4. Petra! Ci sarebbero mille cose da dire su questo posto fantastico, ma comunque non riusciremmo a rendere l’idea di quello che è in realtà. Bisogna proprio andarci per capire. Quello che si può dire con certezza è che non ce l’aspettavamo così: grande, ampia, estesa. Credo che ci voglia ben più di un giorno per visitarla tutta e purtroppo noi quel tempo non lo avevamo (nemmeno volendo cambiare idea sul tempo di soggiorno perché avremmo dovuto rivedere il permesso di ingresso e uscita al confine di Stato). Abbiamo quindi lasciato Petra con l'amara sensazione di aver visto pochissimo. Ma di sicuro prima o poi torneremo a finire quello che abbiamo lasciato a metà!
  5. Il deserto della Wadi Rum. Come abbiamo scritto sopra dopo aver visitato Petra ci siamo diretti, non senza qualche difficoltà e ritardo, al deserto della Wadi Rum. Ne avevamo sentito parlare bene ma non ci aspettavamo chissà che. Del resto cosa vuoi mai trovarci nel deserto? Ci si trova proprio il nulla, in tutte le sue gradazioni di infinita bellezza. Siamo rimasti stupiti degli orizzonti, dei panorami, dei colori, della capacità di adattamento di animali e uomo a queste dure realtà. Siamo rimasti entusiasti dell’esperienza fatta nel dormire in tenda e di incontrare i beduini e scambiare con loro quattro chiacchiere. La Wadi Rum si visita in un paio di ore a bordo di un pickup. E' veramente un posto da sogno!
  6. Ein Gedi è un'oasi in una riserva naturale vicinissima alle sponde del Mar Morto. La particolarità di questa riserva è che ospita una sorgente che crea persino una cascata nel deserto (la Cascata di Davide). Fra montagne aspre e rocciose si crea un canyon verde da attraversare a piedi. Ci sono percorsi di vari dislivelli e difficoltà. Visto che in inverno è possibile che l'acqua sia un po' più alta e occorre attraversare tratti in cui scorre, oppure bagnati e scivolosi, è opportuno indossare scarpe adeguate.
  7. Non basterebbe un post da solo per parlare di Gerusalemme. Forse ci vorrebbe un blog fatto apposta! Questo è un luogo dove una moltitudine di culture, religioni e genti si mischiano e si confrontano. Spesso anche in maniera violenta. Tant’è che, pur essendo uno dei posti al mondo più “spirituali”, è anche uno di quelli più armati, inteso come presenza di personale di “sicurezza” armato. Ci ha impressionato vedere ad ogni angolo e in ogni via esercito e polizia in assetto da emergenza con fucili e giubbotti antiproiettile. Al di là di questa particolarità la città è assolutamente da visitare carica com’è di storia e di spiritualità. Una delle cose che ci è piaciuta di più è stato il Monte degli Ulivi. Da lì infatti si gode di una meravigliosa panoramica su tutta la città, nella quale risalta la bellissima Cupola nella Roccia.

Ed ora l'ultima box, la Serendipity Box n° 191, dedicata al cibo e alle bellissime esperienze culturali legate ad esso.
  1. Una delle cose più belle che ci sono capitate è stato poter vedere l'incontro fra le famiglie di due futuri sposi. Il rito del matrimonio è molto sentito e richiede dei precisi rituali. Un ragazzo e una ragazza non possono uscire e frequentarsi insieme come da noi. Se qualcuno li vedesse uscire insieme senza che questi siano fidanzati ufficialmente potrebbe dare adito a mal pensamenti circa la "serietà" dei due ragazzi.
    La coppia, non ancora ufficializzata, si può frequentare in presenza di una terza persona che di solito è un familiare o un amico. Dal momento in cui si fidanzano però possono uscire da soli in santa pace e quindi è comprensibile come il fidanzamento sia un passo importante per una giovane coppia che vede nel fidanzamento e matrimonio una scintilla di libertà al loro amore. Il fidanzamento avviene più o meno così: dal momento in cui la coppia decide di sposarsi i due ragazzi lo comunicano singolarmente alle rispettive famiglie. Il ragazzo e la sua famiglia (la parte più stretta diciamo) nel giro di pochi giorni va a conoscere la famiglia di lei. Nella settimana successiva avviene il contrario, ossia la famiglia di lei va a conoscere la famiglia di lui riunita al completo con zii e cugini (ed è a questo rituale specifico che abbiamo assistito). Una volta che le famiglie si sono conosciute segue una cerimonia di fidanzamento nel giro di qualche settimana. Si tratta di un importante evento, quasi al pari di un matrimonio, in cui la fidanzata indossa un abito speciale. In questa occasione avviene una cosa molto particolare. Non è il ragazzo che chiede la mano della sposa, ma è il padre dello sposo che chiede al padre della sposa che l'unione dei due ragazzi possa avvenire. In sostanza non è un matrimonio di coppia, è un matrimonio fra famiglie!
    Come dicevo noi abbiamo avuto la fortuna di assistere al momento in cui la famiglia di lei è venuta a conoscere la famiglia intera di Adib. Per l'occasione sono stati preparati dolci e frutta, e serviti il tè e caffè. Uomini e donne si sono seduti in settori diversi del salotto (tranne io che sono rimasta accanto a Massi, grazie alla richiesta di Youssef - il padrone di casa). Abbiamo chiacchierato tutta la sera e ci siamo divertiti un sacco. Non avete idea della nostra felicità di imparare queste dinamiche, poter aprire gli occhi a nuove realtà con cui fare confronti con la nostra. E' stata un'esperienza davvero arricchente.
  2. Una cena in un accampamento nel deserto dopo una giornata indimenticabile a Petra sarà fra i ricordi più belli di questo viaggio. Non solo la cena era buonissima e super abbondante, ma ci siamo fatti delle grasse risate con alcuni ragazzi ungheresi davvero simpatici.
  3. Per gli appassionati di spezie consiglio di acquistare un biglietto di sola andata. C'è veramente da perdersi fra le montagne di polveri aromatiche vendute fra le bancarelle dei mercati. I venditori sono dei maestri nell'esporre le loro merci fra colori e profumi incantevoli ed incredibilmente bravi ad richiamare i turisti e a contrattare sui prezzi di vendita. Youssef a Gerusalemme ha comprato per noi un sacchettino di timo e ci ha fatto assaggiare un pane dolce al sesamo (Simit o Jerusalem bagel) che era di un buono, ma di un buono che era roba da litigarsi l'ultimo pezzo.
  4. Non abbiamo fatto colazioni solo salate, ma anche dolci. La varietà è molta e sono tutti davvero deliziosi: halva, baklava, knafi, makroud e chi più ne ha più ne metta.
  5. Una scoperta è stato lo Sachlav: una bevanda a base di latte aromatizzata al cocco, cannella e con granella di frutta secca (di solito mandorle o noci) che viene servita calda. Per noi è stata una bella merenda di pausa in un centro commerciale mentre facevamo people-watching.
  6. Il benvenuto in una stanza di albergo ad En Bokek. Acqua, una bottiglia di vino, un vassoio di frutta fresca deliziosa e una marea di dolcetti. Tutto per sole due persone. Sì, la camera era molto bella e molto costosa, però che bello ogni tanto trattarsi bene!
  7. Tutti insieme a mangiare il (o lo? non lo so) Knafi (o anche knafe, kunafeh, knafah, konafah, konafeh). Come sempre i nomi sono a seconda di chi li usa, non c'è mai un nome esatto inequivocabile. Si tratta di un dolce servito caldo formato da una base di formaggio Akawi (la cui consistenza e sapore ricorda un po' la tosella). Viene servito con uno strato di pasta kadaif, una pasta tagliata sottilissima (come capelli d'angelo) e bagnata con abbondante sciroppo all’acqua di rose o di fiori d’arancio da cui prende poi il colore. Il tocco finale sono i pistacchi, interi o in granella grossa, che con il loro colore verde risaltano sulla superficie del dolce. Accompagnato dal del buon tè sono un'esperienza che va fatta.
  8. E a proposito di esperienza, noi possiamo dire che in queste due settimane di viaggio ne abbiamo fatte una marea. Tutto è stato possibile grazie ad alcune persone speciali. Ora vi dico quali:
    Manuela: l'italiana all'estero più italiana che c'è! Ha avuto la pazienza di spiegarci una marea di cose, cercando di farci comprendere quale sia la realtà al di là di quello che ci viene raccontato e al di là dei colpi d'occhio o prime impressioni. Grazie a lei abbiamo visitato il kibbutz e abbiamo cenato a base di tanti piatti tipici.
    Youssef: la guida di Gerusalemme più precisa che c'è. Una persona di cui non si conosce la faccia seria, tanto è sempre sorridente e solare. Un concentrato di battute, conoscenza ed esperienza. Lui ci ha indicato quando e come muoverci in sicurezza.
    Karim: in arabo questo nome significa "generoso" e per lui non poteva esserci nome più azzeccato. Tutte le sere si è prodigato per darci consigli, suggerimenti ed indicazioni. Grazie a lui abbiamo avuto la possibilità di girare per tutto il Paese collegati ad internet, cosa indispensabile per viaggiare in tranquillità.
    Reem: donna di una pacatezza ed eleganza uniche. Di lei ricorderò le chiacchierate insieme sui diritti umani in Israele e la situazione avversa con la Palestina.
    Lina: intelligentissima bambina che a nove anni parla correntemente quattro lingue. E' già una v-logger. Ne sentiremo parlare fra non molto, ne siamo certi.
    Kamal: il pediatra più dedito al proprio lavoro sulla faccia della Terra è stato il nostro ospite assieme a sua moglie Hanan con la quale abbiamo fatto la nostra prima colazione a base di formaggio.
    Sama: la piccola di casa che ci ha intrattenuto fra sorrisi e battute di mano. Impossibile non innamorarsi di lei.
    Adib: il futuro sposo di cui parlavo all'inizio del post. Grazie a lui e alla sua futura sposa abbiamo potuto vivere una esperienza culturale bellissima.
    Omar: se non fosse stato per lui non avremmo mai potuto bearci di aver fatto colazione presso gli uffici di Google a Tel Aviv.
    Ognuno di loro ha fatto in modo che questo viaggio fosse speciale e trovasse tante risposte. Infatti, mai una terra o un viaggio ci hanno creato una tale quantità di domande nella testa. Loro pazientemente e con tanto trasporto, unico di chi vive veramente tali realtà, ci hanno risposto. Grazie a loro il nostro modo di vedere questa terra, che ci viene raccontata dai media in un modo univoco e fazioso, è cambiato.
    Quella in foto era la nostra classica tavola a cena, quella che ci ha sentito dire tante volte "adesso andiamo a dormire, che domani poi chi si alza più" e che invece ci ha visto stare a placare la nostra curiosità e sete di sapere fino a tardi. Son cose!

L'aforisma di queste ultime box è:
"Viaggiare è una scuola di umiltà, fa toccare con mano i limiti della propria comprensione, la precarietà degli schemi e degli strumenti con cui una persona o una cultura presumono di capire o giudicano un’altra."
(Claudio Magris)


Sono state nove box dense, che mi hanno richiesto un grande impegno per essere scritte. C'è voluto tempo, ma più che ripagato dalla gioia di vedere riaffiorare ricordi che adesso sono nero su bianco.
Ci sarebbe ancora tantissimo da raccontare. Chissà un giorno...
Intanto proseguo con la raccolta dei bei momenti quotidiani.
A presto, magari con una ricetta nuova, che qui mi pare che siamo messi maluccio. ;-)
Ciao!


Segue dal post precedente, ma sempre con la frase di rito in apertura!
Benvenuti al nuovo appuntamento con la "Zonzolando's Serendipity Box", la scatola che serve a ricordare i piccoli grandi piaceri della vita, cogliendo il meglio di ciò che ci offre.
Troppo spesso infatti le nostre giornate sono riempite di pensieri e preoccupazioni tendendo a dimenticare il bello che nella vita c'è (sempre!). Con questa scatola voglio immortalare, se non tutto, gran parte delle cose belle che riempiono la mia/nostra vita quotidiana (ma che potrebbe essere anche quella di tutti), dalle grandi alle piccole cose che ci rendono felici e, ancora meglio, sereni.

Eccoci alla seconda puntata-post sul nostro viaggio in Israele che oggi arriva a toccare anche la Giordania.
Come per le box precedenti ho mantenuto anche in questo caso le tre tematiche diverse che hanno reso il nostro viaggio indimenticabile: le cose che ci hanno colpito, i luoghi visitati e il cibo.

Le cose che che ci hanno colpito sono molte e come sempre arricchiscono la nostra vita di dettagli e ricordi che non vogliamo perdere. Eccone ancora qualcuno nella Serendipity Box n° 186:
  1. Le casse di questo supermercato erano davvero uniche! Di solito siamo abituati alla cassiera che ci dà il volto e fra noi e loro c'è il passe per gli oggetti e la tastiera per il pagamento. In questo caso invece la cassiera era posizionata al contrario per cui il cliente doveva passarle dietro la schiena e pagare trovandosela di lato. Del resto scrivono al contrario, leggono al contrario e pagano pure al contrario: matematico, no?
  2. L'infinità di cartelli di pericolo che abbiamo visto lungo le strade. Secondo questo sito il 95% del territorio nella Valle del Giordano è interdetto ai palestinesi, di cui il 50% è controllato dagli insediamenti illegali israeliani, e l’altro 45% è sede di basi militari. Si tratta vaste aree in cui l'esercito fa esercitazioni, in cui si possono trovare mine, o semplicemente dove è vietato l'accesso se non previa approvazione. L'area in cui occorre rimanere sulla carreggiata stradale è veramente lunghissima, parlo di chilometri e chilometri. Una cosa veramente impressionante.
  3. Italianità negli snack in busta. L'esistenza di queste chips a forma di fusilli ci mancava proprio e per altro non erano affatto male con il loro sapore di salsa BBQ.
  4. Attenzione: attraversamento dromedari! E ci sono per davvero! Ne abbiamo trovato un branco che pascolava tranquillo in corrispondenza delle rive del Mar Morto. Una nota di specifica (magari banale) qui è d'obbligo: i dromedari non sono cammelli. I primi hanno una gobba sola, mentre i secondi due. I loro areali di distribuzione sono diversi anche se in certe zone sovrapponibili. I dromedari sono molto comuni in Israele, mentre i cammelli no (anche se se ne vedono in giro come attrazione per i turisti). Il termine corretto in inglese è dromedary o arabian camel per i dromedari e camel per i cammelli. Probabilmente, un po' perché la gente del posto impara un inglese colloquiale da turisti ignoranti, un po' perché si fa prima ad intenderci, non è infrequente sentir chiamare sia dromedari che cammelli tutti con il nome di "camel" dalla gente del posto, senza fare la minima distinzione.
  5. Nello scorso post raccontavo del bagno di Massi nel Mar Morto. Beh... eccone le prove!
  6. Felicità nel punto più depresso al mondo: spiritoso vero? Tutta la Valle del Giordano è una vasta area depressa sotto il livello del mare. Pensate che in letteratura si trova come punto più basso al mondo -415 m, mentre il nostro orologio segnava (se correttamente funzionante) -435 m! Il dato potrebbe (e il condizionale è d'obbligo, perché non è verificato) essere veritiero. Infatti i dati di essiccazione di questo lago sono davvero allarmanti: il livello delle acque continua a scendere inesorabilmente da anni oramai.
  7. Dormire in una tenda nel deserto della Wadi Rum (pronunciato Uadi Ram) in Giordania è stata un'esperienza fantastica! Di giorno la temperatura in inverno arriva oltre i 20 °C, ma di notte scende vertiginosamente e il termometro dell'orologio la mattina segnava 6 °C. Capite bene che dormire in tenda non diventa proprio il massimo del comfort se il giorno si sta quasi in maglietta e poi non si è ben equipaggiati la notte. Noi oltre alle coperte (blankets) che ci hanno offerto gentilmente i beduini non abbiamo avuto bisogno di altro se non di un buon saccoletto, che ad acari ed igiene non è che si stesse come in un 4 stelle sia chiaro, e un copricapo per la testa (segnatevela che è una buona dritta per dormire bene a queste temperature).
  8. Che meraviglia svegliarsi la mattina, fare colazione in una splendida sala beduina con al centro un focolare scoppiettante e poi partire sul retro di un pickup alla scoperta del deserto giordano. Un po' meno l'essere sballottati qua e là senza cinture e la minima protezione. La preoccupazione dei nostri compagni di viaggio giapponesi a riguardo della nostra sicurezza si è rivelata assolutamente sensata quando la jeep si è lanciata dalla cima di una duna ripida senza minimamente frenare. Giusto un simpatico scherzetto da guide beduine che se la ridevano di gusto a farci morire di paura.
    Camminando nelle sabbie rosse e gialle del deserto si possono incontrare tracce del passaggio di animali selvatici. La guida mi ha spiegato che quelle che si vedono in foto erano di una volpe del deserto, ma si possono anche trovare quelle di una specie di lupo, piccole capre selvatiche, serpenti (che però non si vedono in inverno), vari tipi di uccelli eccetera.
  9. Riuscire a fare un giro in Cisgiordania e immortalare uno dei pezzi di muro di separazione fra Israele e Palestina più discussi del momento non ha prezzo. Il faccione di Trump barrato a seguito della sua decisione di spostare l'ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme. Di solito commento "Son cose", ma in questo caso mi vien da dire: "E' storia!"

Altri otto luoghi magici di cui abbiamo dei ricordi fantastici, otto punti che secondo noi vale la pena di visitare nella Serendipity Box n° 187:
  1. Ovunque si vada zonzolando per Israele, soprattutto a sud, si trovano panorami a perdita d'occhio veramente straordinari. Deserti, montagne rocciose riarse, canyon in secca formati dalla forza delle piogge che improvvisamente formano fiumi impetuosi perché non riescono a penetrare subito nel suolo arido, cespugli sparsi, oasi verdi e rigogliose nel bel mezzo del niente, splendide rovine di città antiche: è impossibile non rimanere affascinati e ammaliati da questi luoghi.
  2. Visitare il kibbutz di Magal. E' bene specificare il nome perché ne esistono vari (quasi 300), ognuno con una propria organizzazione e regolamenti. I kibbutz li definirei delle piccole polis greche fisicamente isolate dai territori limitrofi con recinzioni di filo spinato, reti e staccionate. Per entrare occorre passare da cancelli con guardie presenti giorno e notte. All'interno vivono un numero ristretto di persone (tutti e solo ebrei) che si danno regole secondo uno stile di vita comunitario, associativo e di mutua assistenza. Il concetto cardine originario era quello di gestione della proprietà in comune, ma oggigiorno il sistema non sempre funziona esattamente così. Il kibbutz che abbiamo visitato contempla oggigiorno infatti la proprietà privata per una serie di ragioni che i nostri ciceroni ci hanno spiegato essere derivanti da problemi di successione ed eredità. A Magal si trovano scuole, una mensa per la popolazione a prezzi davvero vantaggiosi, sistemi di assistenza agli anziani e quant'altro un concetto di comunismo applicato a così piccole realtà può offrire. Di primo acchito potrebbe sembrare un paradiso di società in cui vivere.
    Rili e Ruty, le nostre guide ebree, ci hanno gentilmente ospitati per una mattinata e hanno pazientemente risposto a tutte le infinite domande (vista la nostra incredibile curiosità sullo stile di vita di questa realtà tanto diversa dalla nostra) che abbiamo fatto. Ecco un dettaglio del loro racconto che ci ha molto colpito. Dal momento in cui si avevano figli (i loro sono nati intorno agli anni '60-'70), i nuovi nati non dormivano mai in casa, ma presso appositi istituti che ospitavano tutti i bambini dell'intero kibbutz. L'idea di fondo era che non tutti sanno fare decentemente i genitori e che non tutti i bambini ricevono la corretta educazione. In questo modo tutti i bambini venivano seguiti da personale qualificato giorno e notte, i genitori potevano andare a lavorare e poi vederli dalle 16 alle 20 di ogni giorno. Dopo un primo momento di orrore abbiamo riflettuto su quanto tempo i genitori possano dedicare ai figli oggigiorno e a conti fatti le quattro ore del kibbutz potrebbero non essere così poche. Ad ogni modo Rili e Ruty ci hanno detto che a posteriori questo sistema era sbagliato ed infatti oggi quella soluzione non esiste più.
  3. Passeggiare fra le straordinarie rovine di Avdat, nel cuore del deserto del Negev. Era una città dei Nabatei che si trovava sulla via della seta e serviva quindi come tappa per le carovane di mercanti e trasportatori. Non solo è bello fare un giro fra i vari resti e palazzi, ma è bellissimo ammirare il panorama che si gode da questa altura tutto intorno.
  4. Divertirsi a cercare di decifrare i petroglifi di epoca egizia che si trovano nel parco di Timna di cui parlavamo nella Serendipity Box 184 al punto 8). Sono bellissimi e leggendo i cartelli di spiegazione si riescono a cogliere un sacco di dettagli e particolari interessanti.
  5. Godersi uno spettacolare tramonto sulla spiaggia di Eilat, la città vacanziera di Israele. Bella, curata e moderna. Anche se è piena di hotel non proprio economici, vale la pena di visitarla. E' inoltre un ottimo punto di partenza per visitare Petra nella vicina Giordania. Trovandosi sul Mar Rosso vale la pena di approfittare anche per fare qualche escursione subacquea o snorkeling. Purtroppo quando siamo andati noi l'acqua non era molto calda e quindi non ci abbiamo nemmeno provato.
  6. Massi è riuscito invece a farsi un bel bagnetto (gelato!) a Ein Bokek, cittadina balneare, rinomata meta turistica sul Mar Morto. Quella in foto è la spettacolare vista che si godeva dalla camera del nostro hotel. In fondo si intravede la spiaggia sul Mar Morto dove Massi ha fatto il famoso bagno immortalato nella scorsa serendipity.
  7. Visitare il mercato delle pulci a Giaffa che è grande come un quartiere intero e si trova vicino all'antico porto. Qui si possono trovare ogni genere di cose: dai vestiti usati, bigiotteria, antiquariato, cibo, una valanga di spezie, souvenir e tanto altro ancora. Giaffa fa parte di un grande agglomerato urbano insieme a Tel Aviv. Le due città sono praticamente unite ma, mentre Tel Aviv è una città molto recente, Giaffa al contrario è molto antica, addirittura risalente all'epoca egizia. Oggi è una città molto piacevole da visitare sia per le antiche e strette vie del centro, che per la bellissima vista sullo skyline di Tel Aviv.
  8. Fra le mete preferite di Massi c'è stata Beit She'an. I resti di questa città situata nel Nordest di Israele, nella Valle del Giordano, sono dell'epoca di dominazione romana e bizantina. Qui si trova il teatro romano meglio conservato della Samaria, il cardo circondato da bellissime colonne e i bagni romani. La città è stata fortemente danneggiata da un devastane terremoto nel 363 d.C. di cui si possono ancora vedere i danni provocati. Vale la pena salire anche sulla montagna che si vede sullo sfondo. In pochi minuti si arriva in cima a piedi e la vista è veramente fantastica.

E' un'impresa titanica riuscire a racchiudere tutte le delizie che la cucina mediorientale riesce a regalare in poche box come questa. Ma io continuo a provarci con la Serendipity Box n° 188:
  1. Le colazioni in Israele non sono a prevalenza dolce come le nostre, ma spesso sono a base di insalate, salse come hummus, tahina, labaneh a profusione e in varie aromatizzazioni, pani, uova e persino pesce. Si trovano anche verdure, torte salate ripiene e infine dolci. In sostanza sono dei veri e propri pasti. Noi amiamo alla follia scoprire e immergerci nelle culture estere e, provare a vivere, anche solo per un pasto, come i cittadini del Paese che ci ospita ci allettava un sacco. Una mattina quindi mi sono divertita a copiare la colazione di una signora che mi precedeva al buffet e mi sono ritrovata il piatto pieno di cose salate e (sigh!) una testa d'aglio cotta in forno. Sì, a colazione. Ed era buonissima, digeribile e passata dai miei organi interni senza farsi minimamente rimpiangere. Insomma: e brava la signora buongustaia!
  2. Assistere alla cottura di un pane piatto simile alla piadina, ma senza grassi, cotto su una bizzarra piastra bombata e super rovente è stato forte. Non avevo mai visto questo tipo di cottura. Con questo disco di pane morbido, spezzettato con le mani e intinto in varie salse salate abbiamo fatto una deliziosa colazione nel deserto.
  3. L'onnipresente halva è un dolce che per fortuna non si trova facilmente in Italia. E chiariamoci! Non perché è cattivo, ma tutt'altro! E' così buono che se lo trovassimo così facilmente, probabilmente ne faremmo incetta con risultati disastrosi sulla linea. Si tratta di un dolce dalla consistenza morbida ma non troppo, leggermente ruvida al palato, a base di tahina aromatizzata con noci, pistacchi, cannella, mandorle e chi più ne ha più ne metta. Ne abbiamo portate in Italia due forme da mezzo chilo l'una per farle assaggiare ai nostri familiari. Io non sono nemmeno riuscita ad riassaggiarne una briciola, giusto per rendere l'idea.
  4. Tra tutte le fantastiche cose che ci sono capitate c'è stata anche una colazione nella sede centrale di Google al 28° piano di un grattacielo a Tel Aviv. Non solo abbiamo visto tra le più belle panoramiche che si possono godere della città, non solo siamo stati deliziati di tutte le leccornie che la mensa interna offre, ma abbiamo potuto appurare tutti i servizi che Google mette a disposizione dei propri dipendenti. Robe da fanta-lavoro. Siamo ancora stupefatti. E tutto questo è stato possibile grazie a Omar a cui va un immenso grazie per averci permesso di fare questa esperienza.
  5. Qui ho voluto immortalare un pranzo tipico giordano, a base di hummus e pita (onnipresenti ad ogni pasto), pollo e riso e poi a parte c'erano verdure in umido. Completo e davvero delizioso.
  6. Fra le tante esperienze che abbiamo avuto la fortuna di fare c'è stato un pranzo speciale. Come ho già detto nella Serendipity Box 184, Fatiha ci ha aperto le porte della sua casa e fatto assaggiare la sua straordinaria cucina. E' stato bellissimo poter pranzare con tutta la famiglia al completo, vedere come si servono le pietanze e vivere un pasto con loro e come loro. Al contrario nostro, che di solito porzioniamo le vivande nel piatto, le salse sono in condivisione al centro del tavolo e ognuno allunga la mano destra (con la sinistra è meglio non farlo perché ritenuta impura) e attinge con un pezzo di pane la propria parte. I piatti principali vengono invece fatti passare a ruota fra i commensali, ognuno si serve e poi passa il vassoio al suo vicino a destra. L'atto del mangiare, sempre al contrario nostro, è molto molto veloce anche in presenza di ospiti. Si preferisce mangiare in fretta per poi spostarsi in salotto sui divani o sui tappeti ricolmi di cuscini. In foto si vede un tavolino pieno di frutta e dolci. Ognuno si può alzare e servirsi oppure qualcuno della famiglia fa il giro fra i presenti e ne offre un po' a ciascuno. Questo è il momento più conviviale in cui si scherza e si chiacchiera tutti assieme. Uomini e donne si accomodano in settori diversi della stanza, ma colloquiano tranquillamente assieme. Nel frattempo vengono serviti il caffè arabo (ecco la sola e unica cosa che non ci è piaciuta per niente: di un amaro fuori di misura!) e del tè aromatizzato a seguire. E' stato tutto bellissimo, caffè a parte... Reem non ti offendere! ;-)
  7. Come dicevo nello scorso post ebrei e musulmani hanno un senso dell'ospitalità formidabile, robe che dovrebbe essere insegnato un po' anche da noi. Nel nostro viaggio, come ho scritto nella box precedente, abbiamo avuto la fortuna non solo di essere stati in un kibbutz, ma di essere persino stati invitati a colazione da una coppia di anziani ebrei. Quella in foto è stata la tavola che ci ha accolto. Rili dopo averci fatti accomodare ci ha offerto del caffè o tè e poi insieme a suo marito Ruty ci ha fatto fare il giro del kibbutz.
  8. I mercati sono senz'altro dei posti che meritano di essere visitati. Si trovano ogni genere di frutta e verdura, alcune delle quali mai viste né sentite, ma anche spezie e un'infinità di dolci buonissimi. Noi avremmo comprato e assaggiato tutto.

L'aforisma di queste box è:
"Viaggia, scrivi, traduci, impara a vivere dovunque, e comincia subito. L'avvenire è dei curiosi di professione."
(François Truffaut - Henri Serre)


Ci vediamo presto con le ultime tre serendipity su questo nostro ultimo viaggio. Ciao!


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