Enjoy food, travels and life

Un anno fa Massimiliano ed io abbiamo deciso di intraprendere questa strada: aprire un blog dove raccontare le nostre avventure culinarie e di viaggio. La parte di cucina ha preso la fetta maggiore ma solo perché quella dei viaggi richiede una preparazione molto più lunga e laboriosa, non perché non ci siano in cantiere post o viaggi da raccontare, anzi!

Io in questo anno potrei dire di essere stata la PR, quella che scrive, quella che commenta gli altri blog, quella che cucina e che fotografa. Massimiliano è stata una presenza silenziosa per il pubblico lettore, ma sempre partecipe e interessata. E' lui che mi aiuta nelle preparazioni delle ricette, nelle combinazioni, nelle pulizie(!), in tutta la parte di programmazione dei nostri viaggi, delle nostre mete e soprattutto non è stato pubblicato un post senza prima aver avuto un suo parere su testi e foto con molto spesso utilissimi suggerimenti.

Un anno fa nasceva quindi il nostro blog. Non avevamo la più pallida idea di come funzionasse, siamo partiti con una pagina totalmente bianca che abbiamo arricchito giorno per giorno di immagini, colori, testi, sensazioni, assaggi e anche tante tante cavolate. :-)

Un blog partito quindi senza pretese, che però ci ha regalato davvero molte soddisfazioni.

Un blog che occupa inevitabilmente molto del nostro tempo libero e che richiede dedizione e sforzi/piaceri quotidiani.

Un blog che ci ha permesso di conoscere un sacco di bella gente con cui condividere le nostre passioni e anche un pizzico della nostra vita.

Un blog che è stato reso possibile anche grazie a tutti coloro che ci hanno seguito, che ci hanno commentato, che ci hanno sostenuto e che ci hanno regalato grandi soddisfazioni e a cui va il più grande ringraziamento.

Un blog che ha raccontato tanto e che ha molto altro da raccontare e il solo pensiero ci eccita e fa sorridere.

Un blog che quindi oggi abbiamo deciso di festeggiare per il suo primo anno di vita con questa crostata. In molti se la aspettavano, ecco qua finalmente un dolcetto per chiudere il nostro primo anno insieme in allegria e gusto.

Crostata alla frutta ricetta favolosa - custard and fruit tart amazing recipe

Crostata alla frutta e crema pasticcera

Preparazione: 30 min.Cottura: 40 min.Riposo: 4 ore
Porzioni: 12 Kcal/porzione: 320 circa
Ingredienti:

Per la frolla:
  • 100 g di burro
  • 330 g di farina 00
  • 2 uova intere grosse (io metto quelle di anatra di solito)
  • 100 g di zucchero semolato
  • Scorza grattugiata di ½ limone non trattato
  • 60 g di farina 00
  • ½ litro di latte intero
  • 2 tuorli d'anatra (3 di gallina)
  • 1 baccello di vaniglia
  • 125 g di zucchero semolato
  • Scorza in fette di un limone non trattato
Per la decorazione:
  • 100 g di fragole biologiche
  • 3 fette di ananas sciroppato
  • 1 confezione di pesche sciroppate
  • 3 kiwi
  • (frutta fresca di stagione a piacimento)
Preparazione:

Per la pasta frolla:
  1. Lasciare ammorbidire il burro a temperatura ambiente per almeno 15 minuti.
  2. Grattugiare la scorza del limone badando bene a non grattare la parte bianca.
  3. Disporre la farina setacciata a fontana e lavorarla con il burro fino ad ottenere un composto granuloso, quasi sabbioso. In alternativa per velocizzare questo passaggio si può mettere tutto in un frullatore.
  4. Rifare la fontana e unire a questo punto gli altri ingredienti: lo zucchero, le uova e la scorza di limone.
  5. Lavorare velocemente con le mani fino ad ottenere una pasta morbida e malleabile. Se tendesse ad attaccarsi troppo aggiungere un po' di farina.
  6. Formare una palla liscia ed omogenea, rivestirla con della pellicola trasparente e lasciarla riposare in frigo almeno 30 minuti (meglio un'ora).
  7. Accendere il forno in modalità ventilata a 180 °C.
  8. Toglierla poi dal frigo e stenderla dello spessore di poco meno di ½ cm.
  9. Rivestire una teglia con ø 24 cm per crostate (io non ungo la teglia), stenderla bene anche sui bordi e bucherellare il fondo con i rebbi di una forchetta.¹
  10. Infornare per 20-25 minuti, fino a duratura.
Per la crema pasticcera aromatizzata al limone:
  1. Intanto che la frolla cuoce sobbollire quasi tutto il latte (tenendone da parte circa un bicchiere in cui disciogliere i semi del baccello di vaniglia) in una casseruola con le fette di scorza di limone.
  2. A parte con le fruste lavorare i tuorli con lo zucchero, e poi unire pian piano la farina setacciata alternando l'aggiunta del latte freddo tenuto da parte. Ottenere un bel composto spumoso.
  3. Unire poco alla volta il composto di uova, farina e zucchero nella casseruola con in latte e il limone.
  4. Togliere le fette di scorza e portare ad ebollizione continuando a mescolare.
  5. Lasciare sobbollire a fuoco dolce per alcuni minuti finché non si ottiene una bella crema morbida e liscia.
  6. Lasciare raffreddare la crema, eventualmente mescolando di tanto in tanto e ricoprendola con la pellicola trasparente in modo che non formi l'antiestetica pellicola in superficie.
Assemblaggio e decorazione:
  1. Staccare la frolla dalla teglia. Una volta ben fredda si dovrebbe staccare molto facilmente.
  2. Stendere un generoso strato di crema sul dolce, in pratica tutta la crema ottenuta con le dosi sopra indicate e far riposare in frigo almeno 3 ore.²
  3. Una volta ben fredda e poco prima di servire lavare la frutta, tagliarla a pezzetti o fettine e decorare a piacimento.
  4. Lasciare riposare in frigo ancora per qualche tempo fino al momento di servire.
Note:

  1. In molti mettono i fagioli o ceci secchi per mantenere la forma e far sì che non lieviti o rigonfi; io di solito non li metto.
  2. E' bene che questa torta sia servita ben fredda per cui è meglio lasciarla in frigo per qualche ora prima di consumarla. Io la decoro circa un'ora o due prima di servirla, mai prima, in modo che rimanga il più fresca possibile e che la frutta non si afflosci o cambi colore. Io inoltre non amo le gelatine per cui la lascio al naturale il più possibile.
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Per noi è spettacolare!


Questa è la stessa crostata con una diversa decorazione di frutta. In questo caso ho messo un bordo esterno di melone, poi un giro di pesche noci, kiwi, more, uva e ribes sia al centro che sparpagliati qua e là.



Da quando mi sono trasferita in Trentino i miei gusti in fatto di cibo sono cambiati moltissimo.
Inoltre ero praticamente convinta di essere intollerante o allergica alle fragole, o che in qualche modo il mio corpo avesse qualcosa contro di loro perché ogni volta che le mangiavo mi si riempiva la fronte e talvolta anche le guance di microscopici puntolini rossi.
Nulla di grave in realtà e nemmeno si vedevano troppo, ma io li sentivo a fior di pelle e non li sopportavo. La scelta era quindi se continuare a mangiare o no le fragole e io, piuttosto che rinunciare a uno dei profumi e gusti più buoni e inconfondibili che esistano sulla faccia della Terra, ricadevo sempre in quella che mi rendeva la fronte come carta vetrata.
Oramai mi ero rassegnata.

Un'estate poi, la prima che ho trascorso in Trentino dopo il mio trasferimento, qualcosa è cambiato. Incredibilmente.
Mio suocero produce, fra le tante cose, fragole biologiche a terra.

Fragole biologiche organic strawberries

Non aggiunge niente ovviamente alla fragola. Solo terra buona, sole, acqua (neanche ciò che a regola è permesso per i prodotti biologici) e tanta cura, e loro crescono belle grandi e rossissime ma soprattutto deliziose. Il loro interno è rosso e rosa e non completamente bianco (come talvolta capita) e il sapore... ahhh, che sapore. Hanno il sapore di fragola. E' stato un amore a seconda vista e me ne sono mangiate non so quante in barba ai soliti puntolini a fior di pelle che irrimediabilmente mi sarei trovata sulla fronte per l'ennesima volta.
La cosa incredibile è che nei giorni successivi mi sono accorta di non averne nemmeno uno e allora è iniziato a crescermi il sospetto che non fossero le fragole di per sé a farmi male ma probabilmente qualcosa che veniva messo sopra o sotto per coltivarle più belle, lucide e grandi. In realtà come ho appena detto vengono bellissime e buonissime lo stesso.


Le fragole ho scoperto essere uno dei frutti più trattati in natura e nella maggior parte dei casi nemmeno coltivate a terra ma in colture idroponiche. Ho letto molti vantaggi di questa coltura che però di naturale non ha pressoché niente, visto che è il coltivatore che deve artificialmente dare tutta la gamma di nutrienti alla pianta in quantità prestabilite. Pare che la qualità non venga comunque intaccata.

Io non so dire come fossero coltivate le fragole che ho mangiato in precedenza, fatto sta che probabilmente su questi frutti (o dentro) c'era qualcosa che mi faceva male.

Adesso grazie al mitico Luigi posso mangiare questo frutto prelibato quanto voglio e ovviamente quando e quanto Madre Natura decide di regalarcelo.

Insomma dopo tutto sto post non posso che dire: "Mangiare biologico cambia la vita!"

P.S.: un accostamento fantastico con le fragole è il limone. Il limone infatti esalta il sapore della fragola.
Se abbiamo voglia di una macedonia semplice e gustosa non facciamo altro che lavare le fragole dalla eventuale terra rimasta sopra, togliamo la parte verde, le tagliamo a pezzetti e le cospargiamo con un poco di succo di limone. Se fosse troppo aspro mettiamo un cucchiaino di zucchero per addolcire il tutto.
Da leccarsi i baffi!


Okay, okay! E' l'ultima ricettina che pubblico con il pesto di olive nere oggi. E' solo per dimostrare che questo pesto è davvero versatile e può essere utilizzato anche su dei semplici stuzzichini per un aperitivo o un antipasto leggero. Inoltre tre ricette in un giorno non le pubblicherò mai più, ci scommetto!

Bando alle ciance quindi (che ne ho già fatte troppe oggi) ed ecco una piccola proposta che mi sono inventata per un aperitivo sfizioso.

Pesto alle olive nere ricetta per crostini e pasta black olive pesto recipe

Crostini con pesto di olive nere

Preparazione: 10 min.Cottura: nessunaRiposo: nessuno
Porzioni: 4 Kcal/porzione: 260 circa
Ingredienti:

  • 12 crostini di riso soffiato
  • 80 g di formaggio tipo Fontina
  • 150 g di olive nere snocciolate
  • 4 filetti di acciuga sott'olio
  • 20 g di capperi sott'aceto
  • ½ spicchio d'aglio piccolo
  • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • 60 g di pecorino stagionato grattugiato
  • 12 olive snocciolate
  • Prezzemolo q.b.
Preparazione:

  1. Frullare nel mixer le olive, i capperi, le acciughe, l'aglio, il pecorino e l'olio.
  2. Adagiare su ogni crostino una fetta di formaggio.
  3. Coprire con un cucchiaino di pesto alle olive.
  4. Decorare ciascun crostino con un'oliva snocciolata e qualche fogliolina di prezzemolo ed il gioco è fatto.
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Come annunciato nello scorso post, ecco il primo impiego del pesto di olive nere: uno squisito primo piatto, molto semplice e fresco, ideale anche per un picnic all'aria aperta.

Pesto alle olive nere ricetta per crostini e pasta black olive pesto recipe

Fusilli al pesto di olive nere

Preparazione: 5 min.Cottura: 15 min.Riposo: nessuno
Porzioni: 4 Kcal/porzione: 530 circa
Ingredienti:

  • 360 g di fusilli
  • 150 g di olive nere snocciolate
  • 4 filetti di acciuga sott'olio
  • 20 g di capperi sott'aceto
  • ½ spicchio d'aglio piccolo
  • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • 60 g di pecorino stagionato grattugiato
Preparazione:

Anche in questo caso, sempre sulla scia delle ricette veloci di Giampiero Galeazzi ecco la preparazione super speedy:
Prendi gli ingredienti per il pesto... c-hhsshhh
Li butti tutti nel San Minipimer.... c-hhsshhh
Frulli tutto... c-hhsshhh
Butti i fusilli in acqua bollente salata.... c-hhsshhh
Scoli, giri col pesto.... c-hhsshhh
'Na bella grattata di pecorino.... c-hhsshhh
Pronto! :-)
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Un altro pesto, lo so. Siamo già al terzo, ma che ci devo fare se ci piacciono così tanto? E quindi dopo quello classico col basilico, quello con la rucola e mandorle arriva anche quello con le olive nere. Di una banalità unica e velocissimo, tanto che ci vuole più a scriverlo (o a leggerlo) che a farlo.

Avete presente le "ricette veloci di 610" su Radio2 dell'imitatore di Giampiero Galeazzi? Ecco qui una rinfrescatina per chi non se lo ricorda. A me fan morir dal ridere. :-D Questa ricetta comunque è esattamente così!

Pesto alle olive nere ricetta per crostini e pasta black olive pesto recipe

Pesto di olive nere

Preparazione: 5 min.Cottura: nessunaRiposo: nessuno
Porzioni: 4 Kcal/porzione: 210 circa
Ingredienti:

  • 150 g di olive nere snocciolate
  • 4 filetti di acciuga sott'olio
  • 20 g di capperi sott'aceto
  • ½ spicchio di aglio piccolo
  • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • 60 g di pecorino stagionato grattugiato
Preparazione:

E in onore alle ricette veloci di Giampiero Galeazzi ecco la preparazione super speedy:
Prendi gli ingredienti... c-hhsshhh
Li butti tutti nel San Minipimer.... c-hhsshhh
Frulli tutto... c-hhsshhh
Pronto! :-)
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Si sposa bene con un sacco di ricette alcune delle quali pubblicherò a ruota.
A lui però ho voluto dedicare un post a sé, se lo meritava proprio. :-)


E' sicuramente una delle preparazioni di base più utilizzate in pasticceria, conta moltissime varianti ed è buonissima da gustare anche da sé. Di cosa sto parlando? Ma lo avete già capito dal titolo: è la crema pasticcera!
Come al solito ognuno ha la propria ricetta collaudata e io qui ho deciso di riportare la mia. La mia variante preferita è quella con l'aroma al limone ma, a seconda delle preparazioni, è ottima anche quella alla vaniglia.
In tutti i casi c'è sempre da leccarsi i baffi ed è d'obbligo pulire il contenitore con un dito. :-)

Crema pasticcera ricetta perfetta pastry cream custard perfect recipe

Crema pasticcera

Preparazione: 5 min.Cottura: 20 min.Riposo: nessuno
Porzioni: 1,5 kg circa Kcal/100 g: 160 circa
Ingredienti:

  • 120 g di farina 00
  • 1 litro di latte intero
  • 4 tuorli d'anatra (5 di gallina)
  • 250 g di zucchero semolato
E a seconda dell'aroma che si vuole dare:
  • 1 baccello di vaniglia (o un cucchiaino di estratto di vaniglia), oppure
  • Scorza di mezzo limone biologico
Preparazione:

  1. A seconda dell'aroma che si vuole dare alla crema aprire il baccello di vaniglia e ricavarne i semi oppure ritagliare o grattugiare la scorza di limone¹.
  2. Sobbollire quasi tutto il latte (tenendone da parte circa un bicchiere) in una casseruola col baccello di vaniglia e i semi ricavati (o in alternativa la scorza di limone).
  3. A parte con le fruste lavorare i tuorli con lo zucchero e poi unire pian piano la farina setacciata, alternando l'aggiunta del latte freddo tenuto da parte. Lavorare fino ad ottenere un bel composto spumoso.
  4. Unire poco alla volta il composto di uova, farina e zucchero nella casseruola con in latte e l'aroma scelto. Togliere il baccello di vaniglia vuoto o le fette di scorza di limone.
  5. Portare ad ebollizione il tutto e, continuando a mescolare, lasciare sobbollire a fuoco dolce per alcuni minuti il composto finché non si ottiene una bella crema morbida, ma sempre girando di continuo con la frusta per evitare che si formino grumi.
  6. Togliere la casseruola dal fuoco. (Nel caso si sia aggiunta la scorza di limone grattugiata decidere se passare velocemente la crema ad un colino oppure se lasciarle dentro).
  7. Lasciare raffreddare la crema, eventualmente mescolando di tanto in tanto.
Note:

  1. Nel caso di crema aromatizzata al limone si può decidere di mettere anche una scorza di limone tagliata finemente (senza parte bianca perché amara) e toglierla prima di addensare la crema con il bollore. Oppure l'esatto contrario, ossia lasciare la buccia tritata finemente del limone senza passare al colino la crema. Dipende molto dalla preparazione che se ne vuole fare.
  • Per evitare che si formi la classica pellicola in superficie mentre la crema si raffredda, si può coprirla con un canovaccio appena inumidito o con della pellicola trasparente.
  • Queste dosi sono piuttosto abbondanti. Per una crostata o per riempire dei bignè può bastare dimezzare le dosi indicate.
  • Per ottenere una consistenza ancora più solida per decorazioni dentellate con sac à poche prolungare la cottura di qualche minuto o eventualmente unire due cucchiai di amido di mais all'inizio della preparazione.
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Finalmente! Ormai non speravo più di riuscire a pubblicare questa "ricetta". Tutti i blog l'hanno pubblicata mesi or sono, ma si sa che dall'alto dei nostri mille metri di quota fiori, frutta e verdura di stagione arrivano sempre con un certo ritardo. E siccome è la natura che comanda rispettiamo i suoi tempi e aspettiamo pazientemente.

Domenica scorsa passeggiando con il nostro cagnolone dolcissimo (per chi non lo ricorda eccolo qua) sono passata in mezzo a meravigliosi campi fioriti di ogni varietà e colore ma dove solo uno era il profumo che la faceva da padrone, ossia quello inconfondibile, dolciastro e buonissimo dei fiori del sambuco.
Ho visto delle belle infiorescenze nei rami più alti, le ho prese e portate a casa.

Da domenica anche la nostra casa profuma di sambuco e mio suocero sapendo che mi piace tanto me ne porta (o me lo fa portare dai miei nipotini) di fresco ogni due giorni e così a distanza di una settimana, oltre ad aver messo in cantiere altri tre barattoli come questo qua sotto, ho sempre dei fiori freschi in casa che rinfrescano l'ambiente e che rallegrano la tavola.

Preparare in casa Sciroppo di fuori di sambuco bevanda dissetante e depurativa - elderberry flowers syrup homemade recipe

Sciroppo di fiori di sambuco

Preparazione: 20 min.Cottura: 20 min.Riposo: 3 giorni
Porzioni: 1 litro circa Kcal/100 ml: 280 circa (versione 2)
Ingredienti:

  • Fiori di sambuco freschi a volontà
  • 3 limoni biologici
  • 200 g di zucchero (Versione 1) - 1 kg di zucchero (Versione 2)
  • Acqua q.b.
Preparazione:

Innanzitutto una precisazione: è meglio scegliere i fiori in zone libere da inquinamento e nelle parti più alte e aerate della pianta in modo che la pioggia o il vento abbiano pulito maggiormente i fiori.

Una volta raccolti, pulirli dalle parti più verdi e dai gambi e adagiarli all'interno di un barattolo pressando man mano che si riempie. Intervallare i fiori a fette di limone.
Eventualmente, invece che tagliare a fette i limoni, si può prima tagliare la scorza gialla e poi unire il succo del limone in modo da evitare la parte bianca più amara del limone.

Comprimere bene e riempire con acqua affinché sia tutto ben coperto.
Mescolare per amalgamare il tutto.
Chiudere ermeticamente e lasciarlo in frigo per 3 giorni, massimo 4.

Trascorso questo tempo filtrare il contenuto del barattolo in un altro recipiente strizzando bene ciò che resta, magari aiutandosi con una garza.

A questo punto ci sono due strade (Versione 1 e Versione 2) a seconda del tipo di conservazione che si intende seguire:
  1. Sciroppo congelato (Versione 1):
    Se si decide di congelarlo basta aggiungere al liquido filtrato lo zucchero. Noi ne mettiamo solo 200 g e assaggiamo per vedere se il gusto ci piace, eventualmente se troppo acido ne aggiungiamo ancora.
    Mescolare bene e invasare in appositi recipienti per freezer ben puliti. Questo metodo è più rischioso dal punto di vista igienico, ma se si è sicuri della materia prima risulta più veloce e meno zuccherino. Non è un vero e proprio sciroppo, ma si ottiene una bevanda fresca e dissetante. Da questa versione ho ottenuto un litro di sambuco.

  2. Sciroppo in barattoli o bottiglie (Versione 2):
    Trasferire il liquido in una pentola antiaderente, unire un chilo di zucchero e portare a ebollizione per almeno 10 minuti. Togliere dal fuoco, imbottigliare o invasare in contenitori sterili, chiudere e conservare in un luogo fresco e al buio. In questo caso lo sciroppo risulta più denso e corposo.
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In entrambi i casi questo sciroppo va diluito con acqua. Generalmente facciamo 1 parte di sambuco per 3 parti di acqua (versione 1), oppure 1 parte di sambuco per 6 parti di acqua (versione 2) per cui le calorie scendono.

E' ottimo e rinfrescante.



Ah Lucca! Sebbene non sia la mia città di origine, l'ho frequentata per anni: l'ho amata, a volte l'ho odiata e poi l'ho amata ancora. Ce l'ho nel cuore! Credo che sia una delle città più belle che si possano visitare e agli occhi di un turista non abituato a borghi e centri storici così racchiusi e ben conservati, deve risultare qualcosa di davvero eccezionale. E in effetti lo è.

Vorrei scrivere mille cose di questa città ma in questo momento credo che le butterei un po' a caso e sicuramente mi scorderei qualcosa. Cercherò di andare con ordine ed eventualmente amplierò il post o ne farò altri.

Cominciamo!

Prima cosa utile che può servire è: Lucca? Sì, ma 'ndo sta?
Ma siamo nell'alta Toscana fra le province di Massa Carrara e Pisa, a pochi chilometri dal mar Tirreno.
Si può arrivare agevolmente in autostrada uscendo a Lucca Est che è, salvo traffico, a due minuti dal centro, o via treno: la stazione è proprio poco fuori le mura ed è servita dalle linee in direzione Firenze o Pisa (anche per scalo aeroporto) o dalla linea tirrenica (Viareggio).


Immagine presa dal Web e rielaborata


La città vista dall'alto si presenta così: una cinta muraria ben solida con una piattaforma e dieci baluardi (quella sorta di punte a freccia che sporgono dal perimetro). La città storica è quindi praticamente tutta racchiusa in questa area per cui risulta facile visitarla da un capo all'altro anche a piedi o in bicicletta.

Cosa vedere e fare a Lucca Toscana le mura piazza anfiteatro itinerari e consigli
Immagine presa dal Web

Le mura, per lo più a mattoni rossi, sono molto larghe (anche trenta metri), sono percorribili a piedi o in bicicletta e sono chiuse al traffico. Costituiscono una meravigliosa passeggiata di poco più di quattro chilometri nel verde e, a intervalli più o meno regolari, si ha la possibilità di ridiscendere per entrare o uscire dalla città. I baluardi sono come dei piccoli parchi proprio sulle mura dove bambini, anziani o coppiette amano passare il tempo.
Le mura e i prati che le circondano sono frequentemente utilizzati dagli sportivi per praticare jogging, ciclismo, skiroll e mi è capitato anche di vedere qualcuno che praticava qualche arte marziale a piedi scalzi sul prato. Insieme costituiscono il polmone verde della città da cui tutti traggono beneficio. Uno spettacolo unico non solo per chi è comunemente abituato alla cementificazione estrema delle città.



Consigliamo vivamente di farci una capatina, magari per riposarsi su una panchina dopo una passeggiata in città o per godersi il fresco delle alberature in estate, o semplicemente per farsi una passeggiata rilassante con un bel gelato in mano.
Altrettanto bello è fare un giro in bici, ci sono appositi spazi in cui è possibile noleggiarle posizionati lungo le mura interne, generalmente in corrispondenza delle porte di accesso, come per esempio quelle di Porta Sant'Anna o Porta Elisa.


Se si arriva in macchina conviene abbandonarla appena fuori dalle mura in uno dei numerosi parcheggi (praticamente sempre a pagamento). Ci sono anche dei parcheggi dove viene effettuato il servizio di navetta che porta direttamente in città.
Tutta la città si gira facilmente a piedi o in bicicletta. Lucca è infatti una città a due ruote, eco ruote. Si trovano biciclette ovunque e di tutti i tipi: nuove, vecchie, da uomo, donna, bambino, tandem, addobbate a festa, con cestini in plastica, di vimini, floreali e coloratissime. I suoi abitanti amano spostarsi in bicicletta (che è effettivamente il modo più veloce per arrivare in vari punti della città).


Per un bel po' di tempo abbiamo sofferto dello stress da parcheggio svuota tasche (più ci si addentra verso le mura più il costo orario aumenta) che comunque e irrimediabilmente non si trovava. Eh sì, perché o si va la mattina presto o non si trova con molta facilità, soprattutto nei weekend primaverili o estivi. Ci siamo ritrovati in più occasioni a girare per un bel po' prima di trovare qualcosa che non costasse uno sproposito orario per restare almeno mezza giornata e così ci siamo attrezzati.

Spesso adesso quando decidiamo di farci una zonzolata per Lucca, carichiamo le nostre due Grazielle in macchina (la Nina, rossa fiammante di Elena e la Pinta, grigia con un nome non a caso per Massi), parcheggiamo un po' fuori le mura nei posteggi liberi, che evidentemente più lontani si va più magicamente spuntano, e ci dirigiamo pedalando verso il centro città.
E' semplicemente bellissimo. Sì, perché:
1) mi evito l'Ognissanti di Massimiliano che abituato al "traffico trentino" (sì, lo so: è un ossimoro!) impazzisce quando vede più di tre macchine in fila;
2) coi soldi risparmiati ci mangiamo qualcosa in città nei vari localini che ci piacciono tanto;
3) andare in bici, in mezzo al verde o in città non ha davvero prezzo.


Una volta entrati nelle mura ci si ritrova tra stretti vicoli preclusi al traffico e in cui è impossibile non alzare la testa per ammirare le finestre, i tetti e le decorazioni dei palazzi tutti intorno.
Molto particolare è la Torre Guinigi, una torre facilmente identificabile perché ha degli alberi (dei lecci per la precisione) che crescono sulla sua sommità. Si può salirci sopra salendo solamente 230 gradini - eccheccevò? -. Dalla sommità si gode di una splendida vista della città e sulle colline che la circondano. Vale quindi la pena di fare questa fatica, del resto non capita tutti giorni di essere in un posto così magico. Per ulteriori informazioni un sito utile è questo qui.


Lucca è per definizione la "città dalle cento chiese", il numero degli edifici ecclesiastici è infatti considerevole e le moltissime che si possono visitare sono davvero molto belle.
Tra quelle che preferiamo ci sono quella di San Michele (sotto a sinistra, purtroppo non ho la foto della meravigliosa facciata) e che si trova nel crocevia delle strade più importanti della città e che molto spesso viene confusa con il Duomo; quella di San Frediano (sotto a destra) con la splendida facciata in mosaico dorato e che si trova lungo via Finlungo; il Duomo di San Martino e quella dei Santi Giovanni e Reparata.
Un sito molto interessante su alcune delle principali chiese e sempre aggiornato anche sugli eventuali tariffari per le entrate è questo qui.


In alternativa alla Torre Guinigi si può salire sulla torre più alta della città: la Torre delle Ore (ecco alcune immagini qua sotto). Per salire ecco qui un sito che può essere utile.


A seguire qualche altro scorcio della città. Questa sotto è la famosa piazza Anfiteatro, bellissima piazza di forma ovale in cui sono state girate numerose pubblicità e in cui sono presenti un sacco di bar e locali interessanti.


Lucca è costellata da una miriade di piccoli negozietti o bancarelle che vendono prodotti tipici locali. Le loro vetrine per noi sono stupende e il profumo che esce da questi piccoli spazi è sempre molto invitante. Si passa dal negozio con salumi e formaggi a quello di ortaggi freschi, per poi arrivare a quello di prodotti fatti con il miele e la cera d'api fino alle pasticcerie di via San Paolino. Ogni volta che passo da lì lascio le impronte delle mani sui vetri come fanno i bambini davanti a qualcosa di eccezionale.


Le piazze principali oltre a quella dell'Anfiteatro sono quella di San Michele, piazza Napoleone dove si tengono gran parte dei concerti estivi in cui vengono ospitati periodicamente tra i più grandi gruppi musicali mondiali, e piazza San Frediano.


Lucca è anche famosa per essere la terra di Giacomo Puccini, noto compositore italiano, a cui è stata dedicata una statua e un museo.


Un evento molto importante della città, meritevole di essere segnalato è Lucca Comics, una famosa fiera dedicata al fumetto, all'animazione e ai giochi che generalmente si svolge ogni anno a cavallo fra ottobre e novembre e che richiama numerosissimi visitatori.

E ora veniamo alla parte più gustosa, quella delle cose che non si possono non assaggiare prima di ripartire. Secondo noi tra le varie specialità che la tradizione lucchese propone ci sentiamo di consigliare:

1) il Buccellato: tipico dolce lucchese con uva passa e altri aromi;

2) i necci con la ricotta: frittelline di farina di castagne ripiene di ricotta (fa-vo-lo-se!);

3) la torta coi Becchi (o dei bischeri): una frolla lavorata con dei classici "becchi" sul bordo col ripieno di cioccolata o verdure;

4) un trancio di pizza nella pizzeria più famosa di Lucca in via Buia "Da Felice", una pizzeria minuscola le cui pareti sono costellate di articoli, riconoscimenti o premi ricevuti. E' molto diversa dalla classica pizza napoletana: è bassa, untissima e con un sacco di pepe sopra. A me piace un sacco. :-)

(spero di poter pubblicare le relative foto al più presto)

Insomma non so se si è capito ma c'è davvero un pezzo di me, della mia storia e di noi due zonzoloni in questa città. Inutile dire che ci torniamo sempre tanto volentieri appena possibile. :-)


Ed ecco alcune rose sbocciate nel giardino di casa dei miei. Purtroppo la tecnologia non ci permette ancora di sentire il profumo, ma vi assicuro che era buonissimo.



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