Enjoy food, travels and life

Benvenuti al nuovo appuntamento con la "Zonzolando's Serendipity Box", la scatola che serve a ricordare i piccoli grandi piaceri della vita cogliendo il meglio di ciò che ci offre.

Troppo spesso infatti le nostre giornate sono riempite di pensieri e preoccupazioni tendendo a dimenticare il bello che nella vita c'è (sempre!). Con questa scatola voglio immortalare, se non tutto, gran parte delle cose belle che riempiono la mia/nostra vita quotidiana (ma che potrebbe essere anche quella di tutti), dalle grandi alle piccole cose che ci rendono felici e, ancora meglio, sereni.

Parto da dove ci siamo lasciati l'ultima volta e proseguo con la Serendipity Box n° 168:
  1. Prendi un giorno al lago, mettici una passeggiata mano nella mano col tuo amore, aggiungi una spruzzata di colori del tramonto sullo sfondo e guarnisci con una coppa gelato gigante. Gustala lentamente ed ecco servita una delle ricette della mia serenità.
  2. Un lavoro che mi ha dato una gran soddisfazione: salvare una poltrona dalla discarica e ricavarne una nuova che mi piace un sacco.
  3. Dormire in tenda. Dormire in tenda attrezzati specificherei meglio. L'ho fatto troppo poco in gioventù purtroppo e con Massi mi sono divertita un sacco.
  4. Un trekking all'avventura con un quadrupede appresso e due zaini che ci parevano due macigni. Il mio fiato corto un po' per il peso, un po' per la salita. Stuzzicare i miei limiti, mettermi alla prova. Questa è la nostra foto ricordo (che immortalare le nostre facce era meglio non farlo), quasi al rientro a casa, alle prime luci del mattino (che dopo si moriva per il caldo). I 7-8 cm persi in statura per lo schiacciamento e incurvamento della schiena non si notano granché perché camminavamo a un palmo da terra per la soddisfazione. :-)
  5. Quando Massi mi porta a pranzo fuori "in un posticino che conosco".
  6. Prendi una pesca e falla a fette, guarniscila in un piatto con quel che ti piace, servila all'ombra di un ombrellone con libri, giornali e tempo libero a volontà: ecco un'altra ricetta della mia serenità.
  7. 38 °C all'ombra. 38 °C all'ombra alle 5 del pomeriggio. Ode all'aria condizionata e Nobel alla pace a chi l'ha inventata.
  8. Chincaglierie che fanno luccicare gli occhi delle blogger.

Ancora giorni di ferie e impagabile tempo libero nella Serendipity Box n° 169:
  1. Fra i mazzi di fiori più belli che mi si possono regalare ci sono quelli di zucchine. Come direbbe Vulvia: "Sapevatelo!"
  2. Ecco dove e come è finita una chincaglieria dell'altro secolo che stava per essere buttata. La amo.
  3. Commissioni di lavoro/hobby che prendono tempo è vero, ma che sono quasi un divertimento. Fosse sempre così!
  4. Quegli aperitivi che sono più un confessionale che quattro "ciacere".
  5. Dopo anni secoli di racchetta al chiodo tornare in campo a fare quattro tiri. Dopo tanto stop lo scopo del gioco non era battere l'avversario ma cercare di fare con lui il massimo numero di palleggi senza interruzioni. Tanto correre si correva come dei matti lo stesso. Per la cronaca in vista di futuri e sperati miglioramenti: 60 passaggi.
  6. Macedonia con crema chantilly fatta con zucchero e panna montata ricavata dal latte crudo. Una volta assaggiata, quella del supermercato è difficile riuscire a chiamarla ancora panna.
  7. Aveva un diametro di 28 cm, se ne è andata in meno di 24 ore, e io ne ho mangiata solo una fettina. Foto di Massi, il peccatore.
  8. Una mise en place che mi piaceva un sacco, che mi rilassava al solo vederla.
  9. Nello stesso locale del punto precedente ho assaggiato gli gnocchi al baccalà più buoni della mia vita.

Laghi dalle acque cristalline, passeggiate all'aria aperta e catene montuose a perdita d'occhio nella Serendipity Box n° 170:
  1. Ok, se volete replicare segnatevela perché questa è la ricetta della mia serendipity ideale: prendi una giornata di sole e prepara il pranzo al sacco che ti piace e mettilo da parte. Fai un giro spensierato del lago mano nella mano col tuo lui, poi prendi un pedalò con le sdraio e piazzati in mezzo al lago a prendere il sole nel totale relax (nel mio caso unta e bisunta di protezione solare 50 che se no la serendipity si va a far friggere insieme alla mia pelle). Goditi il panorama finché ce n'è. Torna a riva, monta sdraio, coperte e quel che ti piace e inizia il tuo picnic con tutto l'occorrente tenuto da parte e finisci in totale relax la giornata. Fare il bis appena possibile.
  2. Un giro improvvisato in moto che è diventato una zonzolata con aperitivo a Folgaria.
  3. Una giornata al Lago di Tovel con amici. Che posto incantato!
  4. Ecco che fine hanno fatto i fiori di zucchina della serendipity precedente. Ripieni e fritti, che nel vaso erano sprecati. ;-)
  5. Quando l'orto vira dal verde al rosso. Che spettacolo, che abbondanza, che profumo e che soddisfazione!
  6. Un mare di salsa di pomodoro con cui fare conserva per l'inverno, e sugo per il nostro pranzo ovviamente.
  7. I panorami che non smetteresti mai di ammirare.
  8. Il nostro Docs che ci segue sempre e ovunque e che fa la guardia al nostro picnic.
  9. Dopo una giornata no, una pizza con amici e una serata in allegra compagnia è sempre quel che ci vuole.

L'aforisma che ho scelto per questa volta è:
"L'educatore deve avere il cuore del poeta e la mente dello scienziato."
(Maria Montessori)


Buone vacanze, buon rientro, buone serendipity a tutti!


Trovo che l'abbinamento della feta con la frutta sia delizioso.
In particolare lo trovo veramente azzeccato con i mirtilli, che sono un po' aciduli, e l'ho trovato ugualmente buonissimo con l'anguria la cui freschezza dissetante smorza il grasso e la consistenza pastosa del formaggio.
Dall'altro lato trovo che il sale del formaggio esalti il sapore dolce della frutta, creando un bell'appagamento del palato.
Non ci vuole molto a capire come è nata la "ricetta", che forse sarebbe meglio definire assemblaggio, di questi spiedini di feta e anguria con mirtilli e menta.

Spiedini di feta e anguria, antipasto leggero e gustoso - feta and watermelon skewers recipe light veggie

Proposti per un aperitivo, sono stati rifatti per un antipasto e poi sono pure diventati un bello spuntino estivo smorza fame.
Sono facili da preparare e lasciano in bocca un bel senso di appagamento e freschezza.
Ecco come si preparano:

Spiedini di feta e anguria

Preparazione: 15 min.Cottura: nessunaRiposo: nessuno
Porzioni: 24 Kcal/porzione: 25 circa
Ingredienti:

  • 200 g di feta
  • 2 fette tonde grandi e regolari di anguria
  • 24 foglioline di menta
  • 24 mirtilli
Preparazione:

  1. Tagliare la feta in 24 quadrotti regolari e uguali.
  2. Pulire l'anguria e privarla degli scarti, poi prendendo come misura un quadrotto di feta, ritagliare 48 pezzetti regolari.
  3. Impilare anguria, feta, anguria e poi chiudere lo spiedino con una foglia di menta e un mirtillo.
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Il tocco in più?
Una goccia di aceto balsamico (di quello buono) fra la feta e l'anguria.
Top!


I matrimoni a Las Vegas oramai per la comunità di Zonzolando non hanno più segreti.
Avrete letto tutti i post e i guest post che abbiamo dedicato all'argomento e anche oggi grazie a Valeria e Alessandro possiamo dare un ulteriore contributo per fare chiarezza sui passaggi da seguire per sposarsi nella Sin City, la "città del peccato".
Al primo post informativo di oramai qualche anno fa, e a tutti i contributi già pubblicati che si sono susseguiti nel tempo, se ne aggiunge oggi uno ricco di informazioni utilissime.
Del resto chi può dare informazioni più precise e dettagliate di chi si è sposato proprio a Las Vegas?
Ecco qua sotto il preziosissimo contributo di Valeria e Alessandro che vi riporto fedelmente!

Spero di poter essere utile ad altri con tutte le informazioni che ho raccolto, anche se al momento abbiamo appena fatto la richiesta del certificato originale. Ecco la nostra esperienza:

  1. Il primo passo è stato quello di compilare via Web il "Pre Application Form" sul sito ufficiale della Contea di Clark (https://www.clarkcountynv.gov/clerk/Services/Pages/MarriageLicenses.aspx), e poi stampare il foglio che ci è stato inviato via email con il numero di Pre-application ID.
  2. Con questo foglio ci siamo recati il giorno prima al Marriage License Bureau al 201 E. Clark Avenue Las Vegas (ma esistono anche altri uffici altrettanto validi, ma con più limitazioni di orario che si trovano scritti sul pre-application https://www.clarkcountynv.gov/clerk/Pages/Contact-Us.aspx#Marriage) per prendere la licenza vera e propria (77$ se si paga in contanti) e importante: ci hanno dato un foglio con le indicazioni per richiedere online il certificato vero e proprio.
  3. Scegliere la wedding chapel. Noi abbiamo selezionato la Graceland a due passi dal Bureau. Se può essere utile, c'è la possibilità di richiedere un ministro che parli (un po') italiano e in più si possono scegliere le musiche e l'accompagnamento all'altare di Elvis, ma ci sono tanti pacchetti, per cui vi consigliamo di compilare una richiesta di prenotazione online per essere sicuri del giorno e dell'ora (la prenotazione costa 100$, ma li hanno ovviamente scalati dal pacchetto). Noi abbiamo scelto il Loving You Package https://www.gracelandchapel.com/elvis-wedding-packages.html.


  1. Comprare le fedi. Noi non ci avevamo pensato in Italia quindi abbiamo chiesto sia alla referente della cappella, che alla signorina che ci ha dato la licenza e tutte e due ci hanno consigliato di cercare un banco dei pegni. Ci sembrava brutto, ma a due passi dalla cappella Graceland c'è il Gold & Silver Pawn Shop, che è diventato famoso anche qui da noi col reality "Affari di famiglia" https://gspawn.com/product-category/jewelry/ e lì le abbiamo comprate (circa 400$ la coppia).
  2. Il vestito: io mi sono anche comprata un vestito (non bianco, ma trovate di tutto) di uno stilista "jap" in un mall fashion show (https://www.thefashionshow.com/en/directory/tadashi-shoji-16622.html). Volendo si può anche affittare, ma ho preferito tenermelo come ricordo.
  3. A cerimonia finita ci hanno lasciato un certificato souvenir, ma al nostro rientro in Italia dal PC abbiamo fatto richiesta di due copie dell'originale (seguendo le indicazioni che ci avevano dato al bureau) e sulle quali, quando arriveranno (credo in una decina di giorni), dovremmo far apporre l'apostilla (ci vogliono, secondo il sito 10-14 giorni).

Quindi per adesso, con questa telecronaca, vi lascio qui, perché siamo in attesa di una risposta.
Stay tuned!


Valeria e Alessandro
12 agosto 2017

Non ci resta che aspettare gli ultimi dettagli sui tempi di registrazione.
Intanto grazie mille Valeria e Alessandro per il vostro contributo, sono certa che sarà di aiuto a tanti che vorranno intraprendere la stessa esperienza.
A presto!


Uno dei pochissimi poeti che mi piacevano a scuola era Salvatore Quasimodo.
Mi piaceva per i motivi a cui praticamente tutti piaceva: le sue poesie erano comprensibili (punto 1), te le potevi ricordare (punto 2) e per giunta senza sforzo (punto 3).
Erano cortissime, eppure c'era tutto, non gli mancava niente.
Quando ho pensato a questi spiedini, non so perché (ma tanto oramai manco indago più di quali associazioni vivano le mie poche sinapsi superstiti) al mio cervello è venuto in mente proprio Quasimodo.

Spiedini di frutta in cui si mangia anche il bastoncino di biscotto al cioccolato mikado - fresh fruit skewers recipe

Sarà che forse non ci vuole niente a ricordare la ricetta?
Sarà che forse questi spiedini hanno tutto nonostante siano tremendamente semplici?
Sarà che forse finalmente sto scrivendo uno dei post più corti della storia di questo piccolo blog?
Per quest'ultimo punto non mi stupirei se nelle teste dei lettori fosse partito l'Inno alla Gioia di Beethoven, eh già.

Lungi da me di far rivoltare nella tomba il Premio Nobel Quasimodo, ecco una mia personale e senz'altro più ottimista rivisitazione della sua poesia "Ed è subito sera".
Salvatò nun me ne volé!

«Ognuno sta saldo nel cuor della frutta
trafitto da un biscotto di-ritto:
ed è subito morso.»

Spiedini di frutta e Mikado

Preparazione: 10 min.Cottura: nessunaRiposo: nessuno
Porzioni: 10 spiedini Kcal/porzione: 50 circa
Ingredienti:

  • 10 biscotti tipo Mikado
  • Frutta a piacere come banana, uva, pesca, fragole, melone...
  • 10 foglie di menta (facoltative)
Preparazione:

  1. Lavare la frutta e a seconda del tipo tagliarla in pezzi.
  2. Forare la frutta con uno stecchino di legno o un ferro da barbecue ed eventualmente allargare leggermente il buco roteando lo strumento. Non usare direttamente il biscotto, che altrimenti si romperebbe.
  3. Infilzare ciascun Mikado con tre o quattro pezzetti di frutta e se gradita anche una foglia di menta e servire.
Note:

L'umidità della frutta impiegata può inumidire il biscotto, quindi non prepararli troppo in anticipo perché si rischia che il biscotto si spezzi al momento di prendere lo spiedino.
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Molti dei blog che seguo hanno fatto sapere che per il mese d'agosto resteranno chiusi per prendersi una pausa estiva dopo tanto lavoro.
E beati loro!
Non tanto per le ferie, ma per il fatto che hanno pubblicato un sacco, perché io si sa che in fatto di numerosità di post non sono proprio l'asso.
Senza quindi l'obiettivo del voler fare il solito bastian contrario, complici qualche giorno di ferie e una bella festa appena trascorsa che mi ha rubato un bel po' di tempo ed energie, mi sono improvvisamente e piacevolmente ritrovata con più tempo, calma e più luce (!) in cucina.
Insomma visto che la produzione di ricette e racconti di viaggio sta andando a pieno regime, il blog non andrà in ferie (come se non lo aveste già capito per il fatto che sto pubblicando -_-').
Di periodi tanto proficui se ne vedono pochi da queste parti, per cui è bene prendere la palla al balzo e cercare di approfittarne sia per tenere una certa continuità nella pubblicazione, che per i periodi di magra che arriveranno (ci metto la mano sul fuoco).
In parole povere sto dicendo che vi propinerò senza ritegno ricette a base di pomodori a novembre, peperoni a Natale e melanzane a Pasqua in barba alla stagionalità.
Cioè: la stagionalità all'origine c'era eccome, è il tempo del blog che non la segue.

Insalata di zucchine, rucola, pinoli e menta. Ricetta estiva facile, fresca, veloce e light. - Zucchini salad with arugula and pine nuts recipe

Ad ogni modo finché riesco ne approfitto ed ecco qua una ricettina facile, leggera, fresca e velocissima da preparare a base di zucchine, che nel nostro orto in questi giorni sono così tante che non si riesce a stargli dietro per smaltirle.

Insalata di zucchine, rucola e pinoli

Preparazione: 10 min.Cottura: 10 min.Riposo: nessuno
Porzioni: 4 Kcal/porzione: 100 circa
Ingredienti:

  • 3 zucchine di medie dimensioni
  • 1 mazzetto di rucola
  • 25 g di pinoli
  • 2 foglie di menta
  • 20 g di olio extravergine di oliva
  • Qualche goccia di aceto balsamico
  • Sale q.b.
Preparazione:

  1. Scaldare una griglia sul fuoco.
  2. Pulire le zucchine e affettarle con una mandolina con uno spessore di 2-3 mm.
  3. Grigliarle su entrambi i lati e poi metterle da parte su una griglia in modo che raffreddino.
  4. Tostare velocemente i pinoli in una padella senza che si abbrustoliscano e tritare finemente le foglie di menta.
  5. Condire le zucchine assieme a tutti gli altri ingredienti e poi servire.
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Alla prossima!
E che bello sapere che non sarà fra molto. :-)


Ed eccoci! Di nuovo benvenuti al consueto appuntamento con la "Zonzolando's Serendipity Box", la scatola che serve a ricordare i piccoli grandi piaceri della vita cogliendo il meglio di ciò che ci offre.

Troppo spesso infatti le nostre giornate sono riempite di pensieri e preoccupazioni tendendo a dimenticare il bello che nella vita c'è (sempre!). Con questa scatola voglio immortalare, se non tutto, gran parte delle cose belle che riempiono la mia/nostra vita quotidiana (ma che potrebbe essere anche quella di tutti), dalle grandi alle piccole cose che ci rendono felici e, ancora meglio, sereni.

Il termine serendipity per queste box è assolutamente cannato.
Dovrebbero chiamarsi "overjoyness", robe che non sai più come e dove contenere la felicità.

Ma vado per ordine e riprendo il racconto dall'ultima box pubblicata e proseguo con la Serendipity Box n° 165, fatta di lavoro, preparativi e di "grazie" detti e ridetti, ma adesso anche messi nero su bianco:
  1. Appurare che la focaccia genovese e lo speck sono un connubio perfettamente riuscito. Ovviamente ci sono voluti due taglieri prima di sentenziarlo. ;-)
  2. Partecipazioni, bomboniere, confettata, luci, decorazioni, mise en place eccetera: non so quante ore ho dedicato a tutti questi punti, studiando dettagli, facendo e disfacendo. L'ho fatto con una serenità serafica, con soddisfazione, senza stress, per puro piacere del fare da sé, dello scegliere, della sera che poi è stata. Mi sono stancata è vero, ma ne porterò con me un ricordo bellissimo.
  3. Sfruttare la pausa pranzo per rimettersi a posto e prendersi cura di sé. Anche se sempre troppo poco. Ma ci lavorerò su, promesso.
  4. Festeggiare traguardi importanti delle persone care, con l'augurio che abbiano sempre tanta energia.
  5. Io e Massi non abbiamo degli amici, abbiamo dei Super Eroi. Uno meglio dell'altro, uno più forte dell'altro. Anche grazie a loro ho vissuto la overjoyness. Lo scrivo col cuore in mano: GRAZIE ad Alberto, Alessandro, Angelo, Caterina, Claudio, Cristina, Rosj, Sara. Siete stati unici!
  6. Quando si ha troppo e se ne ha in abbondanza oltre i propri bisogni, è sempre bene condividere per fare felici anche altre persone. Parlo anche di piccoli gesti, piccole attenzioni. Con nove chili di confettata a casa cosa potevo fare se non condividere l'ennesimo chilo arrivato in regalo? Tanti palati felici, sorrisi e un momento di pace dal lavoro.
  7. Tante volte è la semplicità che fa la bellezza e la felicità stessa. Per me questi fiori ne erano l'esempio.
  8. Ho tagliato la foto in cui Massi mi ha immortalata a mia insaputa nella posizione in cui stavo decorando questo pallet per puro pudore. Completamente sdraiata per terra con la schiena inarcata all'indietro tanto da non respirare (trattenevo il fiato, sì) mentre la mano doveva essere precisa per scrivere. Fra un po' mi rivedrò e ripenserò a quanto ero felice anche in questo momento. Grazie Massi.
  9. Due giorni, tanto ci abbiamo messo a preparare i dolci per la festa. Tutta la mia famiglia riunita per darmi una mano. Una squadra a dir poco incredibile, collaboratrice e precisa senza la quale non sarei riuscita a fare niente. La pura dimostrazione che l'unione fa la forza. Grazie pure qui!

Voi lo sapete spiegare cosa è la felicità? Io probabilmente non ne saprei dare una definizione univoca che possa andare sempre bene, ma so esattamente cosa è e come l'ho provata. Forse non sarò brava nemmeno a descriverla in questa box, ma ci voglio provare. Ecco la Serendipity Overjoyness Box n° 166:
  1. Felicità è uscire di casa e trovare le nostre foto "Ieri sposi" (geniale, quanto niente di più vero!) appiccicate ovunque.
  2. Felicità è essere rapiti da quei mattacchioni della box precedente punto 5) ed essere scorrazzati per tutte le vie del paese su questa macchina agghindata a festa con a seguito una fila di macchine che strombazzava clacson a gogò.
  3. Felicità è festeggiare, è condivisione. Come se non ce ne fosse bastata una di cerimonia dall'altra parte del mondo mesi fa, eccone un'altra in cui vestiti "da sposi" ci ripromettiamo i voti e ci scambiamo gli anelli: i più pacchiani che potessero esistere sulla faccia della Terra, ma di cui mi sono innamorata all'istante.
  4. Felicità è convivialità, è cibo, elemento fondamentale e di unione in tutte le occasioni felici. Il ricordo dei tanti che mi dicevano "mangia", che mi porgevano un piatto direttamente in mano, del mettere in bocca qualcosa ma non riuscire mai a capire cosa perché presa in un turbinio di chiacchiere e abbracci e complimenti e sorrisi e... e... e poi tornare a prendere il piatto e scoprire che non c'era più.
  5. Felicità è poter ricordare la felicità stessa. Che se la testa facesse cilecca, ci pensano le foto ricordo a far riaffiorare un sacco di dettagli, non solo l'attimo ma un sacco di condizioni al contorno annesse.
  6. Felicità è il "non colore": il bianco, la perfetta e bellissima unione di tutti quanti i colori. Volerli togliere per racchiuderli tutti e al tempo stesso per non risaltarne nessuno. Felicità è cogliere il senso dell'infinito in un attimo, capire che quel che conta è solo l'amore. Punto.
  7. Felicità è riconoscenza, è il discorso di ringraziamento prima del taglio della torta in cui "avrei" voluto dire tanto e invece tutti i miei sforzi erano concentrati nel provare a trattenere i singhiozzi. Parlare col cuore, vedere una valle di lacrime davanti a me, la commozione anche in chi ci stava intorno. I fuochi d'artificio partiti a sorpresa dopo il taglio della torta, ecco la mazzata finale che mi ha fatto sentire la felicità che straripando dal petto scoppiava in gola. I sussulti della mia gola, incontrollabili, mentre guardavo il cielo e mi chiedevo se tutto era vero oppure no. No, nemmeno nei sogni ero stata in grado di immaginare tanto. Ero straordinariamente felice e la cosa meravigliosa è che sapevo di esserlo.
  8. Felicità è un semplice gesto come il lancio del bouquet, il lancio della speranza che una persona potrà essere felice quanto me il più presto possibile.
  9. Felicità è quando la natura fa festa con te. Che una giornata più stupenda non ci poteva capitare.
  10. Felicità è anche saperle dire arrivederci. La confettata, le bomboniere, i saluti, gli abbracci di tutti quelli che hanno voluto festeggiare con noi.
  11. Felicità è aprire il giorno dopo una valigia fatta di regali, messaggi d'affetto. Parole che arrivano al cuore, che commuovono e che ti fanno chiedere se e come si può meritare tanto affetto.

Dopo l'ebbrezza della felicità e aver stazionato in un sogno incredibile ecco il lento e piacevole ritorno alla normalità nella Serendipity Box n° 167:
  1. Spaghetti al farro con finferli, una vista mozzafiato, una giornata di relax e decompressione.
  2. Zonzolare in moto e ritrovarsi al Lago di Molveno, un incanto al tramonto.
  3. Tù gust is mej che uan, no? Una mega pizza da dividere e mai che ne avanzasse qualcosa. :-)
  4. L'aperitivo in attesa di un amico, poi un altro (dove ero bella allegra, diciamocelo) e poi una pizza, perché quando s'ha da chiacchierare ci vuole cibo e tempo. E noi modestamente e finalmente ce l'avemmo!
  5. I piacevoli imprevisti: quando scappano gli asini a Monica e tocca riportali a casa. Mica una roba da due minuti eh!
  6. La Cammina Grestana: uno degli eventi estivi della Val di Gresta in cui il Comitato Addobbi del paese quest'anno si è veramente superato per cibo, composizione del piatto e allestimento. Bravissime tutte!
  7. Quando cammini guardando dove metti i piedi, poi alzi la testa e ti ritrovi davanti una vista così. Mi stupisco sempre, come se fosse la prima volta che vedo un panorama così. Pianto i piedi e ammiro. Poi dico: "Massi... fai una foto!", che io viaggio rigorosamente senza cellulare.
  8. Zonzolare per il bosco e trovare segni d'amore lasciati chissà quanto tempo fa. La pianta è cresciuta, ma il segno è rimasto, quasi illeggibile ma è rimasto.

L'aforisma degli ultimi giorni trascorsi è:
"Ci sono alcuni giorni in cui penso che sto per morire per un’overdose di felicità.”
(Salvador Dalì)

Alla prossima! :-)
Buoni momenti di serendipity a tutti!


Non mi è mai facile spiegare a parole il sapore di un piatto, soprattutto quando a questo si legano esperienze e vita vissuta.
Nel tentativo di trovare le parole per descrivere di che cosa sa questa galette, ho chiuso gli occhi per un secondo. In quest'attimo in cui il mio cervello ha vagato, mi sono stupita del risultato. La mia mente ha scovato un insieme di tanti sapori saldamente e irrimediabilmente fusi a quelli puri del piatto; sapori intensi e profondi: quelli dei ricordi.
Per la mia mente questo piatto sa di aria impregnata di carni alla brace, delizie abbrustolite, fritto di pesce e salsedine: un mix letale per chi era in viaggio dalla mattina, troppo intento a zonzolare in lungo e in largo su quel puntino sperso nell'Oceano Pacifico.
Sa di sole, caldo e di ultime roulottes che stanno terminando di allestire, mentre quelle poche già operative cercano di accalappiare i nostri stomaci famelici.
Sa di cartelli civetta con richiamo alla cucina francese, di tavolini rivestiti di tovaglie plastificate a quadrettoni, di gente che arriva e gremisce la piazza.
Sa di tramonto che disegna all'orizzonte colori e sfumature mozzafiato.

Galette con Roquefort, pere e noci ricetta senza glutine - buckwheat crepes with french cheese, pear and walnuts recipe

Sa di menù plastificati passati fra chissà quante altre mani, sa di street food.
Sa di posate e piatti unti, di bocconi e complimenti.
Ed ecco che finalmente sa di grasso del formaggio semifuso, di dolce della pera caramellata e di croccante delle noci, il tutto racchiuso in un rustico e ruvido scrigno di grano saraceno.


Sa di dolce, per chiudere in bellezza.
Sa di gaufre con panna montata, di salsa al caramello salato più buona del mondo, sa di gelato alla vaniglia.
Sa di pance felici, di passeggiata lungo il mare mano nella mano.


Galette con Roquefort, pere e noci

Preparazione: 15 min.Cottura: 10 min.Riposo: 2 ore
Porzioni: 4 galettes Kcal/porzione: 670 circa
Ingredienti:

Per le crêpes:
  • 160 g di farina di grano saraceno¹
  • 1 uovo
  • 250 ml di acqua
  • 1 pizzico di sale
  • 1 noce di burro
Per il ripieno:
  • 200 g di formaggio Roquefort²
  • 250 g di crème fraîche²
  • 40 g di gherigli di noci
  • 1 pera
  • 1 bicchierino di brandy
  • 40 g di burro fuso
Preparazione:

  1. Unire tutti gli ingredienti per le crêpes in un mixer e frullare tutto per qualche istante.
  2. Mettere il composto a riposare in frigo per almeno 2 ore.
  3. Pulire e tagliare la pera in cubetti di circa 1 cm e farli rosolare in una padella con del burro fuso. Appena prendono colore sfumare con il brandy e lasciarli appassire qualche istante, poi toglierli dal fuoco e metterli da parte.
  4. In una ciotola mescolare il Roquefort sbriciolato grossolanamente assieme alla crème fraîche per farlo rammollire un po'.
  5. Scaldare un'ampia padella antiaderente (ø 26 cm circa).
  6. Togliere dal frigo la pastella, mescolarla delicatamente e poi versarne un quarto sulla padella. Con un movimento del polso roteare la padella per uniformare la crêpe, oppure aiutarsi col classico bastoncino a T di legno.
  7. Quando iniziano a staccarsi i bordi, staccarla delicatamente dal fondo e capovolgerla sull'altro lato facendo molta attenzione che non si rompa.
  8. Versare sul centro un po' salsa al Roquefort e cospargerla con un cucchiaio, poi sparpagliare i gherigli di noci tritati e la pera tenuta da parte.
  9. Rivoltare i lati della galette verso il centro per ottenere la classica forma quadrata.
  10. Staccare delicatamente la galette dalla padella, salare e servire.
Note:

  1. Nel caso di persone intolleranti al glutine leggere attentamente l'etichetta del prodotto.
  2. Qualora non si abbiamo a disposizione questi ingredienti è possibile sostituire rispettivamente il Roquefort con Gorgonzola dolce e la crème fraîche con 250 ml panna da cucina densa (non liquida).
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Sa di ultima cena a Tahiti, del solito arrivederci.
Sa di sospiri, di nostalgia, di voglia di partire e zonzolare ancora.
Sa di bisogno di scoprire altri posti e assaggiare nuovi piatti per poter chiudere gli occhi ancora ed essere come là.
Ovunque esso sia.


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