Enjoy food, travels and life

Che siamo affascinati dallo spazio, dalle stelle, dall'Universo in generale oramai lo sanno anche i muri. Avevamo raccontato di una nostra zonzolata allo Space Center di Houston qui e ci era piaciuto veramente un sacco.
Inutile dire che al momento di scegliere se visitare parchi a tema come Walt Disney World o il JFK Space Center di Cape Canaveral non abbiamo avuto un secondo di esitazione e quando ci siamo trovati nei pressi di quest'isola in Florida non abbiamo saputo resistere e ci siamo fiondati immediatamente. E sapete che vi diciamo? Che è stato bellissimo, emozionante e ancora più bello di Houston.

Questo complesso costituisce il sito per il lancio di veicoli spaziali della NASA. L'area, che si estende su una superficie vastissima, ben 567 km², e che dà lavoro ad un numero di persone spaventoso, le ultime stime parlano di diciassettemila persone, è suddivisa nelle zone di lancio e controllo e nel settore turistico con il centro visitatori.

Cosa fare e vedere a JFK Space Center, Cape Canaveral Florida USA what to see and do America consigli di viaggio trip advices

Avevamo ritagliato dei coupon per l'ingresso da presentare alle casse sui depliant che avevamo raccattato al punto informazioni al confine di Stato. Consigliamo vivamente di fare altrettanto anche perché, e sul sito non c'è scritto, il parcheggio è a pagamento e viene ripagato in pratica dal coupon.

Nel nostro caso abbiamo deciso di stare un'intera giornata usufruendo del pacchetto base che costava 50 $ e che è acquistabile anche a questo link qui. Inizialmente pensavamo, visto l'interesse e l'occasione, di acquistarne uno più corposo che comprendeva ancora più attrazioni, ma ci siamo resi conto che se avessimo voluto fare tutto il giro completo con cura non ci sarebbe bastato un giorno, e infatti, detto a posteriori, abbiamo fatto fatica a visitare con cura tutte le attrazioni nel pacchetto base dall'orario di apertura alla chiusura, figuriamoci se ne avessimo aggiunte delle altre.


Siamo arrivati alle casse qualche minuto prima dell'apertura e subito ci siamo messi in coda. Abbiamo atteso per circa una mezz'ora il nostro turno e poi siamo entrati nel centro dove di fronte a noi svettava il Rocket Garden, parco con razzi che hanno portato uomini nello spazio.
Sul sito ufficiale del complesso si trova anche una utile mappa del Visitor Complex con la quale potersi orientare con facilità.

La prima cosa che abbiamo fatto è stata il Bus tour (gratis con il biglietto di ingresso normale). In questo modo si possono vedere la maggior parte delle attrazioni del posto in poco tempo ed avere un'ottima visione di insieme dell'area. Si passa dall'enorme hangar di assemblaggio dei razzi, alle rampe di lancio passando dai binari di trasferimento.
Siamo riusciti a vedere il Crawler-transporter, enorme piattaforma dalle ruote cingolate per il trasporto dei razzi vettori. La struttura pesa ben 2720 tonnellate e viene mossa alla "spaziale" velocità di 3,2 km/h se scarica, e 1,6 km orari a pieno carico.
Uno speaker spiega in inglese i vari dettagli (la non conoscenza della lingua in questo caso può costituire un grosso limite), come vengono organizzati i lanci, come vengono spostati i razzi, la costituzione e l'organizzazione delle rampe di lancio, la costruzione degli edifici e tanti piccoli, grandi dettagli davvero interessanti.

Anche se il bus ripercorre la stessa strada avanti e indietro ci sentiamo di consigliare di restare sulla destra del bus una volta entrati, dalla parte dietro l'autista quindi, per poter godere meglio delle attrazioni.


Una delle esperienze che si possono fare visitando il centro, nonché una delle più famose, è quella della simulazione di un lancio spaziale: lo Shuttle Launch Experience. Purtroppo di questa esperienza nessun visitatore può dare prova poiché ogni zaino, borsa, macchina fotografica, cellulare, collana, o altro oggetto che può essere ritenuto pericoloso viene fatto lasciare prima dell'ingresso. I visitatori vengono preparati psicologicamente al lancio, ogni dettaglio è studiato con cura e per certi versi lo abbiamo anche trovato un po' scoraggiante e quasi intimorente.
Dopo due serie di spiegazioni su ciò che accadrà, i visitatori vengono fatti sedere su delle poltroncine, si allacciano le cinture e si assiste alla simulazione del lancio. In pratica la "navicella" viene inclinata all'indietro di 90° lasciando il pubblico con le gambe a mezz'aria e poi si viene "shakerati" un bel po' simulando lo scoppio dei motori e la partenza nello spazio. Ovviamente ci sono alcuni dettagli imprecisi, ma l'esperienza è comunque stimolante.

Nessuna paura, panico o timore come può far pensare lo speaker all'ingresso e nessun attacco di cuore alle porte. Le avvertenze ci sono sembrate non poco esagerate.


Una parte veramente bella da visitare e in cui vale la pena di trascorrere del tempo per capire bene e approfondire l'argomento è quella dedicata alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Nelle sale cinema viene ricostruita la storia che ha portato alla creazione di questa meraviglia del terzo millennio e vengono perfettamente spiegati (in inglese) i passaggi della sua costruzione e di quello che sono gli obiettivi futuri.

Per approfondire questo bellissimo argomento, magari anche in vista di una bella zonzolata proprio a Cape Canaveral, vi rimando alla lettura di Wikipedia qui e ancora meglio sul sito ufficiale della NASA qui.


Possiamo assicurare che l'esperienza è così stimolante e avveniristica che verrebbe voglia di diventare astronauti in seduta stante. E' facile quindi immaginare un bambino che con occhi incantati visita questo posto e uscendo non abbia altro desiderio che cimentarsi nello studio dell'astronomia e dell'ingegneria aerospaziale.

A proposito di bambini, per i più piccoli sono studiati percorsi interattivi appositi che guidano alla scoperta delle navicelle spaziali, della vita nello spazio, a giochi con scivoli, tubi e simulazioni di operazioni nello spazio, come per esempio nell'Early Space Exploration, o il Children's Play Dome. Che poi diciamocela tutta... ci siamo divertiti pure noi a farli. :-)

A pagamento poi ci sono anche altre attrazioni, per esempio la possibilità di pranzare con un veterano dello spazio, ossia con un astronauta al quale poter fare domande e con cui interagire per un'oretta circa, oppure alcuni film nelle varie sale del centro. Non potevano poi mancare (si sa che gli americani sono maestri in questo) gli accattivanti shop dove acquistare ricordini e souvenir a prezzi che abbiamo ritenuto anche piuttosto onesti.


Inutile dire che quando abbiamo visto questi quadri appesi nel percorso di apprendimento, il primo istinto è stato quello di pensare a quanto sarebbe bello poter partecipare ad una tale avventura. Nel successivo nanosecondo il pensiero è andato a tutti coloro che nel futuro avranno l'occasione di vivere realmente queste esperienze. La tecnologia e ciò che stiamo portando avanti ci permette di immergerci in un futuro, forse nemmeno troppo lontano, che però non so se noi adulti di oggi avremo mai occasione di vivere.
E' però straordinario pensare a quello che siamo riusciti a fare ed è bello vedere gli occhi di un bambino sognare quando si approccia per la prima volta alla scoperta dello spazio con il desiderio che da grande potrà vivere certe fantastiche esperienze.


Insomma, se non si fosse ancora capito, siamo rimasti entusiasti di questa esperienza. La giornata è letteralmente volata e purtroppo siamo certi di aver stazionato anche troppo poco in certe attrazioni, dove di materiale da leggere e approfondire ce n'era una marea.

Genitori con figli che diventeranno uomini di domani e che avete in programma un viaggio in Florida: volete vedere i vostri figli sognare? Altro che portarli a Orlando fra pupazzi e personaggi inventati, questo è il posto che potrebbe cambiargli davvero la vita, immergendoli in un sogno tanto grande da fargli brillare gli occhi di meraviglia, stimolandoli a crescere e studiare.


Termino brevemente questo racconto con un luogo altrettanto incantato che vale la pena di visitare, anche solo per una capatina rilassante: la splendida spiaggia di Cocoa Beach, non molto distante dal JFK Space Center.

Portate un asciugamano, sdraiatevi ad ammirare il tramonto sullo splendido oceano Atlantico fino al calare del buio. Magari la Stazione Spaziale Internazionale passerà là da qualche parte sulle vostre teste, chi lo sa.
Quel che è certo è che sarà possibile guardare il cielo, sì con gli stessi occhi, ma con una diversa consapevolezza e un sentimento di ammirazione per l'infinito e il futuro (anche se si sta guardando nel passato più remoto) davvero magico e indimenticabile.


Sulle Gaufres de Liège volevo scrivere un post da un sacco di tempo ma, vuoi la voglia di dedicargli un post decente (vista cotanta delizia) e vuoi la mancanza dell'ingrediente fondamentale (lo zucchero perlato), non ero mai riuscita a pubblicarne la ricetta.
E pensare che le adoro, per me sono semplicemente deliziose!

Le gaufres, dolci tipici della cucina belga, sono forse più conosciute internazionalmente con il nome inglese di waffle, cialde cotte fra due piastre roventi dalle forme più disparate, ma sempre contraddistinte da una quadrettatura più o meno accentuata che si ottiene con un apposito strumento chiamato waffle maker, fer à gaufres, moule à gaufres, o gaufrier a seconda del tipo.
Io a casa ho un gaufrier, o moule à gaufres elettrico che si intravede nella terza immagine.

Graufres de liege belgi dolci classici ricetta tradizionale belgian waffle perfect recipe

La loro storia in realtà è tutt'altro che nordeuropea, si pensa infatti che siano nate in Grecia. Se siete interessati ad approfondire la loro origine su Wikipedia si trovano utili informazioni qui e per chi mastica un po' di francese anche qui.

Molto interessante è notare che ne esistono numerose varietà contraddistinte da forma, ingredienti, dosi e consistenze. Quelle di Liège, quelle di cui parlo oggi, sono più dolci, hanno una consistenza croccante in superficie, la forma dagli angoli smussati e contraddistinta dai classici quadrettoni e lo zucchero perlato che crocchia meravigliosamente sotto i denti.
Sono ben diverse quindi dalle cugine Gaufres de Bruxelles, dalla forma squadrata, consistenza più morbida e soffice e il gusto meno dolce, dettaglio che fa sì che di solito richiedano un accompagnamento come panna, miele, zucchero a velo, gelato, frutta fresca o secca, o altro.

Io devo ammettere che da buona golosona quale sono, amo farcire anche quelle di Liège come si vede in queste foto. ;-)


L'occasione giusta per pubblicare la ricetta si è presentata quando ho saputo che Massi sarebbe partito per lavoro con destinazione Belgio. Invece che essere triste del fatto che sarei rimasta sola per qualche giorno, ero felicissima per il fatto che finalmente avrei potuto tenere fra le mani il famigerato e originale sucre perlé, l'introvabile (almeno qua dalle mie parti) zucchero perlato (vedi Serendipity Box n° 53).

Per chi si stesse chiedendo perché non l'ho comprato online la risposta è "perché mi avrebbe tolto tutto il romanticismo della storia travagliata e l'emozione della conquista una volta avuto per le mani; le robe sudate son le più belle e soddisfacenti", per cui la mia mente ha scartato subito questa opportunità.

Lo zucchero perlato è un ingrediente fondamentale per preparare le Gaufres de Liège (o liégeoises) e si differenzia dalla più comune granella di zucchero che si trova nei supermercati per la compattezza e grandezza dei grani che sono più grossi, per la loro forma che non è cilindrica come quella che si trova sulla colomba pasquale e per la sua resistenza in cottura al calore delle piastre.


Per la ricetta ho come sempre sperimentato un bel po'. Ah, povere le mie cavie vero? ;-)

Ho praticamente fatto un mix fra le ricette che ho trovato in Internet, prima fra le quali quella di Sigrid Verbert, meglio nota sul Web come Cavoletto di Bruxelles (cioè belga: praticamente una garanzia!), quelle indicate da fonti Wikipedia e quella riportata sulla confezione dello stesso zucchero perlato, fino ad arrivare a quella qui sotto che ci ha lasciato proprio soddisfatti tutti quanti.

Gaufres de Liège (o liégeoises)

Preparazione: 20 min.Cottura: 30 min.Riposo: 60 min.
Porzioni: 15 gaufres Kcal/porzione: 250 circa (senza guarnizione)
Ingredienti:

  • 500 g di farina 00
  • 50 g di zucchero di canna
  • 30 g di miele di acacia
  • 100 g di sucre perlé¹
  • 200 ml di latte intero
  • 2 uova
  • 80 g di burro a temperatura ambiente
  • 32 g di lievito (2 bustine)
  • 1 baccello di vaniglia
  • ½ cucchiaino di bicarbonato
  • 1 pizzico di sale
  • Burro q.b. per ungere il gaufrier
Per guarnire a piacere:
  • Panna montata, gelato
  • Frutta fresca o secca
  • Sciroppo d'acero, miele, melassa, zucchero a velo
Preparazione:

  1. In una ciotola setacciare 400 g di farina con il lievito, poi unire lo zucchero di canna, il miele, le uova, il latte nel quale sono stati sciolti i semi del baccello di vaniglia e infine il sale e il bicarbonato.
  2. Formare una palla liscia con tendenza ad appiccicarsi e lasciarla lievitare.
  3. Dopo 30 minuti riprendere l'impasto e lavorarlo a mano con il burro ammorbidito e molto ammollato (ma non fuso) e la restante farina. Unire infine lo zucchero perlato.
  4. Formare 15 palline di circa 70-80 g ciascuna, adagiarle su un piano leggermente infarinato e lasciarle ancora lievitare per 30 minuti.
  5. Scaldare il gaufrier a quasi al massimo della temperatura e ungerlo con una spennellata di burro fuso.
  6. Appiattire leggermente con le dita le palline e posizionarle al centro dello stampo. Chiudere la cialdiera e cuocere la gaufre per circa 4-5 minuti fino a doratura e poi toglierla staccandola delicatamente con uno stecchino di legno. Evitare di aprire troppo presto il gaufrier perché non essendo ancora cotta la cialda potrebbe dividersi spaccandosi al centro.
  7. Si possono servire da sole, ma a me piacciono di più con zucchero a velo, miele, mascarpone, marmellata, crema di nocciole, frutta, panna montata o gelato.
Note:

  1. In alternativa allo zucchero perlato, anche se non sarà proprio la stessa cosa, si può provare a utilizzare granella di zucchero.
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Si conservano bene per due o tre giorni coperte e al riparo dall'umido. Sono ottime anche la mattina a colazione se riscaldate per qualche secondo nel microonde e guarnite con semplice miele e frutta fresca.


Hai trovato utili alcuni nostri post di viaggio e hai avuto occasione di zonzolare per gli stessi luoghi?
Hai provato una nostra ricetta e ti è piaciuta?
Ti piacerebbe condividere la tua esperienza con noi e i nostri lettori?

Allora non perdere l'occasione! Questo spazio è creato apposta per te!

NOW IT'S YOUR TURN!
Adesso tocca a te!


Che aspetti?

Inviaci a zonzolando@gmail.com:
  • la foto di una zonzolata correlata a un nostro post, o la foto della piatto che hai preparato seguendo una nostra ricetta;
  • il titolo della foto (ricetta, luogo ecc.);
  • il tuo nome, nickname, o quello che vuoi che compaia a corredo della foto;
  • da dove ci scrivi;
  • il link al tuo blog o sito (se ne hai uno), o un messaggio da visualizzare.

Eccoti un esempio di ciò che verrà pubblicato:


Dai che adesso tocca a te!
Ti aspettiamo! :-)


Benvenuti al nuovo appuntamento con la "Zonzolando's Serendipity Box", la scatola che serve a ricordare i piccoli grandi piaceri della vita cogliendo il meglio di ciò che ci offre.

Troppo spesso infatti le nostre giornate sono riempite di pensieri e preoccupazioni tendendo a dimenticare il bello che nella vita c'è (sempre!). Con questa scatola voglio immortalare, se non tutto, gran parte delle cose belle che riempiono la mia/nostra vita quotidiana (ma che potrebbe essere anche quella di tutti), dalle grandi alle piccole cose che ci rendono felici e, ancora meglio, sereni.

E' un po' di tempo che non aggiorno questa rubrica, ma non ho scordato nel frattempo di immortalare i piccoli e grandi bei momenti. Ho creato quindi tre box con il resoconto degli ultimi giorni trascorsi. Ecco qui la Serendipity Box n° 51:
  1. Le caipirinhe "sperimentali" di Eliana, che si sono rivelate delle vere bombe alcoliche con la capacità di farmi parlare a profusione e di non farmi più smettere di ridere. Promosse! ;-) Hic!
  2. La magia delle valigie davanti alla porta di casa. Partono con cose conosciute e tangibili e tornano sempre piene di ricordi, esperienze, cultura e impagabile vita vissuta. In questo caso raccontano la partenza di Massi, con quello che era il mio augurio: vivere sempre delle esperienze stupende, di svago o lavoro che sia.
  3. Mettersi a rileggere un'agendina di viaggio di qualche anno fa col risultato di far riemergere dettagli di zonzolate a dir poco stupende che difficilmente avrei ricordato se non le avessi messe per scritto. Viva le agendine, viva il blog! Perché sperare nella mia memoria sarebbe cosa vana. E allora scrivo! :-)
  4. Edizione straordinariaaaa! Finalmente in una bella giornata gli splendidi girasoli sono tornati a "girare".
  5. Un pranzetto di quelli: "E vogliamoci bene va!"
  6. Camminare, camminare e camminare che per me si traduce in riflettere, relax, aria aperta, tante chiacchiere in compagnia; praticamente la medicina che cura tutto.
  7. La stranissima e piacevole sensazione di farsi il caffè come se si fosse a casa propria.

La Serendipity Box n° 52:
  1. Lo straordinario profumo dei semi di sesamo e lino mentre tostano in padella.
  2. Le sucre perlé, o zucchero perlato! Il regalo del mio Massi dal suo ultimo viaggio in Belgio. Non so descrivere la gioia e soddisfazione quando l'ho visto. Qui in Italia non sono mai riuscita a trovarlo e Massi si è ricordato di comprarmelo, manco che non lo avessi minacciato: se-vai-là-vedi-di-non-tornare-a-casa-a-mani-vuote-se-no-... Non è servito aggiungere altro. Risultato? In the next box and next post. ;-)
  3. Quando al bar chiedi un cappuccino e ti portano pure un bicchier d'acqua gassata.
  4. I Cuberdons: tipiche caramelle belghe (soprattutto della zona di Gent) a forma di cono, dal rivestimento esterno duro/gommoso, dall'interno gelatinoso e aromatizzate in vari gusti: lampone, liquirizia, albicocca ecc.
  5. Io che sono fuori casa e che, per una serie di coincidenze non ho la possibilità di avere latte fresco in frigo, compro per la prima volta in vita mia quello UHT. Assaggiare e scoprire che quella brodaglia viene chiamata "latte". Massi dall'estero che non vede ma legge le mie avventure solitarie su Facebook che fa quando torna? Mi regala una mucchina in peluche. ♥
  6. Una grigliata di pesce e crostacei che era una favola!
  7. Un pranzo in totale relax al lago; tanto sulla sponda che con un passo in più noi e il tavolino finivamo in acqua.
  8. Quanto rende bella la tavola un mazzetto di fiori colorati.

E infine la Serendipity Box n° 53:
  1. Il primo brindisi, del primo aperitivo della lunga serata in cui abbiamo festeggiato l'addio al nubilato di un'amica. Da ricordarsela... ehm, meno male che ci sono le foto! ;-)
  2. Approfittare del sole e partire. Finalmente zonzolate in moto col mio Massi. Beh, a dire il vero in una di queste ultime sere dal tempo pazzerello ci siamo presi una lavata davvero memorabile! Tuoni, fulmini e un acquazzone che ci ha inzuppati dalla vita in giù. Per rendere l'idea dell'entità della nostra "sfracicata", una volta smontati mentre camminavo per entrare in casa, zampillava acqua dalle mie scarpe a ogni passo. Eppure è stato bello anche così! :-)
  3. Il mio pranzetto "all by my self" all'aria aperta sotto l'ombrellone.
  4. La sfida sull'asse da stiro "Elena" vs "Camicia del matrimonio di A+C di Massi" = 1-0 Tiè!
  5. Le chiacchiere davanti a un buon caffè.
  6. Le colazioni con i veri gaufres de Liège preparati con lo zucchero perlato comprato da Massi. Per la ricetta vi aspetto nel prossimo post.
  7. Le montagne col cappello di nuvole.

L'aforisma degli ultimi giorni trascorsi è:
"Viaggiare è come sognare: la differenza è che non tutti, al risveglio, ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva calda la memoria della meta da cui è tornato."
(Edgar Allan Poe)


Zonzoloni in ferie a spasso spero che questa frase possa portarvi consiglio e regalarvi esperienze di viaggio e ricordi da custodire per il resto della vita. Buone zonzolate, buone ferie a tutti! E a chi non è in ferie un sincero augurio: "Tenete duro!" :-)


Alzi la mano chi non è mai andato sul fondo di un pacchetto di patatine a raccogliere le briciole che si fermano negli angoletti, o non si è mai rivoltato il sacchetto direttamente in bocca per assaporare gli ultimi rimasugli.
Io di certo, da viziosa quale sono, non posso che alzare tutte e due le mani e affermare che raramente i miei sacchetti di patatine non sono stati ripuliti per bene. Eppure per gli amanti del bon ton, oppure per chi se le fa direttamente in casa (vedi le tortilla chips di farina di mais gialla qui) come me (anche se non spesso), cosa fare degli avanzi negli angoletti o dei ritagli? Guai a buttare cotanta bontà, no?

Ricetta per contorno verdure con fagiolini all'aglio croccanti briciole - garlic green beans with crispy corn chip crumbs recipe

Ecco, questa ricetta nasce proprio dal desiderio di evitare di riempirmi di briciole la faccia, di mantenere un certo decoro in pubblico, di non sprecare i ritagli quando le preparo in casa e dalla voglia di insaporire in un modo alternativo e croccante un contorno come i fagiolini.
Avevo infatti provato con le molliche di pane come si vede fare spesso in altre ricette, ma ottenendo risultati di cui non ero soddisfatta pienamente.

Fagiolini all'aglio e briciole croccanti

Preparazione: 10 min.Cottura: 30 min.Riposo: nessuno
Porzioni: 4 Kcal/porzione: 180 circa
Ingredienti:

  • 600 g di fagiolini freschi
  • 2 spicchi d'aglio
  • 1 ciuffetto di prezzemolo
  • 30 g di burro
  • 15 g di briciole di tortilla chips di mais¹
  • Sale q.b.
Preparazione:

  1. Lessare i fagiolini lavati e puliti e scolarli, oppure cuocerli a vapore.
  2. Tritare finemente gli spicchi d'aglio privati dell'anima interna ed il prezzemolo e farli soffriggere nel burro fuso in una padella antiaderente. Una volta imbionditi unire le briciole di chips (eventualmente sbriciolarne 5-6 intere) e mescolare.
  3. Unire i fagiolini, farli saltare per qualche minuto. Assaggiare e salare², dopodiché servirli caldi.
Note:

  1. Nel caso di persone intolleranti al glutine se le chips vengono preparate in casa con la ricetta di questo blog non ci sono problemi, mentre leggere attentamente l'etichetta del prodotto qualora venissero acquistate.
  2. Attenzione a non salare precedentemente i fagiolini poiché i fondi dei sacchetti di patatine contengono molto sale. E' quindi meglio assaggiare e poi regolarsi di conseguenza.
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Stasera sarà una serata dal tasso alcolico decisamente elevato. Non tanto per me (forse!) quanto per un'amica che festeggeremo a sorpresa per il suo addio al nubilato.
Lei, conoscendoci, se lo aspetta senz'altro; quello che non sa è quello che le succederà. Eh, già! Perché la poveretta sarà sommersa da scherzi su cui abbiamo lavorato negli ultimi mesi trovandoci periodicamente di nascosto fra amiche.

Ovviamente non posso svelare niente, è una questione top-secret, ma posso senz'altro parlare di una delle bevande che sicuramente non mancheranno alla festa di stasera: un buon e profumato mojito (uhm... anche più di uno), assieme a spritz, hugo eccetera.

Come preparare un perfetto mojito in casa cocktail cubano ricetta aperitivo menta

Preparare anche a casa questo freschissimo cocktail cubano è veramente molto semplice. Nella versione originale caraibica servono un paio di ingredienti che purtroppo non sono facili da reperire ovunque, ma che si possono sostituire con facilità.

Mojito

Preparazione: 3 min.Cottura: nessunaRiposo: nessuno
Porzioni: 1 Kcal/porzione: 150 circa
Ingredienti:

  • 50 ml rum bianco cubano
  • 10 g di zucchero bianco di canna (ossia più raffinato)
  • Succo di mezzo lime
  • Ghiaccio tritato o in cubetti q.b.
  • 8-10 foglie di hierba buena (sostituibile con menta o mentuccia)
  • 50 ml di acqua frizzante o soda
Preparazione:

  1. In un bicchiere stretto e alto disporre sul fondo lo zucchero di canna e il lime. Con un pestello schiacciare il lime amalgamandolo allo zucchero.
  2. Unire la hierba buena (o la menta) pressandola leggermente (ossia senza pestarla) quel tanto che basta per farle sprigionare il profumo.
  3. Unire il ghiaccio e poi il rum (di solito un Havana Club a 3 anni) e infine acqua frizzante o soda.
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Mamme e papà, morosi e mariti all'ascolto state tranquilli!

Siamo ragazzine (un po' datate lo so, ma uffa, non occorre soffermarsi su questi dettagli) carine, brave e soprattutto amanti folli della vita per cui ci siamo organizzate per tornare a casa sane, salve, con tutti i punti sulla patente e senza costituire un pericolo per gli altri.
Abbiamo già organizzato il rientro con coloro che per astensione da alcol, gravidanza, o altre ragioni non berranno, per cui ce la godremo in santa pace festeggiando la nostra amica responsabilmente.

Olé! :-)


Se qualcuno mi chiedesse qual è il mio primo piatto preferito avrei una sincera difficoltà nel rispondere. Mi verrebbero sicuramente in mente gli spaghetti all'amatriciana, le lasagne ai porri e senz'altro gli spätzle verdi alla panna e speck. C'è poco da fare, li adoro, ne mangerei a quintali e non mi stufano mai.

Nonostante che mi piacciano così tanto mi sono accorta di non averne mai pubblicata la ricetta; eppure avevo promesso di pubblicarla "presto" in questo post qui che è datato 15 novembre 2011.
No, dico... son passati quasi tre anni!
Con la saggezza del detto "meglio tardi che mai", ecco che finalmente mi son decisa a raccontare di questo piatto, fatto, rifatto e strafatto in casa Zonzolando e a fotografarlo, cosa che si è rivelata più difficoltosa che mai visto che non mi veniva una foto decente manco a pagarla oro.

spatzle gnocchetti tedeschi come prepararli in casa ricetta con spinaci buonissima - easy german spatzli spinach gnocchi

La prima volta che li ho assaggiati è stata quando ho iniziato a frequentare il Trentino grazie a Massimiliano; prima di allora non li avevo neanche mai sentiti nominare.

Gli spätzle non sono altro che un tipo di gnocchetti irregolari originari della Svevia e Baviera (Germania meridionale), ma popolari piatti della tradizione anche in Austria, Svizzera e in Trentino-Alto Adige sotto diversi, anche se molto simili, nomi.
Per prepararli si utilizza un apposito strumento (ne ho scattata una foto in questo post qui), o in alternativa uno schiacciapatate a fori larghi.

Spätzle di spinaci alla panna e speck

Preparazione: 15 min.Cottura: 10 min.Riposo: nessuno
Porzioni: 6 Kcal/porzione: 500 circa
Ingredienti:

  • 200 ml di latte intero
  • 4 uova
  • 450 g di farina 00
  • 250 g di spinaci cotti ben strizzati¹
  • 200 ml di panna
  • 50 g di speck a fette
  • 60 g di Trentingrana (o Parmigiano Reggiano)
  • Sale q.b.
Preparazione:

  1. Passare al frullatore gli spinaci già cotti e strizzati molto, molto bene.
  2. Amalgamare in una ciotola tutti gli ingredienti assieme con una frusta ottenendo un composto fluido, ma consistente (non liquido insomma).
  3. In una pentola a bordi alti portare a bollore l'acqua e salarla.
  4. Nel frattempo in una padella antiaderente scaldare la panna.
  5. Con l'apposito strumento (o in alternativa con uno schiacciapatate) tuffare gli spätzle nell'acqua bollente e raccoglierli con una schiumarola una volta venuti a galla.²
  6. Versarli nella padella con la panna, mescolare delicatamente e poi unire lo speck tagliato a pezzetti e il formaggio grattugiato.
Note:

  1. In alternativa agli spinaci si possono impiegare biete.
  2. N.B.: è importante che il composto abbia la giusta consistenza per non rischiare che gli gnocchetti si disfino completamente una volta tuffati in acqua. Questo potrebbe essere dovuto al fatto di non aver strizzato bene gli spinaci. E' consigliabile fare una prova con una piccola dose di composto e verificare che rimangano solidi; se così non fosse, allora unire altra farina al composto.
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Provateli a casa, o approfittate di una bella zonzolata qua in Trentino-Alto Adige per gustarli; sono un piatto tipico favoloso. Non ve ne pentirete!


C'è chi va in ferie e mette in vacanza pure il blog chiudendo per un po' e chi come me che invece deve cercare di dare una parvenza di presenza, giusto per non dire che questo angoletto è abbandonato del tutto. Se facessi così anche io infatti, potrebbe sembrare che io abbia definitivamente deciso di chiudere il blog vista la frequenza con cui pubblico ultimamente.
Per fortuna no, e oggi ho trovato un momento per prendere un respiro e trovare il tempo per pubblicare una ricettina facile e veloce che ci è piaciuta tanto.

Come raccontavo qualche tempo fa su Facebook, Instagram e nella scorsa serendipity, nel nostro orto sono letteralmente esplose le zucchine. Ne sono arrivate una valanga e questa è stata un'ottima occasione per sbizzarrirsi in cucina.

Zucchine ripiene al tonno e pinoli ricetta secondo gustoso facile leggero - light stuffed zucchini recipe

Fra le tante ricette che mi ero ripromessa di provare ce n'era una del blog GialloZafferano col nome "Zucchine alla ligure". Studiando un po' gli ingredienti ho personalizzato la ricetta secondo i nostri gusti, riducendo drasticamente il pane ed eliminando uova e latte. Il risultato finale ci è piaciuto molto e così ecco qua la nostra versione per questa ricetta estiva e a questo punto anche un po' più light.

Zucchine ripiene al tonno e pinoli

Preparazione: 20 min.Cottura: 45 min.Riposo: nessuno
Porzioni: 4 Kcal/porzione: 220 circa
Ingredienti:

  • 4 zucchine grosse (circa 1 kg)
  • 3 filetti di acciughe sott'olio
  • 150 g di tonno in scatola al naturale
  • 20 g di capperi sott'aceto
  • 1 cipolla bianca
  • 20 g di pinoli
  • 20 g di crusca (o pangrattato)
  • 15 g di olio extravergine di oliva
  • 30 g di Parmigiano Reggiano grattugiato
  • Sale q.b.
Preparazione:

  1. Accendere il forno in modalità ventilata a 200 °C. Lavare e pulire le zucchine, farle bollire in pentola per 7-8 minuti, dopodiché scolarle e farle raffreddare quel tanto che basta per riuscire a lavorarle. Tagliarle a metà e poi nel senso della lunghezza ottenendo così 16 pezzi.
  2. Ricavare la polpa scavando il centro con l'apposito strumento o in alternativa con un cucchiaino.
  3. Tritare finemente la cipolla, metterla a soffriggere in 5 g di olio caldo in una padella antiaderente.
  4. Unire i filetti di acciuga ben sgocciolati e la polpa delle zucchine. Cuocere a fuoco basso per 10 minuti. Se la polpa delle zucchine non si riducesse in purea schiacciarla con i rebbi di una forchetta.
  5. Passare al mixer il tonno, i capperi e i pinoli avendo cura di lasciarne qualcuno intero da parte per decorazione.
  6. In una ciotola mescolare le puree di tonno e zucchine assieme, unire anche la crusca e metà del formaggio.
  7. Farcire i "gusci" delle zucchine con il ripieno e adagiarle su una teglia rivestita con carta forno.
  8. Decorare la superficie con i pinoli e il formaggio tenuti da parte e ungere con il resto dell'olio.
  9. Infornare per 20 minuti, sino a che non avranno un aspetto ben dorato in superficie.
Note:

Ricetta ispirata da "Zucchine ripiene alla ligure" sul blog GialloZafferano.
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Grazie a questa estate un po' bizzarra, dominata più dalla pioggia e dalle temperature miti che dai soliti solleoni (in barba al riscaldamento globale) direi che ci possiamo permettere anche di utilizzare il forno senza problemi, no? Anzi, alla nostra quota fa quasi piacere. :-)


Buon appetito e a presto!


Benvenuti al nuovo appuntamento con la "Zonzolando's Serendipity Box", la scatola che serve a ricordare i piccoli grandi piaceri della vita cogliendo il meglio di ciò che ci offre.

Troppo spesso infatti le nostre giornate sono riempite di pensieri e preoccupazioni tendendo a dimenticare il bello che nella vita c'è (sempre!). Con questa scatola voglio immortalare, se non tutto, gran parte delle cose belle che riempiono la mia/nostra vita quotidiana (ma che potrebbe essere anche quella di tutti), dalle grandi alle piccole cose che ci rendono felici e, ancora meglio, sereni.

Questo è il resoconto degli ultimi giorni trascorsi, decisamente all'insegna della buona compagnia, ma soprattutto del buon cibo visto che l'ho immortalato a gogò. Ecco la Serendipity Box n° 49:
  1. Le prime quattro caselle a quadrato in alto a sinistra vanno tutte sotto lo stesso punto: una splendida cena tête-à-tête col mio Massi di cui ho già raccontato qui.
  2. Cogliere subito l'occasione, vista questa stagione balorda, allo spuntare di un raggio di sole per fare un bel picnic nei prati a ridosso del bosco. Guardare le montagne, leggere, prendere il sole, ascoltare l'incessante frinire degli insetti e gustare un pranzetto preparato in un batter d'occhio. Finally relax!
  3. Dottore... tiè! Anche in questa serendipity ci ho piazzato un bel gelato! A dire il vero ne avrei dovuti mettere altri cinque, ma mica che posso fare una serendipity di soli gelati? O forse sì? Uhm... vedremo.
  4. Una zonzolatina serale a Riva del Garda non guasta mai. Che città splendida che è!
  5. L'arrivo in massa delle zucchine dell'orto. Una valanga verde che ho utilizzato per creme, sughi, sformatini e torte salate, in grigliate, o a vapore. Insomma, ne ho mangiate così tante che adesso potrei diventare verde pure io.
  6. Il "giropizza" no-stop! Grazie al genio che lo ha inventato. Non so quanta ne ho mangiata, ma almeno ho assaggiato una marea di gusti.

E questa è la Serendipity Box n° 50:
  1. Una pavlova con crema diplomatica ricoperta da una montagna di frutti rossi per festeggiare nel migliore dei modi una persona troppo speciale.
  2. Una merenda pomeridiana addolcita dai lamponi colti dalle nostre piante.
  3. Un pranzo luculliano e infinito che ci ha visti coinvolti per una reunion di oltre cinquanta persone fra amici e parenti che non si vedevano da un sacco di tempo.
  4. Non saper resistere a improvvise voglie di sushi e sashimi.
  5. Un "caffè americano cappuccinato" ('un-si-pò-sentì lo so!) e biscottini in un momento di relax sotto l'ombrellone con il mio Massi.
  6. La targa all'ingresso di un'osteria (evidentemente ex bordello) di Milano dove mi hanno portato per pranzo recentemente; locale che per altro mi è piaciuto un sacco per l'arredamento.
  7. Il colore e il profumo ineguagliabile dei ciclamini di bosco.
  8. Dottore! Stavolta ho nascosto le prove. O quasi... ;-)
  9. Mega sfide serali a Burraco. Se non fa famiglia riunita in vacanza questo, non saprei dire che altro. :-)

L'aforisma degli ultimi giorni trascorsi è:
"Scherzando si può dire di tutto, anche la verità."
(Sigmund Freud)


Buone giornate a tutti! Godete di ogni momento è! ;-)


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