Enjoy food, travels and life

Finalmente riesco a pubblicare questa ricetta! Non vedevo l'ora ma il tempo è sempre tiranno tanto che ormai son stufa di scriverlo e ripeterlo. Ma va beh, alla fine ce l'ho fatta e questo è quel che conta.

L'ho preparata in un'occasione speciale, per una persona speciale: la mia mamma! :-) Eh sì, perché se ho cantato le lodi della mia mitica suocera Rosetta in questo post qui non potevo non dedicare un dolce anche a chi mi ha regalato la vita e cresciuto con tanto amore: la mia straordinaria mamma Anna, un triplo concentrato di bontà e inesauribile energia. Fra qualche giorno per di più sarà la sua festa, la festa di tutte le mamme e questa potrebbe essere un'idea per festeggiarle tutte in pompa magna.

Torta semifreddo al lemon curd ricetta recipe come utilizzare crema al limone dolce compleanno agli agrumi

Torta semifreddo al lemon curd

Preparazione: 2 oreCottura: 2 oreRiposo: 10 ore
Porzioni: 12 Kcal/porzione: 480 circa
Ingredienti:

Per il lemon curd:
  • 3 limoni biologici (scorza e succo)
  • 100 g di burro
  • 200 g di zucchero
  • 4 uova
Per la base aromatizzata al limone:
(N.B.: io ho usato queste dosi ma me ne è bastata la metà, il resto l'ho congelato)
  • 4 uova
  • 60 g di farina 00
  • 60 g di frumina
  • Scorza di ½ limone biologico grattugiata
  • ½ baccello di vaniglia
  • 120 g di zucchero
  • 16 g di lievito per dolci (1 bustina)
Per la crema al limone:
  • 60 g di farina 00
  • 500 ml di latte intero
  • Scorza di ½ limone biologico affettata
  • 30 g di tuorli (2)
  • 125 g di zucchero
  • 400 ml panna da montare zuccherata
Inoltre:
  • 1 limone biologico per decorazione
  • 1 bicchiere di limoncino
  • Zucchero a velo q.b.
Preparazione:

Per il lemon curd:
  1. Grattugiare la scorza dei limoni e spremerli per ricavarne il succo.
  2. In un contenitore unire lo zucchero, il burro, il succo filtrato e le scorze e fare sciogliere tutto a bagnomaria mescolando accuratamente.
  3. Quando il tutto si è sciolto aggiungere le uova ben sbattute (ma non montate).
  4. Continuare a girare fino a che non si sia formata la crema, poi filtrare tutto con un colino a maglie fini e lasciare raffreddare completamente.
Per la base aromatizzata al limone:
  1. Dividere gli albumi dai tuorli; sbattere con le fruste i tuorli con metà dello zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso.
  2. Montare poi gli albumi, dopodiché aggiungere il restante zucchero e proseguire a montare ancora per qualche istante.
  3. Unire gli albumi ai tuorli, poi la farina e la frumina setacciate insieme con il lievito, la scorza di mezzo limone e i semi di mezzo baccello di vaniglia.
  4. Amalgamare bene senza smontare il composto.
  5. Imburrare e infarinare una teglia del ø 24 cm e versare l'impasto al centro dello stampo livellandolo bene.
  6. Preriscaldare il forno a 180 °C e infornare per almeno 35-40 minuti senza mai aprirlo almeno nella prima mezz'ora di cottura. Sfornare e lasciare raffreddare.
Per la crema al limone:
  1. Scaldare il latte, tenendone da parte mezzo bicchiere, in una casseruola con la scorza di limone affettata solo nella parte gialla.
  2. In un'altra ciotola sbattere i tuorli con lo zucchero, poi unire poca alla volta la farina setacciata alternata a qualche cucchiaio di latte precedentemente tenuto da parte.
  3. Versare il composto di uova nel latte sul fuoco, togliere la scorza e portare ad ebollizione mescolando continuamente, finché il composto non si addensa.
  4. Spegnere il fuoco e lasciare raffreddare la crema, mescolando di tanto in tanto.
  5. Una volta ben fredda montare la panna e unire la crema assieme ad un cucchiaino di limoncino. Il risultato sarà una crema soffice che poi deve essere riposta in frigo.
Assemblaggio del dolce:
  1. Prendere la teglia rotonda (sempre ø 24 cm), rivestire il fondo incernierando un foglio di carta forno tra il fondo e il bordo amovibile.
  2. Ritagliare la base a listarelle alte 2-2,5 cm e dare una forma rotonda di un paio di centimetri più piccola del diametro della teglia. Io ho preso un piatto della dimensione che mi interessava, l'ho adagiato sulla base e ne ho ritagliata la forma.
  3. Bagnare la base con un pennello imbevuto nel limoncino.
  4. Con l'aiuto di un sac à poche fare un giro di crema al limone chiudendo gli spazi tra la base e la teglia e stenderne anche un sottile strato sul fondo.
  5. Congelare per almeno un’ora.
  6. Tirare fuori e stendere il primo strato di lemon curd, poi un ulteriore strato di base morbida. Bagnare ancora con il limoncino restante e chiudere con la crema al limone.
  7. Congelare per due ore.
  8. Tirare ancora fuori dal frigo il dolce e stendere un ultimo strato di lemon curd (stavolta fino ai bordi laterali). Livellarlo bene e congelare ancora.
  9. Un’ora prima di servire tagliare un limone a rondelle sottili (circa 0,5 cm), cospargerlo di abbondante zucchero a velo e lasciare che venga ben assorbito. Fare un'incisione dal centro di ciascuna fetta sino alla buccia e formare tanti riccioli da posizionare come decorazione sul dolce appena scongelato.
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Un paio di errorini che penso di aver commesso e che spero, con questi consigli, non facciano gli altri.

1) Non ho eliminato la crosticina più scura nella base per cui come si vede dalla foto, si vedono le parti più scure. Pura estetica.

2) Per avere più crema e fare strati più alti occorre aumentare le dosi indicate. Credo che farò più crema e terrò la stessa dose di panna.

Ed ecco nella foto qua sotto come si presenta il dolce al suo interno. Purtroppo qui era già da un po' di tempo fuori dal frigo e aveva iniziato a sciogliersi.



Questa ricetta l'ho scoperta per la prima volta grazie a lei, ComidaDeMama che me l'aveva portata per farmela assaggiare e io invece più che assaggiarla me la sono pappata gustandomi ogni singola cucchiaiata.
Lei il lemon curd lo inserisce nella rosa dei "dolci da sbattersi per terra" e io non posso che darle ragione: è buonissimo da sé, spalmato su biscotti, in crostate, sui dolci, panne cotte ecc. Credo di aver provato a metterlo su tutto e sono sempre rimasta estasiata!

Lemon curd recipe Ricetta crema di soli limoni

Lemon curd

Preparazione: 10 min.Cottura: 25 min.Riposo: nessuno
Porzioni: 2 vasi da 250 ml circa Kcal/100 g: 400 circa
Ingredienti:

  • 3 limoni biologici (scorza e succo)
  • 100 g di burro
  • 200 g di zucchero
  • 4 uova
Preparazione:

  1. Grattugiare la scorza dei limoni e spremerli per ricavarne il succo.
  2. In un contenitore unire lo zucchero, il burro, il succo filtrato e le scorze e fare sciogliere tutto a bagnomaria mescolando accuratamente.
  3. Quando il tutto si è sciolto aggiungere le uova ben sbattute (ma non montate).
  4. Continuare a girare fino a che non si sia formata la crema, poi filtrare tutto con un colino a maglie fini e invasare in barattoli ermetici e sterilizzati.
  5. Capovolgere per il sottovuoto fino a completo raffreddamento se si vuole conservare a lungo, o conservare in frigo se consumato subito o se la confezione è stata aperta.
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E io che ci avrò combinato con questa preziosissima crema? Lo scoprirete nel prossimo post!


Oggi presento una ricetta semplice, anzi semplicissima, tanto semplice che mi son chiesta se pubblicarla o no.
Quello che mi ha convinto è stato mettermi nei panni di coloro che, in un momento di panico, indecisione, stress da ospite inatteso o ancora quando non si ha proprio idea di che cosa portare in tavola, cercano sul Web una ricetta veloce, gustosa e un pochino diversa dal solito, ma che soprattutto possa aiutare a completare un pranzo o una cena con poco sforzo.

Piselli con prosciutto cotto affumicato ricetta contorno - beans with smoked ham recipe

Piselli con prosciutto cotto affumicato

Preparazione: 10 min.Cottura: 35 min.Riposo: nessuno
Porzioni: 4 Kcal/porzione: 310 circa
Ingredienti:

  • 600 g di piselli freschi o surgelati
  • 1 spicchio di aglio grosso
  • 1 bicchiere di vino bianco
  • 4 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • 50 g di passata di pomodoro rustica
  • 100 g di prosciutto cotto affumicato¹
  • Sale q.b.
Preparazione:

  1. Tritare l'aglio e lasciarlo soffriggere nell’olio caldo in una padella.
  2. Unire i piselli freschi o appena scongelati.
  3. Sfumare con il vino bianco (io in questo caso ho utilizzato il Müller Thurgau di San Michele all'Adige).
  4. Chiudere col coperchio e lasciare cuocere. Nel caso di piselli congelati non ho avuto bisogno di aggiungere acqua ma nel caso ci si accorgesse che sono troppo asciutti aggiungerne un mestolo.
  5. Mescolare per controllare la cottura e regolare di sale.
  6. Poco prima che siano pronti, versare la passata di pomodoro e lasciarla ritirare qualche minuto.
  7. Togliere infine dal fuoco e unire il prosciutto cotto affumicato tagliato grossolanamente.
Note:

  1. Nel caso di persone intolleranti al lattosio o al glutine leggere attentamente l'etichetta del prodotto.
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Questo piatto va bene anche per celiaci, l'unica accortezza è quella di informarsi bene sul tipo di prosciutto al momento dell'acquisto perché spesso possono contenere tracce di glutine e lattosio.



Fin da piccola con tutta la famiglia andavamo da fine febbraio ai primi di aprile (a seconda della stagione e del tempo che aveva fatto nei giorni precedenti) a fare delle scampagnate per i "monti" che circondavano la zona dove vivevo. Dopo che mi sono trasferita in Trentino più che di montagne si potrebbe parlare di grandi colline, ma ai tempi mi parevano al pari dell'Everest ed erano momenti belli quelli in cui tutta la famiglia si riuniva per andare a fare una bella passeggiata in mezzo al verde. Mamma preparava dei panini imbottiti buonissimi che mangiavamo sempre (ma dico sempre!) al solito posto, all'ombra di un albero seduti su un masso. Ah, quanto erano buoni quei panini.

Una ghiotta occasione che ci offriva la giornata era quella di scovare gli asparagi selvatici, dei piccoli steli verdi che si ergevano dritti fra l'erba o i cespugli. Nient'altro che asparagi in miniatura dal sapore intensissimo e amaro ma soprattutto ricchi di proprietà corroboranti. Non era facile scorgerli. Il mio babbo era (e lo è ancora oggi) un campione nel scovarli ed era quello che vinceva sempre nelle nostre sfide a chi ne trovava di più.

Per ottenere un bel sacchetto di asparagi occorreva un po' di tempo ma la soddisfazione era sempre grande quando si tornava a casa con un bel bottino. La maggior parte delle volte il loro impiego ricadeva in un risotto o una frittata.

Pochi giorni fa per non perdere il "vizio" sono andata a fare di nuovo con tutta la famiglia una scampagnata fra le piane di ulivi. Abbiamo raccolto un bel mazzo di asparagi e ci siamo messi subito all'opera una volta tornati per fare questo buonissimo risotto:

Risotto agli asparagi selvatici ricetta vegetariana per celiaci - wild asparagus risotto veggie recipe

Ma prima della ricetta ecco qualche pillola sull'asparago selvatico che è una pianta perenne della famiglia delle Liliaceae particolarmente diffusa nei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Si contraddistingue dall'asparago comune per il fusto più sottile, scuro e per il sapore più amaro. La sua pianta ricorda molto un cespuglio spinoso che di solito cresce in zone aride o sassose e più esposte al sole.
La raccolta può andare a seconda della stagione invernale trascorsa da fine febbraio a fine aprile.

L'asparago selvatico è un alimento diuretico e depurativo, oltre ad essere ricco di Vitamine A, C e di sali minerali come il Potassio. Si sa quindi che fa bene ai reni anche se purtroppo ha degli effetti un pochetto spiacevoli. Insomma diciamocelo... la "plin plin" puzza. Ecco l'ho detto.

Per chi non li ha mai visti in natura ecco come si presentano:


Ed ecco una tipica piana di ulivi in cui si possono trovare asparagine e quindi asparagi (purtroppo il tempo non era un granché) e un mazzetto del nostro raccolto:

asparagi selvatici raccolta mazzetto

Beh insomma, per chi li ha acquistati o per chi è stato fortunato da trovarne abbastanza ecco la ricetta che tanto ci ha fatto leccare i baffi!

Risotto agli asparagi selvatici

Preparazione: 15 min.Cottura: 30 min.Riposo: nessuno
Porzioni: 4 Kcal/porzione: 500 circa
Ingredienti:

  • 360 g di riso Carnaroli
  • ¼ cipolla bianca
  • Brodo vegetale q.b.
  • 350 g di asparagi selvatici
  • 20 g di olio extravergine di oliva
  • 20 g di burro
  • 50 g di Trentingrana o Parmigiano Reggiano
  • Sale q.b.
Preparazione:

  1. Prima di tutto lavare bene gli asparagi, poi immergerli in acqua fredda non salata dentro una pentola e farli cuocere per circa 10 minuti. In questo modo gli asparagi perderanno un po' del loro amaro.
  2. Una volta che saranno più chiari scolarli e lasciarli raffreddare.
  3. A parte mettere a soffriggere il trito di cipolla con l’olio.
  4. Aggiungere gli asparagi tagliati a pezzettini e lasciar cuocere per 5 minuti.
  5. Aggiungere il riso e irrorare di brodo caldo pian piano durante la cottura.
  6. Aggiustare di sale.
  7. Al termine della cottura aggiungere una noce di burro e mantecare.
  8. Servire con formaggio grattugiato a piacere.
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Insomma una ricetta semplicissima ma di gran gusto!


E qualche fiorellino per voi. :-)


Ah! Dimenticavo: un buon bicchiere di Marzemino ci sta da Dio!


Questa più che una ricetta di secondi potrebbe entrare di diritto nelle etichette di "Zonzolando... de-gusto!" perché a dirla tutta non l'ho preparata io ma il mio bravissimo babbo che ce la prepara spesso quando scendiamo a trovarli in Toscana.
A Massimiliano piace tantissimo e anche io ne vado pazza, soprattutto del sughetto con il quale è impossibile non fare una scarpetta fino a rendere il piatto nuovamente lucido.

Coniglio con cipolline borettane ricetta secondo piatto come cucinare il coniglio - stew rabbit with sweet and sour onions recipe

Coniglio con cipolline borettane

Preparazione: 35 min.Cottura: 60 min.Riposo: 15 min.
Porzioni: 6 Kcal/porzione: 300 circa
Ingredienti:

  • 1 kg di coniglio (meglio se pulito e già a pezzi)
  • 3 spicchi d'aglio grossi
  • 300 ml di brodo vegetale
  • 540 g di cipolline borettane sott'aceto
  • Salsa di pomodoro quanto basta a indorare il preparato
  • 2 bicchieri di aceto di mele
  • 4 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • Sale e pepe q.b.
Preparazione:

  1. Mettere il coniglio tagliato in pezzi in una bacinella con i due bicchieri di aceto di mele e acqua fredda; immergerlo bene per circa 15 minuti. Questa operazione serve a togliere un po' del sapore caratteristico che ha il coniglio. Scolarlo bene.
  2. Prendere un tegame sufficientemente grande a bordi bassi e a fuochi spenti versare gli agli tritati, l'olio, il coniglio e salare, poi irrorare con il brodo.
  3. Far cuocere per 20-30 minuti, a fuoco vivace, rigirando saltuariamente e controllando che il sughetto che si forma ritiri ma non troppo. Qualora si asciugasse troppo aggiungere altra acqua o brodo.
  4. A questo punto versare la salsa di pomodoro diluita con un goccio d'acqua e continuare nella cottura per altri 10-15 minuti fino a che il coniglio non avrà un delicato color dorato-arancione.
  5. Terminare la cottura per altri 10-15 minuti. Intanto a parte togliere l'aceto alle cipolline e scolarle accuratamente.
  6. Versarle nel tegame spargendole un po’ dappertutto, abbassare la fiamma e proseguire nella cottura, rigirando saltuariamente sia il coniglio sia le cipolline per altri 15-20 minuti.
  7. Servire ben caldo.
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Una altrettanto gustosa variante a questa ricetta è quella di sostituire le cipolline con olive nere in salamoia.


Qualche sera fa siamo andati, per una cena organizzata da amici, al Ristorante/Pizzeria 4 Stagioni a Cognola (TN). L'aspetto del locale è piuttosto retrò (o meglio ancora tradizionale) con boiseries in legno o decori alle pareti e ampi tendaggi alle finestre ma tutto ben curato e piacevole.
Il locale è ampio e arriva a poter servire oltre cento coperti divisi fra le varie sale e nel periodo estivo trovano posto altri numerosi coperti sotto un pergolato esterno con vista panoramica su Trento.

La cena che l'organizzatore aveva concordato consisteva nel classico tortel di patate trentino accompagnato con salumi, formaggi e altri stuzzichini e contorni per allietare il palato. E così è stato. Il personale, cordiale e disponibile ci ha portato velocemente questi enormi tortel di patate in due varianti differenti per la diversa tipologia di patate utilizzata. Da lì poi sono arrivate una serie di taglieri di salumi e formaggi accompagnati da numerose coppette con peperoncini, verze stufate, melanzane trifolate, fagioli (immancabili con il tortel), peperoncini ripieni, cipolline, carciofini, insalatina con rucola e cavolo cappuccio e tanto altro ancora; talmente tanto che credo di non essere riuscita ad assaggiare tutto.

Purtroppo le foto non sono un granché, anzi fanno proprio pietà ma magari servono per dare un'idea delle prelibatezze che ci siamo mangiati:


Ehm, sì il tagliere effettivamente era stato già intaccato; purtroppo l'operazione prendi la macchina, togli il tappo e accendila e qualcosa era già sparito.

Consoliamoci con i dolci serviti direttamente sul carrello trainato dalla proprietaria che ci ha presentato crostate, bavaresi, crème brulée, crostatine con frutta e semifreddi.


Tortel e contorni a gogò, tagliere dei salumi, acqua, una birra media, due dolci e due caffè macchiati e un ottimo limoncino offerto dalla casa: 22,00 € a testa.

Riassumendo:
Periodo: marzo 2012
Dove: Ristorante/Pizzeria 4 Stagioni - via San Vito, 36 - 38050 Cognola (TN)
Pregi: buon rapporto qualità prezzo, servizio cordiale e veloce.
Difetti: se proprio va trovato consigliamo un piccolo restyling al locale.


Dopo il successo della prima puntata continua l'avventura del Dott. Frankesteinmilk che, dopo essersi cimentato con uno strepitoso yogurt, si è dedicato alla preparazione di questo diffusissimo formaggio mediorientale ancora purtroppo poco conosciuto in Italia.

Come preparare il labneh formaggio spalmabile come philadelphia in casa ricetta - labna homemade recipe

Il labaneh, labneh, labne, labna (ognuno ha un suo modo di chiamarlo e io non ho ancora capito quale è quello giusto) è un latticino a base di yogurt greco a cui è stato aggiunto un determinato quantitativo di sale e che viene fatto filtrare tramite una sottile stoffa un po' più a lungo rispetto allo yogurt greco. Il risultato ha una consistenza corposa che ricorda molto, anche nel sapore, un comune formaggio spalmabile. Se si prolunga il tempo di maturazione risulta più solido, tipo plastilina, e può quindi anche essere facilmente lavorato.


Questo formaggio derivato dallo yogurt è un piatto popolare libanese (il cui nome etimologicamente ha come radice la parola bianco) e beduino, ma è molto diffuso anche in gran parte del Medio Oriente e in Grecia. Viene spesso accompagnato con il classico pane arabo, ma è altrettanto comune per le colazioni in Giordania. Non è infrequente vederlo immerso sotto forma di palline in olio aromatizzato o direttamente rotolato in triti di spezie varie. Si trova anche accompagnato con olive e quelle che vedete nelle fotografie provengono proprio dal Medio Oriente (da Israele per l'esattezza) e sono preparate in salamoia secondo una tradizione familiare.


Quando la produzione di yogurt è in eccesso rispetto ai consumi il miglior modo per impiegare questa straordinaria materia prima e conservarla a lungo è quindi il labneh. Ecco la cronaca della sua preparazione:


Il Dottor Frankesteinmilk ne:
2) Labneh: it could work!
Tante genuine soddisfazioni con piccolo sforzo



Il Dott. Frankesteinmilk racconta la sua esperienza in modo che tutti possano replicarla. “Ci sono voluti anni di lavoro e sacrifici ma... Si può fare!” assicura

Vestiti i panni del Dott. Maximilian Frankesteinmilk Junior il cui motto è "i latticini per me non han segreti", quello che cinque minuti prima era il mio moroso, verifica che vi siano tutti gli strumenti necessari per l'operazione che si appresta a compiere: canovaccio a maglia fine, colino, recipiente di raccolta, spago.
Passa poi all'analisi degli ingredienti: 1,6 kg di yogurt intero, 20 g di sale fino. Il dottore, dopo aver chiarito che il suo nome si pronuncia Frankesteinmailk e non Frankesteinmilk come erroneamente interpretavo passa alla preparazione del delizioso labneh.
In un contenitore unisce lo yogurt intero (o yogurt greco) con il sale. Mescola accuratamente e poi prende un panno ben pulito e vi rovescia all'interno il composto. "Per ottenere un labneh spalmabile partendo da yogurt intero" - spiega - "il tempo di scolatura potrebbe andare dalle 8 alle 10 ore, mentre per ottenere una consistenza più densa e lavorabile bisogna pazientare e prolungare l'attesa fino anche a 14-16 ore". Ovviamente nel caso di yogurt greco, vista la

consistenza di partenza, i tempi si ridurranno anche di 2-3 ore. Il dottore aggiunge poi che in base al tipo di yogurt utilizzato si può anche scegliere il quantitativo di materia grassa all'interno del formaggio e determinarne il contenuto calorico. Si può infatti utilizzare yogurt magro, anche se forse il gusto potrebbe risultare un po' più acido. Il dottore consiglia di lasciare lo yogurt a scolare in frigorifero in modo da evitare che i fermenti lattici si attivino e inacidiscano il prodotto finale. "E' bene sottolineare - osserva il Dottore - che la resa del prodotto è piuttosto bassa, poiché da 1,6 kg di yogurt intero si ottengono circa 400 g di labneh dopo 16 ore di riposo."
Una volta trascorse 8 ore il Labne è pronto per essere spalmato sul pane, mentre dopo 16 ore si può decidere di formare delle palline e invasarlo ricoperto di olio aromatizzato con pepe, aglio, timo, salvia e rosmarino in barattoli ben puliti.
In alternativa si può fare un trito di spezie e rotolarci le palline da consumare subito. Ancora una volta un successo per il dottor Frankesteinmilk che rassicura anche i più scettici: "Niente di più semplice. SI PUO' FAREEEE!!!" A seguire... chi lo sa? Qualunque cosa sia, ce la farà il professore? Lo vedremo nella sua prossima puntata.
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Ecco qua come si presenta il labne dopo sedici ore di riposo durante le quali gran parte del siero è andato perduto. Conservarlo in frigo se utilizzato così com'è e consumarlo nel giro di qualche giorno.



Qualche giorno fa ho ricevuto in regalo un barattolino di vetro dal contenuto preziosissimo, addirittura dal valore al chilo più alto di quello dell'oro a diciotto carati.
Si tratta di stimmi purissimi di zafferano biologico provenienti dai prati del monte Baldo coltivati dall'azienda agricola Giovanni Poli che grazie all'amore per la terra e alla voglia di proporre prodotti territoriali ha dato vita al progetto "Maso Giòmo".
Sì, lo so, è incredibile: zafferano in alta montagna. Eppure tutto ciò è reso possibile grazie al clima prealpino mitigato dall'azione del Lago di Garda e dalla passione di questa azienda agricola di proporre prodotti territoriali quali ortaggi, erbe aromatiche, officinali e come dicevo l'inestimabile zafferano.

Per chi non lo sapesse lo zafferano è una pianta originaria dell'Asia Minore e diffusa in tutta la zona del Mediterraneo dai bellissimi fiori viola (derivanti da un bulbo-tubero) da cui poi si ricavano i classici pistilli rossi che utilizziamo in cucina. La parola zafferano significa in arabo "giallo" ed infatti è proprio il colore che questa spezia regala ai nostri piatti.

Ora, rendendomi conto del valore di cotanto regalo, sono rimasta indecisa un bel po' su che cosa farne per sfruttarlo al meglio delle sue potenzialità. Mi sono quindi decisa a provare una delle ricette riportate nel ricettario direttamente dal sito dei produttori e lì ho scelto gli Gnocchi di patate al radicchio e zafferano (lì indicati come Gnocchi alla trevigiana).

Ho scelto questa perché volevo ottenere una piatto che fosse composto dal top, del top, del top delle materie prime. Gli gnocchi sono fatti con le rinomate patate biologiche della Val di Gresta, il radicchio idem, zafferano di primo ordine, formaggio Parmigiano Reggiano stagionato a 30 mesi, panna da cucina homemade, olio extravergine di oliva toscano di amici. Di più di così non so se si può!

Ta-daaaa: eccoli qua!

Gnocchi con radicchio e zafferano ricetta vegetariana - chicory and saffron gnocchi homemade recipe

Gnocchi di patate al radicchio e zafferano

Preparazione: 30 min.Cottura: 15 min.Riposo: nessuno
Porzioni: 4 Kcal/porzione: 470 circa
Ingredienti:

  • 800 g di gnocchi di patate
  • 0,2 g di zafferano biologico
  • 2 cespi di radicchio rosso tondo biologico
  • 40 g di Parmigiano Reggiano stagionato a 30 mesi
  • 100 ml di panna fresca
  • 20 g di burro
  • 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
  • Sale q.b.
Preparazione:

  1. Soffriggere in padella il radicchio tagliato a listarelle sottili con l’olio e 5 g di burro.
  2. Aggiungere la panna, metà del Parmigiano Reggiano grattugiato e lo zafferano stemperato precedentemente almeno 10 minuti in acqua tiepida (o seccato e polverizzato ben bene).
  3. Cuocere gli gnocchi in abbondante acqua salata.
  4. Una volta venuti a galla versarli nel condimento e infine unire il resto del burro e del formaggio.
  5. Cuocere in padella per qualche istante e poi servire.
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Una bontà semplicemente divina! Un piatto dai sapori perfettamente bilanciati in cui si riusciva a distinguere ogni singolo ingrediente. E vogliamo poi parlare del sughetto che si forma? Amanti del galateo verrete messi a dura prova: ce la farete a resistere a fare la scarpetta? Io di sicuro no. :-)


E infine un piccolo riconoscimento all'ingrediente che ha regalato a questo piatto un gusto eccezionale:



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