Enjoy food, travels and life

C'è chi dice che segni indelebili rimarranno per sempre, chi invece che la tragedia ha portato rinnovo e riqualificazione laddove ce n'era proprio bisogno. In ogni caso sono tutti d'accordo che dopo l'uragano Katrina del 2005, che ha fatto migliaia di morti e milioni di dollari di danni, New Orleans non è e non sarà più la stessa.
A distanza di nove anni dalla tragedia questa città porta ancora i postumi delle ferite: case con ancora i segni del livello a cui l'acqua è arrivata (il cosiddetto "Katrina tattoo"), aree ancora da riqualificare e completamente disabitate, quartieri in costruzione, altri già completati, nuovi, belli e operativi.
Dopo lo spopolamento avvenuto subito dopo la devastazione la popolazione sta tornando a crescere, i negozi a riaprire e le attività a riprendere con normalità.

Cosa fare e vedere a New Orleans Louisiana USA what to see and do America consigli di viaggio trip advices

New Orleans a febbraio ci ha accolto con un clima più mite rispetto al Texas, la temperatura era più piacevole anche se alcune sporadiche raffiche di vento ci lasciavano proprio gelati. Il periodo migliore per visitarla è la primavera poiché da giugno inizia la stagione degli uragani che prende forza soprattutto ad agosto e settembre (periodo infatti di Katrina nel 2005) e che termina a dicembre.

La nostra zonzolata alla scoperta di New Orleans è iniziata rigorosamente a piedi dal French Quarter, l'antico quartiere francese da dove poi si è sviluppato il resto della città e che si snoda intorno alla famosissima e fotografatissima via principale, la Bourbon Street. Questa strada rappresenta un simbolo per N.O.: case basse e colorate, finestre decorate, balconi e colonnati in ferro battuto sotto ai quali sorgono una sfilza di locali come strip club, mercerie, pub, ristoranti e bar dove praticamente da ciascun ingresso esce ogni sorta di musica dal vivo o profumo per tutto il giorno. L'abbiamo visitata volutamente (e consigliamo caldamente di farlo) sia di giorno che di notte e ci è sembrata così diversa che potremmo dire di aver visto due zone distinte o la stessa ma con due abiti diversi.


Di giorno food trucks, carretti, insegne e civette attraggono i visitatori promuovendo le loro specialità, artisti da strada si soffermano agli angoli per racimolare qualche dollaro, mentre di notte è scarsamente illuminata dalla fioca luce delle celeberrime lanterne e le luci delle insegne dei locali o delle vetrine la fanno da padrone. Siamo entrati ad ascoltare buona musica country e jazz in un paio di locali.
In uno di questi abbiamo anche mangiato qualcosa, ma solamente dopo il terzo ordine visto che puntualmente la cameriera rinnovava le nostre comande e poi tornava indietro scusandosi e dicendo che mancava questo o quello che o io o Massi avevamo richiesto. E non è che avessimo chiesto qualcosa fuori menù eh! Per di più il pasto in sé non era niente di che.


Dal quartiere francese siamo passati dapprima al Washington Artillery Park, il parco a ridosso del fiume Mississippi da cui si gode una splendida vista di Jackson Square e della Saint Louis Cathedral, magnifica cattedrale dalle scure torri a punta.
Negli immediati paraggi, all'altezza del French Market sulla Decatur Street si trova il Cafè du Monde, un bar-pasticceria storico risalente al 1862 che pare essere il migliore della città. Il locale è sempre strapieno e la fila fuori per entrare è veramente lunga.


Un po' scoraggiati dai tempi di attesa abbiamo propeso per fare una piccola pausa nel café dall'altro lato del parco Washington Artillery, dove abbiamo assaggiato i famosi e tipici dolci della cucina accadiana (cajun) di New Orleans: i "beignet". Si tratta di quadrotti di pasta simil sfoglia fritti e ricoperti da una montagna di zucchero a velo (non di certo la classica spolveratina!). Quelli che ci hanno servito, rigorosamente a gruppi di tre, erano ancora bollenti. Abbiamo aspettato che si intiepidissero per gustarceli con calma e dobbiamo ammettere che erano deliziosi. Ne esistono anche in versione ripiena a base di frutta o confettura, o in versione salata con pesce. Ricordano molto le nostre chiacchiere, o frappe, ma la pasta di base è sfogliata.


Di fronte a Jackson Square si trovano carrozze trainate da cavalli che in coppia o in gruppo fanno fare un breve giro della città ai turisti toccando le principali attrazioni del centro storico. Si possono poi fare dei tour di più ampio raggio salendo sui tram (streetcar) secondo tre linee differenti che seguono tre rispettivi percorsi. Le linee sono quella di St Charles, quella di Canal Street e quella di Riverfront. Ogni linea di tram è caratterizzata da vagoncini decorati di un particolare stile d'epoca che percorrono per poco più di un dollaro a corsa più di venti chilometri di rotaie che si snodano in città. Ecco qui un sito utilissimo sui trasporti della città, e se non mi cambiano il link del PDF ecco qui anche quello dei trasporti con tanto di linee e cartina.


Tra la Jackson Square e la cattedrale abbiamo trovato numerosissimi artisti di strada: band, pittori, uomini come finte statue, imitatori, personaggi strani ed eclettici che attirano l'attenzione per accattare qualche dollaro. Quelli nella foto in alto erano non solo bravissimi a riscaldare gli animi dei passanti con le loro bellissime musiche allegre, ma anche a coinvolgere e intrattenere i turisti invitandoli a scattare foto con loro. Anche io e Massi siamo stati richiamati dalle parole "C'mon! Take a picture, it's free!" e ci siamo seduti fra loro (io in braccio a Massi) e ce la siamo stati a canticchiare con loro sulle note di "Oh, when the Saints go marching in." Indimenticabile!


Fra i numerosissimi cimiteri di New Orleans, tre certamente sono i più visitati e uno sicuramente il più famoso: quello di Saint Peter Cemetery n°1, aperto nel XVIII secolo e arrivato a noi fortemente danneggiato dall'incuria e dall'uragano Katrina. Questo cimitero rappresenta un vero e proprio pezzo di storia della città dove vengono realizzati numerosi tour guidati fra una tomba e l'altra, raccontando di storie legate a riti vudù e magia nera. La cosa che ci ha colpito è stato il disordine fra le tombe e lapidi, i percorsi labirintici che si sono venuti a creare per l'affollamento e accatastamento di altre fosse o mausolei.
Abbiamo trovato durante la nostra visita coppie di tecnici all'opera per recuperare iscrizioni su lapidi, detriti e per ripulire alcune zone ancora da sistemare.


Siamo poi passati a fare visita al Louis Armstrong Park nel quartiere di Tremé, adiacente a quello francese e a ridosso di Rampart Street. Questo enorme parco dedicato al famoso musicista ospita un teatro, numerose statue ed è probabilmente il posto dove ha avuto origine il jazz.

Da non perdere è anche un bel giretto gratuito sul battello che fa la spola fra le due rive del Mississippi.
Per imbarcarsi basta recarsi al piccolo porticciolo in fondo a Canal Street che dà sul fiume. A intervalli regolari (ogni circa venti o trenta minuti) si può salire sul battello, godersi un giretto sulle acque del fiume, ammirare lo skyline di New Orleans e, per chi vuole, fare quattro passi sull'altra sponda.


Siamo quindi passati a zonzolare per le vie del Downtown, meglio conosciuto come Central Business District, parte moderna e a destinazione "terziaria" della città. Qui si trovano numerose piazze, fra cui La Fayette, dove periodicamente si svolgono concerti gratuiti. Attraversando il quartiere si arriva al National World War II Museum, museo dedicato alla seconda guerra mondiale. Quando lo abbiamo visitato noi il costo di un biglietto intero era di 22$ che come sempre incrementava qualora avessimo voluto visitare ulteriori sale o allestimenti. Il museo è fatto veramente molto bene, il visitatore viene guidato e immerso nella storia (rivista molto in chiave filoamericana) dall'entrata in guerra fino allo sgancio delle due bombe atomiche in Giappone.


Le cose da fare e vedere in questa città sono davvero tantissime e il tempo a disposizione purtroppo sempre poco. Abbiamo percorso per lungo la Canal Street finché ne avevamo voglia e finché ci sembrava sicura, passando quindi dal Saenger Theatre, teatro che ospita numerosi concerti e musical, che è stato recentemente ristrutturato dopo i gravi danni subiti dal passaggio dell'uragano Katrina. Pare che il risultato della ristrutturazione sia davvero eccellente e a proposito abbiamo letto di commenti veramente entusiasti. Verrebbe da dire che se si ha occasione e più tempo, valga la pena di assistere a uno spettacolo anche qui. Noi ce lo ripromettiamo. :-)

Da non perdere, se si va nel periodo giusto, è anche la festa del Mardi Gras, in onore del martedì grasso di Carnevale. Questa festa a New Orleans è molto sentita e dura quasi un mese. Se già la città trabocca di musica ad ogni angolo, in questa occasione balli in maschera, cortei e parate danzanti sono all'ordine del giorno e trasformano la città in un'unica gran festa che richiama (giustamente) turisti da tutto il mondo.


Man mano che si esce dal centro curato, ricostruito e strettamente turistico si entra però in una città che cambia decisamente volto, con case basse, trascurate, spesso decadenti e sporche, talvolta vere e proprie baracche; le strade sono dissestate e in alcuni punti anche pericolose, si trovano animali per strada, gente fortemente disagiata, barboni o gruppi di persone poco raccomandabili.
Non ci siamo spinti molto oltre per ragioni di sicurezza, ma quel che abbiamo visto ci è bastato per capire che c'è ancora molto da fare e recuperare.
Sebbene il divario fra ricco e povero sia purtroppo ancora molto forte, siamo certi che questa città saprà risolvere questi problemi con la stessa forza con cui ha affrontato periodi bui legati alla schiavitù e all'uragano Katrina con tutta la terribile devastazione che ne è conseguita.

New Orleans è bellissima e vale la pena di visitarla, di viverla, di immergersi in un lato insolito dell'America che abbiamo trovato vitale, vivace, musicale, colorato e dinamico. Da tornarci!


10 commenti:

  1. Certo che di zonzolate ne avete fatto tante. Bravi!
    Grazie per le foto e per la pazienza di scrivere i post, di condividere con noi i vostri ricordi ;). A presto, buon fine settimana.

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    1. Che cara che sei Any! Sì, è impegnativo scrivere e sistemare foto, ma lo faccio con piacere e poi del resto questo post lo dovevo pur fare uscire prima della stagione degli uragani no? ;-) Spero di poter ricambiare presto, intanto ti mando un abbraccio

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  2. e così, questa è NewOrleans!! wow!!! chissà se per noi italiani è "deformazione culinaria nazionale" ritrovare i sapori delle nostre tipicità anche a migliaia di km di distanza... capita sempre anche a me, quindi credo proprio di sì :))

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    1. Ahahha probabilmente sì, anche se avendo origini comuni è possibile che i piatti siano gli stessi ma con lievi adattamenti del luogo e del tempo. Buon week end cara, a presto!

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  3. la città dove è nata il jazz, quanto mi piacerebbe andare a visitarla! so che c'è anche una cucina particolarmente buona....che dire? inizio a viaggiare con le tue foto e poi un giorno per davvero! splendido reportage mia cara!

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    1. Ti auguro di cuore di poterci andare Ale, sono posti magnifici, carichi di atmosfera, musica e energia... come te! :-)

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  4. New Orleans ha avuto un fascino enorme su di me e la porterò sempre nel cuore! vedere i tuoi scatti é come rivedere i miei :) bellissima e piena di carattere, e tra i cibi più buoni che io abbia mai assaggiato! ma noi eravamo avvantaggiati, avendo cugini che ci abitano e sapevano dove portarci! non vedo l'ora di tornarci!!

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    1. Sì, una vera fortuna poter visitarla con chi conosce bene il posto! La cucina l'ho adorata proprio :-) Bacioni!

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  5. Che meraviglia questa e' una zonzolata che io sogno da tempo, una citta' che risorge ancor piu' bella dopo la tragedia. Grazie per lo splendido reportage.<3

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    1. E ti auguro allora di poter fare questo viaggio al più presto. Grazie mille cara :-)

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