Enjoy food, travels and life

Ho continuato a rimandare la pubblicazione di questo post da ormai troppo tempo, adesso è l'ora parlarvi di Los Angeles con alcuni dei suoi dintorni più famosi come Malibù, Long Beach, Santa Monica, Venice e infine più a sud San Clemente, prima che sia davvero troppo tardi, e forse lo è già. ;-) Ma si fa quel che si può, no?

Partiamo da Malibù, il nostro attuale punto più a ovest visitato.
A differenza di come ce l'avevano fatta immaginare molti film Malibù è piuttosto piccola (anche se molto lunga con le sue ventisette miglia di costa), dispersiva e prevalentemente residenziale.
In pochi saranno abituati a vederla così, senza bagnini/e superfighi/e che corrono sulla spiaggia con costumini ristrettissimi o piena di bagnanti. Nessuna traccia quindi di Pamelona leggiadra che corre per salvare i bagnanti in finta difficoltà o dei pettorali pompatissimi dei bagnini più famosi della TV. I surfisti invece non mancano mai e intrattengono con le loro prodezze sulle onde i numerosi passanti.

Viaggio a Los Angeles e costa cosa fare e vedere Malibù Venice California USA - Los Angeles holiday trip what do and see

Approfittando della spiaggia deserta abbiamo lasciato la macchina, con non poca fatica visto che è tutto a pagamento, e siamo scesi a fare una lunga passeggiata inzuppando i piedi nelle acque fredde dell'oceano Pacifico. Il vento soffiava costantemente ma l'aria era piacevole e la vista fantastica.
Lungo la nostra zonzolata abbiamo anche lasciato un nostro effimero ricordo sulla sabbia. :-)


Per spostarci abbiamo utilizzato praticamente sempre la nostra macchina o i nostri consumatissimi piedini che di chilometri ne hanno macinati davvero tanti.
Il traffico di Los Angeles ci è parso caotico e frenetico con macchine che come sul raccordo anulare romano sfrecciano a destra e manca (solo che qui è legale!) e le uscite sono punti che davvero conviene non perdere se non si vuole passare il resto della giornata fra raccordi e cavalcavia.
Un navigatore qui non è un optional, per il turista (e forse non solo) è un must!

Abbiamo avuto modo di visitare la famosissima stazione ferroviaria dove sono celebri le scene girate di svariati film.


Impossibile non sedersi per un attimo e ammirare i passanti, i viaggiatori, gli inservienti che vanno e vengono ininterrottamente.
Chissà quante migliaia di persone si sono sedute su queste storiche poltrone e quante ancora lo faranno. Chissà in quanti sono rimasti sbalorditi quanto me di vedere un pavimento tanto lucido e pulito.


Una delusione è stata visitare la Walt Disney Concert Hall (qua sotto) che viene utilizzata come sede per concerti e famose esibizioni. Vuoi per un concerto, vuoi per una gita scolastica, vuoi per gli orari di apertura e chiusura, ma purtroppo non ci è stato possibile mettere il naso in nessuna delle sale e poter vedere neanche uno dei 2265 posti a sedere.


Un'uscita serale praticamente obbligatoria è nei pressi dell'Hard Rock Cafe e della Plaza retrostante decisamente animata e ricca di negozi, luci e giochi d'acqua di fontane illuminate.


Qui non è assolutamente infrequente imbattersi in qualche prima cinematografica: traffico bloccato, transenne un po' ovunque, code di curiosi e orde di poliziotti e buttafuori per qualche SUV dai vetri oscurati che saltuariamente arriva per far scendere qualcuno di famoso.


O almeno che immaginiamo essere famoso, ma che noi non abbiamo saputo riconoscere. Mentre siamo passati abbiamo infatti sentito acclamare e urlare il nome di qualche personaggio famoso che se ho capito bene era qualcosa tipo Eveline.


Voi avete qualche idea di chi possa trattarsi?
Magari questa Eveline è sulla Walk of Fame?
Questo non abbiamo avuto modo di capirlo, ma... guardate, di sicuro c'è Zonzolando! ;-)


Impossibile poi per un'amante del cibo e dei prodotti locali non fare un giro al mercato cittadino. L'aria era piena dei classici profumi di grigliata, di fritto, di panini imbottiti grondanti di salse ricche e untuose. Davvero difficile passare e rimanere insensibili, il nostro stomaco faceva i salti mortali.


Sulle bancarelle abbiamo visto prodotti bellissimi, che però non potrei definire altrettanto saporiti quanto quelli di casa nostra. I frutti fuori stagione disposti con gran maestria regalavano un tripudio di colori da far venire l'acquolina in bocca.


Non poteva mancare nemmeno un giretto in uno dei distretti che hanno resa celebre questa città: Hollywood e una capatina alla scritta più famosa della città incastonata fra le colline aride e cespugliose.


Lasciata la macchina in un parcheggio minuscolo sul retro della collina, si sale per un breve tratto su una strada sterrata fino praticamente a ridosso dei cartelli e la vista che si gode della città è questa.


In macchina abbiamo raggiunto anche le famose colline di Beverly Hills, dove risiedono fra i più celebri attori e divi della TV e del cinema. Incredibili e gigantesche le ville che si intravedono nel verde, quanto inutili i tour che scorrazzano i turisti davanti a cancelli enormi o siepi impenetrabili e indicando dove vive un VIP piuttosto che un altro: tanto non si vede niente e nessuno.


Altrettanto non si può dire per il Rodeo Drive, strada famosa soprattutto per aver visto Julia Robert nei panni della prostituta più famosa della TV nel film Pretty Woman, dove probabilmente qualcuno di famoso ogni tanto si intravede visto che ci sono paparazzi accostati qua e là pronti a cogliere l'attimo.


Un altro assedio di fotografi ma anche di giornalisti lo abbiamo trovato davanti alla centrale di polizia. Dentro le camionette TV o davanti ai riflettori spenti abbiamo visto decine di giornalisti che si ripetevano il discorso, si aggiustavano il trucco, microfoni e vestiti prima di andare in onda.


Lasciata Los Angeles, che di per sé non è che ci sia piaciuta poi così tanto, ci siamo spostati a Long Beach e abbiamo fatto un giretto al Shoreline Village, un insieme di casette coloratissime dove ristoranti e negozietti di souvenir sono pronti a svuotare i portafogli dei visitatori.


Quella che invece pensiamo che valga la pena di visitare e di cui siamo rimasti piacevolmente stupiti è stata Venice con il suo lungomare: un susseguirsi di negozietti, bancarelle e artisti di strada, talvolta alquanto strampalati, che si esibiscono in ogni genere di arte e non.


Quello che davvero non manca sono i colori. Ogni angolo sprizza arte, fantasia e temperamento, talvolta eccesso ma sicuramente tanta allegria.


E infine ecco un breve scorcio di San Clemente (fra Los Angeles e San Diego), con il suo pontile che ospita pescatori, splendidi gabbiani e pellicani e le sue spiagge, pullulanti di surfisti o cultori del jogging o skating.


L'ultima sera da queste parti un cucciolo di foca ha voluto salutarci sul bagnasciuga dell'oceano durante una romantica passeggiata al tramonto. Dopo averci guardato, studiato e scorrazzato davanti ha deciso di ritornare leggiadro fra le onde dell'oceano.


Di balene invece neanche l'ombra, nelle acque intendo... perché sui tetti le abbiamo viste eccome. :-)



Raramente mi è capitato di voler presentare un post ma di non aver niente da dire. Sarà la stanchezza, sarà che forse c'è ben poco da raccontare ma oggi i preamboli li lascio a qualcun altro e parto diretta con una ricetta fresca e profumata.

Insalata di finocchi con salmone affumicato ricetta leggera - smoked salmon and fennel salad light recipe

Insalata di finocchi con salmone affumicato

Preparazione: 10 min.Cottura: nessunaRiposo: 30 min.
Porzioni: 4 Kcal/porzione: 140 circa
Ingredienti:

  • 1 finocchio crudo biologico con le sue foglie
  • 200 g di salmone affumicato
  • 1 grosso limone biologico
  • 20 g di olio extravergine di oliva
  • Sale e pepe q.b.
Preparazione:

  1. Pulire e lavare il finocchio. Affettarlo¹ quindi con una mandolina o ancora meglio con una affettatrice con uno spessore poco inferiore al mm.
  2. Tagliare il limone a metà, ricavarne qualche fettina e spremere il succo alle parti restanti.
  3. A parte preparare un'emulsione di olio, succo di limone, sale e pepe.
  4. Unire l'emulsione al finocchio affettato unendo anche le foglie del finocchio tritate.
  5. Disporre parte dell'insalata su un piatto da portata, adagiare poi le fette di salmone affumicato e chiudere con la rimanente insalata irrorando con l'emulsione.
  6. Infine aggiungere le fettine di limone al piatto e lasciare riposare per almeno mezz'ora al fresco prima di servire.
Note:

  1. Secondo me lo spessore del finocchio (che dà la nota croccante al piatto) è quello che fa la differenza per la buona riuscita dell'insalata: troppo spesso sarà duro, troppo sottile farà perdere di consistenza al piatto.
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Io consumo tutto, anche il limone e la sua buccia. Se tagliato molto sottile esalterà il sapore del salmone.


Benvenuti al nuovo appuntamento con la "Zonzolando's Serendipity Box", la scatola che serve a ricordare i piccoli grandi piaceri della vita cogliendo il meglio di ciò che ci offre.

Troppo spesso infatti le nostre giornate sono riempite di pensieri e preoccupazioni tendendo a dimenticare il bello che nella vita c'è (sempre!). Con questa scatola voglio immortalare, se non tutto, gran parte delle cose belle che riempiono la mia/nostra vita quotidiana (ma che potrebbe essere anche quella di tutti), dalle grandi alle piccole cose che ci rendono felici e, ancora meglio, sereni.

Questo è il resoconto della settimana appena trascorsa, la Serendipity Box n° 8:
  1. Una deliziosa pausa aperitivo in riva al lago nella splendida Salò prima di riprendere il tour in moto del Lago di Garda.
  2. Finalmente un giretto dalla parrucchiera per prendermi un pochino cura di me.
  3. Niente di più azzeccato della scritta sul bicchiere del caffè della macchinetta in compagnia del mio Massi su una panchina all'aria aperta dopo un paio di giornate davvero intense e che non vedevo l'ora che finissero.
  4. Trovare qualcosa da mangiare (e 'qualcosa' è riduttivo!) alle 15:30 dopo essere tornata a casa stanca morta senza dover neanche muovere un dito. Grazie zia Luisa!
  5. Festeggiare una persona speciale capendo di averla stupita e resa davvero felice. Per la torta ne riparliamo fra qualche giorno.

L'aforisma della settimana è:
"Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace."
(Proverbio)


Di cuore buona settimana a tutti!


E' incredibile quanto cambino i gusti.
Io qualche anno fa i cetrioli non li mangiavo, poi spinta forse dalla mia curiosità in cucina, dal fatto che sono una consumatrice vorace di verdure e l'età (eh sì, va detto che conta pure quella!) alla fine mi sono venuti a piacere e in un sacco di salse per di più: nelle insalate, coi tramezzini e pure in versione crema.
Eccone qua una con yogurt davvero leggera e molto, molto fresca. E' stata una manna nelle giornate afose e appiccicose.

Crema di cetrioli e yogurt ricetta vellutata estiva - summer cucumber and yogurt light recipe

Crema di cetrioli e yogurt

Preparazione: 5 min.Cottura: 30 min.Riposo: 2 ore (se fredda)
Porzioni: 4 Kcal/porzione: 180 circa
Ingredienti:

  • 600 g di cetrioli
  • 20 g di olio extravergine di oliva
  • ½ cipolla bianca
  • 800 ml di brodo vegetale
  • 250 g di patate farinose
  • 200 g di yogurt greco intero
  • 1 bel ciuffo di finocchio selvatico (o anche aneto)
  • 2 generose grattate di scorza di limone biologico
  • Sale q.b.
Per la decorazione:
  • 4 ciuffetti di finocchio selvatico (o anche aneto)
  • Erba cipollina tritata
  • 4 fette di cetriolo sottili
Preparazione:

  1. Imbiondire la cipolla tritata finemente in una casseruola con l'olio.
  2. Tagliare a cubetti i cetrioli (io non li ho pelati e li ho lasciati riposare a scolare per qualche minuto con un pizzico di sale sopra per togliere quel poco di amaro che hanno) tenendo da parte le fettine per la eventuale decorazione. Tagliare a cubetti anche le patate pelate e poi unire tutto al soffritto di cipolla.
  3. Irrorare con il brodo, unire il ciuffetto di finocchio selvatico tritato e la scorza di limone (due grattate bastano a profumare).
  4. Cuocere per almeno 25-30 minuti, ossia fino a che le patate non saranno ben morbide.
  5. Lasciare intiepidire e unire lo yogurt greco, passare tutto al mixer alla massima velocità riducendo tutto in purea e poi regolare di sale. Se la crema avesse ancora consistenza troppo liquida, riportarla sul fornello e senza coperchio lasciarla ritirare per una decina di minuti¹.
  6. Servire tiepida o fredda (dopo 2 ore di riposo in frigo) a seconda dei gusti con erba cipollina tritata, una fettina di cetriolo (a cui ho inciso i bordi) e un ciuffetto di finocchio selvatico.
Note:

  1. Nonostante le dosi che impiego siano sempre più o meno le stesse (a seconda della grandezza della verdura non lascio avanzi per 20-30 grammi) mi è successo un paio di volte di doverlo fare, le restanti invece no, dipende dall'amido della patata probabilmente.
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Io la preferisco tiepida.
Per dare una nota croccante che davvero non guasta, vi consiglio di accompagnarla con dei crostini di pane integrale ben arrostiti e croccanti.



Una sera di qualche giorno fa, ammirando all'orizzonte le montagne del Garda, ho visto che stava per arrivare un mega temporale estivo (di quelli che non perdonano).
"Amo' mannaggia sta per diluviare e ieri ho lavato tutti i vetri delle finestre. Blindo tutto che non ho sgomitato per niente!"
La mattina passata la tempesta 'tuoni e fulmini a gogò' Massi si alza, apre le finestre e dalla cucina senza tanti preamboli mi fa: "Abbiamo programmi per oggi? Se sì, sappi che per me sono tutti annullati. Vieni un po' a vedere..."
E come potevo dargli torto dopo quello che stavo vedendo anch'io?
Di lì a poco la destinazione della nostra zonzolata improvvisata era il monte Altissimo, nella catena del monte Baldo a ridosso del Lago di Garda.

Il temporale aveva pulito l'aria dalla foschia. Dovevamo partire subito per evitare che risalisse ancora e ci rovinasse lo spettacolo. Quale spettacolo?
Questo qua sotto! E vi assicuro che le foto non rendono e non possono rendere idea dello spettacolo che questo posto offre.

Monte Altissimo come arrivare, panorama Lago di Garda, gita fuori porta in Trentino, informazioni utili, percorso facile - Lake easy hiking

Dalla cima si riesce a vedere tutto (ma tutto!) il Lago di Garda, da Riva a Peschiera e ancora più in là fino alla pianura e persino gli Appennini (nelle giornate terse e limpide). Purtroppo con la mia macchina fotografica non riesco a prenderlo tutto, ma solo in pezzi. Ho provato a fare un collage fotografico ma l'immagine resa rimaneva distorta e comunque non veritiera.
L'unico modo quindi per vederselo tutto intero questo spettacolo è di mettere gambe in spalla e salire fin quassù.


E la volete sapere la cosa ancora più bella? E' che questa passeggiata è accessibile praticamente a tutti e i punti di accesso sono vari.
Quello più corto è quello che abbiamo scelto di fare per questa volta: abbiamo lasciato la macchina al rifugio Graziani (a 1617 m). Per raggiungere questo rifugio da Rovereto Sud in prossimità di Mori, si seguono le indicazioni per Brentonico e poi per San Giacomo.
Si segue la strada fino a San Valentino e poi sulla strada provinciale fino al rifugio Graziani. Pare difficile ma non lo è.
Da qui inizia la passeggiata su una strada sterrata di circa 4,5 km con lieve pendenza che conduce fino al rifugio Altissimo Damiano Chiesa, praticamente sulla cima.


La durata della passeggiata è di poco più di un'ora andando con un'andatura "da zonzolata" ed è adatta praticamente a tutti. Il sentiero è comunque sterrato e sconnesso per cui i bambini piccoli devono essere accompagnati in spalla. Passeggini o carrozzine sono sconsigliati.


Salendo sulla cima e guardando a destra possiamo ammirare Riva del Garda, Torbole e Arco, il Lago di Ledro, il Lago di Tenno e le Alpi a perdita d'occhio.


Tutta la catena del Brenta e le cime innevate del ghiacciaio dell'Adamello.


Inoltre salendo sulla cima sul versante più a sud si può ammirare tutta Rovereto e la Valle di Gresta, l'orto biologico del Trentino circondata dai monti Biaena, Creino e Stivo (il più alto).


Per informazioni su orari e aperture del rifugio Altissimo D. Chiesa potete cliccare qui.
Riporto anche in calce gli altri alternativi modi di accesso per arrivare alla cima che ho trovato sul sito appunto del rifugio:
- da Nago: dal paese di Nago seguire le indicazioni stradali per il Monte Baldo. Arriverete con strada asfaltata fino a quota 1560 m. Lasciata l'auto imboccare il sentiero Sat n.601 che in circa un'ora e mezza vi porterà al rifugio;

- da Piani di Festa m. 885: da Mori, a pochi chilometri dall'uscita autostradale A22 di Rovereto Sud, procedete fino al paese di Brentonico, quindi seguite le indicazioni per Festa di Brentonico. Prendendo il sentiero Sat n.650 raggiungete dapprima il rifugio Campei e poi, attraverso la Val del Parol con il sentiero Sat n.624, il rifugio dopo circa tre ore di cammino;

- da San Giacomo m. 1300: da Mori seguite le indicazioni per Brentonico e poi per la località San Giacomo. Dal parcheggio a fianco dell'hotel S. Giacomo parte il sentiero Sat n. 622 che conduce, passando per malga Campo, in due ore al rifugio. Questo itinerario è quello maggiormente frequentato, e consigliato, per chi pratica lo scialpinismo;

- da San Valentino 1311 m: come per l'itinerario precedente raggiungete San Giacomo e proseguite fino alla località di San Valentino. La località di San Valentino è raggiungibile direttamente anche da Avio, (uscita A22 Ala Avio), attraverso la Val dei Molini. Parcheggiate l'auto subito dopo il villaggio San Valentino e prendete a destra il sentiero delle vipere che passando per la riserva naturale di Bes - Corna Piana conduce al rifugio Graziani. Di lì come da indicazioni seguenti;

- dalla località Bocca di Navene: percorrete la strada provinciale oltre il Rifugio Graziani, nel caso in cui proveniate da San Valentino. Poco prima del rifugio Bocca di Navene parte sulla vostra destra il sentiero Sat n.651 che, percorrendo le creste del Lastè di Tolghe con tratti molto panoramici, conduce al rifugio in circa un'ora e mezza. A Bocca di Navene, e quindi successivamente al rifugio Graziani, si arriva in automobile anche da Caprino Veronese;

- da Malcesine: prendete la funivia che raggiunge la colma di Malcesine. Scendete per la comoda strada sterrata fino a incrociare la strada provinciale. Proseguite oltre la località Bocca di Navene e prendete il sentiero Sat n.651, come sopra indicato, oppure seguite la strada provinciale fino al rifugio Graziani, da qui parte il sentiero Sat 633. Quest'ultimo è il percorso solitamente seguito da chi intende raggiungere il rifugio con la MTB.

Infine ci siamo fermati a mangiare qualcosa. Ecco le foto di quel che abbiamo gustato:

Polenta e funghi e polenta con goulasch

Orzet (minestra d'orzo trentina)

Crostata sbrisolona con amaretti

Crostata di ricotta con uvetta

Questi sono i prezzi che abbiamo annotato nella nostra visita: primi di pasta, minestra dai 6,00 € in su. Polenta e funghi, o gulasch, o formaggio fuso, o costine e crauti 11-12 €; dolci 4,00 €.
Valeva la pena fotografare anche i sacchetti di carta contenenti le posate con i nomi in dialetto trentino:


E anche il soffitto di una delle sale interne interamente tappezzato di disegni.


Infine è bene ricordare che gli appassionati di storia della prima guerra mondiale possono visitare trincee e fortificazioni del fronte italiano che era situato proprio sulla catena del Baldo.
Insomma un'escursione che vale proprio la pena di fare.


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