Enjoy food, travels and life

Dopo sette mesi di gestazione è arrivato finalmente anche il post della nostra zonzolata in terra praghese.
Ora... (e badate bene che i puntini di sospensione qui ci vogliono tutti) devo fare una premessa.
Sette mesi di gestazione non potevano partorire un post da tre righe con tre punti che si riassumevano in un "c'è da vedere questo e quell'altro". No, eh! Non è da me. E così è uscito quello che non si può definire un post, ma un racconto vero e proprio di questa città e della nostra zonzolata cicciona.
Avrei potuto farlo a puntate? Sì, ma a che pro? Tanto il post è quello, uno se non se lo finisce di leggere salva il link e ritorna al punto in cui lo ha lasciato, non deve aspettare o andare a cercare altri post correlati. Non è mica una serie TV (che poi non finiscono nemmeno, ve possino!).
Siccome manco io sarei così temeraria da leggerlo tutto d'un fiato, vi consiglio di prenderlo in pillole, oppure di usarlo come sonnifero serale. Con me ha funzionato benissimo, soprattutto nel rileggerlo per controllare gli strafalcioni lessicali che combino quando batto sulla tastiera come un'ossessa. Alla fine ci ho messo tre sere, se sarete più bravi fatemi sapere che magari lo brevetto al posto delle benzodiazepine.

Bene, dopo tutti questi preavvisi prima di partire (che fanno molto american style) ci vuole un attimo di riscaldamento. Del resto è come in palestra, mica che si parte in quarta se no si rischia di farsi male e basta.
Ecco, secondo me un buon riscaldamento è partire a leggere con un sottofondo musicale di questo genere qui, oppure qui. Per chi è deciso a provare ad arrivare fino in fondo beh... ci vuole questo qui. Siccome dureranno sicuramente meno della lettura del post (a meno che non reggiate quattro barra cinque minuti di autonomia) allora mettetelo pure che venga riprodotto in ciclo continuo.
Pronti?
Via!

Praga è la capitale della Repubblica Ceca, conta 1,25 milioni di abitanti e si affaccia sul fiume Moldav...

OK, scherzavo. Partire così è perdervi già in partenza, ...sempre se non l'ho già fatto.
Vado dritta al sodo e se volete saperne di più sulla città, Wikipedia sa farci senz'altro meglio di me.

Vado per davvero adesso e comincio col raccontarvi che la nostra zonzolata praghese si è svolta nel giro di una settimana nel luglio scorso. Il clima era caldo, straordinariamente caldo per questa città tanto che la maggior parte dei negozi e bar non era attrezzata con impianti di aria condizionata per placare l'afa insopportabile che aleggiava sulla città.
A Praga siamo arrivati in aereo, abbiamo preso bus, metropolitana e siamo arrivati a piedi in hotel dove abbiamo lasciato le valigie. E' facile orientarsi con i mezzi pubblici, basta fare solo attenzione ai nomi strani delle fermate, spesso indicati solo in lingua locale.
Generalmente il primo giorno, quello dell'arrivo (orari e fusi orari permettendo) lo definiamo di perlustrazione, ma si potrebbe soprannominare ancora meglio di "zonzolaggio" vero e proprio, ossia che andiamo completamente a caso, a piedi, senza meta, senza pretese e cogliamo tutto ciò che la città decide di svelarci man mano che ci addentriamo.
Ed è bel-lis-si-mo!
"Guarda Massi dove siamo arrivati!", "Guarda là, ti ricordi che lo abbiamo letto?", "Guarda là, lo abbiamo visto in foto sulla guida." (che per principio il primo giorno non si porta dietro), "Domani ci andiamo, non me lo voglio perdere" e così via.
Ebbene, la prima cosa in cui ci siamo imbattuti, o che per prima abbiamo saputo riconoscere è stata l'Orologio Astronomico. L'abbiamo colto non tanto perché fossimo a naso all'insù, quanto per la calca di gente che si era creata per aspettare il rintocco al cambio dell'ora, che guarda caso era proprio di lì a qualche minuto il nostro passaggio. Questa meraviglia dell'ingegneria funziona da oltre seicento anni e da quando sono presenti le statue suona ad ogni ora con dei rintocchi davvero particolari perché la Morte tira la fune della campana e gira la clessidra.
Perché anche a Praga l'ottimismo è il profumo della vita. ;-)

Cosa fare e vedere a Praga, viaggio in Repubblica Ceca, racconti e consigli utili - Visit Prague suggestions and tips

L'orologio fa il suo spettacolo dalle 9 alle 21 ogni giorno. Dopo che la Morte ha fatto il suo bel siparietto assieme alle tre figure accanto che rappresentano i vizi capitali, i Dodici Apostoli passano in processione. Il tutto dura una manciata di minuti ma cattura l'attenzione ed è divertente.
Sappiate però che non tutti i rintocchi sono uguali, quelli delle 9 e delle 10 sono più carini. Noi abbiamo infatti trovato differenza fra il primo pomeridiano a cui abbiamo assistito e quello dei giorni seguenti della mattina.
Per chi vuole è poi possibile fare anche un giro sulla torre e godere della bellissima vista sulla città e sulla piazza sottostante.
Su piazza della Città Vecchia, gremita di gente e centro di raccoglimento di artisti di strada, si affaccia la meravigliosa (ma che dico meravigliosa? Stupenda!) Chiesa della Vergine Maria davanti a Týn. Io ne sono rimasta folgorata.
Non c'è stato giorno in cui non ci siamo passati sotto e non ho mai smesso di stupirmi della bellezza delle torri e delle guglie di questa chiesa. Ogni ora del giorno regala colori e sfumature incredibili e la notte l'illuminazione rende le finestre più alte delle fessure incandescenti che paiono essere uscite dai racconti delle fate.
L'intera facciata purtroppo non è facile da ammirare perché l'ingresso è a ridosso di un altro palazzo che ne nasconde la visione d'insieme da lontano. Inoltre è aperta solo per le funzioni religiose per cui occorre controllare gli orari di apertura se la si vuole visitare.


Quello che di certo non è nascosto se ci si trova sulle sponde della Moldava è il Castello di Praga (Hradčany). Questo antico palazzo reale che domina sulla città si trova su una piccola collina e vale proprio la pena di essere visitato.
Conviene andare la mattina presto poiché, appena subito dopo l'apertura, alla biglietteria si forma una lunga coda. Noi siamo arrivati presto la mattina, abbiamo fatto un giretto di perlustrazione fin dove ci si poteva affacciare e poi siamo andati a vedere il cambio della guardia delle 9 a ridosso dei giardini. Appena finito questo piccolo rito, dove ho avuto pena per le guardie che sono state assaltate da orde di turisti dai volti orientali che si mettevano in ogni genere di posa coi poveretti, siamo andati alla biglietteria.
Per prima cosa siamo saliti sulla torre della Cattedrale di San Vito. Il fatto di aver scelto subito questo posto e di essere un po' allenati con le salite ripide ci ha dato un buon margine di tempo per goderci dall'alto uno spettacolo magnifico sulla città senza esserci dovuti litigare un angolino di finestra con altri turisti, che per la cronaca sono arrivati in cima che sembravano stremati.
Scattato un servizio fotografico panoramico a Praga degno della più bella top model, siamo ridiscesi per ammirare l'interno della Cattedrale, l'interno del Palazzo Reale (approfittando di qualche guida qua e là), il Convento di San Giorgio e infine il Vicolo D'Oro.
Tutta quest'area (circa quarantacinque ettari) è così densa di cose da vedere che ci siamo resi conto che per apprezzarla al meglio occorrerebbe un giorno intero, o addirittura due mezze giornate perché dopo un po' la stanchezza la fa da padrona e le cose da vedere non ricevono più la giusta attenzione che meriterebbero di avere.
Alle 12 ci siamo persi il cambio principale della guardia. Non perché non fossimo lì, ma perché c'era talmente tanta gente che davanti a noi poteva esserci qualunque cosa che tanto non avremmo visto niente. Consigliamo quindi di approfittare di salire sulla torre della Cattedrale e godersi lo spettacolo dall'alto nonostante ci sia il solito problema della condivisione del poco spazio disponibile, ma cosa senz'altro più apprezzabile che stare nella calca in mezzo alla folla. La cerimonia è molto lunga e a giudicare dall'afflusso di gente deve essere anche carina. Noi abbiamo visto solo qualche scorcio di passaggio e non ne siamo rimasti incantati.


Nella penultima foto del collage qua sopra ho riportato un dettaglio della Cappella di San Venceslao. Avevo letto sulla guida che c'erano gemme e pietre incastonate nelle pareti per cui ero curiosa di andarle a vedere. Al momento della nostra visita (ma credo sempre) non si poteva entrare nella sala ma solo guardare dalle due entrate. Ebbene, io cercavo un mosaico di piccole gemme e non le trovavo, finché non mi sono accorta che era la parete stessa ad essere composta da gemme e pietre lavorate della grandezza di sassi o più e ne sono rimasta stupefatta.
Questa Cattedrale è effettivamente famosa per la sua ricchezza e racchiude ancora dei tesori della corona reale custoditi nelle sue stanze.


Se pensate che la Cattedrale di San Vito e tutti i tesori del Castello non siano abbastanza sfarzosi, allora un giretto alla Loreta potrebbe farvi cambiare idea e farvi capire quanto potesse essere ricca la casa reale cecoslovacca.
All'interno della struttura si trova il tesoro della Loreta fra cui spicca il Sole di Praga, un ostensorio in oro massiccio del peso di dodici chili con incastonati ben 6222 diamanti. Robe da capogiro.
Il complesso della struttura si compone anche di sei cappelle, un ampio giardino e la torre campanaria con l'orologio in cui è presente un famoso carillon di trenta campane creato alla fine del 1700 ad Amsterdam, che dovrebbe suonare a ogni ora, ma quando siamo andati noi non ci pareva che funzionasse mica tanto. O meglio, o eravamo sordi o non funzionava proprio.


Un'altra meta ambitissima che consigliamo di visitare la mattina è Ponte Carlo IV, opera commissionata nel 1357 che collega la Città Vecchia col Castello di Praga. Pensate che è lungo più di mezzo chilometro e nonostante la sua veneranda età ha resistito egregiamente a grandi piene del corso degli anni. Che sia grazie a tutti i vari santi che sono presenti ai suoi lati?
Ognuno la veda come vuole, ma io propendo più per il genio e l'esperienza degli ingegneri e costruttori che lo hanno realizzato. :-)

Sempre per rimanere in tema di "spintarelle dall'alto", lungo il ponte ci sono un paio di bassorilievi (per la precisione ai piedi della statua di San Giovanni Nepomuceno) che vengono sfregati in segno di buon auspicio. Identificarli è facilissimo perché sono più lucidi rispetto agli altri.

Se avete occasione una sera vale proprio la pena di fermarsi lungo le sponde della Moldava per ammirare questo ponte e il Castello sullo sfondo entrambi illuminati. Occorre litigare un po' con qualche altro turista per trovare lo spazio sufficiente per posizionare la macchina fotografica in modo da poter scattare al buio, ma tutto sommato poi è un piacere avere questi ricordi. :-)


Un'altra intera giornata andrebbe dedicata a visitare il quartiere ebraico.
Questo quartiere e il suo ghetto, dove la comunità ebraica veniva isolata/segregata di notte, sono un pezzo di Praga ricchissimo di storia. L'attrazione principale è il Museo per il quale con l'acquisto del biglietto è compresa la visita di sei siti distinti. La nostra prima tappa mattiniera (appena aperto il museo, perché poi c'era calca) è stato il Cimitero Ebraico: dodicimila lapidi e centomila defunti che paiono buttati a caso in questo piccolo parco racchiuso da mura. Niente ha una densità del genere ed è impressionante vedere il numero delle lapidi presenti, tanto vicine una all'altra che potrebbe essere asfissiante pure per i morti che ospita.


Siamo poi passati nella sinagoga Maisel e Pinkas dove gli uomini dovrebbero in segno di rispetto portare in testa il caratteristico copricapo kippah. Massi (nella foto qui sotto) era intento a sentire le spiegazioni in italiano di una guida e io tac, l'ho immortalato.
Il muro scritto fitto fitto nella foto qua sotto è solo una delle tante pareti che riportano i nomi con date di nascita e morte delle migliaia di ebrei cechi vittime del nazismo. L'estensione è così ampia che fa veramente impressione.


Se avete poco tempo a disposizione e dovete scegliere quale luogo o sinagoga visitare allora vi consigliamo vivamente quella Spagnola. Le abbiamo visitate quasi tutte e di questa abbiamo il ricordo senz'altro più vivo e spettacolare.
Questa sinagoga è molto grande e riccamente adornata di parti dorate e a mosaico che incantano il visitatore.
Attenzione che questi luoghi sono sempre chiusi il sabato per la festa del Sabbath.


Se siete amanti di Kafka sicuramente Praga è la città dove scoprirlo di più. Molti sono i luoghi che gli rendono omaggio, dalla sua casa natale a quella in cui è vissuto. Ci sono statue, busti e un museo dedicato interamente a lui. E' possibile anche visitare la sua tomba nel cimitero ebraico fuori città che si vede in foto più sotto.
La statua invece che raffigura Kafka in miniatura a cavallo di un uomo senza testa si trova proprio vicino alla Sinagoga Spagnola di cui ho appena raccontato.


Pare incredibile che fosse la sede del mercato di cavalli vista la sua enorme superficie, ma è facile pensare che ospitasse persino un lago. Famosissima a Praga, piazza Venceslao (che ospita la statua equestre dell'omonimo buon re) è stata sede di numerosi eventi che hanno segnato la storia della Repubblica Ceca.
Di giorno è affollata di turisti e gente che fa shopping visto il grande numero di negozi e bancarelle, mentre la sera quando la folla scema diventa anche un posto meno sicuro (anche se non pericoloso - a meno che non sia notte fonda) in cui un sacco di buttadentro per locali a luci rosse cercano di abbindolare il popolo maschile ad entrare in questo o quel posto. Se l'uomo è accompagnato ci pensano su due volte però. Numerosi barboni stendono i loro giacigli e quel che ci ha colpito la mattina seguente è che ci sono vere e proprie squadre di pulizia che con camion appositi spruzzano disinfettante sulla strada per pulire quello che la notte precedente era diventata per lo più una latrina a cielo aperto. Già... l'alcol fa anche questo.
Questa piazza ospita il memoriale a Jan Palach, studente che si arse vivo in segno di protesta contro l'invasione sovietica in Cecoslovacchia. I resti di Palach sono stati inumati nella tomba del cimitero cattolico poco fuori dalla città (vedi foto più sotto).


Un bel giretto panoramico si può fare sulla collina di Petřín che si raggiunge o attraverso una funicolare che sale ogni 15-20 minuti circa, o a piedi lungo un sentiero zigzagante nel verde che risale la collina. Una volta in cima si arriva agevolmente alla Torre panoramica di Petřín, una Torre Eiffel in miniatura che di notte viene illuminata splendidamente. Per salire in cima occorre comprare il biglietto e salire i 299 gradini a spirale. E' bene dire che chi soffre di vertigini potrebbe risentire un po' di paura salendo o in cima, ma anche per le fluttuazioni che questa torre ha nella parte alta dovute al vento. Non sono forti, ma si sentono e per chi ha paura non sono piacevoli. Salire al tramonto o la sera deve essere uno spettacolo indimenticabile.
Nei dintorni della torre ci sono giardini con panchine e chioschi in cui comprare Trdelnìk a volontà e altre delizie.


Alla base della collina di Petřín si trova il Memoriale alle vittime del comunismo (prima foto a sinistra più in basso accanto al Metronomo), un'opera di Zoubek composta da figure maschili che si dissolvono al salire della scalinata. Nel mezzo alle figure una striscia di metallo nel cemento riepiloga i nomi delle vittime del comunismo fra giustiziati, arrestati, esiliati e morti in prigione.

Una chiesa che abbiamo visitato ridiscendendo la collina è stata la Chiesa della Vergine Maria Vittoriosa. La famosa attrattiva di questa chiesa è una statua di cera che raffigura il Bambin Gesù che viene vestita periodicamente dalle suore con un campionario di vestitini davvero ammirevole. Pare che ne abbia più di settanta, uno per ogni periodo specifico dell'anno. La statua non si trova in fondo alla chiesa ma a metà sul lato destro. Dietro la chiesa invece c'è un museo con la mostra degli abitini usati.
Come per tutto ciò che è oggetto di devozione e pellegrinaggi la speculazione è dietro l'angolo per cui la zona è ricca di negozi di gadget che vendono questa statuina in ogni versione e colore.


Un bel posticino dove rilassarsi, soprattutto la sera dopo tanto scarpinare sono i giardini e la terrazza Letnà. Già che si è in zona una capatina al Metronomo gigante simbolo del tempo che passa ci sta tutta. La sera questa collina si riempie di giovani e la birra scorre a fiumi, ma anche le patatine e il pollo arrosto vanno via che è un piacere. Da questo posto si gode di uno dei panorami più belli della città e al tramonto è magico.
Ci siamo gustati una saporita cena e rilassati dopo una giornata intensa. Ci siamo riempiti gli occhi del panorama di Praga sotto il cielo infuocato dal tramonto. Che ricordi splendidi!

Altrettanto non posso affermare per quello che ci è successo ridiscendendo a piedi la collina perché abbiamo incontrato le pantegane più grosse che avessimo mai visto. La più vicina ci è passata beatamente a mezzo metro dai piedi, di quelli di Massi per l'esattezza, perché io gli sono saltata in braccio in un batter d'occhio.


E se vi ho appena detto delle pantegane più grosse che abbia mai visto, beh nel museo qua sotto vedrete le cose più piccole che potete immaginare.
Un piccolo museo che infatti secondo noi vale la pena di vedere è il museo della miniatura. Il giro è veramente molto breve, ma le cose da vedere sono molto divertenti. In sostanza il mattacchione che vedete nella foto qua sotto era appassionato così tanto di miniature che ha costruito delle opere davvero incredibili visibili solamente tramite dei microscopi. Cammelli che passano per la cruna di un ago, riproduzioni di quadri in miniatura e tante altre cose carine da vedere che non vi voglio svelare, visto che il piacere è proprio andare a vederle cercando di indovinare prima a occhio nudo e poi con la lente. E non sbirciate sui cartoncini delle soluzioni se no non vale. ;-)


Oramai le musiche di riscaldamento di cui vi parlavo in apertura saranno andate più e più volte. Come avrete capito Praga ha veramente molto da offrire e questo post di sicuro non è in grado di contenerle tutte.
Carini da vedere se ci passate, ma che in mancanza di tempo si possono tralasciare, per la serie "non muore nessuno se vi perdete..." ci sono:
  1. Il Museo del Comunismo. Più bella la locandina che il museo in sé, vale la pena di fare un giretto nello shop per vedere i gadget simpatici.
  2. La Casa Danzante.
  3. La Testa a specchio.
  4. L'unico lampione cubista al mondo che si trova vicino a Piazza Venceslao e che secondo la guida meritava di essere visto. Mah!
  5. La Donna incinta. Vale la pena di incrociarla solo per fare le foto alla gente scema che approfitta della posizione di questa opera per fare foto assurde. L'umanità talvolta non ha speranza.
  6. Il Muro di John Lennon, un muro pittoresco tutto decorato da graffiti dedicato appunto a John Lennon dopo il suo assassinio e simbolo della propaganda anticomunista.


Per chi ha tempo e voglia di estendere la visita un po' oltre quelle che sono le rotte classiche più battute, Praga ha sicuramente ancora molto da offrire.
Una volta girata per bene la città fin dove i nostri piedini riuscivano ad arrivare, abbiamo deciso che era l'ora di estendere gli orizzonti. Da buoni zonzoloni non ci siamo quindi fermati solo nel centro ma abbiamo noleggiato una bici per andare nei meandri della Praga un po' meno conosciuta. Dopo uno scuotimento non indifferente dovuto all'onnipresente ciottolato sulle strade (ricordatevi di non portare i tacchi perché è una vera tortura) che sulle due ruote è un vero godimento, siamo passati alle strade più trafficate e decisamente meno "bike friendly" della prima periferia.
Ci siamo subito diretti al secondo Castello di Praga, lo Vyšehrad. La zona è tranquilla e nel verde e poterne godere con la bicicletta è stato proprio bello.


Curioso è stato ammirare la Torre di Žižkov, torre della televisione su cui si arrampicano delle gigantesche sculture di neonati e su cui si può salire con ascensori super veloci per godere di una panoramica della città.
Sempre in bici siamo poi arrivati fino alla gigantesca statua equestre di Vìtkov, comandante che si batté per l'indipendenza della Cecoslovacchia. Si trova su una collina che è apparentemente desolata e scarna in un complesso dall'architettura austera e grigia.
Dalla Chiesa del Sacro Cuore di Nostro Signore, quella col gigantesco orologio in vetro (foto sopra in alto a destra), siamo poi passati al cimitero ebraico e cattolico qua sotto. Le bici le abbiamo lasciate fuori o portate a mano a seconda del personale che abbiamo trovato. Il problema era che di rastrelliere per le bici non se ne trovavano per cui le abbiamo dovute legare alla recinzione della casetta poco fuori l'ingresso con l'assicurazione della guardia che un eventuale vigile non sarebbe passato a rimuoverle per portarle via o a farci una multa.


Nel cimitero ebraico, come anticipato "poco" fa (ironica eh) si trova la tomba di Kafka, mentre in quello cattolico quella di Palach. I due cimiteri sono molto vicini fra loro. Per raggiungere la prima non ci abbiamo messo granché grazie ai cartelli (fila 21, subito sulla destra una volta a ridosso del muro). Sulla tomba ci sono vari omaggi lasciati dagli amanti di Kafka e anche io nel mio piccolo ho lasciato un ricordo. Per la seconda tomba invece abbiamo faticato un pochino di più anche perché non ha grandi omaggi o fiori. Per visitarla occorre recarsi all'entrata principale del cimitero e girare a destra; a circa cinquanta metri si trova la tomba.

Al ritorno abbiamo deciso di fare una strada alternativa e appena raggiunta la Moldava siamo scesi sulle sue sponde basse e larghe per ammirare i locali posti su chiatte galleggianti e godere del poco tratto di ciclabile e "liscio" disponibile.


La mattina del penultimo giorno l'abbiamo passata a visitare il Museo Nazionale della Tecnologia. Per vederlo tutto con attenzione servirebbe un giorno intero almeno. Il museo è ben fatto e ospita moltissime sale a tema: dalla fotografia agli elettrodomestici, dalla stampa all'astronomia, dall'architettura a una collezione di vetture, treni, moto e bici davvero bellissima. Massi non sarebbe più voluto uscire.


E adesso dopo tante chiacchiere ecco una Praga in pillole da non perdere con qualche consiglio utile. Seguite i numeri. :-)


  1. Per vedere Ponte Carlo dall'inizio alla fine e vedere dove mettete i piedi andate a visitarlo la mattina presto, altrimenti sarà solo apprezzare le teste di una fiumana di gente.
  2. Per vedere la città da un altro punto di vista un bel giro sui pedalò è quel che ci vuole. Dopo tanta fatica ci si può rilassare su una panchina nel verde del parco dell'isola di Kampa.
  3. La birra costa pochissimo e va giù che è un piacere. Costa ancora meno dell'acqua.
  4. In quasi tutti i musei per poter fare le foto occorre acquistare un pass come quello che ho indosso. Si firma anche una carta dichiarando che le foto non sono a scopi commerciali e bla bla bla in inglese. Dentro le attrazioni se non lo esponete per bene c'è sempre qualche controllore che lo richiede. Al costo di ogni biglietto c'è quindi da prevedere questo costo (praticamente obbligatorio) in più. Eh sì, anche i ricordi si pagano...
  5. Come dicevo all'inizio del post non perdersi tanto il cambio della guardia quanto gli orientali che si fanno i selfie o groupie con i poveri malcapitati di turno. Che pazienza che devono avere.
  6. Assaggiare la cucina ceca della tradizione è una cosa da non perdere. I piatti tipici si compongono sostanzialmente di carni come maiale, pollo, manzo, anatra abbinate con crauti o cavoli cappucci rossi stufati con varie spezie. Il tutto immancabilmente accompagnato da "gnocchi" di patate o pane dalla forma larga e appiattita.
  7. Assolutamente da fare: gustare mentre lo si srotola un Trdlo. Se ne trovano di vario genere. Il più buono secondo noi è quello con le mandorle in scaglie sopra. In città esiste poi anche un Trdelnìk che li prepara con un involucro di cioccolato e ripieni di macedonia, crema e panna montata. Ad ogni modo scegliete quelli caldi, non vi fate fregare a comprare quelli che stazionano nelle vetrine, appena fatti sono tutta un'altra storia.
  8. Farsi un giretto per le vie del mercato in città è sempre un buon modo per vedere come vive la gente del posto. Magari riuscendo anche a cogliere il segreto per ottenere anche a casa cestini di frutta tanto belli e lucidi.
  9. Anche se è bello andare a piedi, un giro in metropolitana va fatto. Ci sono alcune fermate che sono spaziali!
  10. Zonzolare per una capitale può anche voler dire imbattersi sul set di un film o uno spot. Dopo tre volte che la bionda faceva su e giù lungo venti metri di marciapiede però ci siamo stufati.
  11. Praga è una città romantica per antonomasia, evidentemente non esente da mode in materia amorosa visto che pure i lucchetti di Moccia sono arrivati fin qui. Una serata in un bel ristorante e poi una passeggiata sulle rive della Moldava con sullo sfondo il Castello e Ponte Carlo bisogna proprio concedersela.
  12. Non sempre sono graditi, ma talvolta gli artisti di strada riempiono l'aria con musiche e melodie che rendono unici e indimenticabili alcuni momenti. Alle tante città in cui ci è successo aggiungiamo anche Praga. Son cose.

E poi dobbiamo ammettere che Praga ci ha stupiti da subito.


  1. Ci ha stupiti appena arrivati quando per spostarci in centro siamo saliti sulla scala mobile più ripida che avessimo mai visto. Era così alta e lunga che pareva di risalire dalle profondità della Terra.
  2. La presenza di tutte queste scale mobili non è dovuta al fatto che sono un popolo pigro, ma perché le scarpe sono maledettamente scomode in Repubblica Ceca. Tanto scomode che pur di liberarsene vengono lanciate e appese sopra al cavo del Metronomo gigante.
  3. Talmente scomode che c'è gente che pur di farsi una bella pedicure se ne sta in vetrina coi piedi in ammollo assieme a dei pesci che gli divorano le callosità come la più buona leccornia esistente.
  4. E vogliamo parlare della visione di questi pinguini gialli in fila che costeggiano la Moldava?
  5. Magari sono in coda per attraversare la più piccola via del mondo, tanto stretta da richiedere addirittura un semaforo pedonale. Cose mai viste!
  6. In fatto di cose mai viste e impensabili, in quale altra città vi è mai capitato di riuscire a vedere non uno, ma ben sette o otto cammelli che passano per la cruna di un ago?
  7. Ehm, ehm... e a proposito di cose piccole: guardate un po' come sono ironiche le toilette dei maschietti. ;-) (Foto di Massi)
  8. Si vede che sono dedicate solo ai turisti perché pare che a Praga farla in pubblico non dia il minimo fastidio. Vedi le latrine serali a cielo aperto e questa curiosa opera qui: la famosa fontana Piss, vicino al museo di Kafka, in cui due figure sono intente a fare la pipì in una fontana a forma di Repubblica Ceca. I due uomini si muovono azionati da un computer che fa tracciare loro frasi celebri con l'acqua che zampilla. Pare che si possano anche inviare degli SMS con i testi da "scrivere" su richiesta.
  9. Noi non ci siamo spinti a tanto. Ci siamo limitati a firmare un gigantesco cappuccino praghese.


Siamo giunti (finalmente) alla fine. Mamma mia quanto ho scritto!
Come avrete certamente capito Praga è una città splendida, ricca di storia e di tantissime cose da scoprire e vedere che merita di essere zonzolata per bene.

E poi non ditemi che siete arrivati qui in fondo con un'unica tirata, perché non ci credo. Se ce l'avete fatta siete degli eroi. Only the braves!
E ora siete pronti per partire? :-)


4 commenti:

  1. Io ci ero stata qualche anno fa per la maratona, fine maggio mi pare. Ma ero stata due giorni, quindi alla fine 1 e mezzo per girare. E se devo essere sincera non è che mi avesse entusiasmato. Non che mi fosse sembrata brutta ovviamente, però non era stato amore a prima vista. Forse anche perchè c'era davvero troppo agente. Ma guardando le tue foto mi rendo conto che praticamente non ho visto nulla. Ero indecisa se tornare in futuro ma tu mi hai convinto, gli devo dare un'altra possibilità

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma quanto mi fai piacere Elena, grazie! Praga è favolosa :-) Bacioni e buona domenica.

      Elimina
  2. ragazzi come avete fotografato bene Praga, io così bella non me la ricordavo, un bel reportage non l'ho visto fatto cosi bene nemmeno sulle riviste specializzate

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Günther ad uno che racconta di viaggi non potresti scrivere parole che lo rendono più felice, grazie di cuore! Buona domenica!

      Elimina

Torna su