Come anticipavamo su Facebook qualche giorno fa questo è stato in assoluto il nostro viaggio dei record. Questo è quanto scrivevamo:
"Il viaggio dei nostri record:
4 Stati;
6 cambi di fusi orari;
il punto più basso degli USA (-85,5 m s.l.m.);
il nostro punto più a ovest;
3300 3500 km percorsi sulle infinite strade americane;
maggior numero di chilometri a piedi;
record di sushi ingurgitato;
record di burritos, riso e fagioli ingurgitati;
record di parchi visitati;
e il resto continueremo a raccontarvelo al nostro ritorno. :-)"
E ora, pronti? Via!
Si parte dall'estremo sud della California e per la precisione da San Diego.
Immagine presa ed elaborata da Google Maps.
Dopo un volo da Linate a Londra e altre undici ore di volo da Londra a San Diego siamo atterrati in questa città dal piacevolissimo clima temperato. In gennaio nelle ore più calde infatti abbiamo toccato anche i 22 °C, la temperatura perfetta per chi vuole visitare una città in santa pace macinando chilometri di strada. Leggendo però la guida abbiamo capito che qui il clima è mite in gran parte dell'anno e in estate le temperature non sono mai straordinariamente alte per una città che praticamente è alle soglie del deserto.
I primi due giorni però sono stati quelli che ci hanno dato le condizioni meteo peggiori. Temperatura piacevole sì, ma con una sottile pioggerella che ci accompagnava ovunque andassimo.
Ed è proprio quello che si vede nelle prime foto scattate in corrispondenza di Balboa Park, una vera e propria oasi cittadina dove si trovano bellissimi giardini e percorsi in mezzo al verde, musei, edifici storici e il famoso zoo.
Balboa Park si raggiunge agevolmente dal Downtown sia a piedi che in macchina (parcheggio gratuito), che coi mezzi pubblici.
Fra i vari musei che la zona offre abbiamo scelto di visitare il Museum of Man all'interno del California Building e il Museo delle torture (nell'edificio di fronte). Il Museo delle torture esponeva una collezione italiana di strumenti di tortura, mentre il Museo dell'uomo racconta l'evoluzione dell'uomo ed espone anche alcuni sarcofagi egizi e oggetti e ricostruzioni Maya. Per visitare entrambi i musei il costo del biglietto è stato di 20 $ a testa.
Lo Zoo di San Diego (che noi non abbiamo visitato) è uno dei più grandi e famosi zoo del mondo. Si dice infatti che ospiti quasi quattromila animali di più di ottocento specie diverse, sviluppandosi su una superficie davvero ampia. È uno dei pochi zoo al mondo in cui si può vedere un panda. Il biglietto di ingresso è di 40 $ ma si può scendere a 35-37 $ tramite convenzioni di alberghi, ostelli eccetera.
Un consiglio che ci sentiamo di dare a chi vuole visitare San Diego è quello di soggiornare nel Downtown, in particolare nel quartiere di Gaslamp, fulcro dell'intrattenimento turistico e zona davvero caratteristica. Durante tutto il giorno è infatti qui che pulsa la vera San Diego, dalla mattina a notte fonda. Le strade e i locali sono sempre affollati ed è qui che si può assaggiare ogni genere di cucina: dalla classica, intramontabile e onnipresente cucina messicana, a quella americana tradizionale, a quella indiana e giapponese. Non c'è che l'imbarazzo della scelta.
Il nome Gaslamp del quartiere si riferisce alle lampade a gas presenti in città proprio agli inizi del secolo. Con l'arrivo dell'illuminazione elettrica furono poi sostituite ma quattro nuove lampade a gas si trovano adesso all'incrocio tra Market Street e la 5th Avenue (zona dove dormivamo noi) proprio per ricordare quel periodo.
Ai margini del quartiere Gaslamp si può visitare il Petco Park, lo stadio dei San Diego Padres.
Una zona che ci è piaciuta un sacco e di cui purtroppo la nostra guida diceva poco o nulla è il SeaPort Village e tutto il lungomare (o meglio lungoceano) a cui si accede dalla zona del Downtown in prossimità del Centro Congressi.
Il SeaPort Village è un piccolo centro turistico composto da casette in legno coloratissime, ricco di negozietti e localini dove mangiare direttamente affacciati sull'oceano. L'interno di questo "villaggio" è ricco di verde e ben curato. La zona è molto frequentata la mattina presto dai cultori dello sport e durante il giorno da turisti e amanti del mare. La sera in inverno (in estate non sappiamo) la zona però si svuota, i negozi e locali chiudono e la faccenda si fa più triste. Meglio spostarsi nel Gaslamp più vitale e decisamente più affollato.
Lungo questa passeggiata c'è la possibilità di visitare la portaerei USS Midway. Beh, non capita tutti i giorni e così noi ci siamo andati. All'entrata un gruppetto di veterani/volontari di una certa età spiegano con dovizia di particolari tutta la storia di questa nave, le sale, i comandi, le strategie e la vita di chi ci viveva sopra. Sopra il ponte principale si possono ammirare diversi tipi di aerei storici e diversi tipi di elicotteri. Entrata per adulti 19 $.
Dopo Pearl Harbor San Diego infatti divenne uno dei più importanti siti militari statunitensi, con numerose basi della Marina e dei Marines.
Qualche centinaio di metri più avanti si possono ammirare una serie di velieri, un sottomarino e una serie di imbarcazioni particolari. Ci sono anche delle barche che portano fuori dalla baia a fare whale watching (ovviamente nei mesi giusti e gennaio è uno di quelli).
Giusto per la cronaca San Diego ha anche un piccolo quartiere italiano come al solito denominato "Little Italy". Ecco l'entrata:
Un'altra zona bellissima che ci sentiamo vivamente di consigliare di visitare è la penisola di Coronado. E' lunga quasi venti chilometri ed è famosa per la presenza di una delle più importanti basi della U.S. Navy (ve ne accorgerete senz'altro quando sarete nelle vicinanze) e per l'omonimo Hotel del Coronado (qua sotto).
Per arrivare a questa penisola in macchina occorre attraversare il Coronado bridge, lungo e spettacolare ponte che dal Downtown arriva fino all'arteria principale della penisola.
Ecco un paio di immagini dello skyline di San Diego dalla penisola:
Chilometri e chilometri di spiagge circondano questa penisola; quella di Ocean Beach e Pacific Beach sono fantastiche e sono meta di surfisti e di amanti degli sport acquatici.
E visto che questa era il nostro primo appuntamento con l'oceano Pacifico, che per altro ci ha accolto con una splendida giornata, potevamo noi non "pucciarci" dentro i piedi? Eh no è!
La temperatura in pieno gennaio? In Italia abbiamo sentito molto di peggio, ve lo assicuriamo!
Terminiamo il racconto con una cosa che in realtà sarebbe dovuta andare in apertura, ossia il nostro viaggio in taxi dall'aeroporto a destinazione. Piccola premessa: essendo San Diego a circa venti minuti dal confine col Messico, prima di partire avevamo già fatto un pensierino sul farci una piccola capatina. Ebbene, la prima cosa che ci ha detto il tassista appena saliti in macchina, senza che noi dicessimo niente, è stata di non andare in Messico in quanto poteva essere molto, molto pericoloso. Ci ha raccontato di poliziotti messicani corrotti che ti mettono addosso droga e ti lasciano andare solo dopo pagamento di mazzetta e di fuorilegge che ti rapinano e ti sequestrano. Diciamo solo che abbiamo rinunciato senza pensarci troppo su. ;-)