giovedì 16 dicembre 2010
Negli USA sono molte le città che, a dire proprio la verità, hanno poco da offrire, non sono un granché e in cui le cose da vedere non hanno niente di particolare. Beh, Chicago non è assolutamente fra queste!
Chicago è stu-pen-da! Chicago è una delle città che ricordiamo con più piacere, entusiasmo e in cui siamo sicuri che ci siano così tante cose da fare e vedere che bisognerebbe stare là una vita.
Parto col dire che è enorme. Già dall'aereo, arrivando in notturna, si capiva la vastità della sua estensione. Un mare di luci si propagava infatti a perdita d'occhio e dall'oblò mi chiedevo quanto potesse essere grande visto che terminava all'orizzonte. Di sicuro un bellissimo primo approccio nonché ottimo benvenuto.
Ma Chicago, non solo ci ha saputo accogliere bene, ci ha coccolati, stupiti, ammaliati: insomma un amore a primo... oblò, che ha saputo crescere ogni giorno che siamo stati là.
Spostarsi a Chicago è facilissimo: a piedi, in metro, in autobus non abbiamo mai avuto difficoltà. Anche i taxi sono comodi, anche se ovviamente più cari. Arrivati all'aeroporto, nei punti di informazione turistici, consigliamo di prendere tutto il materiale possibile. Ci sono mappe delle linee, le varie fermate, addirittura si possono trovare sconti per le attrazioni da visitare, o offerte del periodo per ostelli e hotel.
Esistono anche pacchetti per turisti con degli sconti per visitare le principali attrazioni della città; noi per esempio abbiamo acquistato la ChicagoCityPass che permetteva di risparmiare fino a quasi il 50% su cinque punti di nostro interesse.
Chicago è la principale città dell'Illinois (anche se la capitale è Springfield) e si affaccia sul gigantesco Lago Michigan. Proprio grazie a questa esposizione e alla sua localizzazione geografica, la città è molto ventosa e infatti prende il nomignolo di "Windy city". Quando siamo andati noi il clima era eccezionalmente caldo e a parte i primi due giorni ventosi e nuvolosi (per fortuna senza pioggia) abbiamo trovato giornate molto calde dove abbiamo avuto anche l'occasione di sfoggiare le maniche corte (a novembre!). Onestamente anche se non è normale avere un clima primaverile a metà novembre, devo ammettere che per il turista non è niente male girare così la città, per cui possiamo dire di essere stati fortunati.
Il primo giorno abbiamo passeggiato lungo il lago all'altezza del Lincoln Park Zoo, uno dei più antichi degli Stati Uniti, risalente addirittura al 1868. E' aperto tutto l'anno e l'entrata è libera.
Abbiamo poi proseguito lungo il lago costeggiando da un lato le spiagge chiare, dove in molti approfittano per fare jogging o qualche giro in bici, e dall'altra giardini e ampi fazzoletti di verde.
Una meta carina è il Navy Pier, un lungo molo che un tempo serviva come attracco per le barche, poi come punto di appoggio per la marina e che oggi costituisce la principale attrazione di Chicago. Salire sulla ruota panoramica è davvero bellissimo e a parte il freddo e il forte vento ne vale proprio la pena.
La vista sul lago e lo skyline è magnifica.
Abbiamo anche fatto un giro all'interno della serra (carina) e fra le varie attrazioni, dove però non abbiamo trovato granché.
Chi visita Chicago non può non salire sulla John Hancock Tower, un enorme grattacielo nero di cento piani sormontato da due antenne altissime per un'altezza complessiva di 452 metri.
Nel tardo tramonto l'ascensore più veloce del Nord America ci ha portato al novantesimo piano (se non ricordo male) dove ci siamo goduti il crepuscolo e le luci della notte. Uno spettacolo davvero incredibile e difficile da descrivere.
Fare foto non è semplice perché le luci interne e il buio fuori creano riflessi sulle vetrate abbastanza fastidiosi.
Questo è quello che si vede di giorno e dall'altro versante. Non saprei scegliere la mia preferita, se la notturna con le luci a perdita d'occhio o quella di giorno con le acque turchesi del lago, i grattacieli che come tanti aghi spuntano dal terreno e i sensi di profondità e altezza che ne derivano.
Se si vuole scoprire Chicago da un diverso punto di vista, i River Cruise sono davvero un'ottima soluzione. Informandosi nelle postazioni lungo i canali principali per orari e tariffe si possono prenotare delle visite guidate su battelli che fanno fare il giro intorno ai principali edifici della città spiegandone architettura e storia.
Noi l'abbiamo trovato un giro bellissimo e la guida era veramente molto brava. Ovviamente se non si parla un po' di inglese non si capirà niente.
Impossibile perdersi poi una visita al mitico Bean, un "fagiolone" argentato così liscio, senza giunzioni o saldature evidenti da sembrare impossibile da realizzare. Ci siamo divertiti a più non posso a fare le foto più strampalate, ovviamente flusso di turisti permettendo.
Se si è amanti della storia vale assolutamente la pena di visitare il Field Museum (vicino al Soldier Field, stadio dei Chicago Bears, dove abbiamo dato solo un'occhiata veloce perché chiuso).
Si tratta di un museo di scienze naturali con animali imbalsamati, scheletri, un tirannosauro, la ricostruzione della storia dell'essere umano dalla preistoria ai nativi americani ecc.
Abbiamo visitato anche lo Shedd Acquarium che però non ci ha entusiasmati, forse per via di paragoni a favore di quelli che avevamo visitato in precedenza altrove.
Richiederebbe invece una intera giornata per essere visitato come si deve il Museo della Scienza e dell'Industria. E' un po' fuori mano e lontano da raggiungere soprattutto in metro, ma vale veramente la pena per tutte le prove, esperimenti e nozioni che si possono fare o acquisire.
Dalla ruota girevole con la sabbia, allo spostamento delle palline di diverse dimensioni con getti d'aria, alle formazioni calamitose con ferro liquido, alla creazione di tornado, tsunami e fulmini. Addirittura vi si trova una non poco inquietante esposizione di feti (veri!) nelle varie fasi di gestazione. C'è anche la possibilità di visitare il planetario e il sottomarino U505.
Altro museo di cui siamo rimasti entusiasti è stato il Museo di Arte Moderna. Abbiamo approfittato delle indicazioni sulla guida che riportavano l'orario di apertura gratuito (fiumi di gente in coda) e ci siamo immersi nell'arte di Monet, Manet, Van Gogh, Picasso, Seurat, Pollock e tanti tanti altri ancora.
Gli appassionati d'arte sicuramente non rimarranno delusi.
Il mio preferito? "Guerra e Pace" di Battoni (gli italiani anche qui si distinguono per bravura :-) ).
Non ci siamo fatti mancare nemmeno un giretto sulla famosissima terrazza Skydeck della Willis Tower, il luogo che permette di stare sospesi nel vuoto ad ammirare ciò che sta sotto e tutto il panorama circostante. 32 dollari a testa e una bella fila all'ingresso + 22 $ per la foto ricordo.
Non ci interessava il formato cartaceo ma solo il digitale, che però al momento del nostro soggiorno non era possibile se non come pacchetto assieme al cartaceo. Insomma, un po' una fregatura ma per una volta nella vita ci può stare. E siccome mi sa che lo pensano tutti i turisti continuano a specularci su...
Quello che è davvero impossibile non ricordare di Chicago sono i grattacieli, le loro architetture, il loro modo di svettare verso il cielo, i loro riflessi sotto il sole di giorno, al tramonto e la loro illuminazione la notte. Non è infrequente di notte vedere il palazzo con la faccia a rombo qua sotto con delle scritte formate illuminando precise stanze.
Sicuramente una dei più bei skyline che possiamo ricordare. Sia di giorno:
Che di notte:
I colori dell'autunno formavano un contrasto fantastico con quelli degli edifici e regalavano calore dove il cemento pareva farla da padrone. Nell'aria i profumi erano quelli di cibo, di frittura, di soffritto già dalle prime ore del mattino. L'orario dei pasti è come sempre molto presto rispetto ai nostri usuali, il pranzo inizia alle 11:30-12:00 circa e la cena dalle 17:30, per cui alcuni locali alle 21 erano già chiusi o in chiusura.
Questo palazzo aveva un incredibile effetto ottico fra il suo tetto e il cielo. La foto non è minimamente ritoccata.
Ma Chicago non è solo arte e grattacieli, è anche musica, jazz, blues.
Sono una marea i locali in cui rifugiarsi la sera al caldo per sorseggiare una buona birra e mangiare alette di pollo fritte ascoltando ottima musica. Ovviamente non potevamo non approfittarne.
A seconda dei locali e dei giorni settimanali l'ingresso può essere libero o no. Noi abbiamo pagato circa 10$ a testa per un concerto. Il gruppo era veramente in gamba e il locale straripante di gente.
Una nota importante è quella di ricordarsi i documenti di identità. A me che i ventun anni li ho passati da un po' li hanno chiesti comunque (certo che fa sempre piacere dimostrare qualche anno in meno :-) ).
In città i posti dove mangiare ovviamente si sprecano. Come sempre si va dagli economici fast food ai ristoranti più ricercati e costosi.
Fra i vari locali che abbiamo provato ne vogliamo ricordare due davvero particolari.
Il primo è sicuramente Giordano's, il ristorante che vanta la pizza più famosa della città. La "pizza" in realtà non ha praticamente niente a che vedere con la nostra pizza; si tratta piuttosto di una torta salata alta con un quintale di formaggio fuso sopra. Esistono poi varie aggiunte che la rendono ancora più "leggera e digeribile" come salse, carne, salsicce ecc.
Il secondo è la Billy Goat Tavern (attenzione ce ne sono varie ormai in città, ma quella leggendaria è una sola), locale storico unico nel suo genere e spesso menzionato da John Belushi al Saturday Night Live. Per noi è stata un po' difficile da scovare, si trova infatti al di sotto della Michigan Avenue (accedendo tramite una scalinata all'apparenza poco raccomandabile), in un luogo buio e trascurato. Abbiamo mangiato un double cheeseburger e un hot dog classico praticamente senza guardare il menù perché l'ordine ci è arrivato direttamente sotto indicazione di chi era dietro al bancone!
Le patatine fritte come è noto non ci sono se non quelle confezionate e il cibo non è granché.
Il locale è quello che però vale la visita: pareti tappezzate di foto e ricordi, tavolini e sedie che sembrano rimasti immutati nel tempo (e forse è così). Assolutamente da ammirare la vecchia cassa dei soldi, un pezzo d'antiquariato ancora funzionante dietro il bancone.
E poi chiudiamo in bellezza il nostro racconto con una zonzolata allo United Center dove abbiamo assistito all'incontro fra i Chicago Bulls e i Denver Nuggets.
I biglietti li avevamo comprati un bel po' di tempo prima di partire direttamente online.
Non eravamo in prima fila, anzi... ma lo spettacolo è stato a dir poco memorabile lo stesso.
Durante il match si è rapiti non solo dalla partita, ma anche da tutto il contorno straordinariamente commerciale: balletti delle cheerleaders, giocolieri, giochi con persone prese dal pubblico, video di intrattenimento con scherzi agli spettatori che vengono presi in giro mentre fanno cose particolari (per esempio essere ripresi mentre si sta mangiando e poi essere proiettati sul grande schermo a velocità aumentata in modo da sembrare ridicoli, o in pose imbarazzanti, o altre situazioni simpatiche).
Chiudo il post con un piccolo aneddoto che mi è quasi valso il titolo di "donna single" prima di tornare in Italia.
Durante il match lo schermo si è fermato per qualche secondo su un personaggio evidentemente famoso visto che il pubblico aveva immediatamente risposto con urla e applausi stratosferici. Io ho subito riconosciuto quel volto in uno spilungone magro e ben vestito (impossibile da non notare) che avevamo incrociato zonzolando fra i vari livelli dello stadio poco prima dell'inizio della partita, e ho esclamato: "Ehi Massi, chi è quel tizio? L'abbiamo incrociato fuori di qua prima di..."
Prima che potessi terminare la frase, una testa, che prima stava fissando il campo, ha iniziato a girarsi senza minimamente muoversi solidalmente con le spalle e due occhi iniettati di sangue a mo' di "bambola indemoniata" hanno iniziato a fissarmi. Una voce calma da film dell'orrore ha esclamato scandendo bene le parole: "Tu... hai incrociato Scottie Pippen... e non mi hai detto niente?" Per chi come me non lo conoscesse è questo tizio qua.
Vagamente (ma proprio pochino eh!!!) intimorita ho detto: "No... tutti e due lo abbiamo incrociato. Era impossibile non vederlo..."
M: "Io stavo guardando di trovare un posto dove mangiare, ero girato... non l'ho visto! - (pausa) - Tu hai incrociato Scottie Pippen e non mi hai detto niente..." Il tono stavolta era più sconsolato/disperato che indemoniato.
No, non gli ho detto niente. Povero il mio Massi appassionato di basket. Me la rinfaccia ancora questa cosa imperdonabile. Se sta ancora con me è davvero amore dopo quel che gli ho combinato. :-(
A parte di aneddoti e racconti quel che possiamo garantire è che Chicago è una città splendida che merita di essere scoperta, assaggiata, annusata, toccata, visitata... vissuta e zonzolata!
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