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Ebbene sì, ce l'abbiamo fatta! Dopo due ore di macchina per raggiungere Linate, tre ore di aereo per Lisbona, due ore di attesa, altre quasi nove ore di volo e quaranta minuti per arrivare a destinazione, siamo finalmente arrivati a Salvador de Bahia: la nostra prima tappa di questo lungo viaggio alla scoperta del Brasile.

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Prima impressione: caldo! Dopo aver lasciato Milano con un bel frescolino autunnale, patito il classico freddo da aereo e percepito un buon clima in aeroporto, una volta incrociati i rilevatori di movimento delle porte automatiche dell'uscita ci è sembrato di essere entrati in un forno! Tale è stata la sensazione dovuta alla temperatura dell'aria a Salvador de Bahia in primavera inoltrata. Probabilmente i nostri corpi abituati a tutt'altro clima hanno risentito ancora di più dello sbalzo di temperatura. Ho iniziato a sudare prima ancora di aver varcato la soglia di uscita dell'aeroporto. Ergo prima impressione: caldo, tanto caldo!

Seconda impressione: ma che razza di bagni minuscoli ci sono in Brasile? Per di più la guida che abbiamo consultato e la signora che ci fa da cicerone concordano sul fatto che non bisogna bere l'acqua del rubinetto e che non bisogna gettare nessun tipo di carta nel WC. Come nessun tipo di carta?!?! Nemmeno quella igienica? "No, nemmeno quella", ci ha detto la signora e ci ha indicato un bussolotto di plastica accanto al WC. Siamo rimasti un pochetto perplessi, dobbiamo ammetterlo e devo dire che io non ce l'ho fatta a rispettare queste indicazioni... no, proprio no. Idraulici di Salvador, se si è intasato qualcosa lo ammetto: è stata colpa mia!

Per dovere di cronaca l'acqua del rubinetto l'ho assaggiata (temeraria eh!) e fa schifo! Non la bevono per vari motivi igienici, ma anche perché quella che sgorga dai rubinetti ha un sapore ferroso terribile. La nostra ospite compra periodicamente dal benzinaio (no, dico... dal benzinaio!) taniche di acqua potabile che posiziona sul classico distributore in cucina.

Terza impressione: qui si mangia da Dio! La nostra ospite ci ha portato a cena in uno splendido locale tipico bahiano con delle bellissime ragazze che all'entrata indossavano i tipici costumi bianchi e blu che risaltavano fantasticamente le loro carnagioni dorate. I nostri piatti sono stati uno splendido connubio fra gamberetti, riso con salsine varie e manioca (molto utilizzata in tutte le pietanze).

Ogni mattina ci siamo alzati piuttosto presto, abbiamo fatto colazione in casa con quello che trovavamo e poi un'altra in riva al mare sorseggiando acqua di cocco direttamente da una cannuccia infilata in una noce di cocco e poi via o al mare, o a visitare la città, o a vedere i pescatori che rientravano dalla pesca e che liberavano i pesci dalle reti. Niente bagno, l'acqua dell'oceano in primavera era ancora un po' troppo freddina.

Quarta impressione: ma se gli stranieri dicono che in Italia guidiamo come dei pazzi, quando vanno in Brasile che pensano? Qui guidano davvero come dei pazzi! Ogni volta che abbiamo preso un autobus abbiamo dovuto tenerci stretti alle varie maniglie e dire con moooolto anticipo quale sarebbe stata la nostra fermata. Dopodiché a circa duecento metri dalla destinazione assicurarci bene a qualsiasi appiglio per non essere catapultati fuori dal parabrezza viste le frenate repentine a cui gli autisti erano avvezzi.

Quinta impressione: che meraviglia di cielo stellato. Ci siamo accorti che le stelle sono diverse ed è bellissimo provare la sensazione di stare sotto tutto un altro cielo. Eh, son momenti magici...


Una curiosità: i semafori hanno il countdown! Sì, ho scritto bene: il countdown. E' incredibile! Sia per il verde che per il rosso c'è un semplicissimo conto alla rovescia che indica quando scatterà il colore successivo. In Italia immagino già ai tre secondi al termine del verde una macchina che a trecento metri schiaccia l'acceleratore per passare e non prendere il rosso, o viceversa il rombare dei motori stile Formula 1 quando il rosso sta per lasciare il posto al verde. Robe da pirati, da noi direi che è sconsigliato!


Cosa non perdere a Salvador de Bahia

Sicuramente dipende dal tempo che si ha a disposizione ma noi consigliamo:
  • una bella passeggiata la mattina presto per vedere la vita già frenetica sin dalle prime ore del mattino sulle spiagge e una bella sosta sul mare con una noce di cocco in mano da sorseggiare;
  • una visita al Faro di Barra, luogo davvero romantico soprattutto al tramonto;
  • una visita al Pelourinho è d'obbligo;
  • una cena in un tipico localino a base di pesce o gamberetti, magari seguita da un bel concerto o da balli di capoeira;
  • regalarsi uno (o più di uno) dei bellissimi quadri esposti nelle viuzze della città. I colori e i soggetti sono splendidi, impossibile non amarli. Ricordarsi di trattare sul prezzo, ce l'avete scritto in fronte che siete turisti e là si usa trattare praticamente su tutto! Per fare un esempio noi da 270 Reais siamo scesi a 80.
  • una zonzolata sulla spiaggia di Itapuà e assaggiare un Beijù, straordinario dolcetto con farina di tapioca e formaggio;


  • ammirare almeno uno dei tramonti che questi luoghi incantati regalano.


Ah Salvador, città multiculturale, multietnica, vivace, allegra e piena di bella gente, ci è proprio rimasta nel cuore. Il centro turistico è molto bello e curato, stracolmo di richiami alla cultura portoghese; le spiagge sono splendide, grandi e pulite.
Purtroppo però se si esce anche di poco da quello che è il classico percorso turistico non è infrequente ritrovarsi in zone degradate con edifici fatiscenti e dove miseria e sporcizia risaltano all'occhio e dove le favelas si chiamano "occupaçao".
Se si esce dalla zona turistica i pericoli per la propria sicurezza aumentano notevolmente soprattutto all'imbrunire o la notte; inutile dire quindi di prestare molta attenzione.



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