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Dobbiamo essere super sinceri: Santiago del Cile è stata meta di una nostra recente zonzolata un po' per caso; più per necessità che per vera e propria nostra scelta.
Dall'Isola di Pasqua saremmo dovuti tornare direttamente a casa, ma non avevamo nessuna voglia di piazzarci su tre aerei e passare una valanga di ore di fila con le chiappe in cinquanta centimetri di larghezza e le gambe rattrappite piegate al massimo a 120°. Arrivati a Milano ci avrebbero dovuto disincastrare dai seggiolini e insegnare nuovamente a camminare. Così ci siamo detti che lo scalo di Santiago poteva benissimo diventare una bella tappa da aggiungere alla nostra ultima e magnifica zonzolata intorno al mondo (intorno letteralmente!).
Mai scelta fortuita (e salva articolazioni) fu più azzeccata.
Perché Santiago del Cile ci è proprio piaciuta.

Dall'aeroporto internazionale, per raggiungere il centro città, abbiamo utilizzato un servizio di taxi collettivo (Transvip). Il consiglio di non fidarsi dei tassisti senza licenza è valido, e quello collettivo è puntuale, preciso e onesto, per cui lo consigliamo anche noi.
Il banco delle prenotazioni si trova facilmente all'uscita dall'aeroporto. L'andata verso il centro città costa 7000 pesos (circa 10 euro). Per il ritorno verso l'aeroporto abbiamo richiesto la prenotazione del servizio alla reception dell'hotel e con uno smartphone era possibile tracciare il movimento del taxi in avvicinamento all'hotel per verificarne la puntualità. Sono stati impeccabili.

Avendo prenotato un delizioso hotel in centro abbiamo potuto visitare agevolmente la città a piedi. E oramai sapete che a noi piace proprio tanto questa cosa.

Eravamo a due passi dal Palacio de la Moneda, residenza ufficiale del Presidente cileno e teatro delle vicende che hanno visto la morte di Salvador Allende nel secolo scorso (1973) per opera del dittatore Augusto Pinochet.
Il Paese non ci è parso ancora del tutto pronto ad affrontare questo argomento. La parola Pinochet associata a dittatore sanguinario mette ancora timore e la sua figura risalta ancora in qualche struttura, targa o monumento più come portatore di innovazione, che per essere responsabile della morte di migliaia di persone.
Se avrete occasione di vedere recentemente il Museo di storia cilena vedrete che l'argomento viene glissato con grande nonchalance. Staremo a vedere gli sviluppi futuri.
Ad ogni modo, al di là della storia, questo edificio neoclassico del 1700 è veramente imponente. Pare che si possa visitare anche nei cortili interni con visite guidate, ma purtroppo a noi non è stato possibile metterci piede, anzi nemmeno avvicinarci perché era in corso la visita del presidente francese Hollande. Intorno al palazzo c'era una imponente presenza di forze dell'ordine.

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A pochi passi da La Moneda è possibile visitare Plaza de Armas, grande piazza centrale della città su cui si affacciano alcuni dei principali edifici storici. In questa piazza piena di palme sostano sulle numerose panchine un sacco di persone, per cui è un posto perfetto per fare "people-watching".
Il principale edificio che si affaccia su questa piazza è la Cattedrale Metropolitana, edificio neoclassico terminato nel 1800 il cui ingresso è libero salvo che negli orari delle funzioni. Siccome gli orari di apertura indicati dalla guida non ci azzeccavano per niente, ecco forse un link utile che dovrebbe essere mantenuto aggiornato nel tempo.


Sempre affacciati su Plaza de Armas si trovano il Palacio de la Real Audiencia de Santiago che ospita il Museo nazionale di storia cilena di cui ho parlato poco fa in riferimento a Pinochet.
A parte la ricostruzione degli ultimi anni il museo è ben fatto ed espone pezzi importanti di storia, arredi, dipinti e fotografie di pregio.
Praticamente agli antipodi del Museo Nazionale di storia cilena rispetto alla piazza, percorrendo di pochi metri una via laterale, si può visitare il Museo de Santiago Casa Colorada.
Si tratta di un edificio di particolare pregio storico per Santiago e per il Cile intero. Durante la nostra visita era chiuso per lavori di ristrutturazione.


Una visita merita senz'altro il Mercato Centrale, dichiarato dal National Geographic tra i primi cinque mercati più belli al mondo. Questo mercato è rinomato per la sua architettura unica, la varietà e la qualità del pesce e dei frutti di mare, per il suo clima festoso. Qui i turisti possono assaggiare fra i piatti più tipici della cucina cilena.
Il mercato centrale di Santiago, che è stato dichiarato monumento storico nel 1984, ha 241 locali tra cui pescivendoli, bancarelle di artigianato, macellerie, negozi di formaggi, generi alimentari, negozi di liquori e prodotti da forno.
Il profumo entrando verso il settore ittico non è proprio gradevole, ma addentrandosi l'odore scema un po' e altri profumi più succulenti di piatti pronti la fanno da padrone. L'interno (lungo il perimetro) pullula di vita già dalle prime ore del mattino, ma la gran parte dei locali interni del settore centrale, comprese le bancarelle di souvenirs aprono dalle 10 in poi, per cui non vale la pena visitarlo troppo presto, a meno che non si vogliano fare compere di alimenti sfusi.


Poco distante si trova il Cerro Santa Lucia, una piccola e graziosa collina proprio nel centro di Santiago che funge anche da parco.
Questo luogo romantico frequentato da numerose coppiette offre un intrigo di salite, scalinate e sentieri in certi punti molto comodi da percorrere, in altri veri e propri punti da scalare. Abbiamo assistito a scene in cui principi azzurri si caricavano in braccio o in spalla donzelle sandalo e gonnellina munite per evitare che si sfracellassero giù da scalinate davvero vertiginose.
Una volta in cima la vista non è granché perché la cappa di inquinamento e smog che grava sulla città non permette di vedere molto lontano. Lo sguardo quindi si perde sui palazzi intorno e poco oltre.


Nel centro della capitale, proprio a ridosso del parco forestale, dove tutte le mattine un sacco di gente fa jogging, si trova il Museo de Bellas Artes. Si tratta di un bellissimo e imponente edificio monumentale progettato dall'architetto franco-cileno Emile Jéquier, e costruito per commemorare il centenario del Paese.
All'interno si trovano numerose collezioni di arte, anche di epoca coloniale, ma anche collezioni di dipinti italiani, spagnoli e fiamminghi e molto altro ancora.
Una volta terminata la visita consigliamo di fare una bella passeggiata nel parco antistante, magari restando ad ascoltare qualche bella aria suonata da violinisti di strada. Noi siamo rimasti incantati dalla bravura di un musicista che poi ci ha deliziato per tutta la durata di una cena che abbiamo consumato proprio in un locale che si affacciava sul parco.


Un'altra meta gettonatissima di Santiago è il Cerro San Cristóbal, una collina a nord di Santiago a 850 m sul livello del mare che sulla città svetta di 300 m circa.
Sulla sua sommità si trova un santuario dedicato all'Immacolata Concezione, con una gigantesca statua della Vergine Maria. Ai piedi della statua, alla stregua del Cristo Redentore di Rio de Janeiro, si trova una piccola cappella.
La notte è possibile vedere questa statua illuminata da numerosi punti della città. Nuvola di smog permettendo...
Per raggiungere la vetta si può salire a piedi (circa 45 minuti di salita), in auto o prendendo una funivia, recentemente ristrutturata che risale il versante ripido della collina. La coda per i biglietti parte alle 10 di mattina e consigliamo di andare per tempo perché già poco dopo l'apertura l'attesa rischia di farsi molto lunga.
Durante la salita la funicolare effettua una sosta intermedia che permette ai turisti di scendere per poter visitare lo Zoo nazionale cileno e il Giardino giapponese.


Una volta in cima, se ha appena piovuto o se il vento spazza via la cappa di smog, di può godere di una splendida vista della città e delle catene montuose all'orizzonte. Come si può ben vedere nella foto qua sotto, non aveva né piovuto, né aveva tirato vento per cui, a parte qualche grattacielo nei pressi della collina, questo è stato il meraviglioso panorama che abbiamo visto: un muro grigio-beige.
Battute a parte, questa collina merita una visita. In cima infatti ci sono dei bei percorsi da fare a piedi, luoghi in cui raccogliersi in preghiera (per i credenti ovviamente), numerose bancarelle dove acquistare souvenir o cibo e panchine su cui rilassarsi con un Mote con huesillo, un delizioso mangia e bevi tipico cileno a base di grano e pesche secche reidratate.


Restando in tema cibo vi consigliamo di spendere un pasto nel quartiere di Bellavista, dove si trova una concentrazione di negozi, ristoranti e bar davvero incredibile e per di più uno più carino dell'altro. Il quartiere è un susseguirsi di case colorate, locali, vita e movimento.

Siccome si trova proprio a due passi dall'ingresso della funicolare, non è male scendere, entrare nel Patio Bellavista per fare acquisti di gioielli con lapislazzuli e turchesi incastonati e assaggiare piatti tipici della cucina cilena come Pastel de Choclo, un piatto unico composto da una sorta di spezzatino di carne, uova, olive e spezie coperto da uno strato di mais stracotto ridotto quasi ad una purea e gratinato in forno (delizioso!) o degli Alfajores, famigerati biscotti diffusi in tutto il Sud America che qui vengono preparati in un sacco di declinazioni, per non parlare delle immancabili e veramente gustose empanadas.


The last but not the least (ultimo ma non peggiore) e sempre nel quartiere di Bellavista è La Chascona, casa-museo di Pablo Neruda, celebre poeta e politico cileno che ha vissuto in questa casa per molti anni. Purtroppo non è possible scattare fotografie all'interno per cui mi sono soffermata ad un solo scatto all'ingresso dell'abitazione.


Nonostante che questa zonzolata sia nata un po' per caso e il soggiorno in Santiago sia stato piuttosto breve (siamo rimasti solo tre giorni) siamo riusciti a vedere molto, e siamo sicuri che abbia ancora molto da offrire.
Santiago ci ha piacevolmente stupiti per il clima, le cose da vedere, la gente, le cose da assaggiare e i ricordi che ci ha lasciato: indelebili e bellissimi.
Proprio per questi motivi ci piacerebbe veramente un sacco tornare.
Non è un addio quindi, ma un arrivederci!


6 commenti:

  1. I tuoi post con viaggi, immagini ec. sono sempre molto splendidi. Io avrei voluto viaggiare e se fossi stata sola l'avrei fatto e ci sarei anche riuscita ma con marito e figlia e dati i tempi purtroppo non c'erano le possibilità per tutti e tre. Pazienza almeno però l'Italia l'ho vista in lungo e largo salvo qualche regione del nord e la Liguria. Per il resto per lavoro Vienna Monaco di Baviera e altre città dell'Austria e Germania nel mio libro ci sono state per il resto pazienza...perchè ora che siamo liberi e ancora ok. è sempre il vil denaro che ci ostacola nella nostra qualità di pensionati. Non fa niente intanto viaggio con te. Buona fine settimana.

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    1. Mi dispiace un sacco Edvige! Capisco dalle tue parole l'amore che hai per i viaggi e non posso che condividerlo. I soldi purtroppo, ma anche tante scelte di vita spesso fanno sì che i viaggi possano passare in secondo piano. Noi fortunatamente siamo riusciti a combinare un po' tutto realizzando un bel po' di nostri sogni. Ti portiamo virtualmente con noi molto volentieri.
      Ti mando un grande abbraccio! :-)

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  2. WOW che bella, non pensao che fosse così bella. E sembra anche tenuta molto bene

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    1. Anche per noi è stata una bellissima scoperta.
      Il centro è tenuto bene, purtroppo appena fuori si vedono subito situazioni di degrado.
      Il centro è inoltre piuttosto sicuro anche se il consiglio di stare molto attenti nelle zone più affollate e turistiche è sempre valido.
      Pensa che ci sono state delle guardie "volontarie" che mi hanno fermata per consigliarmi come tenere la macchina fotografica per non farmela rubare. Gentilissimi eh... ma si vede che qualche mano lesta c'è eccome.
      Per fortuna è andato tutto bene :-)
      Buona serata!

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  3. Wow.............................
    Grazie ai tuoi racconti, alle tue foto, con le quali ci permetti di conoscere nuovi luoghi.
    Prossima meta? Chissà.....
    Pe ril momento, ti mando un grosso abbraccio

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    1. La prossima meta non la sappiamo ancora, anche se ho ancora una marea di posti in giro per il mondo da raccontare. E' che ci vuole tempo... Conto sulla vostra pazienza! :-)

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