Enjoy food, travels and life

Possibile che dopo cinque anni e mezzo di blog, una valanga di ricette pubblicate, manchino ancora alcune di quelle a cui sono più affezionata?
Una di queste, non è per l'appunto solo un piatto regionale favoloso, ma un trait d'union che mi ha accompagnato dall'infanzia fino ad oggi e a cui associo ricordi bellissimi.
Oggi cari miei bei lettori non c'è una semplice ricetta, oggi c'è un puzzle di pezzi di storia, di momenti indimenticabili della mia vita.

C'era la cecìna, quando s'andava con mamma e babbo a Lucca a fare compere.
Ricordo che fin da piccolissima, si passava a fare una capatina "Da Felice" e si prendeva o un pezzo di pizza o la cecìna (scescìna - detto alla toscana) con una spuma bionda.
Dentro il minuscolo locale, sempre strapieno, solitamente trovavo un posticino a sedere al bancone, mentre i miei mi stavano intorno e la mangiavano in piedi. Essendo un pasto veloce non ci toglievamo nemmeno i cappotti e ricordo perfettamente il caldo dovuto alla gente, all'infaticabile forno a legna e al cibo bollente che scendeva in pancia.
Quanto mi piaceva! Che ricordi!

C'era la cecìna nella pausa pranzo di scuola quando si restava anche il pomeriggio. I soldi in tasca erano pochi, il tempo ancora meno e si cercava qualcosa di veloce, economico e soprattutto buono.
Ci sedevamo sugli scalini del negozio davanti alla pizzeria che la vendeva, o al bancone rivolto verso il muro a specchi giocando fra di noi a fare gli scemi con i riflessi.

C'era la cecìna quando il sabato sera con gli amici si facevano "le vasche" per la via principale del centro. Si mangiava camminando tenendola sulla carta paglia gialla che dopo un po' era tutta unta.

C'erano sia la cecìna che le farfalle nel mio stomaco nei primi appuntamenti con Massi.
Lui stesso ricorda ancora benissimo (e di acqua sotto i ponti ne è passata!) l'amore che fu per la prima cecìna assaggiata a Pisa.
Che c'entri quindi qualcosa la cecìna se ha iniziato ad amare la T/t-oscana?
Di sicuro mi piacerebbe che questo amore non finisse, e se per quella con la T maiuscola me ne potrei anche fare una ragione, per la seconda proprio ci soffrirei assai.
Sia mai che la cecìna sia una vera pozione d'amore solida, durante le rigide sere d'inverno trentine accendo la stufa a legna (ma va bene pure il forno, che tanto mica siamo puristi) e gli preparo le focacce con la cecìna.
Se avessi mai un giorno da farmi perdonare qualcosa, so come arrivargli al cuore in un attimo.
E' inutile: gli piace davvero un sacco.
Sì, credo proprio che questo sia uno dei suoi piatti preferiti e, stando a quel che dice, pare che quella che prepariamo in casa sia ancora più buona che quella comprata.

Cecina farinata di ceci ricetta tradizionale tipica toscana e liguria per celiaci vegana intolleranti lattosio - Chickpea cake recipe

Direi altrettanto per me, ma io non faccio testo, perché quando c'è vita vissuta di mezzo, storia ed emozioni che si legano al piatto, forse quello che dovrebbe essere un giudizio obiettivo alla fine non è così.
Lascio a voi l'ultima parola.

Provatela a casa seguendo la ricetta qua sotto, provatela in Toscana o alle porte della Liguria.
A La Spezia chiedete della "farinata", a Massa della "calda calda", a Pisa e Lucca della "cecìna", a Livorno della "cinque e cinque": vi serviranno sempre un delizioso, saporito, economico, semplice e salutare street food a base di farina di ceci, acqua e olio.
E' sempre lei.
Ed è fantastica!

Se non l'avete mai assaggiata la dovete immaginare unta al punto giusto (se è asciutta non va bene, se è troppo unta allora è pasta fritta, non cecìna), saporita, ben impepata, ma soprattutto calda, anzi bollente.
Come primo assaggio si può consumare da sé con una bella spolverizzata di pepe, ma l'ideale è piazzarla dentro focaccine anch'esse calde.
Una vera goduria!


Come gran parte dei piatti poveri di un tempo, questa ricetta nacque quasi per caso.
Interessanti informazioni si trovano sul sito Taccuini Storici, di cui riporto fedelmente il testo:
"Nel XIII sec. le navi erano sospinte oltre che dal vento anche dalla forza dei rematori, spesso alimentati con zuppe di legumi ben conservabili come i ceci.
Dopo la battaglia della Meloria (1284), dove i genovesi sconfissero i pisani, le galere della “Lanterna” erano così affollate di riottosi vogatori da perdere la loro proverbiale agilità, e sembra che una di queste imbarcazioni, solcando l’irrequieto Golfo di Biscaglia, si sarebbe trovata per diversi giorni al centro di una tempesta.
L’acqua di mare imbarcata provocò gravi danni nella stiva: i ceci si ammollarono, qualche barile di olio si sfasciò, e l’umido ridusse tutto in una purea. Quando ritornò il bel tempo, fu scoperto il piccolo disastro arrecato alle provviste e, per il fatto che i viveri erano diventati scarsi, ai prigionieri fu dato da mangiare l’informe cibo. Qualcuno dei pisani rifiutò la purea, abbandonando la scodella sul banco, salvo poi riappropriarsene il giorno dopo, quando i morsi della fame erano diventati irresistibili.
Un’intera giornata di esposizione al sole aveva però trasformato la pietanza in una specie di focaccetta, qualcosa di diverso dalla poca appetitosa poltiglia di ceci. La scoperta casuale interessò i genovesi che ne perfezionarono la ricetta cuocendola in forno a legna, e battezzandola per scherno agli avversari “oro di Pisa”.

Cecìna - Farinata di ceci

Preparazione: 10 min.Cottura: 25 min.Riposo: 4 ore
Porzioni: 4 Kcal/porzione: 220 circa
Ingredienti:

  • 250 g di farina di ceci¹
  • 750 ml di acqua
  • 100 ml di olio extravergine di oliva
  • Sale e pepe q.b.
Preparazione:

  1. In una ciotola unire assieme la farina setacciata, l’acqua fredda e il sale. Mescolare accuratamente facendo attenzione che non vi siano grumi. Lasciare riposare la ciotola coperta con un panno per quattro ore o anche più.
  2. Trascorso questo tempo accendere il forno a 220 °C in modalità statica.
  3. Togliere l'eventuale schiuma che si è formata in superficie, aggiungere 70 ml d'olio e rimescolare.
  4. Ungere due teglie² di ø 28 cm con il restante olio passandolo bene anche nei bordi.
  5. Versare il composto nelle teglie e infornare per 20-25 minuti circa. Una volta cotta la cecìna si staccherà prima dai bordi da sé e poi dal fondo con l'aiuto di una spatola. Qualora non si staccasse bene, prolungare la cottura in forno.
  6. Sfornare e servire con un'abbondante spolverizzata di pepe appena macinato.³
Note:

  1. Nel caso di persone intolleranti al glutine leggere attentamente l'etichetta del prodotto.
  2. L'ideale sarebbero due testi di rame stagnato.
  3. E' molto buona da sé, ma ancora di più se consumata all'interno di focacce calde.
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8 commenti:

  1. La adoro, mi ricorda le vacanze in Liguria da ragazzina, quando ne mangiavo a chili...mmmmm...
    Pensa che non l'ho mai fatta, ma si può!?
    Un abbraccio e buon we!!

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    1. Eh... anche io ne mangerei a chili. Quella fatta in casa secondo me è un pochino meno unta, per cui la preferisco. A livello di ingredienti però (se scelti di qualità) è veramente un toccasana! :-) Bacioni Simo, un abbraccio!

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  2. Mi piace da morire.. ed è una vita che non la preparo!!!!! baci e buon sabato :-*

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  3. Io adoro questa farinata ma avevo perso la ricettina con le proporzioni grazie cara ora me la riprendo farina di ceci ne ho parecchia. Un abbraccio e buona domenica.

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  4. Quanto mi piace... e da quanto non la faccio!!!!

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  5. Come vivere senza cecina, così bella semplice come l'hai preparata, brava

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  6. Farinata, cecina, chiamiamola come vogliamo ma è una vera delizia! E' tanto che non la faccio, mi hai fatto venire una voglia....

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  7. Sono felicissima che la conosciate e che vi piaccia. Grazie mille per i bellissimi commenti. Buona serata a tutti! :-)

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