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Nello scorso post ho parlato di come preparare un impasto base molto diffuso in Nordafrica e Medio Oriente, ma ancora poco conosciuto qui in Italia: la pasta brick.
Ho spiegato che, essendo una pasta neutra, si tratta di un prodotto molto versatile che si sposa bene sia con ripieni dolci che salati.
Un ripieno che abbiamo molto apprezzato in casa, facile e veloce da preparare è quello della ricetta di oggi, ossia orzo, pomodori secchi, feta, olive nere e basilico.

Involtini di pasta brick ripieni di orzo, feta, pomodori secchi e olive, croccanti e saporiti. Ricetta etnica ideale per pranzo o picnic - Pastry brick recipe stuffed dried tomato, olives and feta cheese

Si possono cuocere sia in forno, che in padella, che fritti (la versione che senz'altro abbiamo preferito perché restituisce un prodotto croccante e molto saporito). Abbiamo apprezzato molto anche la versione in friggitrice ad aria calda, che è un buon compromesso fra sapore e leggerezza del piatto.

Involtini di brick alla feta e pomodori secchi

Preparazione: 15 min.Cottura: 30 min.Riposo: 1 ora
Porzioni: 4 Kcal/porzione: 380 circa
Ingredienti:

Per la pasta brick:
  • 150 g di semola
  • 350 g di acqua
  • 7 g di olio extravergine di oliva + q.b. per ungere
  • Sale q.b.
Per il ripieno:
  • 60 g di orzo perlato
  • 45 g di formaggio Feta
  • 5 pomodori secchi sott'olio scolati
  • 10 olive nere
  • qualche foglia di basilico
  • Sale q.b.
  • Olio di semi per friggere q.b.
Preparazione:

  1. Per la pasta brick: frullare assieme tutti gli ingredienti nella ciotola di un mixer fino a formare un composto liscio e omogeneo. Lasciarlo riposare in frigo per almeno un'ora.
  2. Nel frattempo preparare il ripieno: lessare l'orzo in acqua bollente salata, tritare i pomodori secchi, le olive e il basilico. Riunire tutti gli ingredienti in una ciotola assieme alla feta sbriciolata.
  3. Portare a bollore dell'acqua in una pentola sufficientemente grande per metterci sopra una padella con ø 24 cm. Ungere la padella con un poco di carta assorbente intrisa di olio.
  4. Una volta che anche la padella sarà in temperatura, spennellare il fondo della padella con l'impasto cercando di non sovrapporre le pennellate¹. Qualora rimanessero dei buchi chiuderli con un tocco di pennello.
  5. Inizialmente l'impasto in padella sarà praticamente trasparente, ma appena avverrà la gelificazione degli amidi apparirà un foglio di pasta sottile che inizierà a staccarsi prima dai bordi della padella e poi anche dal centro. A questo punto rigirare la pasta per cuocerla velocemente sull'altro lato.
  6. Appena si stacca dal fondo, toglierla dalla padella e metterla su un piatto a parte.
  7. Terminare la cottura dell'impasto fino ad esaurimento. Impilare man mano le sfoglie, che non dovrebbero attaccarsi fra loro, fino al momento del loro utilizzo.
  8. Stendere su ogni foglio di pasta brick un poco di impasto e arrotolare l'involtino della forma desiderata (es. triangoli o cilindri).
  9. Chiudere gli involtini bagnando leggermente le attaccature con un goccio di acqua.
  10. Scaldare l'olio e farli friggere fino a doratura², dopodiché scolarli e tamponarli con carta assorbente per eliminare gli eccessi di olio.
Note:

  1. Io faccio dei cerchi concentrici partendo dal bordo della padella e arrivando fino al centro. Non spennello in verticale o orizzontale.
  2. Per una versione più light spruzzare con un vaporizzatore dell'olio sugli involtini e cuocerli in una friggitrice ad aria calda a 170 °C fino a che la superficie sarà dorata e croccante.
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Buon weekend pasquale, sperando che il tempo ci assista per poter fare qualche bella zonzolata primaverile all'aria aperta.


Come nasce il post di una ricetta?
Perché ne pubblico una piuttosto che un'altra?
Ebbene, seguo dei procedimenti rigorosi e metodi scientificamente testati.
Si chiamano caso, simpatia e ispirazione.
Seguono a ruota il fatto che la ricetta sia collaudata e fotografata (variabili che non sempre vanno di pari passo), oppure se la ricetta tocca un tema a noi "caldo".
Quest'ultima opzione, che altro non è che un oggetto di interesse e discussione casalingo e non, è stata quella che mi ha spinto a pubblicare questa ricetta.

Eravamo a cena con amici e parlando di crêpes, cose leggere e veloci da preparare, ho spiegato che esisteva questa pasta molto in voga nei Paesi Nordafricani alla base di un sacco di ricette. E siccome i miei amici non ne avevano mai sentito parlare e qualcuno la confondeva con la pasta phillo mi sono messa "subito" all'opera per pubblicare questa ricetta.
C'è un solo dettaglio.
La cena in questione risale a mesi fa.
C'è un altro dettaglio.
E' vero che mi sono messa subito all'opera per cucinarla e fotografarla, ma mi sono ritrovata solo oggi a pubblicarla.
C'è un ultimo dettaglio, poi basta giuro.
I miei amici sanno che si possono fidare, sono di parola, ma sanno anche che devono avere molta pazienza. E per fortuna ce l'hanno.

Come preparare la pasta brick brik in casa, differenze con la pasta phillo, ricetta facile, veloce, light - Pate à brick recipe

Veniamo al dunque.
La pasta brick, o brik, è un impasto base originario della Tunisia, ma diffuso ora in molti altri Paesi del Nordafrica e Medio Oriente, a base di semola e acqua.
La sua cottura è molto particolare: si stende con un pennello un sottilissimo velo di impasto su una padella leggermente unta e riscaldata a bagnomaria. Inizialmente l'impasto in padella sarà praticamente trasparente, ma appena avverrà la gelificazione degli amidi apparirà un foglio di pasta sottile che inizierà a staccarsi prima dai bordi della padella e poi anche dal centro.
Il tempo di cottura è molto breve e comunque varia in funzione dello spessore di pastella introdotto in padella. Con un poco di esperienza si riescono a formare fogli sottilissimi che richiedono al massimo un paio di minuti di cottura.
Trattandosi di un impasto base dal sapore neutro viene impiegato per essere farcito con numerosi e saporiti ripieni.

A vederla potrebbe sembrare pasta phillo, ma le differenze sono che la phillo:
  • è originaria della Turchia e Grecia;
  • è a base di farina bianca;
  • ha un impasto solido invece che liquido;
  • viene tirata a mano o con rulli, mentre la brick si stende col pennello;
  • ha uno spessore ancora più sottile.

Pasta brick

Preparazione: 5 min.Cottura: 15 min.Riposo: 1 ora
Porzioni: 12 fogli Kcal/porzione: 50 circa
Ingredienti:

  • 150 g di semola
  • 350 g di acqua
  • 7 g di olio extravergine di oliva + q.b. per ungere
  • Sale q.b.
Preparazione:

  1. Frullare assieme tutti gli ingredienti nella ciotola di un mixer fino a formare un composto liscio e omogeneo. Lasciarlo riposare in frigo per almeno un'ora.
  2. Portare a bollore dell'acqua in una pentola sufficientemente grande per metterci sopra una padella con ø 24 cm. Ungere la padella con un poco di carta assorbente intrisa di olio.
  3. Una volta che anche la padella sarà in temperatura, spennellare il fondo della padella con l'impasto cercando di non sovrapporre le pennellate¹. Qualora rimanessero dei buchi chiuderli con un tocco di pennello.
  4. Inizialmente l'impasto in padella sarà praticamente trasparente, ma appena avverrà la gelificazione degli amidi apparirà un foglio di pasta sottile che inizierà a staccarsi prima dai bordi della padella e poi anche dal fondo. A questo punto rigirare la pasta per cuocerla velocemente sull'altro lato.
  5. Appena si stacca dal fondo, toglierla dalla padella e metterla su un piatto a parte.
  6. Terminare la cottura dell'impasto fino ad esaurimento. Impilare man mano le sfoglie (se ben fatte non dovrebbero attaccarsi fra loro) fino al momento del loro utilizzo.
Note:

  1. Io faccio dei cerchi concentrici partendo dal bordo della padella e arrivando fino al centro. Non spennello in verticale o orizzontale.
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Adesso non resta che farcirle con i ripieni che preferiamo e terminare la cottura in forno o in padella.
Magari pubblicherò presto una ricetta di esempio.
"Subito"... ehm, ehm! ;-)


Benvenuti al nuovo appuntamento con la "Zonzolando's Serendipity Box", la scatola che serve a ricordare i piccoli grandi piaceri della vita, cogliendo il meglio di ciò che ci offre.

Troppo spesso infatti le nostre giornate sono riempite di pensieri e preoccupazioni tendendo a dimenticare il bello che nella vita c'è (sempre!). Con questa scatola voglio immortalare, se non tutto, gran parte delle cose belle che riempiono la mia/nostra vita quotidiana (ma che potrebbe essere anche quella di tutti), dalle grandi alle piccole cose che ci rendono felici e, ancora meglio, sereni.

Time flies!
Per raccontare il nostro ultimo viaggio sono rimasta un po' indietro con il racconto delle piccole gioie quotidiane.
Vediamo di recuperare in fretta.
Riprendo il racconto dalle ultime box e proseguo con la Serendipity Box n° 192:
  1. Biscottare in compagnia e a gogò. Che soddisfazioni!
  2. La colazione in stazione, fra un treno e l'altro. Quel momento in cui la giornata, anche se è iniziata da ore, forse parte per davvero.
  3. Il video di Bressanini sui cristalli di zucchero. Devo rimettermi all'opera, mi ero divertita tanto a vederli crescere.
  4. Prendere con filosofia gli imprevisti. Correre, scalciare in metro, cadere, chiedere scusa ai passanti, arrivare per miracolo in stazione col cuore che batte in gola e scoprire che il treno è stato cancellato. Correre ancora per prendere l'autobus che mi porterà ad un'altra stazione di scambio. Perdere tutte le coincidenze. Non avere la più pallida idea di se e quando si arriverà a casa. Appoggiare la testa allo schienale e dire "non importa".
  5. Un'ora a casa, con la luce chiara che investe la stanza, una poltrona (rifatta da me), una coperta e un libro alla vecchia maniera (di carta), un segnalibro ricordo di un viaggio: la pace.
  6. Capisco che il giorno del nostro matrimonio eravamo strafighi da paura, capisco anche che le foto e il posto facessero la loro, ma almeno chiedere l'approvazione per la pubblicazione prima di fare pubblicità non era maleducato eh! E comunque son cose!
  7. Quando ti senti dire: "Caspita! Brava! Hai superato il maestro!", dal maestro... Gongolo.
  8. Un pranzetto giapponese che desideravo da tanto tempo e che è arrivato per caso.
  9. Ottimo! ...detto (e scritto) dagli altri.

Tante soddisfazioni e persino un miracolo nella Serendipity Box n° 193:
  1. Un team allegro, scherzi, battute, tante persone da servire (tantissime anzi) e un brindisi prima che inizino le danze del servizio. Il comitato carnevale è anche questo.
  2. Festeggiare le persone a cui si vuole bene, sperando di vederle felici.
  3. Scoprire per caso (a distanza di anni per di più) che c'è una marea di gente che prova le ricette e che mi invia le foto. Non me ne ero mai accorta, ma ho rimediato e adesso sono tutte (o quasi) su Your Turn qui. Tanto felice io, tanto!
  4. Sull'enciclopedia alle voci: legame, amore incondizionato, simbiosi, deferenza, attaccamento viscerale c'è la foto del nostro cagnolone. Non ha occhi che per Massi.
  5. Prove di pizza. Prove che vanno a buon fine. Prove superate a pieni voti.
  6. Le orchidee di ufficio e casa stanno facendo a gara a chi mi regala più soddisfazioni. Che meraviglia vederle fiorire, vedere schiudere ogni bocciolo, ammirare la loro eleganza e delicatezza.
  7. Il miracolo! Massi che scrive un post. Va beh, parte di un post. Ne ho le prove!
  8. Festeggiare una collega che se ne va, che ha deciso di prendere un'altra strada, e augurarle ogni bene.
  9. Passeggiare nel bosco con la neve, con il freddo che punge le guance e la nuvoletta che esce dalla bocca.

L'aforisma degli ultimi giorni trascorsi è:
"La scienza non è democratica. (...) La velocità della luce non la si stabilisce a maggioranza, per alzata di mano."
(Piero Angela - Il mio lungo viaggio)


Buone giornate a tutti! Godete di ogni momento! ;-)


Tempo uggioso, a mille metri anche freddino, primavera che stenta ad arrivare e ancora tanta voglia di scaldarsi.
Tempo di canederli insomma.

Per chi ancora non li conoscesse, si tratta di palle di impasto a base di pane raffermo reidratato tipici del Trentino, dell'Alto Adige, dell'Austria, Germania e alcuni Paesi dell'Est Europa come Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca.
Come si può immaginare ognuno di questi Paesi ha la propria versione, ma tutte hanno in comune che:
  • sono piatti poveri che nascono dal riciclo di un ingrediente importantissimo: il pane;
  • hanno tutti la forma di una bella palla di diametro intorno ai 5 cm;
  • sono serviti generalmente in brodo;
  • sono arricchiti da ingredienti locali tipici come per esempio bratwurst, patate, spinaci, salumi e così via.
In Alto Adige per esempio l'ingrediente tipico è lo speck, mentre in Trentino è la lucanica (anche detta "luganega"), un salume a base di carne di suino che ricorda una salsiccia stretta e lunga.

La zia di Massimiliano, la zia Luisa, che di epoche meno felici della nostra se ne è viste un po', mi raccontava che non era infrequente aggiungere anche resti di arrosti (che erano ben saporiti), salumi vari e altri avanzi. Un po' come si farebbe per delle polpette. Il concetto era quello di non buttare via niente e riciclare il più possibile.
Il risultato finale era notevole, sia nel gusto che all'occhio.

Canederli alla trentina in brodo ricetta tradizionale lucanica pane recipe

Non sono difficili da preparare, basta solo prenderci un po' la mano con la consistenza dell'impasto.
I canederli meglio riusciti sono quelli che non sono duri al taglio del cucchiaio, e che comunque riescono a tenere bene la cottura senza sformarsi o rompersi.
La ricetta di oggi è tutta trentina, a base di lucanica, pancetta affumicata e Trentingrana, uno straordinario formaggio stagionato.

Canederli alla trentina in brodo

Preparazione: 40 min.Cottura: 30 min.Riposo: nessuno
Porzioni: 4 Kcal/porzione: 500 circa
Ingredienti:

  • 4 l di brodo di carne
  • 280 g di pane raffermo¹
  • 200 ml di latte intero²
  • 200 g di lucanica trentina
  • 80 g di pancetta affumicata
  • 50 g di cipolla bianca
  • 20 g di burro
  • 40 g di formaggio Trentingrana (o Parmigiano Reggiano)
  • 2 uova
  • 10 g di prezzemolo + q.b. per la decorazione
  • 5 g di sale
  • Pepe q.b.
  • Farina o pangrattato q.b. (solo se necessario)
Preparazione:

  1. Tagliare a cubetti di circa 1-1,5 cm il pane raffermo. Metterlo in una ciotola e bagnarlo con il latte scaldato un minuto al microonde. Lasciarlo riposare qualche istante.
  2. Tritare molto finemente, quasi a purea, la cipolla e metterla a soffriggere in una padella con il burro fuso. Farla imbiondire e poi aggiungere la pancetta tritata a cubetti e la lucanica privata del budello e sbriciolata.
  3. Unire nella ciotola con il pane ben ammollato le uova, la cipolla e i salumi rosolati, il formaggio grattugiato, il prezzemolo tritato finemente, il sale e il pepe. Il composto dovrà risultare sodo, affatto liquido e compatto. Qualora risultasse troppo liquido aggiungere farina o pangrattato, mentre se risultasse troppo denso aggiungere un poco di latte o brodo.
  4. Formare con le mani delle palle del ø di circa 5 cm e del peso di 80 g circa. Con le dosi indicate se ne dovrebbero ottenere in tutto 8.
  5. Scaldare il brodo e fare la prova di cottura con un canederlo. Se non si apre o disfa allora l'impasto va bene e si possono cuocere gli altri³. Cuocere per 15 minuti, dopodiché servire immediatamente con brodo, formaggio grattugiato e prezzemolo tritato.
Note:

  1. Il tipo di pane più usato è la spaccatina, la rosetta o le ciabattine.
  2. La dose di latte (che può essere sostituita anche con del brodo) varia in funzione di quanto è secco il pane.
  3. Se invece si disfa allora rilavorare i canederli con aggiunta di altra farina o pangrattato e riprovare la cottura.
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