Enjoy food, travels and life

Come avevo annunciato in questo post qui ho avuto la possibilità di essere ospite ad un evento ad Abano Terme il cui tema era il mangiare sano legato anche ad uno stile di vita salutare ed equilibrato.
Di ritorno da questo weekend trascorso all'insegna del benessere posso davvero dire di aver incontrato persone stupende e di essere stata coccolata fra fanghi, massaggi, aperitivi e cene da gran gourmet. Un'esperienza bellissima!

Torta salata ai porri e ricotta ricetta facile vegetariana secondo piatto Leek and ricotta tart recipe veggie

Intanto che riordino idee, materiali e foto (perché di cose da mostrare e raccontare ne ho davvero tante) per scrivere un apposito post, vi lascio con questa ricetta che nonostante la semplicità regala un bel po' di soddisfazione.

Torta salata ai porri e ricotta

Preparazione: 20 min.Cottura: 50 min.Riposo: 2 ore
Porzioni: 8 Kcal/porzione: 320 circa
Ingredienti:

Per la pasta brisée:
  • 200 g di farina 00
  • 65 g di burro¹
  • 1 uovo
  • 5 g di sale
  • 20 g di acqua
Per il ripieno:
  • 250 g di ricotta²
  • 500 g di porri
  • 20 g di olio extravergine di oliva
  • 2 uova
  • 80 g di Parmigiano Reggiano
  • 1 pizzico di noce moscata
  • 20 g di pangrattato (o farina di mais gialla)
  • Sale e pepe q.b.
Preparazione:

  1. Tagliare a tocchetti il burro e lasciarlo ammorbidire a temperatura ambiente per qualche minuto.
  2. In una ciotola lavorare prima la farina, il sale e il burro assieme finché il burro non sarà ben amalgamato nella farina, poi aggiungere l’uovo e l’acqua.
  3. Formare un impasto liscio ed omogeneo, avvolgerlo nella pellicola e farlo riposare in frigo per almeno un'ora e mezza.
  4. Intanto preparare il ripieno. Tagliare a rondelle i porri e metterli a soffriggere in una padella antiaderente con l'olio. Farli appassire per bene, almeno 10 minuti rivoltandoli spesso. Unire una tazzina da caffè di acqua (non di più), chiudere il coperchio e lasciarli cuocere per 10 minuti, poi spegnere il fuoco e scoprirli.
  5. Tirare fuori l'impasto dal frigo, stenderlo con uno spessore di circa 3-4 mm. Rivoltarlo sul matterello e srotolarlo su uno stampo con ø 24 cm. Adagiare bene la pasta sul fondo e sui bordi e poi rifinirli con il matterello. Bucherellare il fondo con i rebbi di una forchetta.
  6. Mettere nuovamente la base in frigo a rapprendersi e accendere il forno a 180 °C in modalità ventilata.
  7. In una ciotola mescolare la ricotta (ben scolata), le uova, quasi tutto il formaggio grattugiato, la noce moscata e infine i porri (che nel frattempo si saranno un po' raffreddati). Regolare di sale e pepe.
  8. Amalgamare bene il ripieno e trasferirlo sulla base della torta. Spolverizzare la superficie con il formaggio grattugiato tenuto da parte e il pangrattato.³
  9. Infornare per 30 minuti circa sino a completa cottura e servire.
Note:

  1. La ricetta di Felder ne prevede 90 g.
  2. Va bene anche una ricotta confezionata il cui contenuto di acqua è leggermente inferiore di quella fresca. Il ripieno sarà meno liquido e rammollirà ancora meno la base in cottura. Se si vuole utilizzare quella fresca allora è bene valutare se è opportuno fare prima una cottura in bianco.
  3. Con gli eventuali avanzi di pasta brisée si possono fare delle decorazioni, la griglia a crostata o altri crostini da servire a parte.
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Chi segue questo blog si stupirà di vedere un'altra ricetta coi porri. Ebbene sì, sono gli ultimi di stagione, sempre quelli che dopo l'inverno sono riemersi dalla neve e che sono stati colti freschissimi dal campo.
Guai a me se faccio appassire cotanto ben di Natura: buono, salutare e straordinariamente versatile.

Torta salata ai porri e ricotta ricetta facile vegetariana secondo piatto Leek and ricotta tart recipe veggie

Buon appetito!
A presto! :-)


Come faccio a dedicare spazio ad un argomento così con un po' di serenità se solo a scrivere il titolo mi viene da sudare freddo?
Come faccio a trattare di uno dei capisaldi della cucina con scrupolo mantenendo una certa dose di nonchalance?
Dal mio piccolo che potrei mai scrivere? Apriti cielo! Al massimo potrei buttare giù tre o quattro appunti.
Tali sono stati più o meno lo 0,5% dei miei dilemmi prima di scrivere questo post.
Vi lascio immaginare il resto...

Su un argomento del genere infatti c'è gente che potrebbe scriverci una tesi di laurea.
Evidentemente dotata di un pizzico di masochismo addosso (visto che sono qui a parlarne), dichiaro però che non aspiro ancora alla lapidazione mediatica, né tantomeno di padroneggiare l'argomento come invece mi piacerebbe poter fare, ma premetto già che ho fatto del mio meglio. I tried my best, almeno di questo datemene atto. :-)

Tutto è nato per via del fatto che lo scorso mese l'MTChallenge prevedeva una sfida sulla pasta brisée di Michel Roux, che io non avevo mai preparato poiché di solito per torte salate, quiche eccetera uso sempre la pâte à quiche di Christophe Felder.
Nomi forse sconosciuti ai più, ma per gli addetti ai lavori questi due signori sono preparati come pochi sull'argomento e le loro ricette sono praticamente garanzie di buone riuscita in cucina (anche a livello casalingo).

Come volevasi dimostrare non sono riuscita a partecipare (avevo dubbi?), vuoi perché come sempre arrivo tardi, vuoi perché quando ho preparato questa pâte non ho utilizzato la ricetta di Roux ma la solita di Felder (che vedete fotografata qua sotto).

Ricetta per preparare la base di torte salate pasta brisée pâte à quiche recipe crust tart

Il tema però mi ha incuriosita particolarmente e seguendo i vari post ho trovato molti spunti interessanti e di riflessione che mi hanno fatto venire ancora più voglia di approfondire l'argomento.
Il risultato? Come ho detto in apertura, c'è tanto materiale che ci si potrebbe fare una tesi di laurea.
Ma io sinceramente, con tutta la roba che ho da fare nella vita di tutti i giorni, mi sono risposta: "Ma anche no Elena eh! Al massimo ci può fare un post 'corposo'." E così eccomi qua a scrivere.

Ricetta per preparare la base di torte salate pasta brisée pâte à quiche recipe crust tart

Dagli appunti che mi sono fatta, ho provato a riassumere un po' i concetti più generali in una tabella che al di là di tante chiacchiere mi permettesse a colpo d'occhio di capire le varie differenze fra impieghi, tipi di pasta e cottura per impasti di basi in generale.
Questo qua sotto è quello che è saltato fuori:




Focalizzando l'attenzione sulla pasta brisée per torte salate, quiche, timballi e così via, qua sotto riporto le due ricette che vanno per la maggiore: quelle per l'appunto di Christophe Felder e di Michel Roux assieme ad alcune mie annotazioni post preparazione.

Pâte à quiche di Christophe Felder

Per quiche ossia con appareil (soluzione del ripieno) a base di panna (o crème fraîche) e uova, ma nel mio caso utilizzata anche per torte salate:
Preparazione: 10 min.Cottura: 30 min.Riposo: 2 ore¹
Porzioni: per teglia ø 24 cm Kcal impasto: 1460 circa
Ingredienti:

  • 200 g di farina 00
  • 90 g di burro²
  • 1 uovo
  • 5 g di sale
  • 20 g di acqua
Preparazione:

  1. Tagliare a tocchetti il burro e lasciarlo ammorbidire a temperatura ambiente per qualche minuto.
  2. In una ciotola lavorare prima la farina, il sale e il burro assieme finché il burro non sarà ben amalgamato nella farina, poi aggiungere l’uovo e l’acqua.
  3. Formare un impasto liscio e omogeneo, avvolgerlo nella pellicola e farlo riposare in frigo per almeno due ore.
Per quiche che prevedono un ripieno piuttosto liquido a base di panna, uova e altro, per non ritrovarsi una base rammollita al momento di servirla è meglio procedere con la cottura in bianco: prima la base da sé e poi con il ripieno come segue.
  1. Stendere la pasta con uno spessore di circa 3-4 mm. Sollevarla sul matterello e srotolarla su una teglia del ø 24 cm.
  2. Rivestirla bene adagiando la pasta sul fondo e sui bordi e poi rifinirli con il matterello. Non bucherellare il fondo, adagiarvi sopra un foglio di carta forno e distribuirvi sopra dei pesi (le solite palline di ceramica da forno, fagioli secchi, riso eccetera) in modo che durante la cottura la base non lieviti o che si rialzi in modo irregolare.
  3. Infornare in forno già caldo a 180 °C per 20 minuti circa.
  4. Sfornare, togliere i pesi e lasciare raffreddare completamente.
  5. Trasferire il ripieno sulla base e infornare nuovamente sino a completa cottura.
Se si utilizza questa base per torte salate con ripieni meno liquidi allora si può procedere come segue.
  1. Stendere la pasta con uno spessore di circa 3-4 mm, rivestire una teglia ø 24 cm adagiando bene la pasta sul fondo e sui bordi e poi rifinirli con il matterello. Bucherellare il fondo con i rebbi di una forchetta (più o meno come in foto).
  2. Intanto che si procede a preparare il ripieno mettere nuovamente lo stampo in frigo a rapprendersi.
  3. Una volta pronto trasferire il ripieno sulla base e infornare in forno già caldo a 180 °C per 30 minuti circa sino a completa cottura.
Note:

  1. A seconda del tempo che ho a disposizione riduco anche solo a 30-60 minuti di attesa; è però preferibile rispettare il tempo indicato.
  2. In tutta onestà devo dire che ho provato anche a ridurre la dose di burro da 90 a 60-65 g e il risultato l'ho trovato strepitoso comunque.
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Pâte brisée di Michel Roux

Preparazione: 10 min.Cottura: 30 min.Riposo: 80 min.
Porzioni: per teglia ø 24 cm Kcal impasto: 2120 circa
Ingredienti:

  • 250 g di farina 00
  • 150 g di burro
  • 1 cucchiaino di sale
  • 1 pizzico di zucchero
  • 1 uovo
  • 1 cucchiaio di latte intero freddo
Preparazione:

  1. Tagliare a tocchetti il burro e lasciarlo ammorbidire a temperatura ambiente per qualche minuto.
  2. Versare la farina a fontana su un piano di lavoro, unire il burro al centro con il sale, lo zucchero e l’uovo. Lavorare l'impasto con la punta delle dita, all'inizio pizzicando poi impastando man mano che gli ingredienti si amalgamano fra loro.
  3. Unire il latte e terminare di lavorare l'impasto spingendo di palmo-polso fino a che non si ottiene una palla liscia e omogenea.
  4. Avvolgerlo nella pellicola e farlo riposare in frigo per almeno un'ora.
  5. Stendere la pasta con uno spessore di circa 3-4 mm. Sollevarla sul matterello e srotolarla sullo stampo.
  6. Rivestire una teglia del ø 24 cm adagiando bene la pasta sul fondo e sui bordi e poi rifinirli con il matterello.
  7. Lasciare raffreddare in frigo per 20 minuti in modo che la base non si crepi durante la cottura.
Se la preparazione richiede una cottura in bianco:
  1. Adagiarvi sulla base un foglio di carta forno e distribuirvi sopra dei pesi (le solite palline di ceramica da forno, fagioli secchi, riso eccetera) in modo che durante la cottura la base non lieviti o che si rialzi in modo non uniforme.
  2. Infornare in forno già caldo a 180 °C per 20 minuti circa.
  3. Sfornare, togliere i pesi e lasciare raffreddare completamente.
  4. Trasferire il ripieno sulla base e infornare nuovamente sino a completa cottura.
Altrimenti:
  1. Bucherellare il fondo con i rebbi di una forchetta.
  2. Preparare il ripieno, trasferirlo sulla base e infornare in forno già caldo a 180 °C per 30 minuti circa sino a completa cottura.
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In entrambi i casi è possibile che avanzi un po' di impasto dopo il rivestimento del fondo della teglia, soprattutto nella versione di Michel Roux. Nel caso di timballi o torte salate l'avanzo è utile rispettivamente per la copertura o per la decorazione.

Una volta provate non le lascerete più, altro che quelle comprate al supermercato. Non avete scuse, solo la pigrizia può separarvi dalla genuinità, versatilità e bontà di un impasto base così.

Vi do appuntamento al prossimo post per scoprire come ho utilizzato questo strepitoso impasto.
A presto!


Quando ho visto il mio nome in Facebook sulla lista dei partecipanti invitati all'evento l'ho riletto per ben tre volte per assicurarmi che fosse proprio il mio.
Proprio a me veniva data questa bellissima opportunità? Evidentemente sì, e ne ero piacevolmente stupita, ma soprattutto molto felice.

Il motivo è che il 24, 25 e 26 aprile prossimi sarò ospite insieme ad altre foodblogger dell'Hotel Bristol Buja ad Abano Terme che grazie ad una collaborazione con AIFB (Associazione Italiana Food Blogger di cui faccio parte) e al patrocinio con lo IOV (Istituto Oncologico Veneto) ha organizzato un weekend all'insegna del benessere.

Non mi preme però solo di raccontarvi di quanto cercherò di godere di ogni opportunità offerta da questa struttura, quanto di segnalare una giornata, quella del 25 aprile, aperta a tutti e in cui un team di professionisti motivati e preparati presenterà il progetto su cui ha lavorato per diversi mesi: il “B.Well Menù”, un menù che prevede cinquantasei ricette e quattordici menù completi da un punto di vista nutrizionale ed accattivanti per la vista, l’olfatto e il gusto, sensi che non dovrebbero mai andare in vacanza quando ci si siede a tavola.


Il nome dell'evento è "B.Well, Eating Wellness For A Healthy Living”, un nome che è tutto un programma e che rende perfettamente idea del tema che sarà affrontato: i benefici di una sana alimentazione uniti a quelli delle terme euganee.

Nel primo pomeriggio è previsto il Cooking Course “la Pasticceria dei senza” con i consigli e le ricette dello Chef Pasticcere Enrico Magro. A seguire è prevista la Tavola Rotonda “Si fa presto a dire sana alimentazione!” in cui la moderatrice Elena Cognito, giornalista Gruppo TV7 presenterà gli interventi della Prof.ssa Lorenza Caregaro, della Dott.ssa Maria Teresa Nardi, del Dott. Gianfranco Buja e dello Chef Michele Viale che illustrerà le tecniche di cottura sana.

Al termine della tavola rotonda, alle ore 19:00 saremo nuovamente riuniti per l'Aperitivo B.Well a bordo piscina in cui i produttori della zona proporranno delle degustazioni delle loro eccellenze a chilometro zero e per concludere avremo il B.Well Dinner, un buffet di piatti dall’antipasto al dessert tutti da scoprire.
Se avete piacere di partecipare, a questo link qui potrete trovare tutte le informazioni per iscriversi alla serata. Infine a conclusione della giornata e per chiudere in allegria verranno preparati dei cocktail a base di frutta dal barman Davide Anziliero.

Nell'immagine sopra potete visualizzare il banner dell'evento con qualche immagine dei piatti inclusi nel ricettario. Cliccandoci sopra potrete accedere al programma completo dove poter trovare ulteriori informazioni. Quello qua sotto invece è solo un piccolo assaggio della bellezza del luogo che ci ospiterà.


E' un evento come potete immaginare molto, molto interessante visto che si tratta di combinare salute, benessere e piacere del buon cibo e della buona tavola. Direi che è un'occasione da non perdere, per cui partecipate numerosi, magari ci incontreremo anche per fare qualche chiacchiera insieme. Ecco gli hashtag per seguire l'evento: #bwell #bristolbujabano #bw01 #termeabano #bwellgood #aifbwell.

Spero tanto di poter raccontare tutto quello che abbiamo imparato e vissuto nei prossimi post. Intanto vi aspetto ad Abano Terme! :-)


Sui social o sui blog ultimamente stanno spopolando le ricette per smaltire il cioccolato avanzato delle uova di Pasqua. Ce ne sono davvero tantissime.
Al che mi sono chiesta: ma solo a me non ne è avanzato nemmeno un pezzetto? Solo noi in famiglia siamo stati in grado di consumare quantità considerevoli di cioccolata e far sparire tutto senza lasciare la minima traccia? Neanche la benché minima briciola da poter smaltire?
Ebbene sì, è così: ce la siamo pappata tutta.

Nonostante che ne avessi nascosta in dispensa una buona scorta nel punto strategicamente raggiungibile solo tramite scalata di pensili e mensole, visto l'arrivo delle feste ne avevo comunque comprata un bel po', e anche mamma e babbo avevano contribuito regalandocene tantissima e per giunta di ottima qualità (...i soliti esagerati).
Tra uova, tavolette, ovetti e cioccolatini c'era da gridare "Si salvi chi può!" Eppure nel weekend di Pasqua tra smangiucchiamenti vari, pranzi e cene con ospiti e parenti l'abbiamo finita tutta. Pura gola, puro piacere per il palato.

Cioccolatini Mendiants al cioccolato bianco tradizionali francesi con frutta secca white chocolate praline recipe

Ora, siccome m'è preso un complesso di inferiorità da "cioccolata da smaltire finita" fate pure finta che la cioccolata impiegata per la ricetta qua sotto, io non l'abbia comprata appositamente per fare questi dolcetti solo per dire anche io: "se avete cioccolata che vi avanza ecco una ricetta utile dove poterla impiegare", e che sia avanzata per la nostra assoluta morigeratezza nelle vacanze pasquali.
E già che siamo proprio ai limiti dell'immaginabile, perché non supporre pure che questi dolcetti di tradizione natalizia lo siano anche di quella pasquale?
Per i curiosi tutta la storia dei mendiants l'avevo già raccontata qui.

La preparazione dei mendiants al cioccolato bianco è praticamente la stessa di quelli classici solo che occorre fare attenzione al temperaggio del cioccolato bianco.

Mendiants al cioccolato bianco

Preparazione: 20 min.Cottura: 10 min.Riposo: 10 min.
Porzioni: 30 mendiants circa Kcal/dolcetto: 50 circa
Ingredienti:

  • 200 g di cioccolato bianco¹
  • Gherigli di noce
  • Nocciole
  • Mandorle
  • Pistacchi
  • Uvetta
  • Fichi secchi
  • Pinoli
  • Bacche di Goji
  • Arance, albicocche, o frutta candita a piacere
Preparazione:

  1. Tritare grossolanamente tutto il cioccolato e farne fondere a bagnomaria 150 g.
  2. Mescolare fino al raggiungimento di una temperatura di 45 °C, ma non oltre o si rischia di bruciarlo.
  3. Togliere la pentola dal fuoco, unire il restante cioccolato e mescolare fino a farlo sciogliere completamente.
  4. Abbassare la temperatura al di sotto dei 27 °C (io lo porto a 26 °C) immergendo la coppa in acqua fredda continuando a mescolare.
  5. Riportare infine il cioccolato sul fuoco a bagnomaria fino a una temperatura di 29-30 °C.
  6. Con un cucchiaino prelevare poco cioccolato alla volta, lasciarlo cadere sulla carta forno e modellarlo per formare dei sottili dischetti di 4-5 cm di ø.²
  7. Prima che il cioccolato indurisca decorare con la frutta secca a piacere.
  8. Lasciare raffreddare e solidificare completamente prima di staccarli delicatamente dalla carta forno e poi servire.
Note:

  1. Nel caso di persone intolleranti al glutine leggere attentamente l'etichetta del prodotto.
  2. Per formare dei dischetti tondi assicurarsi di avere la carta forno ben distesa e, appena colata la cioccolata con l'aiuto del cucchiaino, dal centro fare dei piccoli movimenti circolari per distribuire meglio il cioccolato sui bordi.
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Dopo tutte queste ipotesi inverosimili una cosa è però certa: sono facilissimi, velocissimi e soprattutto buonissimi. :-)


I nostri porri super biologici se ne stanno per tutto l'inverno per metà sotto terra, tanto dritti che paiono inchiodati.
Rimangono bloccati così perché il terreno gela durante l'inverno e la neve talvolta li ricopre del tutto. Per non romperli o rovinarli non si possono sradicare finché il terreno non sgela, finché non passa quindi il lungo freddo dell'inverno quassù in montagna.

Ricetta con porri e besciamella gratinati al forno vegetariana - gratin leeks easy light recipe

Con l'arrivo della primavera ecco che allora si torna nei campi, non solo per ararli per la nuova stagione agricola, ma per godere ancora di ciò che la natura ha permesso di conservare naturalmente così a lungo.
Se colti si conservano anche in cassette di plastica in cantina al buio, ben coperti con terra o sabbia, ma mai così a lungo come nel campo durante l'inverno.
Al momento di coglierli in questi giorni sono grossi, freschissimi e profumati, insomma un piacere e una grande soddisfazione vederli così.


Con cotanta meraviglia ogni volta mi sbizzarrisco cercando di impiegarli al meglio.
Ecco che allora li preparo così, cosà, poi così e cosà, e ancora così e poi ancora cosà e anche come nella ricetta qua sotto.

Porri gratinati con besciamella

Preparazione: 15 min.Cottura: 35 min.Riposo: nessuno
Porzioni: 4 Kcal/porzione: 280 circa
Ingredienti:

  • 500 g di porri
  • 250 g di besciamella
  • 15 g di pangrattato
  • 30 g di Parmigiano Reggiano
  • 15 g di burro
  • Sale e pepe q.b.
Preparazione:

  1. Pulire i porri dalle parti più verdi, lavarli accuratamente dalla terra e lessarli in acqua salata per 15 minuti.
  2. Scolarli molto bene, lasciarli raffreddare qualche istante e poi tagliarli nel senso della lunghezza.
  3. Ungere una pirofila grande con il burro, stendere un velo di besciamella e poi adagiarvi sopra i porri.
  4. Cospargerli con la besciamella, il pangrattato e infine il formaggio grattugiato.
  5. Infornare in forno caldo a 180 °C per 15 minuti in modalità ventilata e altri 5 sotto il grill per far formare una leggera crosticina in superficie.
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Sono delicati ma saporiti e il dolce del porro si sposa benissimo con la besciamella e il salato del Parmigiano Reggiano tant'è che a casa sono stati apprezzati molto da tutti.


Sono scomparsa è vero, ma solo virtualmente. Grazie a chi si è preoccupato per la mia incolumità in queste quasi tre settimane di silenzio.
La verità è che sono stata letteralmente sommersa da una marea di cose, lavoro, persone e impegni per cui inevitabilmente il blog è dovuto passare in secondo piano.
I giorni sono passati senza neanche che me ne rendessi conto e solo quando mi sono ritrovata fra le mani una caterva di immagini per la serendipity ho realizzato che eravamo già ad aprile e non avevo ancora aggiornato questa piccola rubrica. L'esercizio quotidiano del buonumore aveva dato un sacco di piccoli frutti che aspettavano solo di essere sistemati.
Introduco come sempre le box con le frasi di rito e poi vi rimando alla lettura delle caselle.

Benvenuti al nuovo appuntamento con la "Zonzolando's Serendipity Box", la scatola che serve a ricordare i piccoli grandi piaceri della vita cogliendo il meglio di ciò che ci offre.

Troppo spesso infatti le nostre giornate sono riempite di pensieri e preoccupazioni tendendo a dimenticare il bello che nella vita c'è (sempre!). Con questa scatola voglio immortalare, se non tutto, gran parte delle cose belle che riempiono la mia/nostra vita quotidiana (ma che potrebbe essere anche quella di tutti), dalle grandi alle piccole cose che ci rendono felici e, ancora meglio, sereni.

Si parte dai primi di marzo con la Serendipity Box n° 82:
  1. Sperimentare le perfect roasted potatoes tratte da un libro ignoto inglese e trovarle deliziose. Qui sono in versione gialle e viola e per la ricetta ecco le indicazioni qui.
  2. L'inebriante profumo della salvia, timo, rosmarino, basilico: le spezie che amo di più.
  3. La calma della metro al capolinea, l'aria ancora respirabile prima della calca della successiva fermata.
  4. Staccare la spina, rilassarsi davanti ad un aperitivo e raccontarsi la giornata. Relax!
  5. La bella sensazione del rientro a casa dopo una giornata di lavoro davvero intensa, salire sul treno che per quanto veloce vada, va sempre troppo piano.
  6. Mi era capitato che mi avessero rubato le foto per le ricette, i testi per le ricette o altro materiale pubblicato su questo blog, ma non mi era mai capitato che avesseto "rubato" anche materiale che ho prodotto per lavoro e che per altro venisse presentato in pubblico! E davanti ai miei occhi! Per fortuna niente di grave. Un briciolo di soddisfazione e un gran "No comment" sul gesto.
  7. Passeggiare in ciclabile Lungadige e godere delle giornate che pian piano si stanno allungando.

Non ho mai smesso di mangiare i miei adorati gelati per tutto l'inverno, ma adesso ci sto dando proprio dentro con l'arrivo della bella stagione. Praticamente tutta la Serendipity Box n° 83 è dedicata a loro, in ogni declinazione. ;-)
  1. Super coppa da festeggiamento per la riapertura stagionale della gelateria che preferisco. Non potevo mancare!
  2. E' arrivato il nuovo gusto, che faccio non lo assaggio? Zabaione e cioccolato fondente: 'na roba spaziale!
  3. Gelato post uscita dal lavoro: triplo gusto e panna montata. L'unico ricostituente che funziona sempre. :-)
  4. Detesto aspettare, il tempo non passa mai. Quale modo migliore di ammazzare il tempo con una bella coppa gelato? Sono irrecuperabile, lo so.
  5. Ehm, OK. Ha riaperto stagionalmente anche la mia seconda gelateria preferita. Mi sono fiondata in compagnia anche lì e ci ho messo pure una caterva di panna montata. La coppetta però non si può vedere eh!
  6. Se in tutti gli altri casi si è parlato delle mie gelaterie preferite, in questo mega cono con cialda c'è il mio gusto al momento preferito: ricotta, miele e noci. Vorrei che non finisse mai ogni volta che lo mangio.
  7. Niente gelato, ma tanti zuccheri, tanta bontà e tanto lavoro visto che questa l'ho fatta io per il compleanno di mamma. Auguri mà! Cento di questi giorni!
Ancora festeggiamenti nella Serendipity Box n° 84:
  1. Passeggiare la sera nella tranquilla Rovereto. Finalmente anche il freddo sta andando e ce la si gode proprio di più.
  2. Partecipare all'anniversario di una squadra sportiva e festeggiare con tutti gli atleti le numerose soddisfazioni e traguardi raggiunti.
  3. La calma, il silenzio e la ricchezza delle biblioteche. Le frequento sempre troppo poco.
  4. Le cene fuori, la pizza, lo stare in compagnia con chi si ama. Son momenti da imprimere nella memoria.
  5. Entrare zonzolando erranti in un locale a cui non si darebbe un cent e scoprire che fa un caffè davvero ottimo.
  6. Quando scopro i nuovi like sulla pagina Facebook di Zonzolando, soprattutto da persone che non ho la più pallida idea di chi siano. Son cose! Grazie! :-)
  7. Quando c'è da festeggiare, farlo sempre in grande stile. ;-)
E infine ci avviciniamo a questi ultimi giorni trascorsi con la Serendipity Box n° 85:
  1. La curiosità che mi prende sempre per i piatti insoliti. Sperimentare a casa ma anche fuori e rimanere proprio soddisfatta.
  2. Foto, per l'esattezza 529 foto (!), non so se rendo l'idea, di un amico che ci ha tenuti incollati alla TV raccontandoci della sua straordinaria zonzolata all'altro capo del mondo per una intera sera.
  3. Quando ordini un macchiato e te lo portano con il cioccolatino.
  4. L'arrivo della primavera, i fiori sui rami, i profumi e colori, la natura che rinasce e la straordinaria energia che pervade l'aria.
  5. Amici che la sera, nonostante le giornate di lavoro e la voglia di rilassarsi, si ritrovano intorno ad un tavolo tra un boccone e un sorso per lavorare ad un progetto importante.
  6. Un ritaglio di una email che mi dà tanta soddisfazione. Essere ripagati è proprio bello.
  7. La pausa caffè e il cioccolatino pasquale che mi ha regalato Silvia.

L'aforisma degli ultimi giorni trascorsi è:
"Ho dei gusti semplicissimi, mi accontento sempre del meglio."
(Oscar Wilde)


Visto che oggi è Pasquetta non posso che augurare buone zonzolate a tutti! A presto (spero)!


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