Amici, parenti, "assaggiatori per caso" mi avranno chiesto di pubblicare questa ricetta non so quante volte, eppure chissà perché non lo avevo ancora mai fatto. Su questo blog si trovano le ricette più disparate, da quelle dai nomi più strani come questa
qui, a quelle più complicate come questa
qua, e poi non vado a pubblicare quelle che sono talmente fatte e rifatte che non servirebbe nemmeno scrivere la ricetta tanto che la si sa a memoria?
Bene, per la gioia di chi aspettava questa ricetta da tempo, o semplicemente di chi aspettava un altro post (che qui s'è capito che arrivano a pezzi e bocconi) ma anche no, ecco la ricetta della crostata alla confettura: quella più conosciuta, più mangiata, quella delle merende e dei ricordi di quando si era piccini, insomma... la crostata classica (di casa mia ovviamente).
Oddio, infatti definirla "classica" mi imbarazza un po' visto che racconto la mia versione, ma forse rende meglio l'idea. Del resto mica che c'è una definizione generale per la ricetta esatta di questa crostata. C'è chi dice che la frolla si fa così e non cosà, chi mette l'uovo intero e chi solo il tuorlo, chi vuole che sia sottile e chi la vuole bella alta, chi un velo di confettura e chi invece vorrebbe poterci annegare dentro e così via.
Sono certa che ogni casa in realtà ne abbia una sua consolidata, con più o meno burro, con più o meno farina, con varianti profumate e con più o meno marmellata o confettura, e tutte sono sempre buone, ma soprattutto è sempre una questione di gusti e di ricordi di infanzia. Quella che ci facevano le nostre nonne o mamme per merenda è sempre la più buona, forse più per i ricordi che per la qualità in sé, fatto sta che a ognuno piace un certo tipo di questa crostata.
In questo post ho deciso quindi di non riportare una sola versione ma due, le due versioni di casa che vanno per la maggiore. La scelta su quale fare dipende di solito dal tipo di confettura scelta, o dal momento in cui consumarla, o semplicemente da quel che ci va.
Con la ricetta di oggi quindi si può ottenere una crostata bassa, compatta e friabile come nella foto con sfondo rosso scuro, oppure una crostata alta, morbida e molto friabile come quella nella foto con sfondo bianco in basso.
Crostata alla confettura
Preparazione: 20 min.
Cottura: 30 min.
Riposo: 30 min.
Porzioni: 8
Kcal/porzione: 230 circa (versione 1)
Ingredienti:
Per crostata bassa, compatta e friabile (foto a fianco):
- 170 g di farina 00 + q.b. per la stesura
- 1 uovo¹
- 70 g di burro
- 70 g di zucchero
- Confettura a piacere
- Scorza di un limone biologico e/oppure
- Semi di un baccello di vaniglia²
Per crostata alta, morbida e friabile (foto in basso):
- A seconda dello spessore che si vuole ottenere aumentare gli ingredienti sopra elencati dal 15 al 35%
- 4 g di lievito per dolci
- 2 g di bicarbonato (facoltativo)
Preparazione:
- Pesare gli ingredienti in funzione del tipo e dello spessore della frolla che si vuole ottenere. Lavorare la farina con il burro ben ammorbidito (ma non fuso), poi unire l'uovo, lo zucchero e gli eventuali aromi fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo. Rivestirlo di pellicola trasparente e farlo riposare in frigo per almeno 30 minuti.
- Accendere il forno a 170-180 °C in modalità ventilata.
- Stendere l'impasto con un matterello su un piano infarinato fino ad ottenere uno spessore di ½ cm (per la versione alta anche qualche mm in più). Arrotolare la pasta sul matterello e poi srotolarla delicatamente su una teglia di ø 20 cm.³
- Farla aderire bene allo stampo e rifinire i bordi togliendo la pasta in eccesso.
- Bucherellare il fondo con i rebbi di una forchetta, poi stendere uniformemente un generoso strato di confettura.
- Stendere sul piano di lavoro gli avanzi di pasta frolla con uno spessore di circa 3 mm. Ritagliare con una rotella (dentellata v.1 e liscia v.2) strisce di 1 cm di larghezza. Adagiarle sulla confettura formando una trama a incrocio e saldarle delicatamente ai bordi senza tirare la frolla, altrimenti in cottura potrebbe staccarsi o rompersi.
- Infornare per 25-30 minuti fino a che la frolla non sarà dorata e cotta. Lasciare raffreddare completamente e poi servire.
Note:
- A seconda della frolla che si vuole ottenere al posto dell'uovo intero si possono sostituire due tuorli. A parità di peso infatti il tuorlo rende la frolla cotta più dorata e friabile, mentre l'albume darà un risultato leggermente più croccante.
- Da scegliere a seconda del tipo di confettura che si impiega. Io consiglio di utilizzare la scorza del limone con marmellate (di agrumi quindi), o con confetture o composte più acide come quelle di ribes o fragole, mentre i semi del baccello di vaniglia con confetture o composte più dolci come fichi, amarene, pesche ecc. Nulla vieta poi di inserire entrambi.
- Io ho utilizzato una teglia con fondo amovibile rivestito con un cerchio di carta forno ritagliata. Se si ha il timore che la crostata possa attaccarsi al fondo imburrare e infarinare leggermente lo stampo.
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Di solito a fine pasto preferiamo quella sottile che sta bene anche da sé, mentre a colazione o merenda preferiamo quella più alta, rustica e carica che sta benissimo con una bella tazza di latte, o un cappuccino.
Insomma della crostata classica mica che per forza ne debba esistere una sola versione universale; uno la vede un po' come gli pare, ci mette quello che vuole, i gusti son gusti, basta che piaccia, che ci faccia stare bene e che sia fatta con tanto amore.