Enjoy food, travels and life

Io e la mia cucina ne abbiamo viste davvero tante insieme.
Siamo state compagne di avventure e sventure per un sacco di tempo.
Insieme abbiamo avuto grandi soddisfazioni preparando tante buone ricette, per la gioia nostra e di numerosi commensali.
Insieme abbiano combinato anche una marea di disastri: Pollock di Marzemino su muro e pavimento, Kooning di cioccolata su banconi, piastrelle e ciotole, eruzioni di marmellate da scena del crimine (che se entravano i RIS mi arrestavano!), esplosioni di centrifughe dai colori più disparati, incrostazioni invincibili di caramello, unti, bisunti o cappe di fritto che non te li levavi di dosso manco a infilarti direttamente in lavatrice, nuvole di farine che si depositavano per giorni sui mobili e tanti altri pasticci che si risolvevano sempre in una marea di roba da lavare.
Tanto olio di gomito, acqua, sapone e aceto, e lei tornava a splendere come nuova, in forma smagliante pronta per nuove avventure.

Mai e poi mai era quindi preparata a vivere quello che si è svolto ieri sera.
Mai avrei pensato che nella mia cucina potesse accadere una cosa simile.
Mai avrei pensato di scrivere una cosa del genere su questo blog.
Mai avrei creduto che la situazione potesse arrivare ad un punto tanto grave.
Eppure è successo.
In un certo senso faccio pure fatica a scriverlo, i tasti mi vengono difficili.
No, non ce la posso fare in un'unica frase ad ammetterlo, no!

Spezzatino al sugo di pomodoro ricetta secondo buona saporita beef stew with tomato sauce recipe

Io
ho
spolverato
i
fornelli.

Un basso raggio di sole del tramonto ha illuminato qualche microscopico granello di polvere sull'acciaio, ingigantendone il risultato. Mi sono chiesta da quanti giorni non cucino niente nella mia cucina, quanti pasti sto consumando fuori casa, quante ore sto lavorando, quante occasioni che mi portano lontana dalla mia cucina sto vivendo.

Vista la latitanza dalla cucina devo anche rispolverare (oltre ai fornelli) anche qualche ricetta che era rimasta nei meandri delle bozze di questo blog. Per altro si tratta (udite udite!) della prima ricetta con carne rossa (che non sia a mo' di insaccato) pubblicata.
Come ho scritto più volte mangiamo pochissima carne, ma ogni tanto mi diletto nel preparala e questa è una delle ricette che mi riescono meglio, una di quelle che adoro e che mi fanno letteralmente "rigovernare" (dal toscano: pulire a fondo, lavare) la pentola con una bella e irresistibile scarpetta.

Spezzatino al sugo di pomodoro

Preparazione: 20 min.Cottura: 2 ore e ½Riposo: nessuno
Porzioni: 4 Kcal/porzione: 475 circa
Ingredienti:

  • 800 g di manzo
  • 30 g di olio extravergine di oliva
  • 30 g di burro
  • 40 g di farina 0, o 00
  • 100 g di cipolla bianca
  • 50 g di carota
  • 30 g di sedano
  • 250 ml di vino rosso
  • 400 g di polpa di pomodoro
  • 3 foglie di alloro
  • Rosmarino, salvia
  • ½ litro di brodo
  • Sale q.b.
Preparazione:

  1. Pulire bene il pezzo di carne da tutte le parti di tessuto connettivo lisce e biancastre. Tagliarlo poi in cubetti da circa 4 cm di lato. Tamponare la carne con carta assorbente e poi passarla nella farina.
  2. Tritare finemente gli odori, carota, sedano e cipolla e metterli a soffriggere con l'olio in un tegame dai bordi alti.
  3. Una volta imbiondita la cipolla, sbattere la carne dagli eccessi di farina e unirla al soffritto. Farla rosolare per un paio di minuti e poi unire il vino e lasciare sfumare.
  4. Unire il brodo, la polpa di pomodoro e le spezie e lasciare cuocere a fuoco molto lento e con tegame coperto per almeno un paio di ore. Mescolare di tanto in tanto perché non si attacchi.
  5. Trascorsa un'ora e mezzo scoprire e assaggiare la carne. Qualora la carne non fosse ancora sufficientemente tenera coprire nuovamente e prolungare la cottura, eventualmente aggiungendo altro brodo se il sughetto di fosse asciugato troppo.
  6. Se la carne è a buon punto allora scoprire, unire il burro e lasciare ritirare il sughetto.
  7. Regolare di sale e servire.
Note:

  • Il tempo di cottura della carne dipende molto dal tipo di taglio e dal tipo di carne. Nel mio caso avevo carne di manzo e sono state necessarie 2 ore e mezza. Nel caso di vitello (carne più tenera ma meno saporita) la cottura potrebbe essere più breve.
  • E' fondamentale tenere il fuoco basso e lasciare sobbollire (e non bollire) in modo da ottenere una carne tenera e sugosa.
  • E' ottimo accompagnato con purè di patate, con patate al forno, o con della semplice polenta di mais gialla. Il giorno dopo è ancora più buono.
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Cara cucinetta bella mia adorata, sono stanca ma felice, esaurita ma soddisfatta. Non averne a male, le occasioni passano e devo coglierle al volo. Tu resta lì che vedrai che torno presto. :-)


Secondo me non ci dorme la notte per fare ste pensate. Né lei, né tutta la squadra che le sta dietro.
Secondo me non ha capito che la cifra che le hanno dato è il suo forfait e non le calorie che deve infilare in ogni sua singola ricetta.
Secondo me gode di ottima salute: né diabete, né colesterolo alto. Se no, non si spiega...
Secondo me è un genio, lei sa di esserlo e ne ha dato dimostrazione con tutto l'impero che ha saputo costruire.
Secondo me con questi biscotti ha fatto l'ennesimo centro (come anche con questi qua).

Premetto questo perché il contenuto calorico dei biscotti qua sotto della famosissima Martha Stewart (è di lei che sto parlando) è direttamente proporzionale alla loro bontà.
La combinazione dolce e salato è perfetta, e poi sono morbidi e croccanti al tempo stesso.
Una combinazione del genere non può essere un caso, assolutamente no.
E' brava, punto e basta! :-)

Ricetta biscotti con burro di arachidi per celiaci e senza latticini Flourless peanut butter cookies recipe

Flourless peanut butter cookies

Preparazione: 15 min.Cottura: 12 min.Riposo: nessuno
Porzioni: 25 biscotti circa Kcal/porzione: 120 circa
Ingredienti:

  • 250 g di burro di arachidi
  • 150 g di zucchero
  • 1 uovo grosso
  • ½ cucchiaino di bicarbonato
  • 2 g di sale (io non li ho messi)
  • 125 g di gocce di cioccolato¹ (io ne ho messe 100)
  • 50 g di arachidi tostate e salate
Preparazione:

  1. Preriscaldare il forno a 180 °C.
  2. In una ciotola mescolare il burro di arachidi con lo zucchero, l'uovo ben sbattuto, il bicarbonato e il sale (che io non ho messo). Infine aggiungere le arachidi, le gocce di cioccolato e amalgamare bene.
  3. Con le mani leggermente inumidite (io non ne ho avuto bisogno) formare tante palline di impasto grandi più o meno come una noce. Adagiarle su una teglia rivestita con carta forno distanziandole di 3-4 cm.
  4. Infornare per 15 minuti circa, ruotando la teglia di 180° a metà cottura e controllando la doratura dal 12° minuto.
  5. Farli raffreddare completamente prima di toglierli dalla teglia poiché sono molto morbidi e tendono a disfarsi. Raffreddando prendono consistenza.
Note:

  1. Martha sconsiglia il fondente oltre il 50%. Nel caso di persone intolleranti al lattosio o al glutine leggere attentamente l'etichetta del prodotto.
Ricetta tratta dal sito o dal libro Everyday Food di Martha Stewart.
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Sono adatti sia per gli intolleranti al glutine, che al lattosio.
Fatti, rifatti e strafatti e sempre andati a ruba; provare per credere!


Mi sono decisa. Dopo l'ennesimo viaggio negli Stati Uniti in cui a colazione, o a merenda, o per un brunch ci siamo mangiati burro di noccioline (o arachidi che dir si voglia), e in cui ci siamo portati a casa un po' di barattoli da centellinarci giorno per giorno, è giunta l'ora di prepararlo anche a casa.
Del resto è semplicissimo, basta avere pazienza ed un ottimo frullatore.

Giuro che non so dire se lo amo, se lo apprezzo, o se addirittura non mi piace.
Come dice giustamente la mia collega Serena, il burro di arachidi è una di quelle cose per cui si potrebbe finire il barattolo senza aver ancora capito se piace oppure no.
E' pastoso, denso e se mangiato a cucchiaiate da solo stucca un po'. Eppure, nonostante questo, è difficile restargli indifferente e infilare il dito nel barattolo ogni tanto è proprio irresistibile.

Come preparare il burro di arachidi noccioline fatto in casa homemade peanut butter recipe

Il burro di arachidi "classico" che abbiamo assaggiato più volte negli USA non è dolce, anzi ha una nota salata, è denso e pastoso e di solito viene servito spalmato sul pane caldo (generalmente bagels tagliati a metà).
In commercio se ne trovano moltissime varianti e versioni: da quelle aromatizzate, alle cremose, liquide, con pezzetti di noccioline e persino zuccherate in varie gradazioni.

Per conto mio, che volevo realizzare la versione più classica, l'aggiunta dello zucchero è quindi da evitare, ma poiché a qualcuno piace, lo inserisco fra gli ingredienti e lascio al lettore la scelta.

Burro di arachidi homemade

Preparazione: 30 min.Cottura: 10 min.Riposo: 30 min.
Porzioni: 1 vasetto da 250 g circa Kcal/100 g: 580 circa
Ingredienti:

  • 300 g di arachidi intere (ossia con guscio), o 250 g se pulite
  • 15 g di olio di semi di arachidi
  • 3 g di sale
  • 3 g di zucchero (facoltativo)
Preparazione:

  1. Pulire le arachidi sia dal guscio che dalla pellicina rossiccia che le riveste.
  2. Sparpagliarle su una leccarda rivestita con carta forno e farle tostare in forno già caldo a 180 °C per 7-8 minuti. Ogni 2-3 minuti aprire il forno e dare una bella scrollata alla leccarda in modo da rigirarle e tostarle per bene. Tenerle d'occhio affinché non brucino.
  3. Lasciarle raffreddare completamente.
  4. Inserire le arachidi in un frullatore con 5 g iniziali di olio di semi di arachidi e il sale. Frullare per un minuto.
  5. Aprire il frullatore, staccare con una paletta le arachidi che restano attaccate alle pareti, unire a filo altri 5 g di olio e frullare ancora.
  6. Ripetere l'operazione ancora una volta fino a terminare l'olio e poi ancora fino a ottenere la consistenza desiderata. Ci vuole pazienza. Più si frulla e più si otterrà una crema omogenea.
  7. Infine regolare di sale e se gradito di zucchero.
Note:

  • Si conserva perfettamente anche a lungo se chiuso in un barattolo e messo in frigo.
  • Per una consistenza più cremosa unire altro olio di semi di arachidi, mentre per una consistenza più "chunky" (come dicono gli americani) unire qualche nocciolina tritata grossolanamente.
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A me piace la consistenza ruvida se spalmato sul classico pane caldo, mentre più liscio se lo devo utilizzare per altre preparazioni, tipo cheesecake, creme eccetera.

Il burro di arachidi è un alimento molto versatile che va bene sia per preparazioni salate che dolci. Vi aspetto al prossimo post per una preparazione "dolce". A presto!


Con timidezza alza il braccio destro per indicarmi l'ingresso e mi dice: "Ecco... questa è la nostra piccola cucina. Benvenuta!"

Varco la soglia, mi guardo attorno, ho la sensazione che il cuore si sia fermato, ispiro a pieni polmoni dal naso, respiro il luogo, sento un'energia pazzesca, sento timore, responsabilità, aspettative. Per me è tutto grande, attrezzato, pulito: lo osservo e lo studio come uno dei luoghi più belli del mondo.


Voglio godere di questo momento e di queste sensazioni più che posso nonostante che sia una breve esperienza, forse saltuaria, forse la prima e ultima, questo non lo so e adesso non lo voglio sapere.
L'unica cosa che so è che questa non è una piccola cucina, per me è solo un grande, grandissimo sogno che si realizza, tanto grande che stento a crederci.

E se stessi sognando, vi prego, non mi svegliate.


Il dorso scuro e coriaceo di un alligatore che affiora silenziosamente dall'acqua.
Il guscio di una tartaruga che si muove lentamente rompendo la mimetizzazione nel fango crepato dal sole.
Le code dei pappagalli dai colori incredibili che risaltano fra i rami di alti alberi, o sulle radici a fior d'acqua delle mangrovie.
Decine di occhietti furbi di procioni che guizzano fra intrighi di mangrovie in cerca di qualche avanzo di cibo.
L'ombra passeggera di un pellicano che rasenta le nostre teste e che si azzera mentre si appollaia sulla prua della barca.
Questo è ciò che mi viene in mente appena penso agli animali che abbiamo incontrato nella nostra zonzolata nelle Everglades.

Cosa fare e vedere nelle Evergladesl Florida USA what to see and do America consigli di viaggio trip advices

Le Everglades e le diecimila isole costituiscono una vastissima e meravigliosa regione della Florida in cui poter ammirare flora e fauna dalle caratteristiche assolutamente fantastiche.

Come sempre un conto è leggere di un luogo, o vederlo raccontato in un documentario e un conto è viverlo.
Nel mio immaginario la Florida era uno stato banalmente definito dal proprio nome, ossia "florido" con tante spiagge, tante città metropolitane, tante distese di verde rigoglioso e fiorito.
Quello che non riuscivo ad immaginare, nonostante ne fossi a conoscenza, è che tutto ciò fosse praticamente nel bel mezzo ad una gigantesca e sterminata (è proprio di queste dimensioni che non mi capacitavo) distesa d'acqua per altro non propriamente paludosa, come spesso si sente dire.
Flora e fauna ricchissime, acqua ovunque per chilometri e chilometri da cui spuntano mangrovie, stecchi e vegetazione di piante acquatiche rigogliose così varia e vasta che ci sembrava di essere tornati in Amazzonia.


Dirigendoci verso sud abbiamo costeggiato il Lago Okeechobee (pronunciato O-ki-ciòu-bi), la cui acqua effluente scorre lungo queste zone umide e arriva fino al mare.
Questa zona ospita numerose specie a rischio estinzione (ben quindici) legate ad un delicatissimo ecosistema compromesso dall'espansione incontrollata delle zone urbane limitrofe avvenuta in passato. Oggigiorno il Parco delle Everglades, a pagamento (per info cliccare qui), è protetto e costituisce un polmone importantissimo per ridare spazio alla flora, ma soprattutto alla fauna minacciata dall'uomo.

Noi non ci siamo addentrati nel parco, lo abbiamo praticamente costeggiato su due lati. Eravamo intenzionati a visitare il celeberrimo Flamingo Point in cui si possono ammirare i fenicotteri, ma un ranger a cui abbiamo chiesto informazioni ci ha un po' terrorizzato parlandoci di un'invasione di mosquitos, per cui abbiamo a malincuore desistito. Questi insetti sono presenti tutto l'anno e sono molto aggressivi soprattutto in estate, per cui piuttosto che utilizzare qualche spray è meglio ricorrere a retine protettive da indossare dalla testa ai piedi.

Il ranger non ci ha solo raccontato di questi tremendi insetti, ma ci ha anche delucidato sugli ingressi al parco, su quali erano i migliori itinerari e sulle differenze fra alligatori e coccodrilli, intrattenendoci piacevolmente con particolari, foto e cartine. Insomma, è stato davvero disponibile e di una gentilezza impagabile.


Abbiamo speso una giornata intera lungo il Tamiami Trail sulla US Hwy 41, perlustrando la zona e soffermandoci a Everglades City, una cittadina turistica che offre ben poco se non i vari tour ai turisti desiderosi di vedere animali selvatici.
Dobbiamo ammettere che farci un giro sui chiassosi airboat in stile Miami Vice era sulla nostra lista dei desideri. In quale altro posto avremmo potuto avere l'occasione di viaggiare a tutta velocità fra mangrovie e fare derapate in perfetto stile da film poliziesco?
Queste barche sono ovviamente vietate nel parco ma sono largamente utilizzate nelle zone limitrofe per attirare turisti. Si parla di danno ambientale, poiché effettivamente fanno un gran fracasso, ma dubitiamo che certe zone siano effettivamente densamente popolate da alligatori, e dei lamantini non ne abbiamo vista la minima ombra.

Il nostro conducente ci ha fatto dapprima fare un giro tranquillo fra i vari canali, (non so come non ci si possa perdere in un tale labirinto!) e poi ha iniziato ad andare a tutta velocità alzando ondate d'acqua che ci inzuppavano da capo a piedi ad ogni cambio di direzione. E' stato bellissimo, divertente ed emozionante: un vero spasso!


Nel prezzo del biglietto era compresa anche una passeggiata nella quale si potevano incrociare pappagalli, vedere da vicino e, per chi se lo sente, anche toccare alligatori di varie taglie. Una guida ci ha spiegato le loro abitudini, di che cosa si nutrono, e come vivono in queste zone umide.

Durante il nostro soggiorno la temperatura era perfetta, intorno ai 25 °C, il cielo era sereno e il clima piuttosto secco, mentre in estate le temperature salgono notevolmente assieme all'umidità e piove molto anche durante il giorno.

Nessuna traccia di puma (si parla ormai purtroppo di qualche decina di esemplari), lamantini o serpenti velenosi (anche se in questo caso sono molto numerosi), o coccodrilli, che a differenza degli alligatori sono molto più aggressivi e si concentrano in esiguo numero nelle acque saline a ridosso del mare.


Sebbene l'ambiente al di fuori del parco sia fin troppo turistico e avvenga anche in un certo qual modo lo sfruttamento degli animali, ci sentiamo di dire che l'esperienza è stata decisamente stimolante e istruttiva e vale la pena di viverla a pieno.


Apro con un incipit ermetico, ma davvero non posso fare altro che così. In pratica me la suono e me la canto da sola, scrivendo per ricordare nel futuro che verrà.
Parafrasando: troppa carne (di angus!) al fuoco, troppa!
Metaforizzando: dovevo andare in biblioteca, ma mi stanno portando alla pesca a premio del luna park, quella dove qualcosa si vince sempre; entrerò gratis, butterò la lenza e qualcosa verrà su. Se sarò brava, potrebbe essere pure qualcosa di grosso. E io non vedo l'ora di giocare.

Tzatziki greco ricetta salsa allo yogurt e cetrioli - yogurt cucumber greek dip recipe

Intanto mi godo il viaggio e l'attesa. Ma nelle attese che si fa? Si sgranocchia e mangiucchia.
In questo periodo preparo spesso questa salsa fresca, che si sposa bene con un sacco di cose fra cui crostini, crudités, o carne: lo tzatziki, salsa greca a base di yogurt e cetriolo.
Irresistibile e versatile, pungente e benefico per l'aglio a crudo, è light e si prepara in poco tempo.

Tzatziki greco

Preparazione: 10 min.Cottura: nessunaRiposo: nessuno
Porzioni: 550 g circa Kcal/100g: 85 circa
Ingredienti:

  • 400 g di yogurt greco
  • 1 cetriolo grosso
  • 1 spicchio di aglio
  • 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
  • 1 cucchiaino di aceto
  • Sale q.b.
  • 1 ciuffetto di aneto
  • Qualche foglia di menta
Preparazione:

  1. Privare l'aglio dell'anima centrale e schiacciarlo fino a ridurlo in purea.
  2. Lavare il cetriolo e pelarlo nelle parti verdi più coriacee con un pelapatate (io non lo faccio perfettamente), tagliarlo a metà nel senso della lunghezza e scavarlo per togliere i semi.
  3. Grattugiare il cetriolo e strizzarlo in un panno pulito per privarlo dell'acqua in eccesso.
  4. Mescolare tutti gli ingredienti assieme e unire, se gradito, un ciuffetto di aneto o della menta tritati.
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Una cosa è certa: la vita è proprio incredibile! Una cascata di eventi, un groviglio inesauribile di situazioni, un albero da cui poter cogliere favolosi frutti, ma solo al tempo debito.


Benvenuti al nuovo appuntamento con la "Zonzolando's Serendipity Box", la scatola che serve a ricordare i piccoli grandi piaceri della vita cogliendo il meglio di ciò che ci offre.

Troppo spesso infatti le nostre giornate sono riempite di pensieri e preoccupazioni tendendo a dimenticare il bello che nella vita c'è (sempre!). Con questa scatola voglio immortalare, se non tutto, gran parte delle cose belle che riempiono la mia/nostra vita quotidiana (ma che potrebbe essere anche quella di tutti), dalle grandi alle piccole cose che ci rendono felici e, ancora meglio, sereni.

Intense, ricche, traboccanti di eventi, bei momenti, begli incontri, buon cibo e tante occasioni da racchiudere in questo angoletto felice sono state le giornate appena trascorse a cavallo di ferie e weekend.

Parto subito con la Serendipity Box n° 54 dedicata alla carica del caffè in tutte le sue piacevolissime situazioni:
  1. Caffeina da risveglio: già di prima mattina, perché chi ben comincia è a metà dell'opera.
  2. Caffeina da rifornimento: per proseguire il viaggio di una zonzolata assolutamente improvvisata.
  3. Caffeina da attesa prolungata: con giornale letto fino all'ultimo trafiletto.
  4. Caffeina da accompagnamento: per una merenda davvero squisita.
  5. Caffeina da relax: quando non hai più voglia di niente e lei ti tira su.
  6. Caffeina da fine pasto: per chiuderlo in bellezza.
  7. Caffeina da soccorso post stramazzo sulla poltrona: quando manco riesci a guardare la tazzina dall'alto.

Dopo il pieno di caffeina, questa è la box ad altissimo contenuto glicemico, la Serendipity Box n° 55:
  1. Livello glicemico "nella norma, non so vivere senza": Dottore, sono stata brava, mi sono contenuta. Solo un cono due gusti con sciroppo di sambuco e vaniglia. Ehm... è dopo che mi sono lasciata un pochino andare. Non ci faccia caso, che è meglio!
  2. Aumento del livello glicemico per "buona scusa": il cornetto della mattina che, abbinato al punto 1 della serendipity box precedente, mi fa partire al meglio la giornata. Dottore faccia finta di non vedere la fettazza di pane spalmata con burro e marmellata e faccia finta di non sapere che a fianco c'era uno yogurt e una tazza colma di cereali e muesli. Shhhh! ;-)
  3. Aumento del livello glicemico per "strappo alla regola": la colazione con "mega cappuccio" (definito così dal barista, alla modica cifra di €4,50, te-possino!) e tre paste ripiene straboccanti di zuccheri e grassi saturi. Va beh, dottore... bisogna vivere no?
  4. Aumento del livello glicemico per "mentite sp(f)oglie": una misera pallina di gelato con salsa ai frutti di bosco in cialda. Una cosetta leggera insomma. Ehm, se non ci fossero state altre cinque portate prima. Shhh!
  5. Aumento del livello glicemico per "stare in compagnia": la merenda, del punto 4 della serendipity box precedente. Una delizia che aveva più burro che atomi e più zucchero che elettroni. Sì, forse qui colesterolo e glicemia hanno avuto un piccolo picco, ma piccolo eh.
  6. Aumento del livello glicemico per "non mi ricapita più": no, sono in vacanza e questa torta è tipica del posto in cui stiamo zonzolando, non posso non assaggiarla. Eh, no! Mohnkuchen (torta con semi di papavero) a me!
  7. Aumento del livello glicemico per "ahimè non ho più scuse": lo so, lo so. Lo strudel è tipico trentino per cui non ho scusanti, lo conosco bene. Eppure era tipico della casa, come facevo a dire di no al cameriere che ne aveva parlato tanto bene? E poi me ne ha dati pure tre pezzi con salsa alla vaniglia. ;-)
  8. Livello glicemico "senza speranze!": la torta che ho preparato per il compleanno di una persona a cui voglio bene. 'Na bomba! ...di bontà eh! OK: diabete!

Tornando a raccolte più classiche ecco la Serendipity Box n° 56:
  1. Una bella zonzolata a Vipiteno. Non ci ero mai stata e mi è piaciuta proprio un sacco.
  2. Entrare di soppiatto nell'appartamento di amici che si stanno per sposare grazie ad una suocera complice e riempire la casa di scherzi divertendoci fra amici come pazzi.
  3. Un'altra zonzolata, sempre in Alto Adige, al Lago di Resia.
  4. Pedalare a più non posso sulla Nina (la graziella che ci ha scarrozzato in una marea di zonzolate - eccone una foto qui) per stare dietro ad un allenamento del mio Massi. Robe che per fare la foto ci manca poco che mi ammazzo!
  5. Un favoloso piatto di trofie ai frutti di mare con crosta di pane, simbolo di un pranzo luculliano con la mia famiglia al completo.
  6. Limone sul Garda, uno splendido angoletto di paradiso dove poter zonzolare ammirando il Lago di Garda.
  7. I canederli in brodo, piatto tipico trentino, dall'estetica davvero particolare e dal gusto formidabile.
  8. Un piacevolissimo pranzo fra amici dove per raccontare tutto quello che ho mangiato non basterebbe una risma di carta.

E infine la Serendipity Box n° 57:
  1. La nostra nuova rubrica Your Turn dove mi piacerebbe raccogliere tutte le foto dei lettori che provano le nostre zonzolate o le nostre ricette. Partecipate!
  2. L'incredibile numero di visualizzazioni che ha raggiunto questo blog. Qualche giorno fa abbiamo infatti passato il milione di visualizzazioni. No dico... milione! Grazie, grazie e ancora grazie!
  3. Il giorno del matrimonio dei nostri amici. Che emozione! Che felicità per loro!
  4. Sarà pure cattiva e pericolosa, ma quanto è bella l'amanita muscaria?
  5. Un regalo dalla Sicilia: un mazzo di origano essiccato. Non riesco a descrivere l'incredibile profumo che aveva e mi sono rifiutata di lavarmi le mani dopo averlo ripulito solo per poter continuare a sentirne il profumo sulle dita ancora per un po'.
  6. Un pavimento dal disegno in rilievo e dall'aria antica che mi piaceva un sacco.
  7. Gli gnocchi di patate viola al pomodoro e basilico: robe da leccarsi i baffi; e poi con solo prodotti del nostro orto, che soddisfazione!

L'aforisma degli ultimi giorni trascorsi è:
"Le estati volano sempre... gli inverni camminano!"
(Charlie Brown)


Quanto vorrei che non corresse il tempo, quanto vorrei una manopola per regolarlo a mio piacimento. Meno male che esiste la fotografia, per fermare un istante, immortalare un dettaglio e legarlo ad una miriade di altri particolari attorno che, anche se invisibili, riemergono nella memoria e rimangono per sempre.
Buon tutto! :-)


Certo che se ci penso, e non serve neanche che mi impegni troppo bene, basta poco per capire che da quando ho aperto il blog ho avuto proprio un sacco di soddisfazioni.
Una fra queste è sicuramente fare parte della squadra che ogni tre mesi realizza la rivista online Threef. Con settembre inauguriamo l'uscita del settimo numero il cui tema è la "Cucina del riciclo".

Ricette riso avanzato crocchette buonissime ricetta facile e veloce - easy rice croquettes recipe

Prima di andare a presentare il mio contributo (la mia ricetta è a pagina 113) ecco qui il link dal quale poter sfogliare le splendide immagini e le fantastiche ricette di questo trimestre; sono una meglio dell'altra!


Questo tema mi preme molto. In casa nostra raramente avanza cibo, ma quando succede sicuramente non viene mai buttato; io e Massi detestiamo lo spreco. Inoltre non è male inventarsi qualcosa di nuovo con gli avanzi, anche perché il cibo avanzato è ricco di sapore e combinato con altri ingredienti spesso regala grandi risultati e soddisfazioni.

Crocchette verdi di riso

Preparazione: 10 min.Cottura: 30 min.Riposo: nessuno
Porzioni: 4 Kcal/porzione: 250 circa
Ingredienti:

  • 100 g di riso avanzato (il mio era ai porri)
  • 1 patata lessa avanzata
  • 100 g di spinaci cotti avanzati (cotti con burro e aglio in padella)
  • 60 g di Parmigiano Reggiano
  • 1 scalogno
  • Sale e pepe q.b.
  • 10 g di olio extravergine di oliva
  • 10 g di burro
  • Eventuale pangrattato (facoltativo)¹
  • Sugo di pomodoro e basilico a piacere
  • Qualche foglia di basilico fresca
Preparazione:

  1. Tritare lo scalogno e farlo soffriggere in padella nell’olio caldo. Affettare la patata lessa e farla dorare con lo scalogno. Una volta pronti tenere alcune fette di patata a parte per la decorazione.
  2. Strizzare bene gli spinaci (vanno bene anche biete, erbette o altro) dalla loro acqua e unirli in un mixer con il formaggio grattugiato e le patate e lo scalogno rosolati. Assaggiare e regolare di sale.
  3. Unire il composto in una ciotola assieme al riso, mescolare e amalgamare bene tutti gli ingredienti. Con le mani appena inumidite formare tante crocchette fino ad esaurire l’impasto. Solo qualora risultasse troppo umido unire un po’ di pangrattato.
  4. Trasferire le crocchette in una padella con del burro fuso e farle dorare su entrambi i lati.
  5. Servirle su un letto di sugo di pomodoro e basilico precedentemente riscaldato, con le fettine di patata tenute da parte e qualche foglia di basilico fresca. Se gradito spolverizzare con altro formaggio grattugiato e condire con un filo di olio a crudo.
Note:

  1. Da omettere o sostituire con amido di mais nel caso di persone intolleranti al glutine.
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Vi aspettiamo il 1° dicembre con un altro bellissimo e gustosissimo tema sul prossimo numero di Threef.
A presto!


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