Enjoy food, travels and life

Benvenuti al nuovo appuntamento con la "Zonzolando's Serendipity Box", la scatola che serve a ricordare i piccoli grandi piaceri della vita cogliendo il meglio di ciò che ci offre.

Troppo spesso infatti le nostre giornate sono riempite di pensieri e preoccupazioni tendendo a dimenticare il bello che nella vita c'è (sempre!). Con questa scatola voglio immortalare, se non tutto, gran parte delle cose belle che riempiono la mia/nostra vita quotidiana (ma che potrebbe essere anche quella di tutti), dalle grandi alle piccole cose che ci rendono felici e, ancora meglio, sereni.

Questo è il resoconto degli ultimi giorni trascorsi, la Serendipity Box n° 20:
Quante cose che sono successe negli ultimi giorni! Di momenti belli ce ne sono stati tantissimi e non sapevo se fare due box o fare una cernita e scriverne una sola. Il pochissimo tempo a disposizione non mi ha nemmeno dato il tempo di riflettere e la mia scelta è ricaduta automaticamente su una box sola ma con tante caselle. Ecco il resoconto dopo la cernita:

  1. Un convegno dove ho percepito che finalmente qualcuno sta facendo veramente qualcosa di concreto per l'ambiente; qualcuno ci crede veramente al cambiamento. YES, WE CAN!
  2. Una passeggiata a Torbole lungo il Lago di Garda con un tempaccio da lupi, ma nonostante questo con un'atmosfera sempre fantastica.
  3. Il mio super eroe Massi al termine di una gara. No, non ha vinto, ma per me lo fa sempre. Non posso negare che nel vederlo alla soglia di ogni traguardo il lato della bocca mi tremola sempre. Ma non diteglielo eh!
  4. Ritornare fra i banchi di scuola, ma dalla parte della cattedra. Che esperienza! Registro, appello, lezioni, compiti in classe e pure assegnazione dei voti al termine del corso. Son robe!
  5. Le coccole che ci siamo concessi in una pausa sul lavoro. Grazie Cinzia!
  6. Un'apericena con amiche che non vedevo da un pezzo. Tante chiacchiere intorno al tavolo di un ristorante giapponese dove ho mangiato soba in brodo con tempura: una libidine.
  7. Preparare tanti, tanti, tanti biscotti per il cookie swap di ComidaDeMama. Presto la ricetta anche su questo blog.
  8. Il cookie swap di ComidaDeMama. Il mio resoconto l'ho già fatto qui.
  9. Un giretto al MUSE, il nuovo museo delle scienze di Trento.

L'aforisma della settimana è:
"Chi segue gli altri non arriva mai primo."
(Detto veneto)


Buon weekend a tutti!


Esattamente come l'anno scorso ecco la doverosa precisazione prima di partire con il resoconto di questo delizioso evento:

ATTENZIONE! Il presente post contiene elevati valori di leccornia, ghiottoneria e glucosio. La sua lettura è sconsigliata ad un pubblico spiluccante e morigerato.
Qualora si verificassero salivazione, dilatazione di pupille, brontolii di stomaco e attacchi irrefrenabili di fame biscottara, rivolgersi al blog (o biscottaro) competente. Zonzolando declina ogni responsabilità in merito a voglie, smanie o desideri e vi augura buona lettura! :-)

Ora che sono a posto con le precisazioni e con il cuore in pace vi posso raccontare il mio secondo, nonché mitico cookie swap.
L'organizzatrice dell'evento è stata nientepopodimeno che Elena, meglio nota nella blogosfera come ComidaDeMama.
Se ancora non sapete cosa è un cookie swap ecco sinteticamente come funziona: ciascun invitato prepara un tipo di biscotti da condividere con gli altri partecipanti. Il numero dei biscotti da preparare è in funzione del numero degli invitati. In questo caso ognuna di noi ha portato un'ottantina di biscotti circa. La genialità dello swap è che al termine della serata, visto il numero esorbitante di biscotti in circolazione, c'è la possibilità di dividerli con il golosissimo risultato che sebbene si entri con una tipologia di biscotto, si ritorna a casa (se avanzano!) con tante varietà quante sono state le partecipanti.
E' o non è geniale?
Sì, eccome! Ed Elena ne è la straordinaria fautrice.

Ma andiamo al sodo, anzi al biscotto!
Vado con la carrellata in ordine casuale:

1) I "Profumo di inverno" di Elisa: ispirati alla Linzer Torte sono teneri, morbidi e con un cuore di confettura profumata. Assolutamente irresistibili.

Cosa è un cookie swap e come funziona

2) Gli "Stracadenti" di Manuela del blog Profumi e colori: classici biscotti trentini dal nome che la dice lunga su quanto sono croccanti; sono praticamente i cugini dei cantucci toscani. Inzuppati o no, è impossibile smettere di mangiarli. Per la ricetta vi rimando direttamente al post di Manuela qui.


3) I "Matcha Cookies" di Stefania del blog Piano B: coloratissimi e profumati ricordano moltissimo la fragranza dei biscotti sablé. Li adoro, anche nella versione con Earl Grey Tea.


4) I "Sonia's cookies" di Sonia (non si capiva eh! ;-) ) del blog Per scherzo e per caso: praticamente l'impasto degli "Hilda Tortchen" di ComidaDeMama, insomma una garanzia.


5) Gli "Spelt and nuts Cookies" di ComidaDeMama: fragranti, profumati e rustici. Ne sono rimasta così entusiasta che non vedo l'ora che Elena pubblichi la ricetta.


6) Gli "Erika's Cookies" di Erika (anche qui ci voleva la scienza ehehe): friabili, delicati e ripieni con una profumatissima marmellata di arance amare. Deliziosi, instancabili e perfetti secondo me per una pausa tè (magari con un Earl Grey).


7) I "Mostaccioli napoletani" di Erica: aromatici, teneri e ricoperti di cioccolato. Non li avevo mai provati e ne sono rimasta piacevolmente stupita. Lei dice che non rispecchiano la forma tradizionale che dovrebbe essere romboidale, ma chi diamine sta a guardare la forma con tanta bontà fra i denti?


8) I "Morbidi di avena e anacardi" di Federica: in realtà dentro avevano le mandorle e non gli anacardi, ma devo dire che ci stavano comunque benissimo. Mandorle tritate grossolanamente che rendevano croccante un biscotto dalla base morbida. Secondo me perfetti per la colazione con una bella tazza di latte.


9) I "Chocolate Thumbprint Cookies" di Zonzolando (la conoscete? Io no! ;-) ) . Che dire di questi biscotti? Ne parlerei sicuramente bene, altrimenti non li avrei scelti per lo swap, no? Preferirei quindi che fosse chi li ha assaggiati ad esprimere un parere. La ricetta prossimamente su questi schermi. :-)


E infine chiudo con un piccolo collage di alcune delle bontà con cui Elena ha accompagnato i nostri biscotti e deliziato i nostri palati. Meringhe sia bianche che al cioccolato, un golosissimo plumcake con gocce di cioccolato e una fantastica torta con confettura, il tutto accompagnato con buon tè e un irresistibile lemon curd che (mannaggia a me!) ho dimenticato di fotografare, ma non di assaggiare a ripetizione.


Ma come al solito l'ingrediente segreto per la buona riuscita di un cookie swap come è stato quello organizzato da Elena (a cui va davvero un gran merito sull'ospitalità e cordialità) non è solo la splendida e golosissima varietà di biscotti, ma è il favoloso gruppo di persone con cui ho trascorso l'intero pomeriggio.
Grazie di cuore! :-) Spero tanto di rivedervi tutte al più presto.


Una settimana che non scrivo, che non pubblico, che non leggo né frequento blog. A mala pena mi affaccio ai social. Sarà che il tempo vola, sarà che son sempre occupata, ma quasi mi dimenticavo di avere un risottino pronto da pubblicare che aspettava solo questa introduzione e un clic.
Poche chiacchiere e dritta alla ricetta allora.

Risotto al radicchio e pancetta ricetta - red radish and bacon risotto tasty and easy recipe

Risotto al radicchio e pancetta

Preparazione: 15 min.Cottura: 30 min.Riposo: nessuno
Porzioni: 4 Kcal/porzione: 530 circa
Ingredienti:

  • 320 g di riso per risotti a piacere
  • 400 g di radicchio (lungo o tondo)
  • 100 g di pancetta tesa¹
  • 40 g di burro
  • 1 cipolla rossa
  • 1 bicchiere di vino rosso (io ho messo Marzemino)
  • 50 g di Trentingrana (o Parmigiano Reggiano)
  • Brodo vegetale q.b.
  • Sale q.b.
Preparazione:

  1. Tritare finemente la cipolla e farla soffriggere in padella in metà del burro fuso.
  2. Aggiungere la pancetta e lasciare insaporire e sgrassare.
  3. Incorporare il riso e tostarlo un paio di minuti, poi versare il vino e sfumare.
  4. Irrorare man mano che procede la cottura con del brodo caldo e dopo qualche minuto aggiungere il radicchio tagliato a listarelle (o tritato).
  5. Terminare la cottura aggiustando di sale e mantecare con il formaggio grattugiato e con il restante burro.
Note:

  1. Nel caso di persone intolleranti al glutine leggere attentamente l'etichetta del prodotto.
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Et bon appétit! :-)


Ma non fanno niente. Sono innocue, poverine... e bla bla bla, mi sento sempre dire.
Per me invece sono uno dei peggiori incubi che ci possano essere. Io ho il terrore delle cimici. Da sempre.
Mi fanno proprio schifo: piatte, insulse, volano picchiando qua e là come ubriache e per di più se le schiacci fanno una puzza mefitica.

Ed io sono stata svegliata da una cimice che mi camminava sulla fronte.

No... dico:
Sono stata svegliata da una cimice verde che mi camminava beata sulla fronte.

Nel dormiveglia l'ho scacciata, poi ho aperto gli occhi cercando di capire che cosa potesse essere e me la sono ritrovata che mi camminava sul braccio.

A quel punto ho avuto una reazione blanda e tranquilla, con nonchalance l'ho presa fra le mani, mi sono diretta alla finestra, l'ho aperta e l'ho fatta uscire delicatamente soffiando sul palmo per assicurarmi che non rimanesse troppo scossa, e poi sono ritornata fra le mie lenzuola calde.

Se qualcuno ha creduto anche solo ad una virgola del paragrafo precedente forse non ha capito che sono stata svegliata da una cimice verde che mi camminava beata sulla fronte.

Le cose quindi non sono proprio andate così.
In realtà le mie ghiandole surrenali hanno prodotto adrenalina in dosi tali da poter soccorrere un reggimento in shock anafilattico, sono schizzata fuori dalle lenzuola con una faccia tale che la tizia del film L'esorcista in preda ad una crisi era una top model a confronto, e ho fatto il tagliando alle corde vocali per i prossimi dieci anni dando la sveglia all'intero paese.
Ora sono in lizza per diventare la sirena d'allarme dei pompieri. Mi avete sentito voi?

Se no, è stato probabilmente perché l'onda d'urto ha avuto il primo forte impatto sui timpani del mio ben amato compagno che dal canto suo, dopo il risveglio soft ha dovuto decidere se era più opportuno sopprimere me (che lo avevo svegliato di soprassalto e in preda al panico) o la cimice (silenziosa e pacifica).
Dopo quello che ho fatto e vedendo lo stato in cui ero, io non avrei esitato a salvare il diabolico e puzzolente animaletto, ma se son qui a raccontarvelo ovviamente (e per fortuna!) vuol dire che su San Massimiliano l'uxoricidio non ha avuto la meglio.

Ah! E' pure martire da adesso! Protettore dei sordi e dei malati di cuore... poveretto!

Io, dal canto mio, per riprendermi dallo shock mi sono subito buttata sulla miglior forma di ripristino del buonumore che esista al mondo: i dolci!
In particolare questa crostata qua. :-)

Crostata di pesche sciroppate e mandorle ricetta dolce - syrup peaches and almonds tart recipe

Una frolla sottile e un ripieno dolce e morbido grazie alla pesca ma anche croccante grazie alle mandorle. L'unica pecca è che dura sempre troppo poco. Con un buon tè il suo potere calmante è assicurato.

Crostata alle pesche sciroppate e mandorle

Preparazione: 20 min.Cottura: 30 min.Riposo: 30 min.
Porzioni: 10 Kcal/porzione: 340 circa
Ingredienti:

Per la pasta frolla:
  • 100 g di farina 00
  • 200 g di farina integrale¹
  • 2 uova grosse
  • 120 g di burro
  • 100 g di zucchero semolato aromatizzato alla vaniglia
Per la farcitura:
Preparazione:

  1. Preparare la pasta frolla lavorando le due farine con il burro ben ammorbidito (ma non fuso), poi unire le uova e lo zucchero fino ad ottenere un impasto liscio a cui dare la forma di palla. Rivestirla nella pellicola trasparente e metterla in frigo a riposare per almeno 30 minuti.
  2. Nel frattempo accendere il forno a 170-180 °C in modalità ventilata e poi tagliare le pesche sciroppate ben scolate e asciutte in fette sottili inferiori al mezzo cm.
  3. Stendere la pasta con un matterello fra due fogli di carta forno e poi trasferirla su una teglia di ø 24 cm.
  4. Bucherellare il fondo con i rebbi di una forchetta, poi stendere la confettura di pesche e cospargerla con 20 g di mandorle in scaglie.
  5. Ricoprire a piacimento (io le ho disposte a raggiera) con le fettine di pesche sciroppate e infine cospargere le ultime scaglie di mandorle rimaste.
  6. Infornare per 30-40 minuti fino a che la frolla non avrà preso un bel colore dorato.
  7. Lasciare raffreddare completamente e poi servire.
Note:

  1. Per chi non amasse la farina integrale si può sostituire la stessa quantità con farina 00.
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Eccomi pronta a presentare la mia ultima ricetta per il contest Swiss Cheese Parade. Devo ammettere che lo faccio con già un pizzico di nostalgia addosso. Ci stavo prendendo proprio gusto, infatti anche se alla fine se ne possono pubblicare solo tre, io e Massi ce ne siamo gustate almeno il doppio di queste ricettine street food tanto saporite.

Quelle non pubblicate le ho scartate praticamente solo per motivi estetici, ma erano tutte davvero molto gustose; le potenzialità di questi formaggi sono davvero tantissime. Magari, con più calma, avrò modo di fotografarle meglio.

Ho visto inoltre un sacco di ricette fantastiche pubblicate da altri blog grazie a questo contest. Se siete curiosi di dare un'occhiata o di prendere qualche ispirazione, vi consiglio di visitare su Pinterest l'apposito board creato da Teresa qui. C'è solo l'imbarazzo della scelta, ma vi avviso: c'è da farsi venire l'acquolina in bocca in un nanosecondo.

Croque suisse panino formaggio  wurstel super tasty cheese and frankfurter sandwich recipe

La mia terza ricetta è il Croque Suisse (my way).
Ho già parlato del croque-monsieur qui, del croque-madame qui e voglio provare anche il croque-mademoiselle e quello norvégien al più presto.

Non sapevo però se avessero dedicato anche un croque a un bel panino svizzero. Ho cercato un po' sul Web ma devo dire che ad oggi non ho trovato granché o ancora meglio qualcosa che mi ricordasse veramente la Svizzera e così, con tutta la modestia possibile (!!! Tre punti esclamativi son d'obbligo) ho provato a farne una versione tutta mia.
Ecco il risultato. Spero tanto che vi piaccia quanto è piaciuto a noi. :-)

Croque suisse (my way)

Preparazione: 10 min.Cottura: 15 min.Riposo: nessuno
Porzioni: 4 Kcal/porzione: 660 circa (all on it)
Ingredienti:

  • 8 fette di pane integrale
  • 40 g di burro
  • 120 g di Gruyère
  • 60 g di Sbrinz
Facoltativi a scelta:
  • Würstel grandi (wienerli)
  • Cipolla appassita
  • Crauti
  • Patate lesse arrostite nel burro
  • Gruyère in fette
  • Sbrinz in scaglie piallate
Preparazione:

  1. Accendere il forno a 200 °C in modalità grill.
  2. Fondere metà del burro in una padella antiaderente e cuocervi sopra il pane facendolo tostare bene su entrambi i lati, dopodiché disporre le fette su una teglia rivestita con carta da forno.
  3. Affettare sottilmente una cipolla e farla soffriggere nella stessa padella con il restante burro sino a che non sarà ben imbiondita.
  4. Grattugiare il Gruyère e lo Sbrinz e spolverizzarli su tutte le fette di pane.
  5. Infornare per 5 minuti per far fondere il formaggio.
  6. A questo punto farcire il panino a seconda dei gusti. Per ottenerne uno quello come in foto tagliare i würstel per lungo e poi ancora a metà, unire le cipolle e se graditi anche i crauti, le patate lesse saltate precedentemente in padella con dell'olio, o altro formaggio.
  7. Chiudere il croque suisse con una fetta di pane lasciando il formaggio sul lato superiore.
  8. Infornare ancora per qualche minuto per gratinare e poi consumare subito.
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Come per un vero street food ho voluto inserire ingredienti che mi ricordassero la Svizzera, ma che fossero comunque facoltativi, esattamente come si fa davanti ad una bancarella quando si ordina un bel panino per strada. E' classico il: "Che ci vuoi dentro?"
Ovviamente il mio Massi appena gliel'ho chiesto ha risposto "Tutto!" e quindi eccolo qua con il suo "Croque suisse my way with everything on it!" :-)


Con questa ricetta partecipo al contest del blog Peperoni e patate:



Benvenuti al nuovo appuntamento con la "Zonzolando's Serendipity Box", la scatola che serve a ricordare i piccoli grandi piaceri della vita cogliendo il meglio di ciò che ci offre.

Troppo spesso infatti le nostre giornate sono riempite di pensieri e preoccupazioni tendendo a dimenticare il bello che nella vita c'è (sempre!). Con questa scatola voglio immortalare, se non tutto, gran parte delle cose belle che riempiono la mia/nostra vita quotidiana (ma che potrebbe essere anche quella di tutti), dalle grandi alle piccole cose che ci rendono felici e, ancora meglio, sereni.

Questo è il resoconto della settimana appena trascorsa, la Serendipity Box n° 19:
  1. La Nina e la Pinta: le nostre mitiche biciclette pieghevoli, compagne di zonzolate in numerosissimi posti. Qui ci hanno scarrozzato da Arco a Riva del Garda in una stupenda giornata di sole.
  2. Le nostre ombre in ciclabile proprio sulle nostre "caravelle". :-) Son cose!
  3. Le zucche! Queste sono minuscole e le tengo per decorazione in cucina.
  4. Lo stinco di maiale preparato dalla zia Luisa. Chiamarlo momento di serendipity è riduttivo, questa è pura goduria.
  5. DOTTOREEEE??? Ogni volta ci casco! Lo so, oramai è un appuntamento fisso, ma che ci posso fare se le giornate sono ancora così miti? Io ne approfitto finché posso, no? Qui ho mandorla, cremino, cioccolato bianco e la seconda paletta è per l'assaggio del gusto mascarpone. (Vale la stessa osservazione per il punto 4. ;-9 )
  6. Dopo una colazione fatta a casa alle 4:50 a.m. (robe che non so nemmeno come il mio stomaco riesca a ingurgitare qualcosa a quell'ora) e tre ore e mezza di treno in stato vegetativo, una colazione cornetto al cioccolato bianco e latte macchiato è quello che ci vuole per rimettermi al mondo.
  7. Una passeggiata all'aria aperta con cielo a dir poco minaccioso e ammirare il tappeto di fogliame sotto i piedi e queste bacche dal colore bellissimo attaccate ai rami di alberi ormai spogli.

L'aforisma della settimana è:
"Il futuro appartiene a chi crede alla bellezza dei propri sogni."
(E. Roosevelt)


E visto che sognare non costa niente, diamoci dentro e rimbocchiamoci le maniche per realizzarli.
Buona settimana piena di sogni e realizzazioni a tutti. :-)


Mi divertono le filastrocche, chissà perché. Mi piace il suono cantilenato, scandito, in rima. Ogni tanto mi diverto pure a scriverle, di solito ispirandomi a qualcosa che mi piace particolarmente; robe da dilettanti eh!
Per esempio ho raccontato una zonzolata nel bosco qui riprendendo Dante, lo sgranare i piselli come si faceva una volta qua ispirandomi a Leopardi, il profumo del rosmarino qui inventando di sana pianta, e la nostra descrizione (che ci rispecchia non poco) nell'About us qui.

Stavolta, rimanendo letteralmente ammaliata dalle nocciole mentre le stavo sistemando in una ciotola luccicante come frutta secca da sgranocchiare, non ho saputo resistere a fotografarle e a scrivere qualche riga per parlare della loro bellezza e bontà.

Ode alla Nocciola

Un color dell'iride esprime la parola,
a chef ispira piatti che han fatto scuola:
dall'abbinamento col gorgonzola,
a riso, pasta o semplice scarola.
Bene sta anche su pane e robiola,
io la metterei pure sulla pizzaiola.

M'avvio in fattoria sin alla piazzola
ove re Gedeone sta fisso di guardiola.
Saluto Geltrude la bella ovaiola,
tra fronde ambite ella fa la spola.
Raccolgo lesta tra cespuglio e aiuola
in un batter d'occhio cargo una carriola.

Corro a casa con far da festicciola,
Che dure! Per aprirle serve la tagliola!
Schiaccia e mangia che serve la moviola
ne trovo poi anche sotto le lenzuola!

Così belle nella coppa di stagnola:
le ammiro! Manca solo la parola.
Un frutto magico la mitica Nocciola
tanto che alle papille fa far la òla!

Zonzolando © 2013



Che dite, non è così?

Ode alla nocciola hazelnut poem ingredient


Oggi una ricetta semplicissima, praticamente uno dei fondamentali in cucina: farrotto (farro cotto come se fosse un risotto) alla zucca, senza tante aggiustatine, aromi, o abbinamenti; in purezza, così, per gustare la zucca in tutta la sua bontà e sapore.

Risotto alla zucca farrotto cremoso farro con zucca ricetta facile - easy, creamy tasty pumpkin risotto recipe

Vi avviso che sono piuttosto generosa nelle dosi, soprattutto nell'accompagnamento, per cui per alcuni potrebbe risultare un primo piatto decisamente abbondante. Qui a casa però non ne avanza mai. :-)

Farrotto alla zucca

Preparazione: 35 min.Cottura: 40 min.Riposo: nessuno
Porzioni: 4 Kcal/porzione: 490 circa
Ingredienti:

  • 320 g di farro perlato
  • 500 g di zucca già pulita
  • 30 g di burro
  • ½ bicchiere di vino bianco secco
  • Brodo vegetale q.b.
  • 20 g di olio extravergine di oliva
  • 1 cipolla bianca piccola
  • 80 g di Parmigiano Reggiano
  • Sale e pepe q.b.
Preparazione:

  1. Tagliare la zucca già pulita a cubetti molto piccoli.
  2. Tritare finemente anche la cipolla e farla imbiondire nell'olio caldo in una casseruola.
  3. Unire il farro, farlo tostare qualche istante, poi sfumare con il vino bianco.
  4. A questo punto unire la zucca e irrorare man mano che ritira con del brodo caldo tanto a sufficienza per la cottura del farro.
  5. Una volta terminata la cottura, spegnere il fuoco, unire il formaggio grattugiato e una noce di burro. Mantecare bene il tutto, regolare di sale e pepe e servire.
Note:

  • Se si parte da una zucca intera non buttare i semi, sono buonissimi e si possono tostare e mangiare come snack.
  • Sostituendo al farro il riso questa ricetta diventa ideale anche per celiaci, mentre omettendo burro e formaggio lo diventa per vegani.
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Benvenuti al nuovo appuntamento con la "Zonzolando's Serendipity Box", la scatola che serve a ricordare i piccoli grandi piaceri della vita cogliendo il meglio di ciò che ci offre.

Troppo spesso infatti le nostre giornate sono riempite di pensieri e preoccupazioni tendendo a dimenticare il bello che nella vita c'è (sempre!). Con questa scatola voglio immortalare, se non tutto, gran parte delle cose belle che riempiono la mia/nostra vita quotidiana (ma che potrebbe essere anche quella di tutti), dalle grandi alle piccole cose che ci rendono felici e, ancora meglio, sereni.

Questa Serendipity è speciale perché questa settimana il resoconto non è il mio, ma quello di Massimiliano che finalmente appare nel suo piccolo quotidiano all'interno di questo blog e parla in prima persona. Ecco la Serendipity Box n° 18:
  1. Il mio cane: i suoi salti, la gioia quando mi vede, le nostre lunghissime passeggiate, la lingua fino a terra che gli faccio venire quando andiamo in montagna.
  2. Il Lago di Garda visto dal monte Stivo con la prima neve.
  3. I Simpson!
  4. Un buon hamburger con patatine fritte. Mai abbastanza!
  5. Donare il sangue: perché sapere che si è fatto del bene a qualcuno fa stare veramente bene!
  6. Il tramonto fra le mie montagne.
  7. Giocare con i fagioli neri raccolti a fine estate e messi a seccare. Bellissimi e assolutamente antistress!

L'aforisma della settimana è:
"Non vorrei mai far parte di un club che accettasse tra i suoi soci uno come me."
(Groucho Marx)


Buona settimana a tutti!


Non mi succede praticamente mai di pubblicare più di due ricette in una settimana, o forse addirittura non è mai successo. Dovrei verificare.
Di sicuro sarebbe una settimana eccezionale e questa volta è così.
Potrei chiamarla la settimana eccezionale del Gruyère, perché sono a quota tre ricette per di più tutte realizzate con questo formaggio che adoro (tra questo e il Tête de Moine non saprei scegliere).

Come seconda ricetta per il contest ho preparato questi stick di formaggio fritti prêt-à-porter.

Stecchi di formaggio filante impanato e fritto ricetta - super tasty fried cheese corn sticks recipe

Gruyère cheese corn sticks

Preparazione: 15 min.Cottura: 20 min.Riposo: 5 min.
Porzioni: 12 stecchi Kcal/stecco: 170 circa (ben tamponato)
Ingredienti:

  • 240 g di formaggio Gruyère
Per la pastella:
  • 75 g di farina 0
  • 75 g di farina di mais gialla
  • 125 ml di latte intero
  • 1 uovo
  • Sale q.b.
  • Olio di semi di arachidi per friggere q.b.
Preparazione:

  1. In una ciotola mescolare alla farina di mais la farina 0 setacciata. Unire a filo il latte mescolando bene per non far formare dei grumi e poi unire il tuorlo dell'uovo.
  2. A parte montare molto bene l'albume con le fruste e unirlo, cercando di non smontarlo, al composto nella ciotola.
  3. Mescolare accuratamente e infine unire il sale. La pastella dovrà risultare piuttosto densa e soffice.
  4. Tagliare il formaggio in barrette di circa 1,5x1,5 cm di base e 5-6 cm di altezza.
  5. Infilzarle con gli stecchi fino a metà circa badando bene a non rompere il formaggio.
  6. A parte scaldare l'olio di semi. Per chi non avesse una friggitrice come me, scaldare l'olio in un pentolino stretto e dai bordi alti.
  7. Una volta caldo (per capirlo faccio la prova con un pochino di pastella, se sfrigola ai bordi è pronto) immergere gli stecchi nella pastella fino a che il formaggio non sarà del tutto rivestito.
  8. Prendere lo stecco con delle pinze e immergerlo, facendo attenzione a non far colare la pastella, nell'olio di frittura.
  9. In cottura la pastella dovrebbe prendere volume. Cuocere per circa 3 minuti fino a doratura.
  10. Una volta cotto adagiarlo accuratamente su carta assorbente e lasciarlo intiepidire.
  11. Procedere in questa maniera per tutti gli stecchi.
  12. Servire tiepidi¹ da soli o con salse a piacere.
Note:

  1. Una volta adagiato sulla carta assorbente, lo stecco, a causa del calore ancora alto che continua a tenere la frittura potrebbe tendere a staccarsi. Niente paura, non toccarlo e lasciarlo raffreddare; tornerà a saldarsi perfettamente tant'è che, come si vede nella foto sotto, si può tenere tranquillamente in mano e mordicchiare.
  • Il Gruyère è un formaggio ideale per questa ricetta perché non fonde immediatamente e tiene i 2-3 minuti di cottura senza staccarsi dallo stecco.
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Ecco qua, come dicevo sopra nel testo della ricetta, il formaggio ben saldo sullo stecco.
Qui era appena stato fritto, tamponato, intiepidito per quattro o cinque minuti e... assaggiato. Il mio collaboratore poco collaborativo infatti non ha saputo resistere. Per fortuna che volevo fotografare l'interno va!


Non contento poi si è finito allegramente tutto il resto del cestino. Vi assicuro che sono buonissimi! Provateli e poi mi direte. :-)


Con questa ricetta partecipo al contest del blog Peperoni e patate:



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