Enjoy food, travels and life

Andiam! Andiam! Andiamo a zonzolar! Fi-fii-fu-fi-fuu-fii-fi-fi-fi-fi!

Gli zonzoloni partono e stavolta passano e chiudono per un po' perché se ne vanno a zonzolare in giro. La meta è nota ancora a pochi (per ora!), ma poco importa, qui la questione è un'altra.
Al termine di ogni viaggio ci piace portare dei ricordini sia per noi che per i nostri cari.
E siccome ci siamo affezionati a tutti voi (ma veramente!) ci piacerebbe portare un ricordino a ciascuno, ma visto il numero non possiamo farlo e allora abbiamo pensato ad un giveaway! Il nostro primo Giveaway.

Pensate che abbiamo pure cercato degli sponsor che però non ci hanno filato manco di striscio e allora tiè tiè facciamo da soli. Speriamo che venga bene lo stesso.

Se vi va di partecipare noi ne saremmo felicissimi! :-) Aderire è semplicissimo!

Ci piacerebbe che scriveste all'interno di un vostro post quale sarebbe la "Zonzolata da sogno!": mare, montagna, isola deserta, grande metropoli, viaggio rilassante o d'avventura, fate voi.
Al termine del post, qualunque sia il contenuto, esponete il banner dichiarando la partecipazione a questo giveaway, create il link a questo post e aggiungetelo anche sul vostro blog nella colonna laterale o nell'apposita sezione sempre con il relativo link.

Per questo motivo è necessario che chi partecipa sia possessore di un blog.
Ovviamente ricordatevi di lasciare un commento qua sotto, altrimenti come facciamo a sapere chi partecipa? ;-)

Per dare spazio e stesse possibilità a tutti abbiamo ritenuto giusto che si possa partecipare con un solo post. Sono validi post pubblicati da oggi 23 gennaio 2013 (ora di pubblicazione del post) sino alle ore 23.59 di giovedì 28 febbraio 2013.

Se non lo siete già, vi invitiamo a diventare nostri follower (ma non occorre assolutamente per il giveaway) e vi suggeriamo di visitare la nostra pagina Facebook a questo link qua. Sul nostro profilo inoltre probabilmente riusciremo a dare aggiornamenti in tempo reale (più o meno) su cosa stiamo facendo e dove ci troviamo molto più facilmente che su questo blog.

Al termine del tempo il vincitore verrà sorteggiato tramite il solito sito di estrazioni random.

Il premio? Non ne abbiamo la più pallida idea!
Sarà un regalino (o più regalini) che porteremo direttamente dalla nostra zonzolata e che saremo lieti di inviare al vincitore di questo giveaway. :-)

1 confezione di Jalapeno Pepper Sauce di Arizona Pepper's (Biologica e per celiaci);
1 confezione di puro sciroppo d'acero Grade A;
1 set Silly Strauss Kit (cannucce e decorazioni con glitter per smoothies o drinks).

Ecco qua il banner. Vi piace?

Primo giveaway di zonzolando Zonzolata da sogno

Che aspettate? Partecipate! Dai, dai! :-)
Speriamo tantissimo che siate numerosi!

E con questo è tutto! Passiamo e chiudiamo! Ci rileggiamo fra un po'... :-) Baci!

Nota: il presente giveaway non comporta alcuna violazione delle norme su concorsi a premi, poiché rientrante nella previsione di cui all'art. 6 lett. d) del DPR 430/2001.


Elenco dei partecipanti, con relativo numero assegnato:

45) Q.C.ne


Si è capito che sono presa tra mille cose, mille impegni e non so nemmeno da che parte rifarmi? Il fatto che latito dal mio blog e da quelli che mi piacciono tanto ne è una prova inconfutabile.
A tutto c'è un motivo. E in effetti... Snif! Snif! Lo sentite anche voi questo odore?
Altro che odore, è un profumo. Profumo di novità!
Se ancora non lo sentite allora abbiate la pazienza di aspettare un paio di giorni e vi sarà tutto più chiaro. Promesso!

Intanto vi lascio con questo curd di stagione.

Orange curd fatto in casa ricetta homemade recipe

Orange curd

Preparazione: 10 min.Cottura: 25 min.Riposo: nessuno
Porzioni: 2 vasi da 250 g Kcal/100 g: 330 circa
Ingredienti:

  • 2 grosse arance bionde biologiche (scorza e succo)
  • 80 g di burro
  • 150 g di zucchero
  • 4 uova grosse
Preparazione:

  1. Lavare accuratamente le arance, grattugiarne la scorza e poi spremerne il succo.
  2. A bagnomaria far sciogliere lo zucchero assieme al succo filtrato, il burro e le scorze.
  3. Una volta che si è sciolto tutto perfettamente unire le uova precedentemente ben sbattute ma non montate.
  4. Continuare a girare a fuoco vivace fino a che la crema non si addensa, dopodiché filtrare accuratamente il tutto con un colino a maglie fini e poi invasare in barattoli precedentemente sterilizzati.
  5. Conservare in frigo se consumata entro qualche giorno, altrimenti capovolgere per il sottovuoto fino a completo raffreddamento se si vuole conservare più a lungo. In quest'ultimo caso consiglio una seconda sterilizzazione immergendo il barattolo avvolto in uno straccio in acqua bollente per almeno 30 minuti.
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Io l'ho gustato direttamente dal vasetto ma sta bene anche su crostate o come farcitura in torte o biscotti.


A presto gente! Intanto buon tutto! :-)


Buongiorno gente! Un'altra splendida e preziosissima giornata sta iniziando. :-)
Quale modo migliore per sfruttarla se non leggendo queste righe che a me hanno fatto tanto riflettere?
Le ho trovate condivise da un'amica su Facebook. Purtroppo sono anonime, quindi spero che questa bella testolina che le ha scritte mi scusi per non citarne la fonte, e se qualcuno la sapesse me lo dica che sarò felicissima di rendergliene merito.
Spero tanto che piacciano anche a voi e che rendano speciale tutta la n/vostra giornata, tutte le n/vostre giornate.


"Immagina che esista una banca che ogni mattina accredita la somma di Euro 86.400 sul tuo conto. Non conserva il tuo saldo giornaliero. Ogni notte cancella qualsiasi quantità del tuo saldo che non sia stata utilizzata durante il giorno.
Che faresti?
Ritireresti o spenderesti tutto fino all'ultimo centesimo ogni giorno, ovviamente!
Ebbene, ognuno di noi possiede un conto in questa Banca.
Il suo nome? TEMPO.
Ogni mattina questa Banca ti accredita 86.400 secondi. Ogni notte questa Banca cancella e dà come perduta qualsiasi quantità di questo credito che tu non abbia investito in un buon proposito. Questa Banca non conserva saldi né permette trasferimenti. Ogni giorno ti apre un nuovo conto. Ogni notte elimina il saldo del giorno. Se non utilizzi il deposito giornaliero, la perdita è tua. Non si può fare marcia indietro. Non esistono accrediti sul deposito di domani. Devi vivere nel presente con il deposito di oggi. Investi in questo modo per ottenere il meglio nella salute, felicità e successo: l’orologio continua il suo cammino.
Ottieni il massimo da ogni giorno...
a) Per capire il valore di un anno, chiedi ad uno studente che ha perduto un anno di studio.
b) Per capire il valore di un mese, chiedi ad una madre che ha partorito prematuramente.
c) Per capire il valore di una settimana, chiedi all’editore di un settimanale.
d) Per capire il valore di un‘ora, chiedi a due innamorati che attendono di incontrarsi.
e) Per capire il valore di un minuto, chiedi a qualcuno che ha appena perso il treno.
f) Per capire il valore di un secondo, chiedi a qualcuno che ha appena evitato un incidente.
g) Per capire il valore di un centesimo di secondo, chiedi ad un atleta che ha vinto la medaglia d’argento alle Olimpiadi.
Dai valore ad ogni momento che vivi, e dagli ancor più valore se lo potrai condividere con una persona speciale, quel tanto speciale da dedicarle il tuo tempo e ricorda che il tempo non aspetta nessuno. Ieri? Storia. Domani? Mistero. E’ per questo che esiste il presente!
Ricorda ancora, il tempo non ti aspetterà.
Dai valore ad ogni momento a tua disposizione.
Lo apprezzerai ancor più se potrai condividerlo con qualcuno che sia speciale.
Buona Vita!"


Lo sapete quali sono i migliori due modi per godersi in pieno la vita secondo me?
Viaggiare e mangiare. Guarda caso proprio i temi di questo blog.
Viaggiare è vivere una, cento, mille volte, mille mondi, mille modi di vita e culture.
Mangiare è godere del cibo, del fatto di assaporarlo, di stare bene boccone dopo boccone.

E a proposito di assaporare ecco un'insalata che mangio spesso, che trovo appagante e saporita e che ho rifatto lo scorso weekend proprio per fotografarla.

Insalata con mele noci e formaggio ricetta light e gustosa per celiaci - apple, walnut and cheese salad recipe

Insalata con mele, noci e Roquefort

Preparazione: 10 min.Cottura: nessunaRiposo: nessuno
Porzioni: 4 Kcal/porzione: 260 circa
Ingredienti:

  • Insalata mista a piacere (tipo misticanza)
  • Rucola a piacere
  • 1 mela verde biologica (Granny Smith)
  • 60 g di gherigli di noci
  • 120 g di Roquefort
  • 20 g di olio extravergine di oliva
  • Aceto balsamico (di quello buono!) a piacere
Preparazione:

  1. Lavare accuratamente l'insalata mista e la rucola e centrifugarle bene.
  2. Privare la mela dal torsolo, dividerla in quarti e affettarli sottilmente.
  3. Tritare molto grossolanamente le noci, tagliare a cubetti il formaggio e servire tutto insieme condendo con olio extravergine di oliva e aceto balsamico. Non metto sale perché il formaggio erborinato regala già da sé molta sapidità al piatto.
Note:

In alternativa al Roquefort si può utilizzare un Gorgonzola piccante.
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Il dolce delle noci si combina bene con l'amaro della rucola, e l'acido delle mele col piccante dell'erborinato.

Ora vi lascio, vado a vivere! :-D
Ehm... prima passo la giornata in ufficio... :-/ Hihhih!


Ve lo ricordate questo post qua dove raccontavamo della nostra zonzolata (e più che zonzolata inseguimento) fra le lande del Wisconsin alla ricerca degli Amish?
Dovete sapere che, e la cosa ci ha piacevolmente stupiti alquanto, l'argomento è piaciuto assai. Sarà che se ne sente parlare poco, sarà che sono una comunità fuori dal comune e dalle tradizioni particolari, ma abbiamo ricevuto domande e richieste di approfondimento.
Potevamo noi zonzoloni non rispondere al nostro lettore curioso? Eh no, eh! Anzi, non possiamo che essere contenti delle richieste e raccontare ancora.

Il fatto è che non abbiamo vissuto fra gli Amish così a lungo da poter narrare esperienze di vita quotidiane. Ci abbiamo parlato, siamo entrati nelle loro case, abbiamo invaso la loro privacy ma non sappiamo tutto sull'argomento, ma ci siamo documentati.
E quando ci documentiamo il post non può che essere chilometrico. Speriamo nella pazienza del lettore ma soprattutto di rispondere alla gran parte dei dubbi che ci sono stati posti.
Sul Web siamo andati alla ricerca di qualche link con informazioni utili; gran parte sono in inglese per cui abbiamo provveduto a tradurre i concetti principali in italiano, al meglio delle nostre competenze linguistiche si intende!

Chi sono e come vivono gli amish. Dove vivono e cosa fanno - Amish FAQ

Et voilà! Le Amish FAQ (alla data di oggi 15/01/2013):

1) Gli Amish hanno un sito dove si possono trovare utili informazioni sul loro stile di vita e religione?
No, gli Amish rifiutano ogni tipologia di tecnologia per cui non utilizzano computer e non hanno siti Internet autogestiti. Tutte le informazioni che si trovano online sono scritte da chi ha vissuto con loro, da chi ha studiato le loro usanze e tradizioni ed eventualmente da chi gestisce siti a fini di lucro per conto di famiglie Amish che hanno attività imprenditoriali.

2) Dove si trovano le comunità Amish? Quanti sono?
Preziose indicazioni su dove abbiamo trovato le vere comunità Amish le abbiamo date nel post indicato in apertura.
Gli Amish si trovano a livello di territorio USA in numerosi stati quali: Ohio, Pennsylvania, Indiana, New York, Maine, Delaware, Maryland, Virginia, West Virginia, North Carolina, Florida, Texas, Tennessee, Kentucky, Wisconsin, Minnesota, Michigan, Illinois, Iowa, Missouri, Kansas, Oklahoma, Montana, Washington, Arkansas, Colorado, Mississippi e Nebraska; inoltre in Ontario in Canada.
Sono poche centinaia di migliaia.

3) Gli Amish festeggiano il Natale?
Sì, lo festeggiano e si scambiano regali sia il 25 dicembre che il 6 gennaio (in occasione dell'Epifania), ma non decorano e addobbano le case e le strade. In questi giorni usano fare visita ad amici e parenti.

4) Com'è la tipica giornata di un uomo e una donna Amish?
Si alzano entrambi all'incirca alle cinque del mattino. L'uomo va in stalla a nutrire gli animali, a mungere il latte dalle vacche e lo consegna ai camion cisterna per latte della zona e caseificano quello che tengono per loro. Dopodiché tornano in famiglia per dire la preghiera mattutina e consumare la prima colazione.
A seconda della stagione lavora nei campi, prepara i campi per la semina (in inverno), pianta i raccolti in primavera o raccoglie le colture in tarda estate o in autunno.
Lavora tutto il giorno da mattina a sera con una pausa pranzo. La sera si appresta a fare la seconda mungitura.
La donna aiuta nella mungitura, prepara la colazione e si dedica al bucato (generalmente il lunedì) ovviamente a mano. Lavora nell'orto aiutando il marito e cucina i pasti. Prepara i bambini per la scuola, le loro lunch boxes e si dedica ai consueti lavori domestici come stirare (vecchio sistema della nonna), lava i piatti a mano, cuoce su stufe a legna, prepara conserve, confetture ed eventualmente prodotti da vendere, cuce vestiti per tutta la famiglia e coperte in stile patchwork.
Entrambi gli orari di lavoro variano a seconda della stagione e del tempo.

Naturalmente la domenica la famiglia frequenta la chiesa del loro distretto o di un distretto vicino. Si alzano presto, danno da mangiare agli animali e mungono le mucche, preparano il pranzo e si dirigono in chiesa alle 7:30 circa in carrozza (i buggies). In genere trascorrono la giornata con gli altri membri della Chiesa o con i loro familiari. Tornano a casa nel tardo pomeriggio per occuparsi nuovamente degli animali.
Nelle serate della settimana si possono ritrovare con parenti o amici.

N.d.R.: per nostra esperienza la vita ha comunque ritmi molto lenti e anche i bambini fin da piccoli aiutano nelle attività quotidiane.

5) Gli Amish cuciono i loro vestiti?
Sì, la padrona di casa cuce in genere i vestiti per sé e la sua famiglia. Generalmente questa attività si concentra nel mese di agosto, soprattutto per i bambini che devono andare a scuola. Produce inoltre le sue cuffiette, abiti, grembiuli, mantelle, pantaloni e camicie per il marito e i ragazzi.
I cappelli di lana da uomo vengono acquistati, mentre i cappelli di paglia possono essere sia comprati che fabbricati dagli stessi uomini. Gli abiti da festa per uomo (quelli della domenica per intenderci) sono generalmente realizzati da un sarto Amish che li cuce per guadagnarsi da vivere. Ci sono anche alcuni negozi che vendono "chiavi in ​​mano" vestiti Amish per chi vuole acquistarli.
La biancheria intima è generalmente acquistata, anche se alcune famiglie più tradizionali la producono autonomamente. Guanti e calze sono di solito acquistati.
Le donne possono anche utilizzare macchine da cucire con batterie elettriche.

6) Qual è il termine usato negli anni dell'adolescenza per i giovani Amish che vogliono provare la vita "moderna"?
Il termine è noto come "rumspringa" una parola che deriva dal dialetto tedesco della Pennsylvania e che significa "in giro". I giovani Amish, come ho già raccontato anche nell'altro post, possono sperimentare gli aspetti del mondo esterno durante questo periodo che si conclude comunque prima di unirsi definitivamente alla Chiesa o di sposarsi. Al termine di questo periodo possono anche decidere di lasciare la comunità.
I giovani in questa età e periodo non sono più sotto il controllo dei loro genitori durante il fine settimana e, poiché non sono battezzati, non sono ancora sotto il controllo dell'autorità della Chiesa. Durante questo periodo "mondano" molti ragazzi sperimentano varie attività come per esempio comprare una macchina, andare al cinema, indossare abiti non-Amish, guardare la televisione o ascoltare la musica con CD o mp3.
Attività giovanili tradizionali possono includere pallavolo, nuoto, pattinaggio su ghiaccio, picnic, escursioni e altro ancora.
La pratica della rumspringa varia da comunità a comunità. Alcuni distretti forniscono la supervisione di un adulto, altri no. L'esperienza della Rumspringa per gli insediamenti più piccoli è talvolta una pratica sconosciuta.

7) Quando nasce un bambino nella vita Amish che ha un particolare bisogno, come ad esempio disturbi nell'apprendimento o disabilità di parola o di udito, come viene formato?
Viene indirizzato in scuole o centri di formazione in cui si trattano le persone con difficoltà di apprendimento. Alcuni frequentano scuole pubbliche dove, se sono sordi, vengono istruiti da un insegnante specializzato. Ci sono anche insegnanti di sostegno nelle scuole locali parrocchiali. Imparano il linguaggio dei segni e fanno esercizi di logopedia con un terapeuta.

8) Come si può entrare a far parte della comunità Amish e diventare un Amish?
Chiunque può vivere in una comunità Amish semplicemente trasferendosi in una delle loro comunità. Se una persona vuole unirsi alla Chiesa Amish, la persona deve vivere per un certo periodo in comunità (che potrebbe essere anche lungo alcuni anni), accettando gli Amish e le regole della loro Chiesa. Per diventare un membro della Chiesa Amish viene richiesta una notevole dedizione alla religione, una approfondita conoscenza della Bibbia e accettare lo stile di vita privo di energia elettrica, automobili, telefoni eccetera.

9) I bambini vanno a scuola? Che tipo di istruzione hanno?
I bambini di solito frequentano scuole private (circa il 90%), mentre la restante parte frequenta scuole pubbliche.
I bambini Amish generalmente arrivano all'equivalente della nostra terza media, ossia all'8° grade. I genitori dei bambini forniscono una formazione fin dalla tenera età insegnando loro le competenze necessarie nei settori per loro più utili come l'agricoltura e la falegnameria.
Questa formazione li prepara molto meglio alla loro vita da adulti soprattutto a confronto con quella che avrebbero ricevuto con un'istruzione formale.
Negli anni è sorto il problema della frequenza scolastica obbligatoria fino a sedici anni. Dopo varie dispute la Corte Suprema degli Stati Uniti nel caso del Wisconsin pronunciatasi nel l972 sancì che era incostituzionale obbligare gli Amish all'istruzione superiore.
Per ulteriori informazioni ecco un interessante link.

10) Perché gli Amish rifiutano la tecnologia e quindi l'uso di telefoni, automobili, congelatori ecc.?
Lo stile di vita Amish è una scelta. Gli Amish non sono costretti a vivere così. Quando una persona Amish ha qualcuno che li guida da qualche parte in macchina, non si limitano a salire e andare a fare un giro, c'è uno scopo per il loro viaggio, ad esempio, quello di andare lontano per un dottore, per visitare i familiari lontani e così via. La stessa cosa vale per il telefono ed il congelatore.
Una persona Amish non utilizzerebbe il telefono semplicemente per "parlare".
Si può usare il telefono o il cellulare per un determinato scopo utilitaristico cioè, per ordinare materiali di consumo per l'azienda, per chiamare il medico o avvisare un membro della famiglia di una morte o di una grave malattia in famiglia. La chiamata sarebbe stata una conversazione di scopo.
Le regole per ciò che è accettato in gran parte sono determinate dalla Chiesa locale, per cui vi è un'ampia variazione su ciò che è permesso e non. In generale gli Amish accettano qualche nuova tecnologia, come motoseghe o altri strumenti mentre rifiutano computer e televisione.

11) Perché gli Amish non indossano abiti colorati?
Non è proprio esatto. Per le donne i colori dell'abbigliamento variano dalle tonalità di blu, al verde, rosso e marrone. Sono comunque preferiti i colori scuri. Anche gli uomini indossano varie tonalità di colori. I pantaloni sono marroni, blu o neri (in genere). Bambini e bambine possono indossare tonalità più chiare dei colori elencati sopra.

12) Perché le donne Amish indossano cappelli bianchi e cappelli neri?
Le donne Amish indossano la cuffietta bianca se sono sposate; i copricapi neri sono portati in chiesa solo da ragazze non sposate. Il cappello nero è in realtà una cuffia legata sotto il mento che si indossa quando si va in città o in altri luoghi pubblici.

13) Perché gli Amish non vogliono essere fotografati?
Oltre all'ammonimento delle scritture di non avere "immagini" di se stessi, è il fatto di posare la maggior parte del problema. Gli Amish non vogliono attirare l'attenzione su se stessi e quindi mettersi in posa per una foto.

14) Gli Amish usufruiscono dei servizi di assistenza sanitaria? Come si pongono con i progressi tecnologici della medicina? Hanno posto restrizioni alle cure mediche? Fanno vaccinazioni?
Gli Amish si rivolgono a medici locali, dentisti, oculisti e altri dottori; vanno da specialisti negli ospedali a seconda delle esigenze.
Si affidano alle cure tecnologiche che vengono utilizzate negli ospedali.
Di solito comuque utilizzano rimedi casalinghi per i loro disturbi prima di andare da un medico o in ospedale. Inoltre sono soliti recarsi in Messico per i trattamenti più importanti a causa del costo dei farmaci e delle cure dell'assistenza sanitaria americana. Proprio per queste ragioni gli Amish non partecipano a piani sanitari o di assicurazione USA, mentre pagano tutte le eventuali spese mediche sostenute. I bambini possono ricevere le vaccinazioni ma anche questo dipende dal fatto se aderiscono o no ad un programma di assistenza sanitaria.

15) A chi si rivolgono le donne Amish quanto devono partorire?
Le donne Amish di solito partoriscono in casa o si rivolgono al "centro parti" più vicino. Vengono comunque assistite da ostetriche anche in caso di parto in casa. Di solito si tratta quindi di persone preparate, non solo di membri della famiglia.

16) Gli Amish partecipano alle elezioni locali, statali o nazionali?
Sì, partecipano alle elezioni locali e/o statali se con un impatto diretto su una questione che li riguarda. Non partecipano alle elezioni nazionali e non fanno parte di partiti politici.

17) Esistono diversi ordini Amish?
Sì, sono tutti emigrati dall'Europa, ma sono arrivati ​​con dialetti, culture separate e diverse tradizioni religiose. In particolare, le Hutterites vivono in comunità e sono quelle che di più accettano la tecnologia moderna.

18) Quando sono nati gli Amish?
Gli Amish fondano le loro radici nel movimento anabattista svizzero del 1525 al tempo della Riforma protestante. Gli Anabattisti spinsero per il battesimo volontario da adulto e una Chiesa libera dal controllo statale. Poiché la maggior parte erano stati battezzati da bambini, sono stati soprannominati rebaptizers o anabattisti. Gli Amish fecero parte di questo movimento fino al 1693 quando formarono il proprio gruppo in Svizzera e nella regione alsaziana dell'attuale Francia. Il loro primo leader fu Jakob Ammann che diede poi il nome agli Amish.

19) Che lingua parlano gli Amish?
Indipendentemente da dove vivono, gli Amish parlano un dialetto tedesco con influssi olandesi, tranne alcune comunità dove si parla un dialetto svizzero. L'inglese viene studiato a scuola e costituisce la loro seconda lingua. In pochi sono in grado di parlare il tedesco moderno.

20) Gli Amish pagano le tasse?
La questione è controversa. C'è chi scrive che sì, pagano tutte le tasse sui redditi, sulla proprietà, e tutte le altre tasse che sono imposte a livello territoriale, mentre altri che no, non pagano le tasse e che è una cosa che dipende da Stato a Stato.

21) Che cosa è lo Shunning?
Qualora un membro si trovi a rompere il voto di battesimo per una disobbedienza alle regole della Chiesa o dell'autorità e si rifiuti di ammettere e confessare il proprio errore, andrà incontro a una scomunica. Diversi ordini Amish praticano differenti tipi di scomunica e allontanamento e la modalità varia a seconda della famiglia e della Chiesa. Questa pratica prevede rituali di vergogna, come non mangiare allo stesso tavolo con qualcuno per esempio. Il membro allontanato può sempre tornare ed essere reintegrato purché confessi il proprio errore. Le persone che lasciano gli Amish che non sono mai stati battezzati non vengono scomunicate o evitate, perché non hanno mai fatto promesse battesimali.

22) Cosa fanno nel tempo libero gli Amish?
Senza auto e con molti obblighi legati alle famiglie numerose, gli Amish sono per lo più legati alla comunità locale. Slittino, pattinaggio, hockey su ghiaccio, nuoto, campeggio, caccia e pesca costituiscono delle pause alla routine di lavoro. Diverse coppie possono decidere di viaggiare insieme su un furgone noleggiato per visitare amici e parenti più lontani. Lungo la strada possono approfittare per visitare i siti storici, un parco statale o nazionale. Gli uomini a volte affittano una cabina di caccia per diversi giorni o noleggiano una barca per andare a pescare nelle acque orientali o su uno dei Grandi Laghi, a seconda di dove vivono. Neve e sci d'acqua sono molto popolari tra alcuni giovani. Si dedicano poi al canto o alle attività legate alla Chiesa.

Ecco qua infine i link dove abbiamo raccolto queste informazioni:


Grazie alle mie abilissime e affinatissime capacità sensoriali paranormali manifestatesi già in tenerissima età e che si acutizzano particolarmente al termine delle festività, nella mia magica sfera incantata vedo...
Vedo... Tanti piedi.
Sì, tanti piedi che vanno su e giù da piastre a molle.
Vedo...
Numeri alti, numeri che crescono. Numeri che fanno paura!
Vedo occhi che si spalancano, che si stropicciano con le mani... eh sì ci vedono bene!
Vedo...
Tanto, tanto zucchero.
Glicemia alle stelle!
Colesterolo che trasuda da ogni poro.
Vedo...
Tanti dolcetti, tanti avanzi... stipati e rinchiusi nell'angolo più remoto e inarrivabile della cucina.
Vedo...
Impiegati che portano al lavoro leccornie per disfarsene beatamente: massima resa, bella figura e ciccia ai colleghi. Tiè!
Vedo...
Sensi di colpa, buoni propositi. Tanti buoni propositi.
Vedo...
Tanti lunedì...
Nooo... sbaglio!
Vedo...
Tanti: "Da lunedì!"
Tanti: "Da lunedì inizio la dieta!"
Vedo...
Tante ricettine leggere.
Vedo un termine inglese.
Vedo... "Guilt free!" Senza sensi di colpa.
Vedo un colore...
Un colore che amo!
Un colore elegante, raffinato.
Vedo... Viola!
Vedo un passato cremoso che in queste sere mi accompagna spesso. Che mi riscalda, che mi sazia, che posso mangiare in quantità senza rinunce, senza da lunedì, senza bilance, delicata e leggera.
Vedo, adesso vedo...
Che lo vedete anche voi.
Ho indovinato? ;-)

Crema vellutata di cavolo rosso ricetta vegana - red cabbage soup vegan recipe

Passato di cavolo rosso

Preparazione: 10 min.Cottura: 60 min.Riposo: nessuno
Porzioni: 6 Kcal/porzione: 130 circa (+ aggiunte)
Ingredienti:

  • 800 g di cavolo cappuccio rosso
  • 1,5 litri di brodo vegetale
  • 1 cipolla bianca
  • 1 carota grande
  • 1 patata a pasta bianca grande
  • 3 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • 1 pizzico di misto spezie (tipo ariosto)
  • Sale q.b.
Aggiunte¹:
  • Crostini di pane a piacere
  • Formaggio a piacere
Preparazione:

  1. Tritare finemente la cipolla e metterla a soffriggere in una pentola piuttosto grande con l'olio caldo.
  2. Lasciarla rosolare e imbiondire per qualche istante poi unire la carota e la patata tagliate grossolanamente.
  3. Tagliare a pezzettoni il cavolo rosso, unirlo al soffritto e aggiungere abbondante brodo vegetale. Io ho indicato 1 litro e mezzo, ma la dose più consona è quella sufficiente a ricoprire a filo il cavolo.
  4. Chiudere la pentola con un coperchio e lasciare cuocere per almeno un'ora. Io la metto sul fuoco più grande regolato al minimo. Aggiungere un pizzico di misto spezie per insaporire.
  5. Controllare la cottura e mescolare di tanto in tanto.
  6. Dopo un'ora il cavolo sarà ancora intero ma molto più morbido. A questo punto prendere San Minipimer (protettore - non mi stancherò mai di dirlo - del tempo libero, delle articolazioni e di questo blog) e frullare tutto sino ad ottenere una crema omogenea.
    Regolare di sale e servire.
Note:

  1. Da omettere nel caso di persone intolleranti rispettivamente al glutine e al lattosio.
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Io lo servo in ciotole in cui sul fondo ho disposto alcuni cubetti di buon formaggio Parmigiano Reggiano, o Trentingrana, o Fontina (per quelli che la vogliono meno salata).
Il formaggio con il calore si ammorbidirà e regalerà ulteriore sapidità al piatto che di per sé è molto delicato.
Si può servire anche con dei crostini a piacere, o con un po' di riso bollito a parte e per chi vuole un filo di olio a crudo.



Questa ricetta l'ho conosciuta grazie a Federica al cookie swap di ComidaDeMama qualche tempo fa.
Federica ci ha detto di averla trovata sul blog di Foto e Fornelli, che a sua volta l'aveva presa dal supplemento della rivista Brigitte (edizione natalizia del 2011). Insomma manco fosse una catena di Sant'Antonio questa ricetta m'è capitata fra le mani nonché fra i denti e me ne sono subito innamorata.
Se volete unirvi anche voi alla "catena dei biscotti alle noci" non dovete fare altro che seguire la ricetta qua sotto. Io non l'ho cambiata in niente, la trovo perfetta così.

Biscotti alle noci con caramello e cioccolato buonissimi ricetta facile - walnut and chocolate caramel cookies recipe

Biscotti alle noci con caramello al cioccolato

Preparazione: 50 min.Cottura: 30 min.Riposo: 1-4 ore
Porzioni: 70 biscotti circa Kcal/biscotto: 80 circa
Ingredienti:

Per la frolla:
  • 50 g di gherigli di noci
  • 150 g di zucchero semolato
  • 170 g di burro morbido
  • 1 pizzico di sale
  • 1 uovo
  • 280 g di farina 00
  • 60 g di cioccolato fondente grattugiato
Per il caramello al cioccolato:
  • 250 g di cioccolato fondente
  • 50 g di zucchero semolato
  • 150 ml di panna fresca
Preparazione:

  1. Passare al mixer le noci e grattugiare il cioccolato.
  2. In una ciotola battere con le fruste lo zucchero con il sale e il burro fino a ottenere una pasta morbida, unire poi l'uovo e mescolare ancora.
  3. Aggiungere la farina setacciata, il cioccolato e le noci lavorando con le mani la pasta fino ad ottenere un bell'impasto liscio.
  4. Avvolgerlo nella pellicola e lasciarlo riposare in frigo per almeno 4 ore.¹
  5. Accendere il forno in modalità ventilata a 180 °C.
  6. Stendere l'impasto con uno spessore di circa 3 mm e ritagliare i biscotti con la forma desiderata.
  7. Disporli su una placca da forno rivestita con carta forno e infornare per 8-10 minuti sino a che non saranno dorati in superficie.
  8. Nel frattempo preparare il caramello. In un tegame a bordi alti far sciogliere lo zucchero facendolo caramellare.
  9. Unire la panna facendo attenzione agli schizzi e cuocere sino a che non sarà ben amalgamata con il caramello.
  10. Aggiungere poi il cioccolato fino ad ottenere una crema liscia e spalmabile.
  11. Estrarre i biscotti dal forno, lasciarli raffreddare, poi farcirli con il caramello ottenuto e chiuderli due a due.
Note:

  1. Questo è il tempo che consiglia il blog di Alex, ma io ho aspettato per mancanza di tempo solo un'ora.
  • Si conservano bene per alcuni giorni in barattoli ermetici.
  • Il pizzico di sale nell'impasto si sente leggermente e secondo me li rende unici.
Fonte: rivista Brigitte (edizione natalizia del 2011)
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Con questa ricetta partecipo (oh my God! Sì, ogni tanto ce la faccio!) al contest di Morena: "Un dolce al mese - Gennaio 2013 - Il cioccolato fondente".



L'anno scorso davo il benvenuto al 2012 con queste strofe di Gianni Rodari.
Di per certo posso dire che il 2012 è stato un anno sostanzialmente bello perché comunque ricco di soddisfazioni, ma molto molto difficile, pieno zeppo di insidie e con qualche problema di salute. Niente si può cancellare, né dolore, né delusioni, l'unica cosa saggia da fare è imparare da queste cattive esperienze e accantonarle ed è ciò che sto cercando di fare.
Del bello invece si tiene tutto, lo si gode, lo si ricorda e si spera anche di riviverlo.
Insomma, devo ammetterlo: sono proprio contenta che il 2012 sia passato e guardo a quest'anno con tanta curiosità e speranza.

Ora quindi che si è concluso anche questo convenzionale giretto intorno al Sole inevitabilmente arrivano i bilanci, si tirano le somme, ci si guarda indietro a rivedere quel che è stato e si scrivono i buoni propositi per il prossimo anno.
Oltre a non augurarmi assolutamente di imbattermi ancora in ciò che proprio non mi è andato bene nel vecchio anno, posso dirmi sicura che questo 2013 sarà pieno di grosse novità.
Ci sono infatti un bel numero di progetti avviati e da chiudere, un paio che partiranno a breve, un sogno che spero tanto si realizzerà e un totale rifacimento di quelle che saranno le mie scalette quotidiane.
Sono eccitata come una bambina a vedere come andrà il tutto e come soprattutto riuscirò a incastrare tutto. Eh sì, come al solito le troppe cose in ballo sono la solita nota dolente.

Nessuna nota dolente invece per questo risotto che abbiamo provato e riprovato e che troviamo molto particolare per la nota dolce che le pere lasciano sul palato. Corro subito a descrivere come lo abbiamo preparato.

Risotto al gorgonzola pere e noci ricetta cremosa - Gorgonzola and pear risotto italian recipe

Risotto al Gorgonzola, pere e noci

Preparazione: 10 min.Cottura: 20 min.Riposo: nessuno
Porzioni: 4 Kcal/porzione: 620 circa
Ingredienti:

  • 360 g di riso (nel mio caso Arborio)
  • Brodo vegetale q.b.
  • 50 g di burro
  • 100 g di Gorgonzola dolce DOP
  • 40 g di gherigli di noci
  • 2 pere Kaiser grandi e mature
  • 1 scalogno
  • 1 bicchiere di vino rosso
  • Parmigiano Reggiano a piacere
  • Sale q.b.
Preparazione:

  1. Tritare lo scalogno e metterlo a imbiondire in una padella antiaderente con metà del burro.
  2. Unire il riso e farlo tostare per qualche minuto, dopodiché aggiungere il vino rosso e lasciarlo sfumare.
  3. Unire man mano che il risotto ritira, un po' di brodo.
  4. Nel frattempo sbucciare e tagliare le pere a cubetti molto piccoli. Eventualmente lasciare qualche fettina per la decorazione finale (io ho appassito una dozzina di fettine in padella con una noce di burro).
  5. Unire il trito di pere al risotto dopo circa 10 minuti di cottura, poi unire anche il Gorgonzola e lasciarlo sciogliere completamente.
  6. Regolare di sale.
  7. Terminare la cottura e mantecare a fuoco spento con il restante burro e Parmigiano Reggiano a piacere (io ne ho messi due cucchiai generosi).
  8. Tritare le noci e unirne 2/3 al risotto e la restante parte utilizzarla come guarnizione al piatto.
Note:

Si può sostituire il vino rosso anche con un vino bianco, lo abbiamo provato in entrambi i modi, ma lo abbiamo preferito col rosso. Anche con il bianco comunque è buono lo stesso.
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P.S.: ho provato a cancellare qualche briciolina di granella di noci dalla prima foto, lo avevate notato? ;-)


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