Enjoy food, travels and life

Ci siamo! Siamo stati tartassati a gogò tutto l'anno con la fine del mondo e invece alla fine, al termine di questo faticoso (a dir poco!) 2012 ci siamo arrivati. Che avessero sbagliato i Maya o che avessimo toppato noi nell'interpretarli poco importa. Quel che è certo è che siamo presi tra bilanci, tirar di somme, classifiche ma soprattutto grandi festeggiamenti.
E si sa che Massi ed io con i festeggiamenti andiamo a nozze.
Sempre a zonzo, cene, pranzi, inviti, feste e tante tappe in giro (tant'è che qualcuno ci ha pure chiesto dove fossimo finiti), fra cui anche qualche bella zonzolatina con gli sci ai piedi e qualche bella culacchiata per terra... ahimè sì, sì. Del resto non c'è grande sciata se non c'è una grande culata, no? ;-)

Nel poco tempo che siamo rimasti a casa ho comunque continuato a zonzolare pure fra i miei bei fornelli e così ho preparato questo contorno semplicissimo che, cascasse il mondo (per l'appunto!), in casa nostra non manca mai, soprattutto in questo periodo dell'anno.
A seconda dei gusti, degli ingredienti e del regime alimentare degli ospiti oltre a quelle di cui vi avevo già parlato qui, prepariamo anche queste: una versione classica vegetariana.
Io le trovo molto buone ma soprattutto profumate grazie al battuto di verdure.
Si sposano molto bene con carni e sformati, nonché con i classici cotechino e zampone.

Lenticchie agli odori, carota, sedano cipolla ricetta light per le feste natale - veggie baked lentils recipe

Lenticchie agli odori

Preparazione: 15 min.Cottura: 35 min.Riposo: nessuno
Porzioni: 6 Kcal/porzione: 200 circa
Ingredienti:

  • 250 g di lenticchie giganti
  • 25 g di olio extravergine di oliva
  • 1 carota grande
  • 1 cipolla bianca media
  • 1 costa di sedano
  • 2 cucchiai colmi di concentrato di pomodoro
  • Sale q.b.
Preparazione:

  1. Tritare la carota, la cipolla e il sedano facendo il classico battuto.
  2. Metterlo a soffriggere bene nell’olio. Unire le lenticchie e fare cuocere aggiungendo mano a mano acqua calda, o brodo.
  3. Portare a cottura, regolare di sale e qualche minuto prima di spegnere i fuochi aggiungere il concentrato di pomodoro.
  4. Mescolare bene e servire.
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Ho scritto anche troppo, due post in un giorno sono da record. E' solo che in questi giorni il PC per fortuna è diventato un ricordo e non uno strumento di lavoro a cui restare attaccati ore e ore. Adesso corro a prepararmi per i festeggiamenti di stasera. Noi faremo baldoria con amici in un ristorante qua in zona. E voi? Che combinerete?

A tutti i nostri più grandi auguri per uno strepitoso 2013, ricco di serenità, soddisfazioni e soprattutto sprizzante di salute.

Ci risentiamo presto con tutti! Bacioni!



Buone feste 2012 da Zonzolando - Merry Christmas 2012 by Zonzolando


Con questo post ho la sensazione di buttare zucchero sul caramello, di portare i livelli di glicemia alle stelle, di aggiungere diabete al diabete in questa blogosfera invasa da dolci, dolcetti, biscotti e ogni altro genere di leccornia e ghiottoneria possibile.
E' che non potevo non parlarvi di questa sciccheria! Finalmente un dolce al cucchiaio anche su questo blog. Ma quant'è che non ne pubblicavo uno? Una vita!
Si tratta di una panna cotta semplicissima tanto buona che coccola ad ogni assaggio.

Panna cotta al cioccolato bianco e salsa di cachi ricetta - Persimmon panna cotta recipe

Panna cotta al cioccolato bianco con salsa di cachi

Preparazione: 10 min.Cottura: 20 min.Riposo: 5 ore
Porzioni: 8 Kcal/porzione: 360 circa (con panna)
Ingredienti:

Per la panna cotta e la salsa:
  • 500 ml di panna fresca (o come alternativa light 500 ml di latte intero)
  • 100 g di cioccolato bianco
  • 100 g di zucchero a velo
  • 6 g di colla di pesce (3 fogli)
  • 3 cachi grossi e ben maturi
Per la decorazione:
  • 8 biscotti wafer alla vaniglia
  • Scaglie di cioccolato bianco
  • 16 biscotti amaretti secchi mignon
Preparazione:

  1. Ammollare i fogli di colla di pesce in acqua fredda.
  2. Scaldare la panna a fuoco lento e poi unire la colla di pesce strizzata facendola sciogliere completamente.
  3. Unire 70 g di zucchero e il cioccolato bianco tagliato a cubetti mescolando continuamente.
  4. Farlo sciogliere bene e spegnere la fiamma quando parte il bollore.
  5. Raffreddare un minuto e poi versare il composto in 8 bicchieri o in alternativa negli appositi stampini.
  6. Immergere i bicchieri in acqua fredda e lasciare che la panna cotta inizi ad addensarsi. Una volta fredda mettere a riposare in frigorifero per almeno 4-5 ore.
  7. Nel frattempo prelevare la polpa ben matura di 3 grossi cachi e passarla al mixer con 30 g di zucchero a velo.
  8. Una volta che la panna cotta si è rappresa versarvi sopra la salsa di cachi.
  9. Lasciare riposare ancora qualche tempo sino a che la panna cotta non sarà ben solida.
  10. Al momento di servire decorarla con wafer, scaglie di cioccolato bianco e amaretti.
Note:

Se preparata con agar agar può diventare un dolce anche per vegetariani. Basta saltare il passo 1) e versare l'agar agar nello zucchero mescolando molto bene e poi unirlo alla panna e al cioccolato. Non aspettare il minuto una volta pronta la panna cotta perché l'agar agar fa solidificare il composto molto prima rispetto alla colla di pesce.
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E se un giorno vi prendessero le voglie di buona cucina giapponese e foste a Trento?

Ecco un'altra puntata della nostra piccola rubrica Zonzolando... de-gusto! dove oggi si parla appunto di cucina giapponese. Stavolta non siamo andati lontano da casa, ci siamo spostati in centro storico a Trento.

Qualche tempo fa infatti ho portato Massi in questo ristorante che avevo scoperto pochi giorni prima con alcuni miei amici e che mi era piaciuto particolarmente. Sarà che quando la compagnia è buona tutto è più bello, sarà che sono un'amante della cucina giapponese (lungi da me però dal definirmene un'estimatrice), ma io con sushi, pesce, soba e gyoza vado a nozze.

Il locale è moderno, minimale e molto curato. All'apparenza questi posti a sedere sembrano quei classici tavolini giapponesi in cui bisogna stare in ginocchio, ma in realtà proprio di fronte ai cuscini c'è un buco in cui infilare comodamente le gambe. Unico inconveniente è la mancanza dello schienale, ma va beh.


In questa occasione ci siamo gustati:

Zuppa di miso

Tempura Soba (Zuppa di spaghetti di grano saraceno con tempura)

Gyoza

Tori Yaki Meshi (Riso con pollo e salsa Teriyaki)

Il tutto ovviamente accompagnato con l'immancabile salsa di soia.


Alcuni dei piatti su cui vengono servite le pietanze sono bellissimi e dal punto di vista del cibo devo ammettere che abbiamo trovato tutto molto buono.

Non siamo andati oltre ma con gli amici c'è stata l'occasione di assaggiare del sushi e un paio di dolci. Il "Setteveli" l'ho trovato una bomba di bontà.

Il servizio è stato piuttosto veloce, nonostante che la prima volta il locale fosse abbastanza affollato e lo abbiamo trovato anche cordiale e cortese nel spiegare i contenuti dei piatti.
Ah, dimenticavo la cosa più importante! Il conto non sarà proprio cheap, del resto se si mangia pesce il conto sale, ma combinando con amici o fidanzati si può uscire con la pancia piena e contenta senza dover lasciare lì un rene per pagare il conto.


Riassumendo:
Periodo: dicembre 2012
Dove: Ristorante giapponese Sushi Zen - via Malpaga, 14 - 38100 Trento
Pregi: buon rapporto qualità prezzo, atmosfera accogliente, buona cucina.
Difetti: poiché in centro storico raggiungibile solo a piedi; vero locale nipponico?


Il Natale impazza ovunque da settimane con vetrine addobbate, strade illuminate, ghirlande alle porte e la blogosfera non è certo da meno. Ma non qui. Non nel nostro piccolo spazio.
Con il Natale siamo indietro su tutti i fronti. Non è pronto niente e a sto punto mi chiedo se dal canto mio riuscirò a combinare qualcosa. Probabilmente avrò pronti i post con le ricette per Natale passata Befana.
Di aria natalizia quindi qui non si respira ancora niente. Va beh... va così. :-)
Ma un po' di tono me lo devo pur dare se no qui si va a finire male. Che figure ci faccio?
Come la presento sta ricettina che col Natale ha a che fare praticamente nulla se non forse un po' il colore dello sfondo della foto?
Ergo faccio l'alternativa con l'unica scappatoia che vedo possibile al momento. ;-)
Uhm mumble...mumble...
Et voilà! Niente di più ovvio ma assolutamente niente di più introvabile al momento.
Una ricettina per chi è alla ricerca di qualcosa che non riguardi il Natale, che non sia niente di ricercato, né complicato, né dolce e soprattutto che possa far felici le nostre bocche fameliche in poco tempo. Oggi polpettiamo!

Polpette di ricotta e speck al sugo piccante ricetta facile e veloce - Ricotta and ham balls with tomato sauce recipe

Polpette piccanti di ricotta e speck al sugo

Preparazione: 20 min.Cottura: 10 min.Riposo: nessuno
Porzioni: 4¹ (40 polpettine circa) Kcal/porzione: 480 circa
Ingredienti:

Per le polpette:
  • 250 g di ricotta vaccina
  • 1 spicchio d’aglio piccolo
  • 40 g di Parmigiano Reggiano
  • 3 peperoncini piccanti ripieni
  • 150 g di speck magro²
  • 2 uova
  • 1 pizzico di noce moscata
  • 100 g di pangrattato
  • 1 ciuffetto di prezzemolo
  • Sale e pepe q.b.
Per il sugo:
  • ½ cipolla bianca piccola
  • 20 g di olio extravergine di oliva
  • 750 g di passata di pomodoro
  • 1 ciuffetto di prezzemolo
  • Sale e pepe q.b.
  • 1 pizzico di noce moscata
Preparazione:

  1. Porre in una ciotola capiente assieme alla ricotta, le uova, uno spicchio di aglio e il prezzemolo tritati, il Parmigiano Reggiano grattugiato e la noce moscata.
  2. Passare al mixer i peperoncini e tritare finemente lo speck (o il prosciutto) e aggiungerlo al composto.
  3. Amalgamare bene gli ingredienti poi assaggiare ed aggiustare eventualmente di sale e pepe.
  4. In un tegame scaldare l’olio e unire la cipolla tritata finemente, dopo qualche istante aggiungere la passata di pomodoro, un pizzico di sale e portare ad ebollizione a fuoco dolce.
  5. Con il composto di ricotta, formare delle polpette poco più grandi di una noce, passarle velocemente nel pangrattato e poi immergerle nel sugo bollente fino all’esaurimento dell’impasto. Se ne dovrebbero ottenere circa 40.
  6. Lasciare cuocere per circa 10 minuti a fuoco dolce, poi spegnere e servire immediatamente.
Note:

  1. Le dosi sono piuttosto abbondanti per cui possono andare bene anche per sei.
  2. In alternativa allo speck si può utilizzare del prosciutto cotto affumicato.
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Il castagnaccio è un "dolce" ormai conosciutissimo in tutta Italia, ma le sue origini appartengono alla tradizione toscana e quando si parla di tradizione si sa che ognuno la interpreta a modo suo.
Si dice che quello originale, essendo un piatto comunque "povero", prevedeva solo acqua, farina di castagne e pinoli.
Nel tempo poi si sono aggiunte le uvette, lo zucchero, il latte, le noci, il rosmarino e c'è chi ci mette pure le scorze di arancia candita.
In ogni caso è difficile restargli indifferente. O lo si ama, o lo si odia.
E io da bambina lo odiavo.
O meglio, mi piaceva solo l'impasto della farina, purché addolcito e depurato da uvette e pinoli.
Con le manine toglievo ogni chicco di uvetta e ogni singolo pinolo, se no non lo mangiavo.
In casa pur di non rinunciare a questo "dolce-poco-dolce" hanno provato ad accontentarmi in tutti i modi perché, anche se non mi piaceva granché, il castagnaccio in casa non doveva mai mancare, anzi.
E così posso dire di averlo provato davvero in tante salse, con tante aggiunte, con tante omissioni, alto o basso schiacciato.
Ma come spesso succede i gusti cambiano e così è stato.
Del resto che a una toscana come me non piaccia il castagnaccio proprio "'un si pò sentì è!"
Prima ho riaggiunto i pinoli e poi le uvette e adesso sono praticamente tornata alla versione antica della nonna. Il mio babbo dopo il passaggio del testimone (secondo me) lo fa eccezionale!

Oggi vi racconto la ricetta di casa mia, quella che è stata tramandata e quindi forse quella non lontana da quella tradizionale, ma in ogni caso più dolce rispetto a quella d'un tempo.

Per me il castagnaccio vero è quello con acqua, farina di castagne (di quella buona della Garfagnana), pinoli della tenuta di San Rossore, uva passa, rosmarino di casa e buon olio extravergine di oliva.
L'altezza dipende anche qui dai gusti. Noi lo facciamo alto circa 1,5 cm (1 cm è basso e 2 cm è già alto).
Le dosi che indico sotto sono quindi per un castagnaccio alto più o meno così.

Ricetta del castagnaccio toscano tradizionale con pinoli e rosmarino - Chestnutcake italian recipe

Castagnaccio (a modo mio)

Preparazione: 10 min.Cottura: 30 min.Riposo: nessuno
Porzioni: 6 Kcal/porzione: 300 circa
Ingredienti:

  • 350 g di farina di castagne¹
  • 40 g di zucchero
  • 30 g di uvetta
  • 40 g di pinoli
  • 250 g di acqua (l'ho pesata apposta per la ricetta)
  • Olio extravergine di oliva q.b. per ungere la teglia e per un giro sulla superficie
  • Rosmarino a piacere
Preparazione:

  1. Ammollare l'uvetta in acqua per una decina di minuti e poi strizzarla.
  2. Mescolare la farina di castagne aggiungendo acqua poco alla volta. Inizialmente sembrerà che si formino dei grumi ma poi man mano che si mescola il composto risulterà più omogeneo (o meglio, con la farina che uso io non ho mai avuto problemi). Poi unire lo zucchero e mescolare ancora.
  3. Ungere una teglia del ø di 20 cm e scaldare il forno a 180-200 °C in modalità ventilata.
  4. Versare il composto nella teglia e cospargere la superficie con uvetta, pinoli e rosmarino. Ungere la superficie con un filo d'olio.
  5. Infornare per 30 minuti circa. Il castagnaccio sarà cotto quando sulla superficie si saranno formate le caratteristiche sottili crepe.
Note:

  1. Nel caso di persone intolleranti al glutine leggere attentamente l'etichetta del prodotto.
  • Io adoro accompagnarlo con della ricotta freschissima.
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Inoltre ci tengo a precisare che la farina di castagne è l'ingrediente che in assoluto fa la differenza per la buona riuscita di questa ricetta. Quella buona si trova in commercio generalmente da metà novembre e per me quella della Garfagnana rimane impareggiabile. Ho provato anche quella del supermercato e purtroppo il risultato non è stato altrettanto buono.
I miei genitori ogni anno mi portano un paio sacchetti che in casa vengono venerati più o meno come dei Santi e me li centellino per tutto l'inverno. Non di più però, perché comunque è un prodotto che nel tempo un po' cambia.

Se la farina di castagne è fatta in mulini dove non vengono trattati altri tipi di farine da cereali, il prodotto può andare bene anche per celiaci. Il castagnaccio infatti non contiene glutine.

P.S.: mi son pentita di non aver fotografato la fetta con la ricotta in modo da far vedere l'altezza del dolce. Magari a breve lo rifaccio e aggiungo la foto. Scusate. Eccola qua come promesso una fettina!



ATTENZIONE! Il presente post contiene elevati valori di leccornia, ghiottoneria e glucosio. La sua lettura è sconsigliata ad un pubblico spiluccante e morigerato.
Qualora si verificassero salivazione, dilatazione di pupille, brontolii di stomaco e attacchi irrefrenabili di fame biscottara, rivolgersi al blog competente scaricando la ricetta al link indicato. Zonzolando declina ogni responsabilità in merito a voglie, smanie o desideri e vi augura buona lettura! :-)


Conoscete il giochino "Celo, celo, manca"? Sì, sì scritto proprio così sgrammaticato.
Beh, a me alla lunga lista mancavano due punti importantissimi (della serie "Come si vive senza conoscendo quel che fai?") ovvero:
1) Mai prima d'ora mi ero ritrovata in mezzo a tante blogger e poi,
2) non ero mai stata ad uno swap.
Son cose che segnano! Positivamente, in tutti i sensi ovviamente.

Elena, la ComidaDeMama di cui ormai vi ho parlato una infinità di volte, è riuscita a combinare questi due punti in una seratina davvero speciale.
Ognuna delle invitate ha preparato un'ottantina di biscotti (di un solo tipo) da condividere con le altre partecipanti. La cosa bella è che al termine della serata, visto il numero esorbitante di biscotti in circolazione, c'è stata la possibilità di dividerli con il golosissimo risultato che sebbene si entri con una tipologia di biscotto allo swap, si ritorna a casa con tante varietà quante sono state le partecipanti.
'Na roba geniale oltre che da diabete!
Per ulteriori info vi rimando al post di Elena.

Veniamo brevemente al punto 1), ergo trovarsi in mezzo a un gruppo a prevalenza di blogger.
Ci si potrebbe fare pure uno studio sociale e antropologico. Ma per davvero!
Dopo aver disposto i biscotti sul buffet è partito uno shoot fotografico che nemmeno Naomi Campbell in trent'anni di carriera ha mai visto. Eppure i nostri biscotti son rimasti lì, belli e impassibili a farsi fotografare con una nonchalance che solo un super biscotto sa fare. Il loro unico pensiero sarà stato: "Ma queste ce vojono magnà o ce stanno solo ad ammirà?"
E poi le chiacchiere! Che chiacchiere! Se ci avessero chiuso dentro per venti giorni senza orologio manco ce ne saremmo accorte. Sulle scorte di cibo ovviamente non avevamo problemi. Riscaldamento? Problemi futili visto che dentro c'erano blogger sferruzzanti che con un po' di stoffa e un gomitolo son capaci di fare robe che nemmeno McGyver si immagina!
Endemol (o chiunque a cui venga in mente di copiare questa idea) sappi che voglio i diritti sul Grande Fratello delle blogger eh! ;-)

E ora il punto 2), il mitico swap!
Il bandolo della matassa, il sodo della questione, il clou della serata: i biscotti! E che biscotti! Uno meglio dell'altro.
Solo al pensiero mi riparte la salivazione a mille.


Elena ci ha accolte con un bellissimo e ricchissimo buffet. C'erano così tanti stuzzichini da mangiare che una volta arrivate ai biscotti quasi non ce la facevo più.


Ecco la carrellata dei biscotti che abbiamo assaggiato. Potete trovare le ricette direttamente al link del blog che li ha preparati.

1) Gli "Hilda Tortchen" di Marta, la figlia di Elena (ComidaDeMama).


2) I "Pobassinos a modo nostro" di Sonia del blog Per Scherzo e Per Caso.


3) I "Picnic Cookies" di Marianna, figlia di Scake.


4) I "Cuori di Noci" di Federica (la ricetta a breve su un PDF di ComidaDeMama, o qui la mia riproduzione).


5) I miei "Biscotti al cocco".


6) Gli "Alfajores" di Sandra del blog Orlo Subito.


7) I "Bastoncini alle mandorle" di Manuela del blog Profumi e Colori.


8) Le "Ciambelle al Vino" di Scake del blog Un anno a casa.


9) I "Chocolate Chip Cookies" di Stefania del blog Piano B.


10) Le "Margherite di Stresa" di Elena, ComidaDeMama.


E dopo una scorpacciata del genere, per chiudere la serata in bellezza all'una di notte, cosa fanno le blogger?
Niente di più ovvio! Si mettono a fare una dimostrazione su come separare il tuorlo dall'albume con una bottiglietta di plastica sfruttando una piccola depressione generata dal suo schiacciamento laterale.


Esperimento perfettamente riuscito!

Vista l'ottima compagnia, le belle risate, il buon cibo e il perfetto clima che si è venuto a creare direi che non resta che replicare. Grazie a tutte! :-)


Questi biscotti li ho assaggiati per la prima volta ad una festa di compleanno di una mia cara amica/vicina di casa in Toscana anni e anni fa. Avevo sì e no sei anni e il ricordo che ho è di averne mangiati quasi mezzo vassoio da tanto che erano buoni.
Magra rinsecchita (anche troppo), la parola dieta non ancora nel vocabolario, niente mal di pancia... ah sì che quelli erano bei tempi!
Va beh, dicevo...
Di ritorno dalla festa chiesi a mia mamma di rifarmeli, glieli descrissi con tanta dovizia di particolari sia nel gusto, che nella forma, che nel colore che credo di averle fatto venire l'acquolina in bocca pure a lei.

A distanza di anni, nonostante siano stati fatti, rifatti e strafatti non mi stufano mai e anche il mio Massi ne farebbe incetta. Ne ho provate varie versioni, dagli originali semplici (in foto) a quelli con aggiunta di gocce di cioccolato o con cacao in polvere: non riesco mai a mettere tutti d'accordo, ognuno ha la sua preferenza personale e quindi quando li preparo ne faccio almeno di due tipi diversi.

Biscotti al cocco per celiaci e senza latticini ricetta facile e buonissima - Coconut cookies easy recipe

Quando Elena del blog ComidaDeMama mi ha invitato a casa sua per uno swap (se non sapete cos'è vi rimando subito al suo post dove spiega tutto benissimo) a base di biscotti, i primi che mi sono venuti in mente da proporre e condividere con gli altri partecipanti sono stati proprio questi.

Di una semplicità unica, pochissimi ingredienti e soprattutto adatti anche agli intolleranti al lattosio e ai celiaci. Oltre quindi ad essere una delle mie ricette per biscotti preferita è una soluzione ottimale quando devo preparare qualcosa di sfizioso per i miei amici con intolleranze.

Vi mostro anche il bellissimo invito che Elena ha creato appositamente per questo evento e che ho ricevuto qualche settimana fa. :-)


Ma veniamo quindi alla ricetta dei biscotti che dopodomani sera proporrò alle partecipanti.
Devo ammettere che un po' di ansia da prestazione ce l'ho eccome, spero tanto che piacciano a tutti.

Biscotti al cocco

Preparazione: 20 min.Cottura: 20 min.Riposo: nessuno
Porzioni: 45-50 biscotti Kcal/biscotto: 70 circa
Ingredienti:

  • 3 uova fresche di grandezza media
  • 250 g di farina di cocco disidratato rapé¹
  • 150 g di zucchero semolato
  • 50 g di amido di mais
Eventuali aggiunte¹:
  • 50 g di gocce di cioccolato
  • 20 g di cacao in polvere
Preparazione:

  1. Sbattere energicamente le uova intere e lo zucchero.
  2. Una volta ottenuta una crema ben chiara unire le farine e mescolare per ottenere un impasto morbido e malleabile.
  3. A questo punto a seconda delle varianti che si vogliono fare, apportare le dovute aggiunte. Io di solito preparo parte dei biscotti con l'impasto di base e poi al composto rimanente faccio le aggiunte che preferisco.
  4. Accendere il forno a 180 °C in modalità ventilata.
  5. Prendere mezzo cucchiaio di impasto alla volta e lavorarlo fra due cucchiai dando la classica forma a quenelle. Tenendo un cucchiaio in ciascuna mano basterà rigirarlo nelle parti concave dei cucchiai incrociati per 2 o 3 volte fino a formare un biscotto.
  6. Una volta pronto adagiarlo su una placca rivestita con carta forno.
  7. Esaurire l'impasto e infornare per 15-20 minuti circa fino a che non avranno un bel colore dorato.
Note:

  1. Nel caso di persone intolleranti al lattosio o al glutine leggere attentamente l'etichetta del prodotto.
  • Si conservano bene per qualche giorno in barattoli ermetici.
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Dovendo farne in una versione sola per lo swap ho deciso di puntare sulla versione base, per cui non ho aggiunto il cioccolato.



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