In Toscana non si usa mangiarli. Li avevo assaggiati in vari viaggi fin da piccola e non mi erano mai piaciuti. Anche al mio arrivo in Trentino non è stato amore a prima vista, ci siamo conosciuti piano piano, come accompagnamento a carni e salumi, a
bretzel e polente varie. Li scartavo sempre, a malincuore perché detesto lasciare qualcosa nel piatto, ma proprio non mi piacevano. Poi chissà come e perché, forse per via di qualche ricetta azzeccata e particolarmente attraente, son tornata ad assaggiarli e come succede per tante love stories, un giorno ti accorgi che la cosa a cui non avevi mai fatto caso o che non ti piaceva in realtà la adori proprio. Non ho più smesso.
Beh, mi vergogno anche a scriverlo ma rende l'idea di quanto mi piacciano adesso: qualche tempo fa mia suocera me ne ha portati tre chili fatti in casa e di una qualità superba e io me li son fatti fuori in una settimana. Sì, una settimana! Tre chili! Da sola! No comment!
Ecco qua parte della mia vergogna. ;-)
Al di là comunque dei gusti sono rimasta impressionata nel leggere le proprietà di questo alimento per altro super light.
E allora andiamo alla scoperta dei crauti!
I crauti non sono altro che cavoli cappucci finemente affettati e fermentati. I cavoli cappucci che vengono utilizzati non sono però gli stessi destinati al consumo fresco, bensì sono varietà molto più grosse, compatte che arrivano a pesare anche cinque chili.
Ma veniamo alla loro preparazione. Per prima cosa si monda il cavolo dalle foglie esterne e si toglie il torsolo; dopodiché si affettano con uno spessore che non supera i 2 mm. Vengono poi disposti in vasche enormi che possono contenere anche dai sessanta ai cento quintali di prodotto. A questo punto vengono salati ogni 10-15 cm di prodotto per farli conservare a lungo e poi vengono pressati affinché tutto l'ossigeno venga eliminato e consentire così il processo di fermentazione del cavolo. Infine si copre la vasca con un telo di plastica sul quale si adagiano dei pesi per mantenere il prodotto pressato. Di solito si usa acqua che oltre a pesare ed essere economica, è anche distribuita uniformemente.
Da questo momento inizia il conto alla rovescia per la fermentazione che va dai sessanta agli ottanta giorni e in cui gli zuccheri contenuti nei cavoli cappucci si trasformano in acido lattico che conferisce al prodotto una maggiore capacità di conservazione, digeribilità e il loro caratteristico sapore acidulo.
Per 100 kg di prodotto si ottengono mediamente 60-65 kg di crauti. I crauti oltre ad avere notevoli pregi nutrizionali ereditati dai cavoli (che si sa, curano tutto) sono anche ricchissimi di vitamina C, indispensabile per tenere lontana l'influenza nei mesi invernali.
La loro preparazione in cucina è altrettanto semplice.
Riepilogando per farli in casa:
Crauti homemade

Preparazione: 2 ore
Cottura: nessuna
Riposo: 60 giorni
Porzioni: -
Kcal/100 g: 25 circa
Ingredienti:
- Cavolo cappuccio per crauti
- Sale q.b.
Preparazione:
- Prendere una buona dose di cavoli cappucci per crauti, quindi più grossi, lavarli, pulirli molto bene e togliere il torsolo.
- Tagliarli a fettine sottilissime, magari con un'affettatrice.
- Lavare un contenitore, anche una vasca di plastica, ricoprirla con un telo di plastica per alimenti pulito.
- Disporre un primo strato di cavoli (5 cm circa), salare bene, stendere un altro strato di cavoli, salare e poi procedere così fino a quasi riempire il recipiente. Si possono aggiungere fra gli strati anche spezie a piacimento come ginepro, cumino e finocchio.
- Ad ogni aggiunta pressare molto molto bene i cavoli.
- Coprire con qualche foglia di cavolo e con un telo di plastica e posizionare sopra una vasca piena di acqua, o quello che si ha di molto pesante.
- Lasciare fermentare per 60 giorni senza aprire in un luogo buio e fresco.
- Assicurarsi nei giorni a seguire che il peso stia ancora esercitando pressione e se così non fosse aggiustare il tutto. Durante la fermentazione è normale che la verdura rilasci un po' di liquido.
- Partire con il conto alla rovescia e poi aprire e cucinare.
Conservazione:
- Si possono conservare nella vasca se ben chiusi, o anche in frigorifero.
- Si possono trasferire in barattoli sterili se consumati entro qualche giorno.
- Se la conservazione dovesse essere più lunga trasferirli in barattoli sterili, disporli in una pentola con acqua e portare tutto a ebollizione per almeno 20 min. Capovolgere per creare il sottovuoto, raffreddare e conservare in un luogo al buio e fresco.
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In cucina: io li scaldo in padella con una noce di burro e di solito li servo con speck affettato o würstel ben caldi e li condisco con una bella spolverizzata di pepe nero.
Si possono scaldare in padella anche con vino bianco, o brodo, o salumi, salsicce, cotechino, i classici würstel ecc. Inoltre si possono aromatizzare con abbondante pepe e ginepro, cumino e finocchio.